Le vostre uscite a caccia .. foto , racconti..

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  • Camoscio61
    ⭐⭐
    • Nov 2024
    • 292
    • Milano-Aosta
    • Golden Retriever: Sean

    #601
    Finalmente a caccia
    Dopo anni in cui, a fronte di censimenti deludenti e di osservazioni parimenti imbarazzanti, ho rinunciato a prendere caprioli in abbattimento, quest’anno ho deciso di riprovarci, confortato dai report di alcuni amici fidati
    Venerdì passo dal mio amico E. che in passato è stato mio mentore ( ma questa è un’altra storia divertente che magari in futuro avrò l’ispirazione per raccontare) e cortesemente mi ha ritirato la fascetta in ATC e facciamo le solite quattro chiacchiere tra persone che si stimano e si conoscono ( anche le famiglie) da oltre 20 anni.
    Gli chiedo se ha voglia di uscire con me l’indomani; dapprima nicchia, poi ci ripensa e accetta con entusiasmo
    La zona che mi è stata assegnata non la conosce a differenza mia che ci ho cacciato più di una diecina di anni fa e comunque è cambiata
    C’ era anche una bellissima altana che aveva il difetto di essere visibile dalla strada e che è stata devastata ed in seguito rimossa
    Decido di andare in una vasta conca dove ci sono campi in parte coltivati ad erba medica, in parte incolti, una piccola vigna, boschetti vari; uno dei due costoni che la delimitano è percorso da una carraia e l’ altro è sovrastato da un paesino che si allunga sul profilo del costone stesso; in fondo, a circa 3 chilometri, il fiume
    Lascio armi e bagagli in albergo e vado a fare un giro con il binocolo lungo la carraia ( sono circa le 19 )
    Tira vento con una direzione circa ortogonale alla conca
    Sotto il paesino ci sono oltre al bosco ceduo un paio di campetti di erba non più coltivati ed un calanco; si vedono un capriolo nel campo superiore ed una femmina con piccolo in quello inferiore; poi più nulla.
    Dopo un po’ mi volto a destra e me ne trovo uno maschio a meno di 100 metri che ha la testa nell’erba alta e quasi non la solleva neanche per guardarsi attorno; praticamente a tiro di fionda
    Torno in albergo per cena; è sorta la luna piena; tramonterà poco dopo le tre di notte
    Ritrovo alla bacheca alle 5.30; contestualmente apre il bar adiacente con la solita proprietaria che conosco da anni; rapido cappuccino e andiamo.
    Ci appostiamo forse con qualche minuto di ritardo ma comunque è praticamente buio; col binocolo non si può ancora vedere; con lo spotter termico vedo femmina e piccolo dove ieri sera c’era il maschio; quando la luce cresce sono già rientrati
    Si possono solo vedere i due animali sotto il paese; quello del campo inferiore non è raggiungibile perché il suo prato è difeso dalla boscaglia; facciamo l avvicinamento a quello del prato superiore trovando il passaggio attraverso rovi e boscaglia ed arrivando a circa 200 metri
    E’ nell’erba alta; finalmente alza la testa: femmina da sola e da sola la lasciamo senza disturbarla; ci siamo proprio divertiti a condividere la cacciata con le sue emozioni
    E. deve aprire il negozio; è in pensione ma fa un favore al figlio che gli è subentrato
    Porto fucile e zaino in albergo
    Approfitto della giornata per preparare le uscite successive; dapprima vado in macchina in fondo al paesino e parlo con una signora che gestisce lì una sorta di rifugio per anziani chiedendo dove parcheggiare senza arrecare disturbo e preavvertendola che forse sarei arrivato molto presto al mattino il giorno successivo; poi proseguo a piedi lungo il costone dove trovo una posizione dominante su un campo lungo alcune centinaia di metri, non più coltivato, e su un meleto abbandonato
    Riprendo la macchina e dopo un lungo giro raggiungo una cascina sperduta in fondo all’area di mia pertinenza, situata vicino al fiume.
    Incontro una anziana signora già conosciuta insieme a mio papà più di 15 aa. fa; è la mamma ormai 99 enne ( brillantissima) di due cacciatori di lepri; non si ricorda ma faccio due chiacchiere per rinfrescarle la memoria e la avverto della mia possibile presenza la mattina successiva, perché non voglio che si spaventi
    La sera sono da solo e provo di nuovo ad appostarmi per il capriolo di venerdì; mi sdraio pancia a terra in un prato in mezzo ad erbe un poco più alte e mi copro con uno di quei teli a rete che si usano come “ parate”; sporgono fuori la canna e l’obiettivo del cannocchiale
