Responsabile Lav scrive su guardie zoofile,tutte ottime, invita"andate e sequestrate"

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Jayden
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  • Jayden

    #1

    Responsabile Lav scrive su guardie zoofile,tutte ottime, invita"andate e sequestrate"

    FederFauna - Ufficio Stampa
    --------------------------------------------------------------------------------

    Dall'ultimo caso di abuso delle guardie zoofile.

    Sono appartenenti all'OIPA Italia onlus, si legge sul sito dell'associazione: "Organizzazione Internazionale Protezione Animali - ONG affiliata al dipartimento della pubblica informazione dell'ONU", le due guardie zoofile recentemente denunciate in Piemonte per usurpazione di titolo e abuso d'ufficio. La segnalazione di un cittadino e il contributo di piu' testimoni, alcuni seguiti dall'Avv. Massimiliano Bacillieri, responsabile dell'ufficio legale di FederFauna, hanno permesso alla Forestale di smascherare le due guardie zoofile volontarie che spacciandosi addirittura per guardie penitenziarie, compivano sistematiche violazioni ai danni di ignari cittadini. Sarebbero inoltre sempre guardie zoofile dell'OIPA quelle denunciate mesi fa da un operatore sempre in Piemonte, perche' uccelli sequestratigli dai sedicenti "animalisti" per presunte illegalita', sarebbero stati poi ritrovati in vendita presso un altro operatore. Si erano invece presentate come guardie zoofile dell'ENPA, sempre pochi mesi fa, le tre persone autrici di un incursione che ha paralizzato un negozio catanese. In quell'occasione i tre pretendevano che gli venissero consegnate le scritture contabili e alla sola richiesta da parte del titolare, di esibizione di un mandato, uno appoggio' una mano sulla pistola, probabilmente detenuta illegalmente, reiterando in tono minaccioso la sua richiesta e solo il sopraggiungere dei Carabinieri riusci' a interrompere la scorribanda. Dal sito OIPA invece, si puo' vedere come le guardie ecozoofile dell'associazione abbiano collaborato nel 2009 con quelle della LIDA di Napoli e con il loro responsabile Ciro Cortese che solo qualche anno prima fu arrestato perche' colto in flagranza di reato mentre taglieggiava un negoziante di animali della zona. Tale Ciro Cortese sembrerebbe anche essere sospettato di appartenere al clan camorrista Di Lauro. Per fortuna che Maurizio Santoloci, magistrato di Cassazione e direttore dell'ufficio legale della LAV, ha scritto recentemente sulla testata giornalistica on line "Diritto all'ambiente" (www.dirittoambiente.net) un elogio alle guardie zoofile dicendo: "Sono tutte uguali. Operano sotto diverse sigle, dentro diverse associazioni, in diversi settori. Ma sono tutte uguali." FederFauna che ribadisce la sua decisa contrarieta' al consentire la vigilanza di attivita' lavorative o ludiche praticate dai cittadini, da parte di personale volontario, per di piu' proveniente da organizzazioni apertamente contrarie a tali attivita' e a chi le pratichi, spera comunque che Santoloci si sia sbagliato, visti i fatti sopra citati. Teme pero' che purtroppo di errore non si tratti, visto che Santoloci conclude il citato articolo con: "Care guardie volontarie, tutte, un abbraccio affettuoso. Sono certo che domani sarete ancora con le vostre pettorine a sequestrare animali maltrattati." Forse agli animalisti a cui non piace la figura riservata dalle Sacre Scritture agli animali, non piace neanche il detto: "andate e moltiplicatevi", meglio "andate e sequestrate!"...
  • Leonardo
    ⭐⭐⭐
    • Mar 2008
    • 2134
    • Siena, Toscana.
    • Bracco Italiano Giotto

    #2
    di male in peggio [:(][:142][:142][:142]
    Leonardo cinofilo cacciatore

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    • phalacrocorax
      ⭐⭐⭐
      • Apr 2009
      • 5961
      • Veneto, Verona
      • Indy, epagneul breton femmina

