Partenza alle 4,30 del mattino con uno strano presentimento: qualcosa, senza sapere cosa, mi turba. Il pensiero di Fulvio Ponti, nel suo letto, in attesa solo dell'ora che ce lo avrebbe portato via era presente. Ma sapevo che lui avrebbe voluto che passassimo una bella giornata e così in parte è stato.
Io con il mio amico Pino ci siamo incamminati verso la vetta, dove Weidmann ci aveva dato la possibilità di abbattere uno yearling due domeniche fa.
Alle ore 7,30 circa siamo arrivati sul posto ed immediatamente, preso un po' di fiato, ci siamo messi a scrutare con il binocolo tutte le vallette, i balmi, le cenge e gli anfratti dove più volte avevamo avvistato camosci in abbondanza.
Nulla, neppure un ombra in tutto l'anfiteatro di Casariola. In un attimo, verso le 8,40, appare come un folletto a 750mt circa una bella femmina, sola. La guardo con attenzione e decido che sarà la nostra. Parlo con Pino e gli chiedo se è d'accordo per un'avvicinamento; decidiamo di tentare.
Ci sono vallette e canaloni da attraversare, alcuni con passaggi su piodali con pendenze impossibili, ma la volontà di raggiungere l'ambita preda ci incoraggia.
Alle ore 10,20 circa siamo sul posto, a 120 metri dal punto dove avevamo avvistato la femmina di camoscio; ma pur avendola vista 15 minuti prima, senza aver mosso né un sasso, né aver rotto un ramo, né aver procurato un fruscio sull'erba ed in favore di vento, essa si era dissolta come l'ombra che precedentemente era apparsa.
Ci appostiamo in un punto fantastico su una pioda tra due larici. Sotto di noi tutto quello che un cacciatore di camosci vorrebbe poter vedere: dominavamo il mondo sotto di noi, nulla poteva sfuggire al nostro sguardo.
Nell'attesa accendo il cellulare, in un'attimo mi giungono un'infinità di messaggi... Fulvio ci aveva lasciati.
Tutto ci appare buio e ad entrambi viene la voglia di abbandonare tutto e tornare a valle. Un nodo alla gola che mi toglie il fiato. Alcuni momenti di riflessione e poi, tra me e me, decido... no Lui non lo avrebbe voluto! Questo camoscio lo dedicheremo a Lui.
Pino anche lui molto rattristato dalla notizia condivide il mio pensiero e con la tristezza nel cuore restiamo sul posto con la convinzione di riavvistarla ed onorare il nostro Amico con un'abbattimento tanto desiderato e sudato.
Altri camosci appaiono sotto di noi, ma non c'era lei; lei era la predestinata.
Alle ore 16,40 appare ancora dal nulla, quasi invisibile, sotto due grandi larici. La vede per primo Pino e, dopo un'attimo, anch'io. La scruto per circa un quarto d'ora... scompare un'altra volta... ma sono certo che è li.
Pino tiene il punto sotto mira e dopo qualche minuto riappare. La guardo ancora con attenzione, aspetto che si giri di nuovo e presenti il fianco. Arriva l'attimo tanto desiderato: dò a Pino l'ok per lasciare il colpo.
Un tuono spezza il silenzio nella valle e lei spicca un salto nel vuoto, sotto un canalone; solo due salti, poi crolla e si ferma in un rivolo d'acqua.
L'Uomo del Bosco e Pino hanno avuto la loro ambita preda: una bellissima femmina di 8 anni.
Commossi e felici, entrambi, per ciò che ci era stato donato, nel nostro cuore abbiamo visto il sorriso di Fulvio che stringendoci la mano ci porgeva il bruch e un gradito Weidmansheil.
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