- Circo Victor: vediamo la realtà dei fatti!
- 15/09/2009
- [di G. Felicetti*] Se la vicenda del sequestro degli animali del Circo Victor, il mese scorso, fosse tutta riassumibile nell’episodio del veterinario libero professionista che dichiara di essere stato “malmenato e maltrattato” dal Corpo Forestale dello Stato, ci sarebbe solo da esprimere la richiesta di fornire le prove di tali affermazioni e, in caso affermativo, sperare che fatti del genere vengano sanzionati e che non abbiano a ripetersi.
Ma quanto è scaturito dal sequestro degli animali del Circo Victor è molto di più:
- si è scritto di “buone condizioni degli animali” al momento del sequestro, anzi “buonissime”, omettendo colpevolmente di considerare che il sequestro e la convalida finanche al Tribunale del Riesame si è basata sugli inequivocabili verbali e relazioni medico veterinarie che hanno attestato gravi condizioni degli animali;
- si è scritto del veterinario “malmenato ed ammanettato perché difende da maltrattamenti gli animali”, quando ad essere stato documentato in via giudiziaria, dall’operato delle Forze dell’ordine e di medici veterinari è stato il maltrattamento quotidiano pregresso e lì si stava interrompendo un’azione impartita dall’Autorità Giudiziaria;
- si è scritto “della morte di un animale sequestrato” senza colpevolmente annunciare una dovuta conseguente azione legale;
- si è scritto che “vi sono ampie deleghe in tema di benessere animale riconosciute ad organismi istituzionali o associativi che non hanno alcuna professionalità, capacità o competenza, con interessi diversi o in conflitto con il benessere animale”;
- si è scritto di “abusi di potere di cui possono rendersi responsabili certe istituzioni se “armate” dalla demagogia dell’animalismo più fanatico, disinformato e quindi pericoloso”.
E’ necessario che, in attesa dei pronunciamenti della Magistratura (sia sul sequestro degli animali, sia sulle dichiarate violenze subite da un medico veterinario libero professionista e la relativa denuncia contro di lui per resistenza a pubblico ufficiale), così come sulle interrogazioni parlamentari presentate di opposte richieste, si registrino però anche questi punti essenziali a capire che non siamo di fronte a una “grave offesa alla professione veterinaria” perché:
- nel merito del sequestro degli animali, ciò è stato deciso dalla Magistratura sulla base di referti di medici veterinari, di cui uno dell’Asl medico veterinaria competente per territorio e un altro responsabile di uno fra i più importanti Centri Recupero di Animali Selvatici ed Esotici che ha in essere un Protocollo d’Intesa con Anmvi;
- medici veterinari hanno partecipato al Corso di formazione di ausiliari di Polizia Giudiziaria frutto di un atto d’Intesa fra Corpo Forestale dello Stato e Fnovi, proprio per raggiungere la competenza e la professionalità reciproca in interventi coadiuvati atti ad accertare la mancanza o la presenza di elementi di reati contro gli animali;
- le associazioni, animaliste come la LAV e ambientaliste come il Wwf, hanno partecipato a diverso titolo in questa vicenda, con apporti professionali e riconosciuti;
- quando ci si trova di fronte a carenze, omissioni, atti che configurano il maltrattamento degli animali, ciò è un reato previsto dal Codice penale e il medico veterinario, di qualsiasi ruolo, ha il dovere di non chiudere gli occhi, di non accontentarsi della promessa di cambiamento e di informare le Autorità per assicurare così anche il pieno rispetto del proprio Codice Deontologico (che è cambiato da tempo ma qualcuno sembra non essersene accorto);
- è la elevazione del rispetto degli animali nella società che può elevare la considerazione della professione medico veterinaria e, in questo, un ruolo importante lo hanno le associazioni animaliste e ambientaliste. Altro che fanatismo, demagogia e disinformazione.
Chi scrive, oggi, che è stato il trasferimento seguito al sequestro “a provocare agli animali evidenti maltrattamenti sia fisici che psicologici anche gravi”, dovrà assumersene le responsabilità giuridiche, come diversi servizi veterinari Asl che solo nell’ultimo anno in numerose Regioni non sono doverosamente intervenuti lungo il tragitto di uno spettacolo itinerante fra i meno difendibili anche in casa circense, tanto da meritarsi il giudizio dell’Ente nazionale Circhi di “tristissimi fatti, totale mancanza di sensibilità e di rispetto”, come documentati dai servizi mandanti in onda da 'Striscia la notizia' con condizioni e trattamenti degli animali che hanno fatto indignare tutta Italia.
