Le vostre uscite a caccia .. foto , racconti..
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La giornata di ieri è stato piovosa e la pioggia è caduta incessante fino alle 7 di stamattina, ragion per cui la sveglia non è stata come al solito alle 5:30.
Qualche contatto con amici incerti sul da farsi visto il tempo.
Un amico opta per un appostamento col padre a colombacci.
Io decido di indossare pantaloni e cappotto freschi di riceratura e, preso il cane (la cagna è ai box per via della recente isterectomia), me ne vado in un bosco di mia proprietà tra gli 800 e i 1000 mt.
Lascio la macchina ai piedi del bosco e mi incammino per la salita.
La mattina è uggiosa e piacevolmente fresca, ma decisamente non rigida per il periodo, Drake gira bene e man mano battiamo ogni rovo ed ogni ginestra.
Camminiamo parecchio e tra un volo di colombacci ed una seguita in lontananza noto che il satellitare non funziona benissimo non segnalando alcuni accenni di ferma e suonando quando il cane è in movimento.
Piano piano giungo in una radura dove insieme a mio nonno, feci una delle mie prime prede, un cinghiale, ad un'età su cui è meglio soprassedere.
Bè ovviamente decido di attraversare la radura e mentre penso proprio a mio nonno scorgo, oltre i margini della radura, il cane fermo (il satellitare non lo segnala) nel folto della macchia. Rompe la ferma subito, e con la coda a mille entra nel macchione rovistando nei rovi. Qualche istante e sulla mia destra finalmente il frullo della beccaccia, il primo della stagione, rompe gentilmente il silenzio del bosco. Questo mi fa esitare e proprio nel momento in cui sparisce nelle spine, imbraccio e sparo.
Non sono assolutamente certo di averla colpita e l'impenetrabilità delle spine mi fa disperare (ma sempre con quel sorriso sul viso, che solo il frullo dello scolopacide sa dare).
Comunque chiamo Drake al riporto e lo vedo sparire nel folto in direzione del volo della pizzarda.
La gioia di vederlo cercare la via per raggiungermi con la regina saldamente (anche troppo, ma non dispero di correggerlo) tra le fauci è stata davvero grande.
Vista la gran distanza dalla macchina e il fatto che piano piano ricomincia a piovere (e che la ceratura della giacca ha lasciato un po' a desiderare quanto ad impermeabilità) mi sono incamminato per rientrare alla macchina senza più trovare nient'altro, nonostante la visita ad altri tre o quattro posti decisamente vocati.
Una volta alla macchina, completamente fradicio (per fortuna gli scarponi mi hanno lasciato almeno i piedi asciutti), me ne sono rientrato a casa col sorriso stampato in faccia, per la bella camminata, per le conferme che mi ha dato Drake e per la prima beccaccia della stagione.
Ultima modifica Sep; 28-11-22, 09:13.Commenta
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Bellissimo il racconto di Sep, e visto che si parla di acqua e visto anche che da alcuni giorni in alto di pagina mi si avvisa che sono alcuni giorni che sono silenziosio, di acqua vi vorrei raccontare, ma quella che noi cacciatori di palude attendiamo per alimentare le speranze di vedere in cielo qualche volo d'anatra e magari riuscire a dedicargli anche qualche attenzione rumorosa.
Pratico la caccia ad acquatici ormai da oltre 25 anni alternandola a quella ai tordi, ma in futuro mi sto attrezzando anche per cacce minori, quelle con il cane [:D] ( scritto in questo forum, credo ci siano i presupposti per un ban [:142] )
Caccio gli acquatici con il mio storico socio Roberto ed a volte con Stefano detto l'albanese, non chè Elio il dottore folle, questo nel chiaro che gestisco nel viterbese, mentre nell'altro chiaro in cui sono quotista altri 2 amici, sempre uno Stefano ed Emanuele.
