Il prelievo degli ungulati con metodo selettivo come strumento per la gestione del patrimonio faunistico.

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    • 6117
    • Guidonia Montecelio (Roma)
    • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

    #1

    Il prelievo degli ungulati con metodo selettivo come strumento per la gestione del patrimonio faunistico.

    "Il prelievo degli ungulati con metodo selettivo"

    Questa frase, per molti può essere riassunta con caccia di selezione, ma in realtà è una delle strategie attraverso cui si può efficacemente attuare la gestione degli ungulati , gestione che in realtà si basa su 2 distinte tipologie di cui pochi sono consapevoli.

    La gestione faunistica (linee di intervento volte migliorare e stabilizzare nel tempo i vantaggi benefici derivanti dalla fauna ) e la gestione venatoria che rappresenta una possibile opzione della gestione faunistica in cui gli interventi sono finalizzati alla definizione dei piani di abbattimento.

    Per ottenere il risultato sperato , l’applicazione di una gestione integrata garantirebbe una coerenza tra le fasi di programmazione e quelle operative.

    Per capire quali sono i criteri adottati per definire un piano di abbattimento è necessario aver chiari dei ,seppur semplici ma basilari, concetti di ecologia, utili per avere consapevolezza di cosa si stia facendo ,del perché, e non essere meri esecutori di decisioni prese da altri.

    Perché il prelievo venatorio, attuato in questa particolare forma ha degli scopi specifici che non sono propri di quello attuato secondo quelli della caccia programmata in cui l’abbattimento avviene indipendentemente dallo status delle popolazioni cacciate.

    Questa distinzione sostanziale è da pochi recepita come fondamentale.

    Innanzitutto parlando di popolazione o gruppo di individui di una stessa specie in cui è possibile lo scambio genetico , bisogna sapere che essa è caratterizzata da 3 elementi:

    Densità, Struttura e Dinamica.

    Quest’ultima è influenzata da vari fenomeni quali la velocità di accrescimento , la natalità, la mortalità, i fattori limitanti e le fluttuazioni cicliche.

    I concetti di Natalità e Mortalità , fondamentali per stabilire l’ Incremento Utile Annuo o anche detto Reclutamento, a loro volta si differenziano in natalità massima teorica ed effettiva dove ciò che rileva sono le condizioni in cui avviene. Ideali cioè senza fattori limitanti nell’una e specifiche e reali nell’altra. Cosi come la mortalità viene distinta in effettiva e minima teorica.

    L’IUA (Incremento Utile Annuo) è la differenza netta , nell’unità di tempo fra individui che nascono e che muoiono.
    Sapere quali sono i fattori limitanti è fondamentale per caratterizzare i parametri di natalità e mortalità.

    Il più rilevante è la Capacità Portante di un habitat, che è il numero massimo di individui di una determinata specie che un determinato territorio può sostenere per tutta la durata del loro ciclo vitale, a sua volta influenzato da altri fattori variabili quali tempo, stagioni e competizione intraspecifica.

    Con l’aumento della Densità, aumenta la Mortalità e diminuisce la Natalità fino a che i due dati coincidono e la popolazione cessa di crescere perché i morti equivalgono alle nascite. Questa è la situazione , dal punto di vista venatorio che non è auspicabile raggiungere.

    Fondamentale , quindi, è la conoscenza dei diversi tipi di Densità per capire quale sarebbe la condizione auspicabile.

    La Densità Biotica rappresenta un limite naturale ed è quella in cui, nel suo punto massimo, la popolazione inizia ad avere segni di decadimento fisico e l’IUA è pari a 0.

    La Densità agro-forestale rappresenta un limite stabilito dall’uomo in funzione delle sue esigenze socio-economiche.
    Ogni specie ha un suo indice IUA ma è anche vero che alcune specie, come il capriolo , usufruiscono dell’effetto margine in cui si verifica una sorta di promiscuità nello stesso spazio di specie e tipologie ambientali di diverse biocenosi. Questo fenomeno è anche detto Ecotone .