    Non c’è vento
    Esce una femmina con due piccoli ( non ne vedevo da anni di parti gemellari) che con calma si allontanano verso il basso
    Si vedono sempre i due animali sotto il paese; due ore fermo, appoggiato sui gomiti: una vera scocciatura
    Quando la luce solare si stempera in quella lunare, levo le tende con le pive nel sacco
    Di nuovo insieme ad E. la domenica; stessa ora solo che la proprietaria del bar è in ritardo
    Andiamo senza indugiare oltre: la scelta ricade sul costone che scende dal fondo del villaggio.
    Siamo in posizione a buio; do un’occhiata con il termico: nulla; poi a meno di cento metri c’è un capriolo nell’erba alta; non si capisce se maschio o femmina; mi preparo per il tiro, ma prima che ci sia luce sufficiente è girato dietro il costone e dentro il bosco
    Assistiamo allo spettacolo dell’alba da questa posizione dominante con il fiume in fondo; faccio un paio di foto con il telefonino
    Ci conosciamo molto bene; non abbiamo bisogno di parlare troppo e ci godiamo il momento
    Rilassati ci guardiamo intorno e riusciamo ad individuare due femmine di cervo, di cui una accompagnata da un piccolo.
    Torniamo su e raggiungiamo l imbocco di una carraia ripida e sassosa. Sapevo della sua esistenza ma non l’avevo mai percorsa
    Vista la luce alta, ci crediamo poco: tra la luna piena e l’abbondanza di erba, dovuta a questa estate piovosa, gli animali si ritirano presto.
    La stradina parte da circa metà villaggio e scende tagliando il costone sotto il paese e so che raggiunge la cascina solitaria dell’anziana signora; facendolo costeggia da sopra i due prati incolti dove il giorno prima erano i caprioli ed è inglobata nella boscaglia
    Scendiamo piano, io con il fucile imbracciato ed il cannocchiale al minimo degli ingrandimenti; nonostante le precauzioni non siamo silenziosissimi.
    Arriviamo in corrispondenza del prato superiore: nulla; proseguiamo ancora un po’ soprattutto a scopo esplorativo.
    Nonostante sia in camicia, ho caldo e rinuncio a travisarmi il viso
    Arriviamo in corrispondenza del secondo chiaro e vedo un capriolo nel prato; lo traguardo attraverso il binocolo e ha il palco; come lo vedo io, lui vede me; è fermo a testa alta ma con il corpo di profilo a circa 60 metri
    Mi accosto al bordo della carraia e trovo uno spazio libero tra le fronde dove fare passare la pallottola, carico insieme molla del percussore e stecher e lascio partire il colpo in alto appena dietro alla spalla
    Il capriolo si gira di scatto e parte verso il basso
    E. mi dice che è caduto e ci rivolgiamo i classici complimenti in tedesco
    Lasciamo passare qualche minuto e scendiamo nel prato; il capriolo era in cima ad un dossetto e non vediamo tracce di ferimento, proiettate chissà dove dalla palla Accubond da 7 mm e 140 grs spinta a 915 m/s
    E dietro al dosso…niente
    Scendiamo nell’erba selvatica alta una settantina di centimetri fino al bosco sottostante una diecina di metri
    Arriviamo al primo passaggio per entrarci e non rinveniamo sangue.
    E. entra lì a guardare poiché spesso gli animali feriti si lasciano andare quando ritengono di avere raggiunto la sicurezza
    Io proseguo fino all’ingresso successivo; qui sull’erba finalmente qualche goccia di sangue; guardò dentro alla boscaglia e non vedo niente
    Provo a chiamare E. ma non mi sente: io sono afono ma lui è piuttosto sordo perché non se da’ per inteso neanche quando fischio
    Mi sposto di poco per mettere un fiocco di carta igienica su di un ramo per segnalare il punto e poi andare a recuperare E.
    Spostandomi lo vedo sdraiato su un fianco, molto composto
    Sono le 7.30
    Facile il recupero ed, in due, dopo l’ eviscerazione, il trasporto fino alla carraia dove poi l’ho caricato sul fuoristrada
    Piccolo premio al solito bar con cappuccio e brioche; E. è poi andato a fare alcuni lavoretti nel giardino della casa in cui è nato ed io ho raggiunto il centro di controllo
    Il trofeo ed il muso bianco lo classificano come un animale anziano e con trofeo in regresso con grosse rose ( 17 cm di diametro) e stanghe perlate, piuttosto sottili e corte; uno dei due palchi presenta solo il vertice: l’ oculare e lo stocco sono rotti sicuramente a seguito dei combattimenti di luglio
    Pranzo, provvista di Parmigiano Reggiano e via verso casa
    Buon riposo ed in bocca al lupo a tutti

