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  • cero
    ⭐⭐⭐
    • Jan 2009
    • 3030
    • Romagna

    #121
    Posto un articolo interessante sull'argomento:


    Li chiamano i "cani molecolari": sono quelli specializzati nel ritrovare persone scomparse grazie a quello che viene spesso descritto come una sorta di superpotere. Ma cos'è davvero un cane molecolare? Cos'ha di diverso dagli altri cani, e da dove arriva quel nome così fantasioso? «La verità è che tutti i cani sono molecolari», è la risposta di Mirco Guarnieri, addestratore cinofilo di Verona e uno dei pochissimi in Italia a essere specializzato in quelli che tecnicamente si chiamano "cani da detection", ovvero da rilevamento di sostanze. «Il termine "molecolare"», ci spiega, «è una formula giornalistica di grande effetto, ma la realtà è che tutti i cani sono in grado di percepire le singole molecole odorose, perché tutti i*cani hanno un ottimo olfatto».

    RECETTORI OLFATTIVI.*Come i maiali, gli orsi e molti roditori, i cani appartengono alla categoria dei "macrosmatici": animali per i quali l'uso del naso è fondamentale per sopravvivere, e che hanno quindi una mucosa olfattiva (rivestita di epitelio e presente nella cavità del naso, è la parte che rileva le molecole odorose) grande e ricca di recettori. Noi umani siamo invece "microsmatici": la nostra mucosa copre dai 4 agli 8 cm² e contiene un numero di recettori olfattivi che va dai cinque ai dieci milioni, mentre quella dei cani raggiungei 150 cm² e può avere più di 200 milioni di recettori. Non che manchino le differenze tra razze canine: il cane di Sant'Uberto, uno di quelli più utilizzati per la ricerca di persone, ha circa il doppio dei recettori olfattivi della media canina. Ma all'atto pratico non c'è troppa differenza tra le performance olfattive di questa razza rispetto ad altre: se si trattasse solo di annusare, tutti i cani potrebbero essere utilizzati per la ricerca persone.
    In realtà, per un cane molecolare, un buon olfatto è solo una parte dell'insieme di abilità che servono per svolgere al meglio il suo lavoro. Perché di lavoro si tratta, e l'attitudine a eseguire gli ordini e non farsi distrarre, oltre alla capacità di sopportare carichi di impegno intensi e prolungati, sono importanti quanto un buon naso.

    NON SOLO PASTORI TEDESCHI.*«La razza è una questione in parte soggettiva: non c'è niente di male a orientarsi verso una piuttosto che un'altra per ragioni puramente estetiche. Ovviamente però ci sono cani che, per attitudine e doti naturali, riescono meglio in certe attività: per esempio, per la detection, appunto la ricerca di determinate sostanze, si usano di solito pastori tedeschi, belgi, labrador e poche altre razze, perché sono quelle che sono più adatte per indole a svolgere certi compiti», spiega Guarnieri.


    Ma ci sono anche i cosiddetti Hrd, cioè "Human Remains Detection", che vanno alla riocerca ricerca di resti umani: sono i cani che devono individuare un cadavere, diversi da quelli che cercano le persone vive. L'odore di un vivo è inimitabile e ogni persona ha il suo. Quando una persona muore, però, la situazione cambia: l'odore di un cadavere non è esclusivo, ma simile in tutte le persone». Il problema, almeno in Italia, è addestrare questi cani. «Per farlo servirebbe avere accesso ai corpi, e qui non si può perché la legge lo considera vilipendio di cadavere, un reato penale; a meno di non essere un'università di medicina o un istituto di ricerca è impossibile avere il materiale che serve per addestrare i cani Hrd», ci spiega Guarnieri, che è proprietario di uno dei pochissimi cani di questo tipo che abbiamo in Italia. «In Germania hanno circa 170 cani da cadavere in tutto il Paese, noi ne abbiamo una decina più o meno».
    se stesse seguendo le briciole di pane lasciate da Pollicino». L'odore è specifico della persona da trovare: «Ci sono odori primari, quelli prodotti a livello molecolare dal corpo della persona, odori secondari, che vengono determinati da quello che mangiamo e dai deodoranti che utilizziamo, e anche odori terziari, determinati dall'ambiente che ci circonda». Al cane da mantrailing, ovviamente, questa distinzione non interessa. «Sa solo che gli è arrivato un preciso input olfattivo (come un indumento o un oggetto della persona, o la "traccia" lasciata in un'auto, ndr) e che dovrà seguirlo».
    Bisogna però avere aspettative corrette su questi animali. Il cane da mantrailing non è addestrato per trovare una persona, ma per seguire un odore. «La traccia odorosa potrebbe non portare a nulla, o interrompersi all'improvviso, magari perché il disperso è stato caricato in macchina. Anche il fatto di non trovare un certo odore in un'area è un successo per un cane da mantrailing: sapere che la persona scomparsa non è stata lì è un'informazione importante».
    Né si può pretendere che un cane abbia una percentuale di successo pari al 100%. «Stiamo parlando di esseri viventi che si ammalano e invecchiano, non i macchine», specifica Guarnieri.