      #3
      Io ribadisco come la penso: ci stiamo trasformando sempre più in uno Stato di polizia.
      Non dico che le battaglie ambientaliste, spesso, non mi trovino d'accordo sui temi affrontati.
      Dico che affidare le operazioni di polizia a privati cittadini appartenenti ad associazioni non lucrative di utilità sociale, equivale a compiere un passo avanti nel trasformare lo stato democratico in stato di polizia.
      Queste persone non hanno qualifiche di agenti di polizia giudiziaria, spesso appartengono ad associazioni nemmeno ricunosciute con decreto ministeriale, eppure si infilano una divisa (spesso molto simile a quella di corpi di polizia riconosciuti) e costituiscono delle vere e proprie task force allo scopo di inquisire i privati cittadini sulla base di un sentire ideologico e senza preparazione ed attribuzioni specifiche.
      Insomma, prima ci si scandalizza per le "guardie padane" (chi se le ricorda?) e poi si istituiscono corpi speciali di privati cittadini munendoli addirittura di divisa e di titoli. Il cui compito è di visitare privati domicili o luoghi di lavoro al fine di cogliere in fallo la cittadinanza.
      Mi può star bene di non maltrattare gli animali, se il maltrattamento esiste davvero e non solo nella mente o nella ideologia di chi eleva i verbali.
      Non mi sta bene che nuclei di iscritti ad associazioni animaliste, a seguito di un corso di istruzione interno dell'associazione, se ne vadano in giro a fare i controllori come fossero agenti di polizia giudiziaria, e perfino con divise analoghe.
      Non mi va bene che un magistrato di Cassazione, se ancora in servizio, sia attivamente impegnato in attività legali di associazioni riconosciute, poiché per un dipendente dello Stato, quand'anche avesse solo funzioni inquirenti e non anche giudicanti, si pone anche un problema di conflitto di interessi. Non si tratta di un avvocato, ma di un magistrato; non si tratta di una associazione di volontariato, ma si tratta di fatto di un organismo avente un proprio corpo di polizia, privato, istruito per portare avanti, sul campo, le finalità dell'associazione. O magistrato o responsabile legale dell'associazione, se entrambe le qualifiche dovessero, allo stato, coesistere. E' finito il tempo dell'accentramento delle funzioni inquirenti e giudicanti nella medesima figura pretorile, le norme sono cambiate da un pezzo, e questo a fronte della necessità di democraticizzazione delle procedure e di attuazione delle garanzie costituzionali.
      Per cui esprimo una valutazione politica di merito, e non certo tecnico-giuridica, dicendo che non mi piacciono i magistrati che, in qualità di privati, appartengono ad associazioni che organizzano corpi di polizia. E dico questo anche se, al di là delle porcherie, anche normative, messe in campo in tema di maltrattamento animale, posso convidere appieno certo battaglie in nome di un ambiente più sano.
      O forse il conflitto di interessi va sollevato unicamente in relazione alla proprietà delle reti televisive?
      Ultima modifica phalacrocorax; 26-05-10, 10:50.

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      • federico.vannucci
        ⭐⭐
        • Feb 2009
        • 546
        • Pistoia
        • springer spaniel inglese

        #4
        Originariamente inviato da phalacrocorax
        Mi può star bene di non maltrattare gli animali, se il maltrattamento esiste davvero e non solo nella mente o nella ideologia di chi eleva i verbali.
        Sono ovviamente d'accordo con il resto delle tue osservazioni.

        Vorrei però entrare nel merito di questo punto. Perchè temo che il "benessere animale", ed i relativi "maltrattamenti", siano qualcosa dai contorni ben sfumati, tali da essere difficile stabilire cosa sia in maniera oggettiva ed oggettivata un vero maltrattamento .

        Nel senso che ci può stare il poco e l'assai, rischiando così di colpire più che altro coloro che la pensano in maniera (e/o hanno "sensibilità") diverse, piuttosto che di far del bene agli animali stessi: perchè tutti questi vincoli nella loro gestione/detenzione hanno il solo risultato certo di ... disincentivarne appunto l'allevamento/commercio/detenzione: che poi è il reale obiettivo dell'Ideologia Animalista (cfr "Gabbie vuote" di Tom Regan)!

        Quello che è un "maltrattamento" può essere percepito in maniera diametralmente opposta da una persona che appartiene alla cultura rurale, piuttosto che a quella cittadina, oppure che si è visto parecchi cartoni animati piuttosto che pochi, o magari che ha letto ed "abbracciato" le Gabbie Vuote di Tom Regan ... oppure no!

        Insomma, questo tipo di reato (peraltro istituito nel nostro ordinamento penale con titolo "ad hoc", oltrechè inquietante: "Delitti contro il sentimento per gli animali"), rischia davvero di essere un vero e proprio reato di opinione, e più che altro uno strumento di straordinaria efficacia, nelle mani di una minoranza fanatica e fondamentalista, per perseguitare tutti coloro che non siano allineati ad una certa "sensibilità", o che più semplicemente siano invisi a questi stessi fondamentalisti!

