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Eh, non pretendevo un abbattimento ad uscita! Ma vedere una volta sì e una no, (non importa se per poi rinunciare al tiro o non avere il tempo di valutare l'animale) non è cosa da tutti, complimenti. Concordo con te che la cerca è il metodo di caccia agli ungulati più bello e appassionante.[brindisi]
Concordo con Pointer, è la caccia più bella ed appassionante, che necessita di tante doti da parte del cacciatore.
Io la pratico in montagna (aperta o boscosa), con risultati decenti, sia al camoscio che al capriolo. Quando riesco ad avvicinare l'animale a 100 e meno metri senza essere scorto, rimanere qualche attimo a "leggerlo" e infine lo sparo (quasi sempre sul bastone), mi dà enorme soddisfazione
ciao, matteo
Eh, non pretendevo un abbattimento ad uscita! Ma vedere una volta sì e una no, (non importa se per poi rinunciare al tiro o non avere il tempo di valutare l'animale) non è cosa da tutti, complimenti. Concordo con te che la cerca è il metodo di caccia agli ungulati più bello e appassionante.[brindisi]
Per vedere intendo anche di non riuscire a distinguere una cerva da un daino vedendo un animale passare tra le piante a 60-70 metri, però sono soddisfatto dei risultati, se paragonati alla media dei selettori della mia area (maniera in cui si muovono, attenzioni che adottano, ecc).
Ci piace leggere le Vs. esperienze per arricchire il nostro bagaglio personale: noi qui cacciamo il Cinghiale quasi esclusivamente con il sistema "fermi a terra in posta" in attesa dell'arrivo di cani o battitori, cercando di mettere in atto i migliori accorgimenti che conosciamo. In base alla temperatura, grado di umidità, intensità del vento, raffiche, direzione ecc., cerchiamo il sottovento riparandoci dietro ostacoli naturali o dentro una buca, un avvallamento, con quattro "rametti" anche secchi davanti, la massima silenziosità, un buon "camouflage" fogliare (ovviamente lavato senza nitriti nè fosfati per non "brillare come un'albero di Natale in una stanza buia..."), l'assenza o il maggiore contenimento di odore umano che di volta in volta copriamo con "profumi" che ci facciamo annualmente con prodotti naturali prelevati in quella specifica foresta dove cacciamo (sono 4 foreste diverse), rimanendo "bassi" magari sdraiati anche sulla neve quando necessario, cerchiamo di posizionarci nel modo migliore che possiamo. Con questi accorgimenti constatiamo che spesso i selvatici ci arrivano a pochi passi, talvolta 3-4 mt., quasi ci pestano addosso... l'unico che ci fa un certa "brutta impressione" e che assolutamente non lasciamo mai avvicinare sotto i 30 mt. è ... Zio Martino..... Nel nostro Fondo venatorio (circa 20.000 h.) ne abbiamo una cinquantina dei quali 9 sono femmine con 2-3 cuccioli ciascuna, "marmocchi" che quest'anno sono sui 120>140 kg. ognuno.... ogni "equipe" è una bella "squadra" d'assalto.... Sono protetti e ci siamo abituati alla loro presenza, ma sono quelli che insieme ai Lupi ci "disturbano" un pò sia fisicamente che psicologicamente anche se imbracciamo calibri adeguati per insidiare i grossi Cinghiali (personalmente il cal. 9,3x62 ma c'è chi utilizza il 9,3x74R > 338 W.M. > 8x68S > 300 W.M. > 45/70 > 9,3x64).
premesso che non sono un cacciatore di selezione (mai dire mai...) e che la caccia alla cerca è quella che mi affascina di più (forse perchè più consona al mio modo di cacciare con il cane), mi permetto una domanda:
quali sono le misure di sicurezza che adottate verso altri utilizzatori del bosco (altri cacciatori/i famosi cercatori di funghi/chi si infratta .... ecc.)?
Voglio dire: le battute al cinghiale sono indicate; la selezione da altana è abbastanza individuabile.
Ma nella "cerca" girate per il bosco con armi cariche e sparate ad altezza selvatico (uomo?).
premesso che non sono un cacciatore di selezione (mai dire mai...) e che la caccia alla cerca è quella che mi affascina di più (forse perchè più consona al mio modo di cacciare con il cane), mi permetto una domanda:
quali sono le misure di sicurezza che adottate verso altri utilizzatori del bosco (altri cacciatori/i famosi cercatori di funghi/chi si infratta .... ecc.)?
Voglio dire: le battute al cinghiale sono indicate; la selezione da altana è abbastanza individuabile.