Quella che racconto è una giornata con la speranza della pioggia vissuta una decina di giorni fà nel mio chiaro ai confini con il litorale grossetano
Le previsioni davano pioggia da 1 settimana, ma man mano che passavano i giorni, da piogge molto abbondanti si calava sino a consistenti ed infine all'ora della sveglia leggevo modeste, il chè mi ha tolto la frenesia con la quale ho passato una notte insonne, ma ormai ero sveglio e si parte. Appuntamento al Bar con i soci e via al chiaro. Arriviamo in netto anticipo con cielo molto nuvoloso ma per nulla minacciante pioggia, semmai il vento da sud abbastanza sostenuto alleviava la calura degli insoliti 20 gradi segnati dalla macchina alle 5,30 del 16 novembre [:-bunny]
Lo sguazzo si presenta colmo di vita ma al momento dello start molte anatre si erano già involate. Rimane un gruppetto di 8 alzavole sotto sponda, il mio socio decide di tirargli facendo un buco in acqua e mettendo solo paura alle malcapitate ritartardatarie. L'alba resa ancor più scura dal cielo grigio ci regala comunque molti voli singoli o a coppia, ma nell'acqua le onde impedivano la corretta intercettazione dei selvatici. Alcuni tiri comunque si fanno e 5 alzavole verranno incarnierate. Si fà giorno, l'albanese si mette al capanno dedicato allo scirocco io e l'altro socio rimaniamo al centrale. Non si vedono voli per più di 1 ora fin quando un germano sembra curare, lo chiamo mi sfila in testa un pò altino lo lascio girare fin quando si abbassa, ma mentre sto per gridare il fuori 4 canapiglie senza neanche perlustrare si fiondano in acqua e si mettono una decina di metri oltre una cannuccia che in acqua segnala il limite dei 50. Cambiamo munizioni e mettiamo il tungsteno, ma mentre ci accordiamo sul da farsi l'albanese spara a quel germano che ancora girava e non si era accorto delle 4 in acqua che s'involano, subito spariamo lasciandone cadere 3. Benedetto tungsteno. Poco dopo una coppia di germani ci arriva a tiro e qui sbagliamo riuscendo a staccarne solo uno. Sono le 9, neanche un accenno di pioggia ne di minaccia ne prima ne dopo. Diversi voli di germani a mare. Una punta di un centinaio di pavoncelle alte in cielo e poi 2 gruppetti di una decina l'uno in curata sui nostri fischi per farsi ammirare così come anche 11 pivieri.
A mezzogiorno, lascio gli amici a capanno e torno a Roma, soddisfatto per le occasioni avute in una giornata calda e senza l'attesa pioggia
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Vi racconto la mia esperienza.
27/08/2022: finalmente mi rilasciano il porto d'armi, primo rilascio, e mi accingo a praticare una passione che pian piano sto scoprendo. Passa circa un mese, causa motivi lavorativi non riesco ad uscire con i miei amici cacciatori e potrete immaginare la mia disperazione, disperazione già grande dopo aver saltato la preapertura.
Finalmente arriva il fatidico giorno, il mio primo giorno di caccia e via, all'alba di un sabato mattina parto con un mio caro amico e quattro cani, carichi per stanare qualche lepre. La fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo e dopo circa due ore a sondare il terreno, e parecchie pasture, la pioggia ci impedisce di proseguire. Deluso, torno a casa, primo giorno andato malissimo.
Decidiamo di tentare il giorno dopo, le condizioni meteo erano perfette, quelle del terreno molto meno, i cani facevano fatica a seguire le tracce, la terra bolliva e non si trovava nulla. Passiamo la mattinata a camminare e setacciare ettari su ettari ma niente di fatto. Nel pomeriggio decidiamo di cambiare zona, certi che qualcosa avremmo trovato. Iniziamo così a battere un pioppeto con erbai sparsi, i cani sentono subito qualcosa e tac, dopo circa un'ora il mio amico spara e ci comunica di aver prelevato un bel leprone. Tutto contento mi avvicino a lui per vedere il selvatico e, grazie ai cani fermi e vento favorevole, sento alle mie spalle un fruscio; mi giro e vedo partire da un cespuglio una lepre, carico di tensione ed adrenalina imbraccio e sparo due colpi. Al primo colpo vedo l'animale che abbassa le orecchie, al secondo lo vedo rotolare. Ero molto incerto ma quando il mio amico mi disse "vai che l'hai presa" sono corso ed eccola là. Non sto a dirvi quanta emozione stavo provando, emozione accentuata dai complimenti dei miei compagni.
Da qual giorno, forse un pò presuntuosamente pensando fosse semplice, ho iniziato una sequela di padelle tra il normale ed il clamoroso che, qualche volta, mi hanno fatto pensare di stracciare tutto e lasciare perdere. Ma non demordo, piano piano imparerò.
Per le padelle non preoccuparti, ci siamo passati tutti
Se mi posso permettere ti consiglio di verificare bene che il tuo fucile abbia le misure giuste per te.
Specialmente se stocchi.
Diciamo che per noi (meno giovani) è stato più facile facile fare esperienza, oggi avere delle occasioni di fare la fucilata è sempre più difficile.
Insisti e vedrai.....
iceCommenta
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“Perché a vent’anni, con due passioni nel cuore, la caccia e la libertà, e un grande disprezzo di tutti i beni per cui l’umanità merciaiola si arrovella e soffre, un buon cane davanti e un fucile in mano, come non può essere bella la vita ?”(E. Barisoni, anno 1932)Commenta
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