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        • Jayden

          #5
          io nn credo che mirino veramnete al disincentivo le alte sfere. le alte sfere mirano a mettere in qualche modo tutti nell'illegalità in modo che tutti siano esposti a ricatto/o rischio di sequestro.

          il DDL 1908 fa ben vedere che il sequestro senza processo è piu che altro una legittimazione di esprorprio da parte di associazione private di beni e animali dei cittadini

          serve solo il "casus" per l'esproprio, poi di fatto il processo neanche serve, cmq vada a finire gli animali nn tornao e chi li ha fatti sparire è superlegittimato


          credo che los tato di diritto sia veramente andato a farsi benedire con questo governo8nn me ne voglia sen Orsi!!) e che alla fine vive meglio chi ha una strategia migliore, di qua o al di là della legge

          insomma torna il motto: "io speriamo che me la cavo", e comportarsi bene nn è piu' una garanzia di impunità

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          • federico.vannucci
            ⭐⭐
            • Feb 2009
            • 546
            • Pistoia
            • springer spaniel inglese

            #6
            Originariamente inviato da Jayden
            io nn credo che mirino veramnete al disincentivo le alte sfere. le alte sfere mirano a mettere in qualche modo tutti nell'illegalità in modo che tutti siano esposti a ricatto/o rischio di sequestro.

            il DDL 1908 fa ben vedere che il sequestro senza processo è piu che altro una legittimazione di esprorprio da parte di associazione private di beni e animali dei cittadini

            serve solo il "casus" per l'esproprio, poi di fatto il processo neanche serve, cmq vada a finire gli animali nn tornao e chi li ha fatti sparire è superlegittimato


            credo che los tato di diritto sia veramente andato a farsi benedire con questo governo8nn me ne voglia sen Orsi!!) e che alla fine vive meglio chi ha una strategia migliore, di qua o al di là della legge

            insomma torna il motto: "io speriamo che me la cavo", e comportarsi bene nn è piu' una garanzia di impunità
            E' probabilmente corretta pure questa analisi.

            Intanto, però, le alte sfere ottengono quello che vogliono (tenere i cittadini/sudditi per le "p..le"!), i cari fondamentalisti la disincentivazione all'allevamento ed alla detenzione di cani di pura razza, gli animalisti "interessati" la loro bella Lobby dei trovatelli e dei sequesti, e quelli che lo prendono, come sempre, dove nn batte il sole siamo noi disgraziati cittadini (sudditi) che non saremo più liberi di detenere, allevare, ed infine nemmeno di poter decidere quante volte portare fuori il cane a pisciare...

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            • phalacrocorax
              ⭐⭐⭐
              • Apr 2009
              • 5961
              • Veneto, Verona
              • Indy, epagneul breton femmina

              #7
              Originariamente inviato da federico.vannucci
              Sono ovviamente d'accordo con il resto delle tue osservazioni.

              Vorrei però entrare nel merito di questo punto. Perchè temo che il "benessere animale", ed i relativi "maltrattamenti", siano qualcosa dai contorni ben sfumati, tali da essere difficile stabilire cosa sia in maniera oggettiva ed oggettivata un vero maltrattamento .

              Nel senso che ci può stare il poco e l'assai, rischiando così di colpire più che altro coloro che la pensano in maniera (e/o hanno "sensibilità") diverse, piuttosto che di far del bene agli animali stessi: perchè tutti questi vincoli nella loro gestione/detenzione hanno il solo risultato certo di ... disincentivarne appunto l'allevamento/commercio/detenzione: che poi è il reale obiettivo dell'Ideologia Animalista (cfr "Gabbie vuote" di Tom Regan)!

              Quello che è un "maltrattamento" può essere percepito in maniera diametralmente opposta da una persona che appartiene alla cultura rurale, piuttosto che a quella cittadina, oppure che si è visto parecchi cartoni animati piuttosto che pochi, o magari che ha letto ed "abbracciato" le Gabbie Vuote di Tom Regan ... oppure no!