    IL RUOLO DEL CONDUTTORE.*E soprattutto non bisogna sottovalutare l'importanza che ha il conduttore: un cane da ricerca olfattiva non è un'entità singola, ma esiste quasi in simbiosi con il suo umano, che deve essere bravo a capirlo al volo e a interpretare tutti i segni e i messaggi che gli manda non potendo parlare. «Un buon cane da ricerca è una somma di doti naturali, attitudine al lavoro, allenamento e pacità del conduttore».

    Ecco perché chiunque debba lavorare con un cane da ricerca olfattiva – che sia per andare in cerca di dispersi dopo un disastro o di droga o esplosivi all'aeroporto – deve seguirne l'addestramento fin dall'inizio: un percorso che può durare dai sei mesi, per i cani (e i conduttori) più talentuosi, fino ai due anni.

    COLLEGA E AMICO A QUATTROZAMPE.*«Io e il mio cane non smettiamo mai di studiare e aggiornarci, e quando non stiamo lavorando passiamo comunque il tempo insieme: me lo porto ovunque, non è solo un collega ma anche un amico». Insomma, è il momento non solo di mandare in pensione l'espressione "cane molecolare", ma di cominciare a usare il termine corretto, che meglio riflette il lavoro di squadra uomo/cane che sta dietro alle ricerche: "unità cinofila".

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    • toperone1
      Moderatore Armi e Polveri
      • Dec 2009
      • 1722
      • ossola

      #122
      chi è l'autore dell'articolo?

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      • cero
        ⭐⭐⭐
        • Jan 2009
        • 3030
        • Romagna

        #123
        Gabriele Ferrari

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        • sly8489
          ⭐⭐⭐⭐
          • Mar 2009
          • 11962
          • Trieste
          • spring spaniel

          #124
          Originariamente inviato da pinnici
          e quindi anche i nostri cani se li addestriamo alla ricerca di uno o al massimo due tipi di selvaggina sono cani molecolari ::giusto
          Quando parlano di cani molecolari si riferiscono al segugio di Sant'Uberto. Certamente l'odore della beccaccia (è solo un esempio) ha una forte influenza sul cane cane da erma, sia fisiologica che comportamentale. E' una mia opinione che il primo odore è come il primo amore, nel cane dura tutta una vita. A noi cacciatori interessa la parte comportamentale, cioè comprendere il cane attraverso il suo movimento. Come è stato già detto un cane medio ha 220 milioni di ricettori olfattivi, e tutto quello che riguarda il sofisticato apparato olfattivo. Lo ha il segugio e lo ha il cane da ferma, il segugio utilizza il naso in un modo diverso, questo grazie alla selezione, il segugio riesce a lavorare sulla traccia fredda meglio di qualsiasi altro cane. Quindi secondo la mia opinione tutti i cani possono essere definiti molecolari, perchè ha tutti un sistema sensoriale che gli permette di disgregare l'aria attraverso la respirazione.

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          • michele2
            ⭐⭐⭐
            • Oct 2008
            • 2982
            • Agrate Conturbia (NO)
            • Kurzhaar

            #125
            La mia compagna è stata operativa in Croce Rossa per tanti anni per ricerca dispersi in superficie e macerie (L'Aquila, Amatrice ecc ecc purtroppo), con un Parson e ora con Pastore Tedesco Nero.
            Sò gli allenamenti quasi quotidiani che ha fatto sacrificando tempo al lavoro ed al resto.
            Il binomio conduttore - cane raggiunge un livello di intesa, interazione e obbedienza nemmeno immaginabile per "noi cacciatori"
            Ora partecipa solo alle gare Enci, quoto quasi tutto quello riportato nel bell'articolo a firma Ferrari.
            E' un bel mondo quello della ricerca dispersi molto istruttivo, io quando posso vado a vedere i loro allenamenti.
            Perché a vent’anni, con due passioni nel cuore, la caccia e la libertà, e un grande disprezzo di tutti i beni per cui l’umanità merciaiola si arrovella e soffre, un buon cane davanti e un fucile in mano, come non può essere bella la vita ?”
            (E. Barisoni, anno 1932)

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            • bosco64
              ⭐⭐⭐
              • Nov 2011
              • 4548
              • Langhe
              • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

              #126
              Originariamente inviato da SPRINGER TOSCANO
              Ho sparato nel 7 rem le winc supreme ...3 scatole acquistate con la carabina.