Ma nella "cerca" girate per il bosco con armi cariche e sparate ad altezza selvatico (uomo?).
be, guardi sempre dove va a finire la palla....tirare nello scoperto in piano no, ma in zone collinari o montane è fattibile nella massima sicurezza
Silvio, la prima regola e capire dove va a fermarsi la palla dopo il tiro, con un buona angolazione e a buona distanza non dovrebbe andare oltre i 15 metri dopo il bersaglio. E' molto difficile che nelle vicinanze del capriolo o del cinghiale ci possono essere delle persone. Nella cerca con la carabina non si dovrebbe mai tirare a un selvatico in corsa, neanche a breve distanza.
Io la interpreto in modo leggermente diverso, infatti non la posso definire “cerca”, ma aspetto in movimento...
Dal primo di giugno partirà la selezione al capriolo, ma essendo ancora la vegetazione troppo fitta (complici le piogge che non hanno smesso per tutto il mese) è praticamente impossibile inoltrarsi nei boschetti. In questo periodo uso proficuamente il buttolo, mi cerco qualche boschetto, preferibilmente piccolo, dove so per certa la presenza di selvatici (ricordiamoci che un aspetto della caccia passa per i sopralluoghi dei posti tutto l’anno), e comincio ad usare il buttolo. Se nell’arco di tempo che reputo “giusto” per il boschetto non sento rumori, mi sposto. A volte funziona... a volte no, se il maschietto puntuto si accorge dell’inganno, per molto tempo in quella zona sono sicuro di non riuscire più ad attirarlo fuori dal folto.
Insomma è una cerca anomala, ma davvero con l’acqua di maggio i boschi sono impenetrabili.
da quanto ho letto fin qui, mi sembra di capire che il muoversi in silenzio e, soprattutto, lentamente sia una caratteristica fondamentale di questo modo di cacciare gli ungulati ancora più forse dell'abbigliamento (mimetico? alta visibilità?)
Quindi certamente una perfetta conoscenza dei posti ma anche ... come dire ... una preparazione dei percorsi pulendoli da ramaglie ecc.
Filippo, scusa, non ho capito sta faccenda del "buttolo"..
Di che si tratta? Potresti spiegarmi meglio?
Grazie!
Silvio, più che preparazione dei percorsi direi preparazione personale: conoscenza perfetta dei luoghi, come funziona il fattore vento/brezza
La certosina tracciatura ed osservazione esercitata tutte le volte che si ha tempo a disposizione anche più volte nell'arco della stessa giornata
Censimenti di capi ,abitudini, percorsi, orari...
E chi più ne ha più ne metta.
Si é aperta da poco la stagione, io e mio compare Giuliano sta sera vogliamo andare alla posta, so di una zona promettente e per non lasciar nulla al caso in tarda mattinata vado a dare un'occhiata per sincerarmi della sicura presenza di prede.
Eseguo i miei rilievi e...OK sta sera verremo qui a sparare almeno un colpo alla posta.
Alle 16,30 mi chiama Giuliano avvisandomi che si è autoinvitato un altro conoscente a cui non può dir di no.
Siam costretti a concordare che non possiamo portarlo nel nostro posto " segretissimo" scoperto dopo giorni di osservazioni e tracciature.
Deciso: lui andrà con l'ospite altrove ed io da solo dove ero stato la mattina.
Giunto sul luogo , mentre mi dirigo verso "l'altana" noto nuove tracce freschissime che, son sicuro, sta mattina non c'erano!
I cinghiali son già usciti e son qui!
Il mio aspetto neanche è cominciato che si trasforma in una cerca. Decido infatti che prima di mettermi fermo farò un giro molto circospetto per tentare di intercettarli, conscio che un fallimento potrebbe pregiudicare anche il successivo aspetto.
Sono troppo tentato e ci provo ugualmente... Ho la fortuna di avere a favore sia il vento che la direzione delle tracce... Lentissimo cerco di capire da che parte si son spostati e li intercetto perfettamente a tiro al bordo di un piccolo incolto.
Mi scelgo un rosso di adeguate dimensioni e gli piazzo la palla nel cervello.
Ne inquadro un secondo in fuga ma interrompono la corsa del grilletto un attimo prima che parta il colpo: son solo e già una preda di 20-25 kg può bastare, due sarebbero grattacapi.
".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"
Filippo, scusa, non ho capito sta faccenda del "buttolo"..
Di che si tratta? Potresti spiegarmi meglio?
Grazie!