              Insomma, questo tipo di reato (peraltro istituito nel nostro ordinamento penale con titolo "ad hoc", oltrechè inquietante: "Delitti contro il sentimento per gli animali"), rischia davvero di essere un vero e proprio reato di opinione, e più che altro uno strumento di straordinaria efficacia, nelle mani di una minoranza fanatica e fondamentalista, per perseguitare tutti coloro che non siano allineati ad una certa "sensibilità", o che più semplicemente siano invisi a questi stessi fondamentalisti!
              Quoto tutto.
              In effetti sono il primo a dire che i contorni del reato di maltrattamento sono troppo generici, che mancano adeguate definizioni legislative, che le fattispecie penali novellate dal ddl, se approvato, contribuiranno ad accrescere l'incertezza applicativa.
              Ciò che volevo dire è che sono d'accordo sul non maltrattare gli animali, sull'idea, sul principio insomma, anche se certo non rientra, secondo me, tra le priorità del Paese. Non sono per nulla d'accordo con le scelte operate in via legislativa. La fattispecie, così come delineata, ad essere sincero la butterei nel cesso tout court, senza appelli.
              La verità è che si sta aprendo la strada alla persecuzione, al caos normativo (tutti gli enti legiferano in materia di gabbie e dimensioni dei box, per esempio, determinando sovrapposizioni normative inutili e conflitti di competenze), ma soprattutto al caos applicativo e interpretativo.
              Troppi poteri vengono affidati a troppe persone con qualifiche dubbie, non si capisce quale livello potrebbe lecitamente affidare tali poteri (stato? regioni? comuni? tutti e tre?) e a chi; le associazioni di volontariato onlus preparano corpi di polizia cui verranno affidati i controlli, con ciò aprendosi la porta alla possibilità di ingiustizie applicative dovute all'intransigenza e alla malafede dell'ideologia.
              Vedersi aprire procedimenti penali per reati di maltrattamento, se alla criminalità non fa paura, al comune cittadino la fa eccome, e non solo per gli esborsi economici derivanti da sanzioni e spese legali o di giustizia. Anche se seguisse l'archiviazione o l'assoluzione, al privato rimarrebbe l'onta di aver subito un processo, di essere stato ingiustamente accusato, di aver pagato comunque per gli errori d'altri, e senza possibilità concreta di rivalsa.
              Quando ieri ho letto sul giornale che la Martini ha già proclamato la creazione di una task force, mi sono venuti i brividi, perché a me queste presunte "task force" sembrano tanto, in realtà, degli squadroni di regime.
              Un conto è affidare il controllo a polizia e carabinieri, gdf o forestale, e un conto è affidarlo a membri di associazioni non caratterizzantesi certo per imparzialità.
              Dopodiché c'è da dire che il primo dovere di uno stato è quello di portare a conoscenza dei cittadini ciò che è lecito e ciò che non lo è. E questo non va d'accordo né con la sitematica dichiarazione d'urgenza ("la presente legge è considerata urgente ed entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione" - scommettiamo che la novella al 544 sarà dichiarata urgente?) né con la aberrante tecnica di normazione che si sta utilizzando (i famosi confini fumosi).
              Per cui quello che volevo dire è solo che in linea di principio posso essere d'accordo col non maltrattare gli animali. Però mi fermo qui.
              Tutto il resto, ciò che si sta facendo, il rumore dei coltelli dei nuovi "guardiani" sulla mola, la normativa becera e tutto quanto sopra, mi sembrano tanto la messa da requiem dello stato di diritto.

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              • federico.vannucci
                ⭐⭐
                • Feb 2009
                • 546
                • Pistoia
                • springer spaniel inglese