Insomma, quella in atto, lo registriamo con preoccupazione, è un’operazione per, fra l’altro, far fare un passo indietro all’attuazione della Legge 189 del 2004 che in tanti ambiti lucrativi sugli animali, e medico veterinari, ha iniziato a incidere fortemente con sentenze e decreti penali di condanna. Chi dice che non intende mettere in discussione il sequestro degli animali e l’operato della Polizia Giudiziaria, ma solo difendere un collega, non solo stà automaticamente insultandone altri (forse non meritevoli di tutela) ma si stà di fatto prestando al tentativo di cancellare i piccoli ma importanti passi in avanti per l’affermazione della legalità in questo ambito.
Inoltre qui non si tratta di veterinari che devono dare ragione o essere al servizio di una o dell’altra parte ma “solo” di medici veterinari che devono fare i medici veterinari.
“Raccontiamola giusta” quindi, per davvero e per intero.
Gianluca Felicetti
*Presidente LAV
---------- Messaggio inserito alle 11:25 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 11:20 AM ----------
per gli animali no!...
Le rivelazioni sul caso Victor Show scatenano le ire del
presidente LAV Gianluca Felicetti che, nell’enfasi,
racconta i suoi segreti…
Gianluca Felicetti, in un comunicato apparso il 15/09/09 sul
sito LAV, (vedi anche il filmato pubblicato da FederFauna
all’indirizzo:
[media]http://www.youtube.com/watch?v=wRzGtPi7kCo[/media] ) , dice: “Se
la vicenda del sequestro degli animali del Circo Victor, il
mese scorso, fosse tutta riassumibile nell’episodio del
veterinario libero professionista che dichiara di essere
stato malmenato e maltrattato dal Corpo Forestale dello
Stato, ci sarebbe solo da esprimere la richiesta di fornire
le prove di tali affermazioni…”. Eppure, per molti,
sarebbe proprio l’esistenza di queste prove ad aver
mandato su tutte le furie il presidente della Lega Anti
Vivisezione che, suscitando, in qualcuno sdegno, in altri
ilarità, ha titolato il suo comunicato: “Circo Victor:
vediamo la realtà dei fatti!” e l’ha terminato con la
frase: “Raccontiamola giusta quindi, per davvero e per
intero”. Felicetti esterna la “sua” verità: accusa
l’operato dei veterinari che hanno constatato “buone
condizioni degli animali” al momento del sequestro e
reputa buoni solo quelli che hanno portato alla convalida
del sequestro da parte del Tribunale del Riesame; accusa chi
ha preso le difese del veterinario “malmenato ed
ammanettato perché difendeva da maltrattamenti gli
animali”, facendosi forte di quando documentato dalle
stesse Forze dell’ordine autrici del sequestro e
dell’ammanettamento; accusa chi ha fatto luce sulla morte
di un animale poco dopo il sequestro solo perché non è
ancora stata annunciata un’azione legale; accusa chi ha
rilevato che “vi sono ampie deleghe in tema di benessere
animale riconosciute ad organismi istituzionali o
associativi che non hanno alcuna professionalità,
capacità o competenza, con interessi diversi o in
conflitto con il benessere animale”; accusa chi ha
denunciato “abusi di potere di cui possono rendersi
responsabili certe istituzioni se armate dalla demagogia
dell’animalismo più fanatico, disinformato e quindi
pericoloso”. Non spreca una parola per gli uccelli presi
per la coda o per il collo! Non una parola per quelli messi
in scatole di cartone e trasportati senza acqua in agosto!..
Non mostra dispiacere per l’animale morto!.. Probabilmente
perché, per lui, è più importante che sia stata
colpita una categoria che detiene animali ma che lui avversa
ideologicamente. Poi, poco importa della fine
dell’animale!... Felicetti arriva ad accusare anche la
stessa ANMVI assieme alla quale è sembrato spesso, sedesse
volentieri a certi tavoli. Forse lo era quando un parere
dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani,
poteva avvalorare le sue tesi… Ma ora no! Ora Felicetti
dice: “non siamo di fronte a una grave offesa alla
professione veterinaria..”. Dice che il sequestro degli
animali, “è stato deciso dalla Magistratura sulla base
di referti di medici veterinari, di cui uno dell’Asl
medico veterinaria competente per territorio e un altro
responsabile di uno fra i più importanti Centri Recupero
di Animali Selvatici…” dimenticandosi di dire che il
CRASE, finanziato con soldi pubblici, proporzionalmente al
numero degli animali sequestrati che contengono, sono
gestiti proprio dagli animalisti e per di più delle
medesime associazioni impiegate come ausiliari di polizia
giudiziaria, pertanto sembra logico ritenere quantomeno
“singolare” il sostenere che una loro perizia sia scevra
da interessi. Sostiene, invece, i Medici Veterinari che
hanno partecipato al Corso di formazione di ausiliari di
Polizia Giudiziaria frutto di un atto d’Intesa fra Corpo
Forestale dello Stato e Fnovi, dimenticando che è proprio
la correttezza dell’operato del CFS ad essere adesso
addirittura sotto interrogazione parlamentare. Felicetti
