L'Ispra conferma. Nessun pericolo dalla caccia

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  • Duca Bianco
    ⭐⭐⭐
    • Nov 2008
    • 1823
    • Italia:Finis Terrae
    • Epagneul Breton

    #1

    L'Ispra conferma. Nessun pericolo dalla caccia

    Nella relazione che presenta la conferenza nazionale in corso in questi giorni a Roma, l'Ispra definisce i principali pericoli per la perdita di biodiversità nel nostro paese: cambiamenti climatici, urbanizzazione, inquinamento, specie aliene, degrado ambientale.

    Il pericolo per le 58 mila specie che popolano la nostra nazione (il più alto numero d'Europa) è quindi anche per l'Ente che spesso osteggia i provvedimenti regionali in ambito venatorio, in maniera pressochè nulla imputabile alla caccia. Quel calderone di specie, di cui la metà considerata a rischio, è composto infatti al 98 per cento da invertebrati (55 mila) e protozoi (1812). Rimangono 1188 specie composte in gran parte di anfibi (minacciate il 66 per cento delle specie) e pesci (10 mila specie, di cui il 40 per cento in condizioni critiche). Gli uccelli corrono rischi per il 23 per cento del totale e i mammiferi solo per il 15. Fra quelle oggetto di caccia, ovviamente solo di queste ultime due categorie, nessuna è a rischio. Da questa relazione emerge semmai un concetto che gli ambientalisti fanno finta di non capire: ovvero che la caccia ha dimostrato di saper gestire in maniera sostenibile le risorse faunistiche e il suo impatto con l'ambiente, cosa che non è successa per la maggior parte delle altre attività umane.

    La caccia effettivamente non è contemplata tra i fattori di rischio. Anzi, l'Ispra sottolinea che "dal 2000 al 2007 il numero di cacciatori a livello nazionale è diminuito del 6,2%. A livello regionale, ben undici regioni presentano percentuali di riduzione del numero di cacciatori superiori al valore registrato per l’Italia. Solo cinque regioni (Trentino Alto Adige, Lazio, Calabria, Sardegna e Molise), invece, mostrano un aumento del numero dei cacciatori”. Strettamente legato allo stato di conservazione delle specie è poi, sempre per l'Ispra lo stato di conservazione degli habitat, che la caccia contribuisce a tutelare. Nel nostro Paese - si legge nel documento - sono presenti 130 diversi tipi di habitat. Gli habitat in peggior stato di conservazione in Italia sono quelli delle dune (a causa della pressione turistica e di nuovi insediamenti), seguiti da quelli d’acqua dolce e da quelli rocciosi.



    Fonte bighunter
    Anche l'uomo più miserabile è in grado di scoprire le debolezze del più degno, anche il più stupido è in grado di scoprire gli errori del più saggio.
    - Theodor Wiesengrund Adorno -
  • nettuno56
    ⭐⭐⭐
    • Sep 2010
    • 1047
    • firenze
    • setter inglese

    #2
    Meno male che ci sono arrivati, allora è una soddisfazione sapere che non siamo il male assoluto!Comunque il genio ambientalista, dirrà sicuramente altri strafalcioni,cavalcando tesi fantasiose,ma d' effetto.Noi siamo stati individuati,come potenziali minacce per il turismo, ora è il turismo che minaccia l' ambiente, va informata la carotona.(Brambilla).Credo che se si riuscisse, perlomeno in alcune zone sia del centro che del nord ,a riportare parte delle produzioni agricole, alle vecchie tecniche sia di semina che di riposo dei terreni, si riuscirebbe a ristrutturare la presenza della selvaggina stanziale, ma soprattuto della migratoria.Operazioni di questo tipo hanno certamente dei costi, relativi alla rinucia delle quantità di produzione, indennizabili con parte delle tasse atc.In breve tempo, probabilmente avremmo un ambiente più idoneo all' sviluppo della fauna legata all' attività venatoria, e una maggiore permanenza dei migratori. Si abbasserebbe così la necessità di continue immissioni di selvaggina d' allevamento, ricreando nuclei stanziali di qualità.Questa è un idea, non so se praticabile , comunque ci possiamo provare, del resto la situazione attuale è precaria, ma soprattutto insoddisfacente, parlo per le mie zone "Toscana"ma credo che sia un male comune. Vi saluto cari amici
    sigpic Chi fa la posta alla Beccaccia è uno ....... [bi]Nato non fui,per lavorare come un ciuco, ma per seguitar cani e selvaggina

