come accade ormai da alcuni mesi, la domenica sera lascio le amate rive del Po per andare a Bologna... e durante il viaggio posso fare le mie considerazioni sulle giornate passate a caccia...
questa sera, però, la mia mente era particolarmente affollata da ricordi e impressioni... le riporto su questo forum perchè sono talmente grandi che non riesco a tenermele dentro...
stamattina io e il babbo abbiamo fatto una cacciatina... una delle nostre cacciatine scientifiche... cacciamo su un lembo del Po adiacente al parco... un tempo quei posti erano tutti liberi e, per girarli, ci voleva una giornata intera... posti fantastici... comunque... ad un certo punto scorgo una pianta... non una qualsiasi... proprio sotto quella pianta, il secondo giorno di caccia di 4 anni fa, io e mio nonno abbiamo fatto una pausa prima di tornare alla macchina...
era un mercoledì pomeriggio caldissimo e secco... la cagna, la dea, faceva fatica a girare tanto faceva caldo... dopo 200 metri il fiato comincia a mancare e allora, al riparo di quella pianta, ci facciamo una chiaccherata...
"faremo ancora dei giorni di caccia insieme?" mi diceva il nonno... "certo che ne faremo, nonno sei un giovanotto nonostante i tuoi 84 anni... poi quest'inverno lo passiamo insieme nel baracchino a colombacci..." risposi...
e così per un quarto d'ora... pensando e progettando la caccia di tutto un anno... questa è stata la sua ultima uscita a caccia... sento pesante questo fardello... tutte le volte che vado a caccia mi torna in mente... "in quel posto abbiamo preso 2 fagiani" oppure "in questo busco era caduto e ci aveva picchiato la sua classica esclamazione"... non sono più andato a caccia in quel posto fino ad oggi...
davanti a quella pianta il mio animo si è scosso... ho chinato la testa... mi sono fermato un paio di secondi... e dopo aver tirato su la testa ho tirato un sospiro...
ogni volta che sento il profumo della rottweill e della walsrode mi viene in mente lui... il mio maestro di vita e di caccia... colui che mi ha insegnato a rispettare fino all'ultimo momento il selvatico, incarnierandolo senza farlo soffrire...
così quando prendo un colombaccio, il suo selvatico preferito, lo accarezzo... guardo la sua magnificenza e lo metto gelosamente nel carniere...
vi saluto... e grazie per aver letto queste righe...
Alessandro "il beccaccino parlante"
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