              Poi ho riutilizzato i bossoli nikelati per la ricarica.....e facevano il loro onesto lavoro, forse ma solo una mia sensazione tendono ad essere più rigidi e durano qualcosa meno...ma ripeto è solo una mia idea.

              Il mio socio ha provato a riutilizzare i winchester nikelati in 30.06 e al passagio nel dies si sono aggrovigliati. Esattamente come succede per i Sellier&Bellot.
              Cosa che non capita con i Norma e RWS

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              • pinnici
                ⭐⭐⭐
                • Feb 2010
                • 1375
                • Riposto
                • setter inglese

                #127
                Originariamente inviato da danguerriero
                No.
                I cani molecolari (tipo Cane di Sant'Uberto) hanno un numero di cellule nervose olfattive elevatissimo e una capacità di concentrazione estremamente spinta.
                Dan come ti hanno fatto notare i colleghi non è esatto quello che affermi, sono invece d'accordo con quelli intervenuti dopo di me , ed ho ragione nell' affermare che tutti i nostri ausiliari chi più e chi meno sono cani molecolari, gli odori non sono altro che delle molecole ....[:-golf]

                ---------- Messaggio inserito alle 02:10 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 01:57 PM ----------

                Originariamente inviato da sly8489
                Quando parlano di cani molecolari si riferiscono al segugio di Sant'Uberto. Certamente l'odore della beccaccia (è solo un esempio) ha una forte influenza sul cane cane da erma, sia fisiologica che comportamentale. E' una mia opinione che il primo odore è come il primo amore, nel cane dura tutta una vita. A noi cacciatori interessa la parte comportamentale, cioè comprendere il cane attraverso il suo movimento. Come è stato già detto un cane medio ha 220 milioni di ricettori olfattivi, e tutto quello che riguarda il sofisticato apparato olfattivo. Lo ha il segugio e lo ha il cane da ferma, il segugio utilizza il naso in un modo diverso, questo grazie alla selezione, il segugio riesce a lavorare sulla traccia fredda meglio di qualsiasi altro cane. Quindi secondo la mia opinione tutti i cani possono essere definiti molecolari, perchè ha tutti un sistema sensoriale che gli permette di disgregare l'aria attraverso la respirazione.
                Sono d'accordo con te ma solo in parte , tu citi la traccia fredda (non capisco bene il concetto ma lo prendo per buono) vorrei però vedere un segugio a sentire la traccia sul basalto lavico dell'etna alle due di pomeriggio nel mese di agosto, io credo che gli si brucino tutte le vibrisse (non so se si chiamano cosi anche nei cani) quindi a mio modestissimo giudizio diventa molecolare un cane che per insegnamento unito alle doti pisco-fisiche del soggetto riesce a captare anche una singola molecola della selvaggina per cui è stato fortemente addestrato e con l'aiuto della sua intelligenza riesce a concludere positivamente l'azione di caccia.

                Io ho avuto la FORTUNA/SFORTUNA di aver posseduto una setter con queste capacità ... sempre nel mio cuore AMBRA
                FATTI NON FOSTE A VIVER COME BRUTI, MA PER SEGUIR VIRTUTE E CANOSCENZA
                (Dante Alighieri )

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                • sly8489
                  ⭐⭐⭐⭐
                  • Mar 2009
                  • 11962
                  • Trieste
                  • spring spaniel

