Calendario prelievo capriolo Toscana

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  • Diaolo
    ⭐⭐
    • Dec 2010
    • 680
    • Toscana

    #31
    Originariamente inviato da carpen
    Ma quanti di caprioli avete lì in Toscana?

    Il piano a scalare come descritto da Alessandro il cacciatore mi sembra una cavolata colossale, ma è così strano assegnare il capo individualmente o al massimo al gruppetto della zona, quelli i capi da prelevare, quelli si prelevano, perché un piano per quantificare il numero dei capi ci sarà pure, l'assegnazione individuale a mio parere è la migliore, responsabilizza il cacciatore, porta ad identificare con sicurezza il capo, non è che il primo che vedo gli tiro tanto nel piano ci sarà di sicuro, no prima di sparare ragioni, valuti, il maschio adulto poi lo si può fare a rotazione, quest'anno a te il prossimo a me, perché no? Altrimenti si rischia che corrano tutti a fare il maschio poi per le femmine si va be ci penseremo.

    Non è una caccia da fare di corsa, il primo che arriva meglio alloggia, è odioso dover sparare per primo altrimenti un altro me lo soffia, poi se il piano non va avanti ci si interroga sul motivo, non si vedono animali? Bene non completare il piano, significa che è successo qualcosa, magari un censimento alla membro canina…
    Il piano non procede perché qualcuno se ne frega di uscire o non gli interessa? L'ultimo mese gli si toglie il capo e riassegna a chi esce.

    Insomma a mio parere la si può gestire meglio, soprattutto goderla meglio.
    Questo vista da fuori, poi nella realtà del posto la cosa può essere diversa e magari si fa già al meglio possibile.

    [:-golf]
    Carpen hai centrato perfettamente il problema!

    Nel mio distretto ci sono circa 25 aree di pertinenza, il censimento e i capi assegnati sono ovviamente sul distretto. La nostra 'gestione' a scalare permettere di abbattere anche tutto il piano in un unica Adp, dove magari qualche pensionato che di ciccia ne mangia poca ma ne fa mangiare tanta ad altri, può fare tabula rasa.

    È un errore assurdo! Se il capo distretto gli è lo impedisce, fanno un esposto alla Regione perché è nel suo diritto tirare a quanti più animali ci sono fino a completamento.

    Ecco perché da Alessandro in tre hanno fatto 70 e passa daini.
    Ultima modifica Diaolo; 19-06-19, 14:20.

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    • carpen
      ⭐⭐⭐
      • Feb 2012
      • 3161
      • Lombardia

      #32
      Originariamente inviato da Diaolo
      Carpen hai centrato perfettamente il problema!

      Nel mio distretto ci sono circa 25 aree di pertinenza, il censimento e i capi assegnati sono ovviamente sul distretto. La nostra 'gestione' a scalare permettere di abbattere anche tutto il piano in un unica Adp, dove magari qualche pensionato che di ciccia ne mangia poca ma ne fa mangiare tanta ad altri, può fare tabula rasa.

      È un errore assurdo! Se il capo distretto gli è lo impedisce, fanno un esposto alla Regione perché è nel suo diritto tirare a quanti più animali ci sono fino a completamento.

      Ecco perché da Alessandro in tre hanno fatto 70 e passa daini.




      Francamente mi sembra assurdo non suddividere il prelievo del settore in sotto settori o aree di pertinenza come le chiamate voi, così si rischia di concentrare il prelievo in poche zone, le più comode e facili, assurdo anche non prevedere un limite massimo ai prelievi individuali, non ha senso, salvo grandissima abbondanza di animali e la necessità di contenere in modo radicale la popolazione.

      Ti spiego come funziona nel mio comprensorio alpino, per legge il massimo del prelievo è 4 capi per specie, non ci arriva mai nessuno perché i capi disponibili sono meno e si fa una divisione equa fra i partecipanti, anche un solo capo a testa se c'è, se non c'è si va a sorteggio e successiva rotazione l'anno successivo, in modo a distribuire con il massimo di equità i prelievi, sul camoscio per esempio sono già qualche anno che un paio di capi a testa vengono dati, in genere completiamo il piano quasi del tutto, diciamo al 95% o più, nel mio sotto settore siamo in 4 di cui 2 sono accompagnatori, ci danno 8 capi ben specificati per sesso e classi di età, il becco ha assegnazione nominale, di solito 1 all'anno a rotazione, il resto ce lo dividiamo noi senza mai litigare, abbiamo 3 mesi di tempo, di norma chi spara per primo poi non spara più finché non l'hanno fatto gli altri, non è un obbligo ma una forma di correttezza fra di noi, viene assegnato un solo bracciale per volta, il secondo è dato solo dopo l'utilizzo del primo, niente fascette facili… si caccia in compagnia visto che è d'obbligo essere accompagnati, vale anche per l'accompagnatore, in questo modo se uno esce sempre caccia 8 camosci sparando a 2, l'ultima settimana o giorno di caccia può capitare l'assegnazione extra di un altro capo che non sono riusciti a fare in altre zone, ma è una eccezione alla regola, di che essere più che soddisfatti per tutta la stagione ma soprattutto i prelievi sono capillari su tutto il settore, sia per sesso che per classe di età, poi è chiaro che ci sono sotto settori ambientalmente più ricchi o più facili da raggiungere, ma si prende quello che c'è serenamente, il mio sotto settore è il più faticoso da raggiungere, in genere è meno ambito e nessuno chiede di entrarvi noi ci gestiamo la nostra "riserva" senza rompiballe fra i piedi, lì è cosa nostra [fiuu]garantito che nessuno preleva un capo in più, anche perché non ci interessa, ma la quota la fai, anche perché confiniamo con una grande oasi di protezione e rifugio e i camosci li vedi, poi se parli di legare il cacciatore al territorio ti guardano male… [:142]