    Mi sono presa la briga di sintetizzare in maniera semplicistica un argomento molto complesso al solo scopo di porre l’attenzione su cosa significhi la fascetta che vi viene consegnata a seguito del rilascio del tesserino.
    Come non siete voi a decidere quale animale possa essere oggetto del prelievo, in egual modo, non deve prevalere la vostra soddisfazione personale nel farlo. Il cacciatore di selezione pone al servizio della gestione la propria passione .
    Se succede il contrario, non lo siete.
    "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz
  • Luca1990
    ⭐⭐⭐
    • Mar 2020
    • 1911
    • Provincia di Venezia
    • Mambo - vizsla

    #2
    Ho appena scoperto di non essere un cacciatore di selezione ma un semplice cacciatore di ungulati

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    • Tom Sierra
      Tom Sierra commenta
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      Non cascare nella rete... sono 3d creati apposta.

    • Luca1990
      Luca1990 commenta
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      Mi sa che hai ragione

    • Massimiliano
      Massimiliano commenta
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      Ora hai superato il limite !!! Ti ho avvisato in ogni modo... Se non sai cosa dire allora meglio se stai zitti piuttosto che scrivere minchiate come queste. Impara piuttosto..
  • paolohunter
    ⭐⭐⭐
    • Apr 2011
    • 9468
    • Romagna

    #3
    Non ho capito bene "non deve prevalere la vostra soddisfazione personale nel farlo"...... cioè devo fare la faccia triste ?
    In genere, prima e dopo il tiro, hai comunque sempre il patema "ma sarà effettivamente quello giusto, avrò tirato in modo corretto ?" e solo quando arrivi sull'animale e, tutti i tuoi dubbi, trovano soluzione positiva...... li non ce la faccio a fare la faccia triste (se non pensando a dover portarlo al centro di controllo, pulirlo.... ecc..)

    Sul "scelgono gli altri" (e spesso ti chiedi come e perché) non ci sono dubbi. Quello ti danno e quello devi tirare. Ad esempio ieri pomeriggio avevo 13/14 animali in campo, uno più bello degli altri, diversi palanconi erano chiaramente da medaglia ed a parte 3 animali, erano tutti palanconi molto belli.

    La "logica personale" avrebbe fatto propendere il tiro per un palancone (visto l'esubero), magari uno non bello per autopunirsi . I tre balestroni erano tutti e tre molto promettenti e con una potenziale vita riproduttiva ancora davanti. Per la mia particolare sensibilità (comune a diversi regolamenti in giro per l'Europa) li avrei preservati e tirato un odei più vecchi e maturi che già si sono riprodotti in abbondanza. Ho fatto quel che mi si chiedeva, addirittura rischiando l'errore perché, con pala sopra i 10cm viene considerato palancone ed il mio ne ha una da 9/9,5.... eppure era tanto più piccolo degli altri animali

    Rispetto per le regole, assolutamente. A volte ti viene il dubbio siano le regole "giuste" e, a quel punto, puoi solo esprimere i tuoi dubbi e, al massimo, esimerti dal tirare e partecipare alla selezione negli anni successivi. Io ho fatto così durante gli anni peggiori della gestione capriolo da me, ho semplicemente smesso di cacciare. L'ultimo capriolo non l'ho tirato io... e neppure il penultimo

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    • Livia1968
      Livia1968 commenta
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      Credo di scrivere in un italiano abbastanza comprensibile. Prevalere ha un significato preciso. Se vuoi puoi intenderlo come anteporre. Poi se si vuole capire tutt'altro liberissimi di farlo.
  • Livia1968
    Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
    • Apr 2019
    • 6117
    • Guidonia Montecelio (Roma)
    • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

    #4
    Originariamente inviato da Luca1990
    Ho appena scoperto di non essere un cacciatore di selezione ma un semplice cacciatore di ungulati

    Luca, stai sereno, sei in ottima e numerosa compagnia.
    Ultima modifica Livia1968; 08-03-24, 13:55.
    "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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    • Alessandro il cacciatore
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      • Feb 2009
      • 20197
      • al centro della Toscana
      • Deutsch Kurzhaar

      #5
      Originariamente inviato da Livia1968
      "Il prelievo degli ungulati con metodo selettivo"

      Questa frase, per molti può essere riassunta con caccia di selezione, ma in realtà è una delle strategie attraverso cui si può efficacemente attuare la gestione degli ungulati , gestione che in realtà si basa su 2 distinte tipologie di cui pochi sono consapevoli.

      La gestione faunistica (linee di intervento volte migliorare e stabilizzare nel tempo i vantaggi benefici derivanti dalla fauna ) e la gestione venatoria che rappresenta una possibile opzione della gestione faunistica in cui gli interventi sono finalizzati alla definizione dei piani di abbattimento.

