incidenza genetica e correlazioni tra cani e cacciatori

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  • lukebon
    ⭐⭐⭐
    • May 2009
    • 1348
    • Veneto
    • setter Irlandese setter Inglese

    #1

    incidenza genetica e correlazioni tra cani e cacciatori

    Cacciatori si nasce o si diventa?
    Cani da cacci si nasce o si diventa?
    E' ineressante capire quanto incida la genetica su questi due quesiti, sia per noi sia per il nostro ausiliare.
    La genetica si dice, giochi un ruolo determinante per entrambi, voi che ne pensate?
    Alla fin fine siamo bestie pure noi, e l'istinto di procacciarci il cibo ci viene trasmesso dai nostri antenati. Tuttavia c'è una forte componente emotiva che ci rende cacciatori e questo mi sfugge...perchè ci emozioniamo quando cacciamo..quando vediamo il cane paralizzarsi davanti al selvatico, quando vediamo partire una beccaccia, quando al mattino ci prepariamo l'abbigliamento mentre il cane urla dall'eccitazione.
    I nostri antenati quando cacciavano lo facevano per la fame..loro che ne sapevano del romanticismo. Quindi possiamo aver ereditato l'istinto, ma non la passione.
    Quando l'uomo ha iniziato ad appassionarsi? Io direi che più che una passione è un rimpianto che si fa vivo, il rimpianto di aver capito che ormai siamo "usciti" dalla natura...e quando ci prepariamo per tornarci dentro avvertiamo le vibrazioni..le stesse che avverte il cane, credo molto in questo e credo che il nostro cane senta se noi vibriamo oppure no quando usciamo con lui. Quindi...penso che siamo tutti potenzialmente cacciatori, alcuni forse preferiscono altri termini perchè "cacciatori" ormai = assassini.
    Che ne pensate?
    i ghen ha copà 5....8....10 la daea bianchina
    bianchina??!!
    ....poenta e cunicio...
  • Christian O.

    #2
    Complimenti!!!! Bella discussione!!!!!
    Nell'antichità c'erano l'uomo e il lupo ,entrambi al vertice della catena alimentare,per molto tempo si sono combattuti a vicenda poi alcuni hanno capito che cacciare assieme era meglio,così è nato il cane.
    Ora.....abbiamo smesso entrambi di cacciare per fame,almeno, ai miei cani do da mangiare regolarmente :-) quindi penso che anche loro caccino per passione.
    Per quel che riguarda l'essere umano,credo che molti abbiano perso quell'istinto venatorio ma i piu tanti credo siano vittime di questo finto buonismo che pittura il cacciatore come un assassino e il pescatore un poeta (senza offesa per i pescatori,lo sono anchio).Non dimentichiamo che da quando l'uomo è il piu grande predatoreda quando è comparso sulla terra.

    Per quel che mi riguarda tra uomo e cane ci deve essere quell'empatia che li mette in comunicazione col solo sguardo,se quella non c'è non provo le stesse emozioni,anchio apprezzo un bel lavoro di un cane non mio,ma se a farlo sono i miei cani .....beh.....è estasi!
    Io vedo che i miei cani quando fanno qualcosa lo fanno in funzione mia e questo lo noto molto piu negli italiani (mio punto di vista totalmente soggettivo)Che nelle altre razze;intendo il riporto (quello spontaneo non insegnato o indotto) la prova di quello che dico,poichè se il cane cacciasse solo per istinto......beh......dovrebbe pensare anche a se stesso no?

    Saluti,

    Christian.

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    • phalacrocorax
      ⭐⭐⭐
      • Apr 2009
      • 5961
      • Veneto, Verona
      • Indy, epagneul breton femmina