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    • zaza
      ⭐⭐⭐
      • Nov 2009
      • 4114
      • frosinone
      • SETTER

      #3
      oo era ora che qualche mente intelligente facesse sentire il suo parere.adesso voglio spare cosa replicheranno i pseudo-ambientalisti...voglio vedere se hanno capito che bisogna cambiastile di vita per salvaguardare la natura non chiudere la caccia.
      i pericoli maggiori da cio che ho capito vengono proprio dallo sfruttamento incontrollato che la nostra societa porta avanti.
      se gli anfibi stanno morendo non siamo noi cacciatori che li pestiamo quando andiamo a caccia caso mai saranno i fiumi inquinati dalle imprese che provocano tutti sti casini..

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      • cicalone
        Celsius °C
        • Dec 2008
        • 19936
        • Ostia Lido Roma
        • cane da lecco

        #4
        Capperi pure l'ispra ci da' una mano, ma tanto alla brambilla che gli frega lei ha il ciuco da proteggere, lo saprei io il motivo.......
        Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura, te lo rivelan gli occhi e le battute della gente e la curiosita' di una ragazza irriverente ....

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        • nettuno56
          ⭐⭐⭐
          • Sep 2010
          • 1047
          • firenze
          • setter inglese

          #5
          Originariamente inviato da cicalone
          Capperi pure l'ispra ci da' una mano, ma tanto alla brambilla che gli frega lei ha il ciuco da proteggere, lo saprei io il motivo.......
          Notoriamente i ciuchi hanno un bel .........ecco perchè ne è innamorata!
          Ultima modifica nettuno56; 27-11-10, 11:57. Motivo: errore
          sigpic Chi fa la posta alla Beccaccia è uno ....... [bi]Nato non fui,per lavorare come un ciuco, ma per seguitar cani e selvaggina

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          • giovanni terracina
            ⭐⭐
            • Aug 2009
            • 447
            • roma
            • setter inglese

            #6
            una delle passioni di brambi sembra sia distribuire incarichi ,ben retributi,a parenti e amici fare viaggi a carico dello stato e non rispondere alle interrogazioni parlamentari.
            (fonte VANITY)
            e poi bisognerebbe fargli un poco le pulci alle industrie di famiglia
            saluti
            Giovanni
            l'unica cosa che mi meraviglia sono quelli che si meravigliano[;)] GT

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            • cicalone
              Celsius °C
              • Dec 2008
              • 19936
              • Ostia Lido Roma
              • cane da lecco

              #7
              Originariamente inviato da giovanni terracina
              una delle passioni di brambi sembra sia distribuire incarichi ,ben retributi,a parenti e amici fare viaggi a carico dello stato e non rispondere alle interrogazioni parlamentari.
              (fonte VANITY)
              e poi bisognerebbe fargli un poco le pulci alle industrie di famiglia
              saluti
              Giovanni
              eh si pensa che in giro si vocifera che abbia pure due laboratori dove fa' la vivisezione, che brava la nostra roscetta eh, io a caccia no e lei affetta gli animali da vivi[:-bunny]
              Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura, te lo rivelan gli occhi e le battute della gente e la curiosita' di una ragazza irriverente ....

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              • ganascia

                #8
                Ancora la rossa BRAMBILLA

                Originariamente inviato da cicalone
                eh si pensa che in giro si vocifera che abbia pure due laboratori dove fa' la vivisezione, che brava la nostra roscetta eh, io a caccia no e lei affetta gli animali da vivi[:-bunny]
                SAREBBE UNA NOTIZIA BOMBA SE DIMOSTRATA (DA STRISCIA LA NOTIZIA) MI PIACEREBBE VEDERLA SPUTTANATA QUELLA ROSSACCIA[stop][stop][stop]

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                • michele.paini
                  ⭐⭐⭐
                  • Apr 2008
                  • 1101
                  • piombino
                  • setter inglese

                  #9
                  Ci voleva uno studio particolare e che un ente come l'ISPRA arrivasse a queste conclusioni....