                  #128
                  Originariamente inviato da pinnici

                  Sono d'accordo con te ma solo in parte , tu citi la traccia fredda (non capisco bene il concetto ma lo prendo per buono) vorrei però vedere un segugio a sentire la traccia sul basalto lavico dell'etna alle due di pomeriggio nel mese di agosto, io credo che gli si brucino tutte le vibrisse (non so se si chiamano cosi anche nei cani)
                  Credo che prima del naso bisognerebbe preoccuparsi dei piedi. Se ricordo bene i migliori piedi per camminare sulla lava li dovrebbe avere il cirneco dell'Etna.[:D][:D]Per il cane la condizione migliore per seguire una traccia è quando il terreno è un poco più caldo della temperatura dell'aria. Secondo me i migliori esperimenti sull'olfatto del cane li hanno fatti gli americani. Tramite un esperimento hanno asserito che il cane maschio ha un fiuto superiore alla femmina pervia del comportamento territoriale e sessuale. Potrebbe anche essere, se aggiungiamo che il maschio fisicamente è più forte della femmina. A parità di tutto, anche di allenamento, utilizza meno aria per respirare e più aria per fiutare. La capacità olfattiva dei cani è incredibile. Non hanno inventato ancora una macchina che riesce a sostituire il fiuto del cane.
                  quindi a mio modestissimo giudizio diventa molecolare un cane che per insegnamento unito alle doti pisco-fisiche del soggetto riesce a captare anche una singola molecola della selvaggina per cui è stato fortemente addestrato e con l'aiuto della sua intelligenza riesce a concludere positivamente l'azione di caccia.
                  Hai ragione, l'insegnamento, l'allenamento e l'esperienza sono indispensabili per raggiungere qualsiasi traguardo. Un cane che non ha mai coperto, quindi privo di esperienza, difficilmente seguirà per qualche chilometro una femmina in calore. Lasciamo da parte le molecole e parliamo di attitudini, parliamo di razze, più adatte a svolgere compiti particolari.

                  Io ho avuto la FORTUNA/SFORTUNA di aver posseduto una setter con queste capacità ... sempre nel mio cuore AMBRA
                  Il setter non può fare con efficienza il lavoro che fa un cane da traccia bavarese nel recupero di animali feriti. Potrebbe avere la sua efficacia se addestrato e allenato, ma non potrà mai uguagliare un cane selezionato per quello specifico lavoro.Drool][:-golf]

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                  • pinnici
                    ⭐⭐⭐
                    • Feb 2010
                    • 1375
                    • Riposto
                    • setter inglese

                    #129
                    Originariamente inviato da sly8489
                    Il setter non può fare con efficienza il lavoro che fa un cane da traccia bavarese nel recupero di animali feriti. Potrebbe avere la sua efficacia se addestrato e allenato, ma non potrà mai uguagliare un cane selezionato per quello specifico lavoro.Drool][:-golf]
                    Neanche un bavarese potrà mai fare quello che fa un setter sulle coturnici, questo te lo posso assicurare..
                    ma non è questo il nocciolo del discorso,, si parla di cani e di molecole ,
                    La bravura dei vari soggetti è un'altra storia .
                    FATTI NON FOSTE A VIVER COME BRUTI, MA PER SEGUIR VIRTUTE E CANOSCENZA
                    (Dante Alighieri )

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                    • trikuspide
                      ⭐⭐⭐
                      • Jan 2019
                      • 5795
                      • Sicilia

                      #130
                      Originariamente inviato da sly8489
                      Il setter non può fare con efficienza il lavoro che fa un cane da traccia bavarese nel recupero di animali feriti. Potrebbe avere la sua efficacia se addestrato e allenato, ma non potrà mai uguagliare un cane selezionato per quello specifico lavoro.Drool][:-golf]
                      Probabilmente è come dici tu se intendiamo la cosa attraverso gli standard di razza e magari attraverso qualche bel trattato sul lavoro tipico di quel cane... però ti assicuro che sul terreno ho avuto modo di vedere in azione più volte un setter buon beccacciaio che, non so per quale molla scattatagli nella testa, era anche un ottimo( se non di più) cinghialaio...un solo cinghiale presente in un kmq quel cane lo andava a trovare in pochissimi minuti lo scovava e lo inseguiva meglio di una muta di segugi dietro alla lepre e dagli abbai che gli tirava dietro ti assicuro non c'era bisogno di satellitare per sapere dove fossero i due...mi dirai che quel cane di setter aveva solo le sembianze, ma tant'è.
                      ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"

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                      • Frank
                        ⭐⭐⭐
                        • Oct 2019
                        • 1542
                        • Regno Borbonico

                        #131
                        ho ben tre altre esperienze negative con le Sako, di cui mi disfarò.

                        Forse sono balle ed animali mannari, fatto sta che sul posto e immediati dintorni non restano...e senza servizi di recupero sono dolori e tristezza nello sporco.

                        Torno a powermax e SST, definitivamente.
                        Ultima modifica Frank; 14-04-23, 21:51.
                        «Contro di te sarei preda o predatore?»

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