forse dimentica, di informare che a quei corsi fu proprio un
avvocato della LAV a spiegare ai veterinari la parte
inerente la giurisprudenza; forse dimentica che molti furono
i veterinari partecipanti a quel corso che si lamentarono
per l’approccio ideologico animalista teso solo all’
“addestramento” alla repressione degli operatori. Dice
Felicetti che “il medico veterinario, di qualsiasi ruolo,
quando ci si trova di fronte a carenze, omissioni, atti che
configurano il maltrattamento degli animali, ha il dovere di
non chiudere gli occhi, di non accontentarsi della promessa
di cambiamento e di informare le Autorità per assicurare
così anche il pieno rispetto del proprio Codice
Deontologico” sottolineando che questo “è cambiato da
tempo ma qualcuno sembra non essersene accorto”, ma non
dice che è proprio quanto ha fatto Brunetti. E questo
codice deontologico cambiato, non dirà mica mai che un
animale, se è in mano a un animalista stia bene e se è
in mano a un circense, a un allevatore o a un commerciante
stia male!... Non dirà mica che svolgere un’attività
con gli animali che non sia quella degli animalisti, sia
maltrattamento!... Eppure Felicetti sembra dire proprio
questo! Anzi, lo dice proprio: per Felicetti “è la
elevazione del rispetto degli animali nella società che
può elevare la considerazione della professione medico
veterinaria e, in questo, un ruolo importante lo hanno le
associazioni animaliste e ambientaliste.” Ma per la LAV,
elevare la professione del veterinario, è ottenere
ringraziamenti animalisti per “essere andati aldilà
delle solite superficiali verifiche sulla salute fisica
degli animali”, come recitavano i comunicati LAV? Elevare
il medico veterinario vuol dire asservirlo all’ideologia?
Poi rincara: dice che “chi scrive, oggi, che è stato il
trasferimento seguito al sequestro a provocare agli animali
evidenti maltrattamenti sia fisici che psicologici anche
gravi, dovrà assumersene le responsabilità
giuridiche”. Accusa “i diversi servizi veterinari Asl
che solo nell’ultimo anno in numerose Regioni non sono
doverosamente intervenuti lungo il tragitto di uno
spettacolo itinerante fra i meno difendibili anche in casa
circense”. Ma l’accusa a tali servizi veterinari da cosa
nasce? Da una mancanza di professionalità o dal fatto che
“non sono andati aldilà..”? Felicetti tira sempre in
ballo “i servizi mandanti in onda da Striscia la notizia
con condizioni e trattamenti degli animali che hanno fatto
indignare tutta Italia” ma tra chi ha provato a riguardare
il servizio di Striscia e quello di FederFauna togliendo
l’audio ad entrambi, non sono poi più tanti quelli
dell’idea che il maltrattamento sia stato operato solo dal
proprietario della struttura. Alla fine, Felicetti scopre le
carte e rivela preoccupazione, perché far vedere e far
sapere tutto a tutti, per lui non è difendere la verità,
è “un’operazione per, fra l’altro, far fare un passo
indietro all’attuazione della Legge 189 del 2004 che in
tanti ambiti lucrativi sugli animali, e medico veterinari,
ha iniziato a incidere fortemente…”. La 189!...: una
legge approvata su spinta animalista che definisce il reato
di maltrattamento, condizionandolo ad una detenzione
incompatibile alla natura degli animali, senza prima
definire in modo oggettivo quale sia quella compatibile. Una
legge che permette che il ruolo di chi sporge denuncia,
quello di chi assiste al sequestro e quello di chi diviene
custode di quanto sequestrato, possano essere ricoperti
dallo stesso soggetto. Una legge che, visto il numero di
sequestri che ha consentito, visto il numero dei
dissequestri avvenuti dopo qualche anno e visto soprattutto
il numero di animali morti e “dispersi” durante il
periodo di custodia, non sembra assolutamente a tutela del
benessere animale, ma bensì a tutela degli interessi di
qualcuno. Sono ormai in molti a pensare che la 189 non
rappresenti assolutamente “piccoli ma importanti passi in
avanti per l’affermazione della legalità in questo
ambito” come sostiene Felicetti: molti pensano, invece,
che sia facile individuare i maltrattamenti quando questi
dipendono dall’ideologia di chi esegue i controlli,
anziché da pesi e misure oggettive. Molti pensano che un
tale approccio abbia ostacolato l’emersione degli
operatori e creato ancora più illegalità di quanta non
ce ne fosse prima. Molti pensano che se più illegalità
equivalga a più sequestri, qualcuno possa avere un
interesse!... Sembra impossibile che Felicetti dica, con
tono accusatorio,: “…non si tratta di veterinari che
devono dare ragione o essere al servizio di una o
dell’altra parte ma solo di medici veterinari che devono
fare i medici veterinari” perché è proprio ciò che
ha fatto Brunetti, solo questa volta, probabilmente, dava
fastidio alla LAV!...
Per le altre news: http://www.federfauna.org/News/
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