      #3
      Mah, guarda Luke, secondo me non è vero che i nostri antenati non traessero piacere dalla caccia e che la considerassero solo un mezzo per procurarsi il cibo.
      In realtà io penso che la caccia, nel passato, fosse un concetto più vasto di come la intendiamo oggi. Per come la vedo, nell'antichità aveva una componente di mera sopravvivenza, certo, ma anche un significato sacro e di cerimoniale. L'ammissione alla caccia pare fosse il momento del passaggio all'età adulta, c'era una venerazione degli animali, riti propiziatori alla caccia, dei che la sovrintendevano. Inoltre cacciare piaceva al cacciatore, non lo faceva solo per necessità, come imposizione dettata da questioni di sopravvivenza.
      Ricordo di aver letto su di un libro che proponeva una sorta di biografia del capo indiano Toro Seduto, che il fatto che si dica che gli indiani uccidessero i bisonti solo per mangiarli è una perfetta idiozia. Gli indiani cacciavano i bisonti per mangiarne le carni, ma anche per piacere, per ricavarne pelli, per riti iniziatici. Così come molti altri animali, le cui spoglie rivestivano certi significati. Si diceva in sostanza che sostenere che essi cacciassero secondo le regole della natura, come una sorta di selecontrollori moderni, è assolutamente inveritiero.
      Del resto molte popolazioni indigene traggono dalla caccia nutrimento e piacere, ancora oggi.
      Per cui io credo che lo spirito che animava gli antenati cacciatori ricomprendesse anche il piacere e le emozioni della caccia, proprio come accade oggi a noi. Magari abbiamo perduto le componenti religiose e cerimonialistiche, ed anche la necessità di cacciare per un'esigenza di sopravvivenza immediata.
      Ma come loro, continuiamo a nutrirci di ciò che abbiamo cacciato, ad esempio.
      Sul fatto che la caccia si tramandi per via genetica non ti saprei rispondere, anche se io provengo da una famiglia di cacciatori di lunga tradizione.

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      • Christian O.

        #4
        phalacrocorax Quanto è vero quello che dici!

        Nella preistoria la caccia veniva presa come una vera e propria attività sociale che rendeva partecipi tutti i componenti del villaggio,addirittura molti pensano che proprio grazie alla caccia si sono formate quelle coalizioni di individui che ora formano le città

        Saluti,

        Christian

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        • Giampaoletti
          ⭐⭐⭐
          • Aug 2008
          • 1863
          • Ascoli Piceno

          #5
          Non so se si tratti di incidenza genetica ma sta di fatto che per i nostri ausiliari parliamo di linea di sangue venatico per intendere che genitori erano utilizzati con successo a caccia.

          Per il genere umano credo si tratti di condizionamento ambientale.Mio nonno andava a caccia, ho respirato in famiglia e nelle famiglie di amici quell'aria e ne sono rimasto influenzato e sono diventato (nato ?) cacciatore.

          Credo di questo si tratti.Ma non ho alcuna nozione di genetica.

          La discussione è interessante comunque perchè tende a ricostruire quel clima culturale per cui si è diventati cacciatori (non assassini di animali).
          E questo secondo me è molto importante per riequilibrare a favore del cacciatore quello squilibrio esistente a vantaggio di un protezionismo tanto esagerato quanto di facciata.

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          • giovanni terracina
            ⭐⭐
            • Aug 2009
            • 447
            • roma
            • setter inglese

            #6
            genetica

            io nn mi intendo di genetica,però faccio una considerazione ,i nostri cani sono frutto di selezione che ha portato a scegliere certe caratteristiche per formare dei soggetti adatti alla necessità ,da pastore ,da slitta,da caccia.
            certo il cane è un lupo ammaestrato per cui la caccia è sicuramente parte del suo corredo genetico.
            per l'uomo il passare da raccoglitore a cacciatore è stato una fonte di cambiamento importante e sicuramente il cacciatore sarà stato vincente nei confronti del raccoglitore
            perchè il cacciare richiede uno sviluppo organizzativo ed una flessibilità mentale che si rifletteva anche nel comportamento tra i diversi gruppi/tribù e credo che i cacciatori siano stati vincenti.
            anni da cacciatori hanno lasciato il segno nel nostro corredo genetico ,un segno che riaffiora
            anche oggi ,per questo l'istinto della caccia fa parte del ns corredo culturale ,solo che oggi la caccia non è piu una necessità ma vorrei vedere quanti anticaccia se posti nel giusto contesto
            per sopravvivere non ridiventerebbero cacciatori ripescando le loro capacità sopite ma nn scomparse
            spero di nn aver scritto sciocchezze di cui mi scuso anticipatamente ma credo che la caccia sia parte di noi solo che oggi nn é di moda
            cordiali saluti a tutti
            Giovanni Terracina
            l'unica cosa che mi meraviglia sono quelli che si meravigliano[;)] GT

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            • lukebon
              ⭐⭐⭐
              • May 2009
              • 1348
              • Veneto
              • setter Irlandese setter Inglese

              #7
              Originariamente inviato da Christian O.
              phalacrocorax Quanto è vero quello che dici!