      Per ottenere il risultato sperato , l’applicazione di una gestione integrata garantirebbe una coerenza tra le fasi di programmazione e quelle operative.

      Per capire quali sono i criteri adottati per definire un piano di abbattimento è necessario aver chiari dei ,seppur semplici ma basilari, concetti di ecologia, utili per avere consapevolezza di cosa si stia facendo ,del perché, e non essere meri esecutori di decisioni prese da altri.

      Perché il prelievo venatorio, attuato in questa particolare forma ha degli scopi specifici che non sono propri di quello attuato secondo quelli della caccia programmata in cui l’abbattimento avviene indipendentemente dallo status delle popolazioni cacciate.

      Questa distinzione sostanziale è da pochi recepita come fondamentale.

      Innanzitutto parlando di popolazione o gruppo di individui di una stessa specie in cui è possibile lo scambio genetico , bisogna sapere che essa è caratterizzata da 3 elementi:

      Densità, Struttura e Dinamica.

      Quest’ultima è influenzata da vari fenomeni quali la velocità di accrescimento , la natalità, la mortalità, i fattori limitanti e le fluttuazioni cicliche.

      I concetti di Natalità e Mortalità , fondamentali per stabilire l’ Incremento Utile Annuo o anche detto Reclutamento, a loro volta si differenziano in natalità massima teorica ed effettiva dove ciò che rileva sono le condizioni in cui avviene. Ideali cioè senza fattori limitanti nell’una e specifiche e reali nell’altra. Cosi come la mortalità viene distinta in effettiva e minima teorica.

      L’IUA (Incremento Utile Annuo) è la differenza netta , nell’unità di tempo fra individui che nascono e che muoiono.
      Sapere quali sono i fattori limitanti è fondamentale per caratterizzare i parametri di natalità e mortalità.

      Il più rilevante è la Capacità Portante di un habitat, che è il numero massimo di individui di una determinata specie che un determinato territorio può sostenere per tutta la durata del loro ciclo vitale, a sua volta influenzato da altri fattori variabili quali tempo, stagioni e competizione intraspecifica.

      Con l’aumento della Densità, aumenta la Mortalità e diminuisce la Natalità fino a che i due dati coincidono e la popolazione cessa di crescere perché i morti equivalgono alle nascite. Questa è la situazione , dal punto di vista venatorio che non è auspicabile raggiungere.

      Fondamentale , quindi, è la conoscenza dei diversi tipi di Densità per capire quale sarebbe la condizione auspicabile.

      La Densità Biotica rappresenta un limite naturale ed è quella in cui, nel suo punto massimo, la popolazione inizia ad avere segni di decadimento fisico e l’IUA è pari a 0.

      La Densità agro-forestale rappresenta un limite stabilito dall’uomo in funzione delle sue esigenze socio-economiche.
      Ogni specie ha un suo indice IUA ma è anche vero che alcune specie, come il capriolo , usufruiscono dell’effetto margine in cui si verifica una sorta di promiscuità nello stesso spazio di specie e tipologie ambientali di diverse biocenosi. Questo fenomeno è anche detto Ecotone .

      Mi sono presa la briga di sintetizzare in maniera semplicistica un argomento molto complesso al solo scopo di porre l’attenzione su cosa significhi la fascetta che vi viene consegnata a seguito del rilascio del tesserino.
      Come non siete voi a decidere quale animale possa essere oggetto del prelievo, in egual modo, non deve prevalere la vostra soddisfazione personale nel farlo. Il cacciatore di selezione pone al servizio della gestione la propria passione .
      Se succede il contrario, non lo siete.
      Tutto vero. Solo che in Italia il sistema gestionale funziona di meno tendente al poco, per le scelte politiche che si sono tradotte in norme che consentono all'individuo, in perfetta legalità, di appropriarsi di un qualcosa di non suo. E ora andargliele a levare -queste norme- ha come risultato il comportamento dei tassisti.
      Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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        • Sep 2013
        • 5682
        • VOLTERRA
        • Breton

        #6
        Mah....Ale, te conosci la realtà del "nostro" distretto di caccia di selezione al capriolo. Credo che potrai seriamente affermare che dove le regole esistenti sono applicate i risultati non siano poi così male.

        Ti dirò che dopo anni di bengodi, ora che purtroppo, grazie all' amico lupo, i caprioli sono in calo, tutti, e dico davvero tutti i cacciatori, nonostante il piano di abbattimento, si stanno dando un bella regolata. Sinceramente sono orgoglioso di avere un gruppo come il nostro.