                #8
                Originariamente inviato da phalacrocorax
                Quoto tutto.
                In effetti sono il primo a dire che i contorni del reato di maltrattamento sono troppo generici, che mancano adeguate definizioni legislative, che le fattispecie penali novellate dal ddl, se approvato, contribuiranno ad accrescere l'incertezza applicativa.
                Ciò che volevo dire è che sono d'accordo sul non maltrattare gli animali, sull'idea, sul principio insomma, anche se certo non rientra, secondo me, tra le priorità del Paese. Non sono per nulla d'accordo con le scelte operate in via legislativa. La fattispecie, così come delineata, ad essere sincero la butterei nel cesso tout court, senza appelli.
                La verità è che si sta aprendo la strada alla persecuzione, al caos normativo (tutti gli enti legiferano in materia di gabbie e dimensioni dei box, per esempio, determinando sovrapposizioni normative inutili e conflitti di competenze), ma soprattutto al caos applicativo e interpretativo.
                Troppi poteri vengono affidati a troppe persone con qualifiche dubbie, non si capisce quale livello potrebbe lecitamente affidare tali poteri (stato? regioni? comuni? tutti e tre?) e a chi; le associazioni di volontariato onlus preparano corpi di polizia cui verranno affidati i controlli, con ciò aprendosi la porta alla possibilità di ingiustizie applicative dovute all'intransigenza e alla malafede dell'ideologia.
                Vedersi aprire procedimenti penali per reati di maltrattamento, se alla criminalità non fa paura, al comune cittadino la fa eccome, e non solo per gli esborsi economici derivanti da sanzioni e spese legali o di giustizia. Anche se seguisse l'archiviazione o l'assoluzione, al privato rimarrebbe l'onta di aver subito un processo, di essere stato ingiustamente accusato, di aver pagato comunque per gli errori d'altri, e senza possibilità concreta di rivalsa.
                Quando ieri ho letto sul giornale che la Martini ha già proclamato la creazione di una task force, mi sono venuti i brividi, perché a me queste presunte "task force" sembrano tanto, in realtà, degli squadroni di regime.
                Un conto è affidare il controllo a polizia e carabinieri, gdf o forestale, e un conto è affidarlo a membri di associazioni non caratterizzantesi certo per imparzialità.
                Dopodiché c'è da dire che il primo dovere di uno stato è quello di portare a conoscenza dei cittadini ciò che è lecito e ciò che non lo è. E questo non va d'accordo né con la sitematica dichiarazione d'urgenza ("la presente legge è considerata urgente ed entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione" - scommettiamo che la novella al 544 sarà dichiarata urgente?) né con la aberrante tecnica di normazione che si sta utilizzando (i famosi confini fumosi).
                Per cui quello che volevo dire è solo che in linea di principio posso essere d'accordo col non maltrattare gli animali. Però mi fermo qui.
                Tutto il resto, ciò che si sta facendo, il rumore dei coltelli dei nuovi "guardiani" sulla mola, la normativa becera e tutto quanto sopra, mi sembrano tanto la messa da requiem dello stato di diritto.

                Una "fotografia" tanto realistica quanto inquietante, che mi sono permesso di evidenziare nei punti a mio avviso più salienti: che dire di più?!

                Speriamo che queste cose inizino a capirle in tanti (e non solo i possessori di animali a qualsiasi titolo: ma mi sembra che già molti di questi siano ancora lontani dalla consapevolezza di quanto male stiano mettendosi le cose), ma ho la spiacevole sensazione che, appunto i più, almeno fino a quando non si ritroveranno fra capo e collo una *pretestuosa* accusa di "maltrattamento di animale", faranno fatica a realizzare il pazzesco vicolo cieco delle persecuzioni, cui hanno lasciato campo libero al fondamentalismo animalista ed agli "interessati" a vario titolo e livello.

                E nel frattempo che il "popolo bue" inizi davvero a realizzare, intanto la messa a requiem della stato di diritto (in questo settore) sarà stata definitivamente consumata...

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                • ale benelli
                  • Apr 2009
                  • 179
                  • ravenna
                  • drahthaar

                  #9
                  ok ,ma mettiamo che io gli animali non li faccia toccare,posso chiamare i carabinieri?no,perchè non sò se lo avete capito ,ma queste persone poi devono anche uscirci in piedi da casa vostra.

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                  • ilpeggiore

                    #10
                    Facendo qualche ricerca emerge che l’Italia, un Paese che conta oggi circa 60 milioni di abitanti, già nel 2005 poteva contare su un numero totale di forze di polizia attive di 324.339 unità, classificandosi record in Europa. La Germania infatti, che conta ben 82 milioni di abitanti, ha 74.000 unità di polizia in meno e la Gran Bretagna che conta anche lei circa 60 milioni di abitanti, di unità di polizia ne ha meno della metà dell’Italia. Eppure l’Italia non è nemmeno un Paese violento o non sicuro dal punto di vista della criminalità, se messo a confronto con il resto d’Europa. Anche se è prima in Europa per numero di rapine, è uno dei Paesi più sicuri per numero di morti violente: si colloca al di sotto della media, con 14 delitti per milione di abitanti e in ottava posizione dopo Austria, Lussemburgo, Svezia, Germania, Malta, Slovenia e Repubblica Ceca. Per quanto riguarda risse, lesioni e violenze sessuali, nel decennio 1995-2005, c’è stato si un aumento di denunce ma l’Europa del Nord resta comunque la più a rischio: soltanto nel Regno Unito viene presentato l’85 per cento del totale delle denunce e la Gran Bretagna è anche il Paese che in Europa fa registrare il più alto numero di furti in rapporto al fatturato, con un tasso stimato intorno all'1,77% del fatturato della grande distribuzione. La domanda è la seguente: con così tanta polizia pagata con i soldi dei contribuenti e con una situazione, per quanto riguarda la criminalità, decisamente più rosea di quella di tanti altri Paesi europei, a che ***** ci servono le guardie volontarie delle associazioni animaliste?

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