
Veneziano: violenti siano cacciati da tutte le associazioni
(DIRE) Roma, 24 nov. - "In relazione all'episodio di inaudita violenza" avvenuto domenica scorsa a Breda di Piave, nel trevigiano e perpretato da tre cacciatori, il presidente nazionale dell'Arci Caccia Osvaldo Veneziano invita i presidenti nazionali delle altre associazioni venatorie "a prendere un provvedimento comune, cacciando via dalle associazioni i delinquenti che sono stati protagonisti dell'aggressione e dei quali non conosco le generalita' ed a prescindere della loro appartenenza associativa".
Infatti, sottolinea Veneziano, "abbiamo il dovere di fare una guerra senza frontiere all'arroganza, alla prepotenza, all'incivilta'". Cio' detto, "mi auguro saremo confortati dalla politica in questa battaglia", dice il presidente Arci Caccia, auspicando "che i responsabili vengano prontamente rintracciati dalle forze dell'ordine se ancora non lo sono stati e, severamente puniti". Una volta individuati, "venga interdetta loro a vita la licenza di caccia e quant'altro, vengano sequestrate le armi, in quanto persone pericolose per la collettivita'", chiede Veneziano. E allora, "cosi' come abbiamo fatto nel passato di fronte ad atti delittuosi attueremo le azioni legali opportune a difesa dei cacciatori da delinquenti, che purtroppo come nella societa' si annidano anche tra le nostre file- conclude il presidente Arcicaccia - esprimiamo la nostra convinta solidarieta' a Mario Zabotto ed ai suoi familiari".
<TABLE style="PADDING-LEFT: 8px" cellSpacing=0 cellPadding=0 width=672 align=left><TBODY><TR><TD>Treviso. Contadino nega l'accesso
al campo a tre cacciatori: preso a botte
In una battuta a Pero di Breda di Piave fagiano cade nel
terreno coltivato di un 70enne che protesta e viene aggredito
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Alla battuta partecipavano in tre: quando gli uomini con il fucile in spalla arrivano nel fondo di proprietà di Zabotto, il pensionato fa presente che quel fagiano è caduto in un campo coltivato, e nei campi coltivati la caccia non è consentita. I tre non vogliono sentir ragioni e pretendono di entrare comunque nella proprietà per recuperare l’uccello. Il diverbio si inasprisce perchè la loro maleducazione è così lampante che Zabotto non intende cedere di un millimetro. Così dalle parole grosse il tono dello scontro si sposta sul piano personale. Gli animi si surriscaldano a tal punto che il gruppetto viene alle mani col proprietario: calci, spintoni, pugni. Tutto per far valere le proprie ragioni.
Alla fine della zuffa Zabotto finisce a terra e cade male. L’età non aiuta. Al Pronto soccorso, dopo le cure del caso, gli viene consegnato un certificato medico con prognosi di 40 giorni per frattura a una gamba, oltre a contusioni ed ecchimosi. L’episodio riapre il dibattito tra favorevoli e contrari alla caccia, che mai come in questa stagione è partita con così tanto clamore. La scorsa settimana a Tezze di Vazzola un cacciatore era stato denunciato per aver premuto il grilletto vicino alle abitazioni. A Zerman di Mogliano, nella prima domenica venatoria, un cacciatore aveva centrato l'amico con i pallini del suo fucile, incidente che aveva costretto la questura ad avviare una seria revisione delle licenze di porto d'arma emesse in provincia di Treviso.
Ora il fattaccio di Breda di Piave. «Dovrebbero permettere agli Ambiti di valutare le persone che possono e quelle che non possono cacciare -spiega Sandro Cenedese, presidente dell'Atc (Ambito territoriale caccia) di San Biagio che comprende Breda di Piave - Non è possibile che avvengano simili episodi. Dipendesse da me non permetterei più a queste persone di entrare nella zona di mia competenza. Purtroppo è un potere che noi non abbiamo». Il problema, per quanto riguarda i tre energumeni di Pero, verrà presto superato: appena la vittima della loro aggressione formalizzerà la denuncia, i carabinieri di Maserada entreranno in azione. Le ipotesi di reato sono lesioni personali e violazione di proprietà privata. Guai con la giustizia assolutamente garantiti, dunque. Come il ritiro della licenza e il sequestro di fucili e munizioni. D’ora in poi, se vogliono, andranno solo a funghi.
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