        Venendo al 3d.....si, in teoria è esattamente così. Nella pratica le cose sono ben diverse e per certi versi devo dire....fortunatamente.

        Non mi dilungo oltre, in questo 3d ha già scritto un tecnico che ha ben più autorevolezza sull' argomento del sottoscritto.
        The Rebel![;)]

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        • Livia1968
          Livia1968 commenta
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          Beh si in effetti il tecnico competente ha arricchito la discussiome argomentando con critiche costruttive.....
          È comunque non serve un tecnico per confutare quello che ho scritto. Non è in discussione la correttezza formale delle nozioni riportate . Ho espressamente dichiarato che sono una sintesi semplicistica.

          Quello che emerge dai commenti è solo che il senso del 3d non è stato compreso se non addirittura frainteso.

          Ti ringrazio comunque di aver portato la tua esperienza in merito come apporto a questo 3d
          Ultima modifica Livia1968; 08-03-24, 17:23.
      • Livia1968
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        #7
        Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore

        Tutto vero. Solo che in Italia il sistema gestionale funziona di meno tendente al poco, per le scelte politiche che si sono tradotte in norme che consentono all'individuo, in perfetta legalità, di appropriarsi di un qualcosa di non suo. E ora andargliele a levare -queste norme- ha come risultato il comportamento dei tassisti.
        Un buon progetto ha bisogno di un ottimo impianto per poterlo attuare. Ma non è questo il punto. Il punto è che chi è dietro quel grilletto deve sapere in ogni momento quale è l obiettivo . Se conosce i fini della gestione è anche consapevole che mantenere stabile, in buona salute e migliorare una popolazione significa anche poter godere dei benefici che la sua presenza apporta. Renderla una risorsa .
        "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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          • Breton

          #8
          Originariamente inviato da Livia1968

          Un buon progetto ha bisogno di un ottimo impianto per poterlo attuare. Ma non è questo il punto. Il punto è che chi è dietro quel grilletto deve sapere in ogni momento quale è l obiettivo . Se conosce i fini della gestione è anche consapevole che mantenere stabile, in buona salute e migliorare una popolazione significa anche poter godere dei benefici che la sua presenza apporta. Renderla una risorsa .
          I miei colleghi del distretto credo proprio che non conoscano tutte le teoriche sfaccettature relative alla gestione ma, molto nel concreto, e con un pò di spirito di osservazione, si sono resi conto, ben prima di chi dovrebbe decidere in tal senso, che il capriolo è in calo e.....ci siamo dati una bella regolata.

          Sono oltre 20 anni che stò dietro al mondo della selezione e tante, troppe sono le teorie veramente distanti da quella che poi è la realtà. Che non è detto sia peggiore...
          The Rebel![;)]

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          • Livia1968
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            • Apr 2019
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            • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

            #9
            No non lo è se , cacciatori come voi abbiano in coscienza fatto una scelta di " darsi una regolata" . Questo è ammirevole. Le teoriche sfaccettature non sono altro che uno studio approfondito della realtà che avendo mille sfaccettature e implicazioni necessità di un metodo per renderla fruibile e comprensibile a tutti.
            "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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            • fulviogp
              ⭐⭐
              • Dec 2015
              • 604
              • Torino

              #10
              Originariamente inviato da Livia1968

              Per capire quali sono i criteri adottati per definire un piano di abbattimento è necessario aver chiari dei ,seppur semplici ma basilari, concetti di ecologia, utili per avere consapevolezza di cosa si stia facendo ,del perché, e non essere meri esecutori di decisioni prese da altri.
              Forse, fra la generica gestione degli ungulati, andrebbe estrapolato il cinghiale che fa mondo a se per tutta una serie di motivi, oltre che fisiologici, riguardanti sia il mondo venatorio che quello "scientifico".