              Nella preistoria la caccia veniva presa come una vera e propria attività sociale che rendeva partecipi tutti i componenti del villaggio,addirittura molti pensano che proprio grazie alla caccia si sono formate quelle coalizioni di individui che ora formano le città

              Saluti,

              Christian
              si è tutto vero e concordo pienamente ma,
              era considerata un culto perchè era fondamentale per la sopravvivenza, al giorno d'oggi invece non è necessaria a tale fine...per lo meno da noi.
              Io sono convinto che ci sia qualcosa di più profondo che porta l'uomo moderno a continuare a cacciare, un sentimento che è maturato con il passare dei secoli e lo svilupparsi della civiltà moderna.
              i ghen ha copà 5....8....10 la daea bianchina
              bianchina??!!
              ....poenta e cunicio...

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              • marco s
                ⭐⭐⭐
                • Apr 2009
                • 2839
                • buttigliera alta (TO)
                • kurzhaar Aris kurzhaar York Kurzhaar Miss Lilly

                #8
                Ciao Luke, davvero una bella discussione.
                Io non so esattamente come funzioni perché ci sono veramente "nato dentro" e tra i primi ricordi che ho (e ancora adesso mi fanno battere il cuore) c'è quello di mio padre che torna da caccia con il bagagliaio pieno di anatre, fagiani e gallinelle. Ricordo con emozione l'odore di quel bagagliaio, le sfumature di tutte quelle piume, le teste vellutate dei germani. Beh, è iniziato tutto così.
                Poi credo che ci sia una sostanziale differenza tra noi e i nostri cani, purtroppo.
                Loro sono quasi sempre selezionati con cura e si trasmettono di generazione in generazione grandi doti venatorie.
                Noi no, perché raramente un gran cacciatore cerca come compagna per la vita, e quindi di accoppiarsi, con una grande cacciatrice (purtroppo specie rarissima). Quindi noi abbiamo discutibili genealogie!!
                Noi ed i cani abbiamo però una cosa in comune: la prole molto inetta. Significa che, a differenza del capriolo che nasce ed è già in grado di correre, nasciamo poco sviluppati e dipendenti in tutto e per tutto dai nostri genitori. Questo non è un difetto, ma uno stratagemma naturale dell'evoluzione. Siamo animali intelligenti e abbiamo bisogno di imparare strategie di caccia, metodi di sopravvivenza, percorsi e comportamenti delle altre specie... tutte cose che non possono esserci trasmesse semplicemente via "sangue"; perciò nasciamo inetti per poter acquisire tante informazioni.
                Così anche il cane di ottima genealogia diventerà un campione più facilmente se ben educato e magari sarà rovinato da un addestramento errato.
                E noi uomini? Beh, io credo che ci sia chi nasce predisposto meglio alle arti venatorie, ma l'educazione fa sicuramente tantissimo. Nella nostra società moderna ed occidentale i giovani hanno già le loro difficoltà a salvarsi e a crescere con attributi che li caratterizzino davvero come "uomini". Spesso rischiano di diventare una sorta di pecore-automi perché fanno fatica a pensare con la propria testa.
                Cacciatori poi.... è quasi un sogno. Proprio perché dobbiamo essere educati, perché il cibo è sempre immediatamente disponibile, perché non c'è più una ritualità che lega la caccia alla gran massa della società, e oltretutto non è più una pratica di moda... è molto difficile che un uomo si senta portato alla predazione ai nostri giorni. Quando un individuo riesce, sopratutto grazie alla famiglia, a superare tutti questi step forse... e dico forse, diventerà un cacciatore. Che è comunque una figura anacronistica come un allevatore di bachi da seta o un fabbricante di zoccoli.
                Ultima modifica marco s; 27-10-09, 07:47.
                L'indulgenza verso sé stessi induce ad essere accondiscendenti verso le scorrettezze altrui. Gamsbart Power

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