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                  • menconi enrico
                    Ho rotto il silenzio
                    • Apr 2010
                    • 28
                    • marina di carrara

                    #10
                    Se finisce la caccia finisce anche l ispra poi dove vanno a mangiare,molto probabilmente si sentono in pericolo e dicono quello che avrebbero dovuto dire da sempre.

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                    • camomilla65
                      ⭐⭐⭐
                      • Jan 2009
                      • 6838
                      • ROMA (Tuscolano)

                      #11
                      Originariamente inviato da Duca Bianco
                      Nella relazione che presenta la conferenza nazionale in corso in questi giorni a Roma, l'Ispra definisce i principali pericoli per la perdita di biodiversità nel nostro paese: cambiamenti climatici, urbanizzazione, inquinamento, specie aliene, degrado ambientale.

                      Il pericolo per le 58 mila specie che popolano la nostra nazione (il più alto numero d'Europa) è quindi anche per l'Ente che spesso osteggia i provvedimenti regionali in ambito venatorio, in maniera pressochè nulla imputabile alla caccia. Quel calderone di specie, di cui la metà considerata a rischio, è composto infatti al 98 per cento da invertebrati (55 mila) e protozoi (1812). Rimangono 1188 specie composte in gran parte di anfibi (minacciate il 66 per cento delle specie) e pesci (10 mila specie, di cui il 40 per cento in condizioni critiche). Gli uccelli corrono rischi per il 23 per cento del totale e i mammiferi solo per il 15. Fra quelle oggetto di caccia, ovviamente solo di queste ultime due categorie, nessuna è a rischio. Da questa relazione emerge semmai un concetto che gli ambientalisti fanno finta di non capire: ovvero che la caccia ha dimostrato di saper gestire in maniera sostenibile le risorse faunistiche e il suo impatto con l'ambiente, cosa che non è successa per la maggior parte delle altre attività umane.

                      La caccia effettivamente non è contemplata tra i fattori di rischio. Anzi, l'Ispra sottolinea che "dal 2000 al 2007 il numero di cacciatori a livello nazionale è diminuito del 6,2%. A livello regionale, ben undici regioni presentano percentuali di riduzione del numero di cacciatori superiori al valore registrato per l’Italia. Solo cinque regioni (Trentino Alto Adige, Lazio, Calabria, Sardegna e Molise), invece, mostrano un aumento del numero dei cacciatori”. Strettamente legato allo stato di conservazione delle specie è poi, sempre per l'Ispra lo stato di conservazione degli habitat, che la caccia contribuisce a tutelare. Nel nostro Paese - si legge nel documento - sono presenti 130 diversi tipi di habitat. Gli habitat in peggior stato di conservazione in Italia sono quelli delle dune (a causa della pressione turistica e di nuovi insediamenti), seguiti da quelli d’acqua dolce e da quelli rocciosi.



                      Fonte bighunter
                      Vajela a spiegà alla Brambilla!!!!![:-bunny][:D]
                      Ciò che tu chiami inferno, io lo chiamo paradiso![devil]

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                      • ALFIO68

                        #12
                        non ne sono cosi' sicuro,mi ricordo d'aver letto che l'ipsra mette le quaglie,le tortore, allodola e qualche altra specie cacciabile ad alto rischio e .....
                        saluti a tutti

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                        • randagio
                          ⭐⭐⭐⭐
                          • Nov 2007
                          • 12235
                          • Tuscany.
                          • Bracco francese dei Pirenei Nedo

                          #13
                          Originariamente inviato da cicalone
                          Capperi pure l'ispra ci da' una mano, ma tanto alla brambilla che gli frega lei ha il ciuco da proteggere, lo saprei io il motivo.......
                          [:-golf]Cica, ma ti sei accorto che quando parlava la Brabi tappava l'orecchie ac ciuco altrimenti sinc..... anche lui.
                          [fiuu] E' la Somma che fa il Totale. (Totò) [:-bunny]

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