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              • Livia1968
                Livia1968 commenta
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                Sicuramente Fulvio. Era mia intenzione affrontare il discorso gestione quando la crescita esponenziale di una specie da potenziale risorsa si trasforma in danno. Eventualità a cui non si era preparati .
            • fulviogp
              ⭐⭐
              • Dec 2015
              • 604
              • Torino

              #11
              Originariamente inviato da Livia1968
              No non lo è se , cacciatori come voi abbiano in coscienza fatto una scelta di " darsi una regolata" . Questo è ammirevole. Le teoriche sfaccettature non sono altro che uno studio approfondito della realtà che avendo mille sfaccettature e implicazioni necessità di un metodo per renderla fruibile e comprensibile a tutti.
              Perché affermi che avrebbero fatto bene a darsi una regolata?
              Quale sarebbe l'obbiettivo finale di questa "regolata": l'equilibrio o il mantenimento di un buon numero di capi da abbattere ogni anno (cose ben diverse)?
              Sarà un bene, ad esempio, lasciare più prede affinché i lupi si riproducano maggiormente per poi dare un colpo di grazia all'intera popolazione?
              I quesiti e le risposte che si intersecano fra il mondo venatorio e il post iniziale sono molti e non sempre si hanno risposte concordanti, stando gli obbiettivi divergenti.

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              • Livia1968
                Livia1968 commenta
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                No. Non sono entrata nel merito della opportunità della regolata. È ammirevole la presa di coscienza di un gruppo di cacciatori che avendo estrema esperienza della popolazione residente abbia avuto lo stimolo di fare qualcosa. Le decisioni in merito ai piani di abbattimento non sempre seguono regole scientifiche, almeno in molte zone dove interessi economici e politici vanno a braccetto.

                Come ho scritto ,difficilmente senza una gestione integrata ma non per questo unificata si potranno raggiungere gli obiettivi di una corretta gestione. Inoltre l' equilibrio non esclude il beneficio di poterne fruire dal punto di vista venatorio.
                Ultima modifica Livia1968; 08-03-24, 18:27.
            • Luca1990
              ⭐⭐⭐
              • Mar 2020
              • 1911
              • Provincia di Venezia
              • Mambo - vizsla

              #12
              Questo 3d lo trovo abbastanza confuso e anche più o meno velatamente provocatorio.

              Io personalmente mi fermo qui.

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              • Alessandro il cacciatore
                🥇🥇
                • Feb 2009
                • 20197
                • al centro della Toscana
                • Deutsch Kurzhaar

                #13
                Ho la netta impressione, anzi la certezza, che ci siano state delle incomprensioni. La gestione è un tema che mi sta e deve stare a cuore a chi va a caccia.
                Invito tutti a dare il loro contributo.
                Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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                • SPRINGER TOSCANO
                  ⭐⭐⭐
                  • Sep 2013
                  • 5682
                  • VOLTERRA
                  • Breton

                  #14
                  Credo che cinghiale e capriolo non possono essere minimamente confrontati nemmeno a livello di gestione.

                  Per il capriolo ho detto.... per il cinghiale, almeno da me, valgono tutti altri principi.

                  Sinteticamente:
                  ​​​​​. La enorme riduzione dei cacciatori ha portato a grossa sofferenza la caccia in braccata con prelievi ben più che dimezzati.

                  ​​​​​​. Il cinghiale di contro ha ampliato i suoi areali.

                  ​​​​​​. Il mondo agricolo pone più attenzione e ed è più sensibile ai danni da esso provocati.
                  ​​​​​​
                  ​​​​​​. L allargamento dell areale del cinghiale a portato ad evere la sua presenza anche in zone assolutamente inadatte, per l agricoltura, ma anche per la circolazione stradale.

                  Questi punti hanno portato, ormai 8 anni fa all introduzione della caccia di selezione tutto l anno.

                  Remaschi l unico lungimirante. La sua legge (anche se con alcuni punti che potrebbero essere rivisti) è stata una rivoluzione, positiva.

                  ​​​​​​
                  The Rebel![;)]

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                  • Alessandro il cacciatore
                    🥇🥇
                    • Feb 2009
                    • 20197
                    • al centro della Toscana
                    • Deutsch Kurzhaar

                    #15
                    Teddy, ops Springe, sai che apprezzo molto la gestione che si fa nel distretto dove ne sei responsabile : l‘unico, entro un bel raggio di azione, dove la richiesta di un cane da traccia e‘ cosa normale e dove il patrimonio faunistico viene preservato non solo prelevato.
                    Vuoi spiegare, per favore, le linee guida del Remaschi, in modo che tutti possano comprendere meglio? Anche perché, volere o volare, la Toscana è la regione d‘Italia più ricca sia per numero che per specie di ungulati cacciabili.
                    Ultima modifica Alessandro il cacciatore; 08-03-24, 22:19.
                    Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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