      [:-golf]

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      • Alessandro il cacciatore
        🥇🥇
        • Feb 2009
        • 20197
        • al centro della Toscana
        • Deutsch Kurzhaar

        #33
        Originariamente inviato da carpen
        Francamente mi sembra assurdo non suddividere il prelievo del settore in sotto settori o aree di pertinenza come le chiamate voi, così si rischia di concentrare il prelievo in poche zone, le più comode e facili, assurdo anche non prevedere un limite massimo ai prelievi individuali, non ha senso, salvo grandissima abbondanza di animali e la necessità di contenere in modo radicale la popolazione.

        Ti spiego come funziona nel mio comprensorio alpino, per legge il massimo del prelievo è 4 capi per specie, non ci arriva mai nessuno perché i capi disponibili sono meno e si fa una divisione equa fra i partecipanti, anche un solo capo a testa se c'è, se non c'è si va a sorteggio e successiva rotazione l'anno successivo, in modo a distribuire con il massimo di equità i prelievi, sul camoscio per esempio sono già qualche anno che un paio di capi a testa vengono dati, in genere completiamo il piano quasi del tutto, diciamo al 95% o più, nel mio sotto settore siamo in 4 di cui 2 sono accompagnatori, ci danno 8 capi ben specificati per sesso e classi di età, il becco ha assegnazione nominale, di solito 1 all'anno a rotazione, il resto ce lo dividiamo noi senza mai litigare, abbiamo 3 mesi di tempo, di norma chi spara per primo poi non spara più finché non l'hanno fatto gli altri, non è un obbligo ma una forma di correttezza fra di noi, viene assegnato un solo bracciale per volta, il secondo è dato solo dopo l'utilizzo del primo, niente fascette facili… si caccia in compagnia visto che è d'obbligo essere accompagnati, vale anche per l'accompagnatore, in questo modo se uno esce sempre caccia 8 camosci sparando a 2, l'ultima settimana o giorno di caccia può capitare l'assegnazione extra di un altro capo che non sono riusciti a fare in altre zone, ma è una eccezione alla regola, di che essere più che soddisfatti per tutta la stagione ma soprattutto i prelievi sono capillari su tutto il settore, sia per sesso che per classe di età, poi è chiaro che ci sono sotto settori ambientalmente più ricchi o più facili da raggiungere, ma si prende quello che c'è serenamente, il mio sotto settore è il più faticoso da raggiungere, in genere è meno ambito e nessuno chiede di entrarvi noi ci gestiamo la nostra "riserva" senza rompiballe fra i piedi, lì è cosa nostra [fiuu]garantito che nessuno preleva un capo in più, anche perché non ci interessa, ma la quota la fai, anche perché confiniamo con una grande oasi di protezione e rifugio e i camosci li vedi, poi se parli di legare il cacciatore al territorio ti guardano male… [:142]

        [:-golf]
        Carpen, ogni disretto, comprensorio, riserva friulana, fa a modo suo.
        Bene, ma il nostro e' di certo il peggior modo possibile. Ho una altana buona, ero solo, nel senso che il più vicino era a un km (sembra tanto, ma non lo è). Ora ne ho uno a destra, uno a sinistra e uno dietro (non so cosa spera, che io padelli e poi tira lui come accade alle tortore?) ognuno dista da me 300-350 mt. Dimmi te come si dovrebbe fare a cacciare. Ed è tutto secondo il regolamento. In più mettici lo scalare, e la mancanza di controlli puoi immaginarti che musica che sia.
        Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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        • Lore-Hunt
          • Sep 2016
          • 160
          • Toscana

          #34
          Concordo con Carpen su quanto dice del piano a scalare e della sua assurdità. il problema è proprio quello del fatto che se facciamo i censimenti in ogni area di pertinenza anche i prelievi dovrebbero rispettare quello che si è censito in ogni singola area con assegnazioni specifiche in base a quello che si è visto. Con il piano a scalare così condotto si rischia di destabilizzare la popolazione sbilanciando il rapporto fra sesso e classi di età.
          Qualche realtà probabilmente si salverà grazie alla coscienza del singolo cacciatore, in cui presuntuosamente mi includo, che limiterà i prelievi in base alla consapevolezza di quanto presente nella sua AdP, ma sarà drasticamente sopraffatta da qualche "altra" realtà che vede nella carne di capriolo a 5€ al chilo un' opportunità, o all' avere in cella dei porchetti striati di 6kg un motivo di vanto.
          Purtroppo la condotta venatoria e la gestione degli ungulati in Toscana è lontana anni luce dalla realtà del nord Italia, dal quale abbiamo solo da imparare.

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