Ma certo trikuspide, è il richiamo del piccolo di capriolo che cerca la madre. Non ho ancora capito perché, ma generalmente i maschi si avvicinano al richiamo piuttosto velocemente, forse per protezione, o forse per cercare di intercettare la femmina che dovrebbe essere nei paraggi. Fatto sta che almeno in questo periodo e fino ad agosto funziona, poi non più.
Nel mio caso uso quello in gomma, è una specie di mantice da cui escono due richiami, il lamento se usato con pressioni brevi, e una specie di abbaio di richiamo se usato con pressione lenta e prolungata. Ci sono anche a bocca, ma non sono bravo a modulare, e con me non funziona così bene come quello in gomma.
L’anno scorso sono riuscito ad attirare il primo maschio della stagione fino a pochi metri da me, saranno stati 10/15, e continuando con il lamento mi guardava incuriosito girando la testa come i cani quando non capiscono da dove arrivano i rumori. Se vado alla cerca, in questa stagione come dicevo non riesco ad entrare nel bosco, troppo fitto, e quindi lo costeggio ai margini, continuando a chiamare fino a che sento sfrascare, per ora è il modo più fruttuoso di cerca che ho sperimentato
Quanto al mimetismo: in inverno caccio con una giacca da montagna rossa e nera della Montura. Non ha colori fluo come in genere la concorrenza ma non è certo mimetica e non noto differenze.
da quanto ho letto fin qui, mi sembra di capire che il muoversi in silenzio e, soprattutto, lentamente sia una caratteristica fondamentale di questo modo di cacciare gli ungulati ancora più forse dell'abbigliamento (mimetico? alta visibilità?)
Quindi certamente una perfetta conoscenza dei posti ma anche ... come dire ... una preparazione dei percorsi pulendoli da ramaglie ecc.
A che distanza mediamente ingaggiate i selvatici?
Dipende tutto dalla conformazione del territotio e dalla stagione. In estate entrare nel bosco e sperare di vedere un capriolo e quello che sta dietro di lui è impossibile a meno che si cacci in un bosco di faggi con sottobosco pulito. Quindi meglio cercare delle radure e se si può sparare da un versante all'altro senza superare i 300 metri, meglio ancora, l'erba alta e il vento non creano nessun problema.In inverno invece si può cacciare ovunque e in quel caso fare meno rumore possibile è d'obbligo, pena andare in bianco un sacco di volte.Preparare il percorso a mio parere non serve a nulla. Quando camminando rompi un ramo secco basta stare fermi un paio di minuti, e poi riprendi il cammino. Serve molto stare ad ascoltare. Un capriolo quando il terreno e asciutto,caminando fa un sacco di rumore .
Per quanto riguarda le distanze , mi è capitato di tutto, da 20 metri fino a quasi 400, ma in quel caso era l'ultimo giorno e stava iniziando a nevicare, il capriolo stava pascolando e avevo tutto il tempo possibile per preparare il tiro senza mettere in allarme l'animale.
Ma certo trikuspide, è il richiamo del piccolo di capriolo che cerca la madre. Non ho ancora capito perché, ma generalmente i maschi si avvicinano al richiamo piuttosto velocemente, forse per protezione, o forse per cercare di intercettare la femmina che dovrebbe essere nei paraggi. Fatto sta che almeno in questo periodo e fino ad agosto funziona, poi non più.
Nel mio caso uso quello in gomma, è una specie di mantice da cui escono due richiami, il lamento se usato con pressioni brevi, e una specie di abbaio di richiamo se usato con pressione lenta e prolungata. Ci sono anche a bocca, ma non sono bravo a modulare, e con me non funziona così bene come quello in gomma.
L’anno scorso sono riuscito ad attirare il primo maschio della stagione fino a pochi metri da me, saranno stati 10/15, e continuando con il lamento mi guardava incuriosito girando la testa come i cani quando non capiscono da dove arrivano i rumori. Se vado alla cerca, in questa stagione come dicevo non riesco ad entrare nel bosco, troppo fitto, e quindi lo costeggio ai margini, continuando a chiamare fino a che sento sfrascare, per ora è il modo più fruttuoso di cerca che ho sperimentato
La teoria è che il maschio nei periodi degli amori si avvicina sentendo il richiamo dei cuccioli perché sa che questi sono insieme alla femmina.
Ciao, da tempo cerco degli auricolari che possano proteggere l'udito e prevenire ogni forma di danno all'apparato uditivo, sono anche un'apneista e quindi...
Buongiorno, sto valutando se acquistare quest'arma, qualcuno ha informazione su questo artigiano inglese ?
Purtroppo l'armaiolo non sa...
30-08-23, 09:44
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