    "Il dubbio cresce con la conoscenza " W. Goethe

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    • Camoscio61
      Camoscio61 commenta
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      Ho preso spunto dalle tue relazioni, Matteo 😃

    • matteo1966
      matteo1966 commenta
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      :) (quando sono ispirato) scrivo i miei racconti anche per me stesso, per mantenere certi momenti. E poi aggiungo particolari meteo, ecc. per fissare le condizioni al contorno e farne tesoro

    • Massimiliano
      Massimiliano commenta
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      matteo1966 condividili con noi.. e' sempre un bel momento la lettura di racconti di caccia.
  • Grouse
    Collaboratori
    • Feb 2022
    • 714
    • attualmente a Napoli
    • Pointer; Irish Red Setter

    #602
    Magro carniere di .... Gigli! Il mare è bellissimo ma assenza di segni di vita animale ....la costiera non è come le mie adorate montagne però si presta a farsi fotografare
    File allegati

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    • Camoscio61
      ⭐⭐
      • Nov 2024
      • 292
      • Milano-Aosta
      • Golden Retriever: Sean

      #603
      Caccia al camoscio ed al capriolo in una Riserva Alpina; come da tradizione familiare la caccia è offerta da mio padre come regalo natalizio; ad anni alterni io e mio fratello ci dividiamo i due capi.
      La Riserva ha una caratteristica affascinante e nello stesso tempo sfidante: si caccia senza accompagnatore e quindi anche senza alcun aiuto per il recupero.
      Il Concessionario, un altro amico nominato Segretario e la Guardia fanno anche da coordinatori per assegnare le zone quando è prevista la presenza contemporanea di più soci
      Essendo in un posto lontano dalle nostre abituali frequentazioni è stato necessario un bel po’ di scouting che è stato fatto in massima parte da mio fratello che negli scorsi anni aveva i fine settimana quasi sempre liberi a differenza di me.
      Logisticamente è impegnativo perché le vie di accesso sono lunghe e caratterizzate da strade con fondo molto accidentato ( ed una anche con pendenze davvero preoccupanti perché un tratto è costituito da una pista per mezzi cingolati); a seconda del posto si impiegano da 1 a 2 ore di guida impegnativa con il fuoristrada che deve essere tale e quindi dotato di marce ridotte
      In con compenso si è poi già quasi subito a caccia.
      Il terreno che ci è stato assegnato è ai due lati di una cresta in gran parte rocciosa che si diparte da quella principale che a sua volta è il confine della Riserva
      Mio fratello a cui spetta quest’anno il camoscio preferisce salire a sinistra dello sperone roccioso
      Sabato mattina sveglia alle 3.30 e partenza alle 4.
      Parcheggiata, per così dire, la macchina saliamo al buio, rischiarato comunque in modo sufficiente dalla luna, dando ogni tanto un’occhiata con la termocamera: il deserto! Di solito qualche capriolo si vedeva, invece….
      Più in su anche le creste sono disabitate; sappiamo che ci hanno abbattuto un camoscio giovedì
      Raggiungiamo con le prime luci il posto prescelto di fronte ad un piccolo colle ed a un tratto di cresta erbosa
      Quasi subito vediamo degli animali stagliarsi contro il cielo ma non sono ancora “ leggibili “.
      E’ posto di solito frequentato da femmine, piccoli e yarling, o berlot, che dir si voglia; i maschi qui sono solo di passaggio, quindi la cautela deve essere massima
      I primi tre camosci scavalcano e vanno dietro
      Se ne avvicinano altri 4 che vengono verso di noi ma sono due femmine con altrettanti capretti
      Ci divertiamo a vederli giocare, tra una brucatina e l’altra, fino a che, inspiegabilmente disturbati da un piccolo stormo di gracchi, tornano indietro per scavalcare il colle
      Fa una breve comparsa un po’ più in su a sinistra sul filo della cresta anche un bel maschio, ma anche lui molto rapidamente si eclissa, senza mai fermarsi
      Comunque su questo versante fa veramente caldo oggi
      Si torna con le pive nel sacco
      La sera si va in esplorazione a capriolo su una montagna vicina
      Passeggiatina fino ad un dosso sul confine della Riserva da cui si vedono da una parte una montagnetta che emerge dal limite del bosco contrassegnata da una morena; dall’altra parte c’è una valletta al di là della quale si trova una bassa cresta rocciosa e delle vaste pietraie a massi grossi, il tutto condito dalla presenza di macchie di faggio; un pericoloso supplizio attraversare quelle morene
      Nel salire vengo pressoché investito da una lepre partita sotto i piedi di mio fratello che mi precede di pochi passi
      Ci fermiamo in mezzo a dei sassi e mio fratello decide di scendere un poco verso la valletta
      Dopo poco il silenzio viene rotto dall’ abbaio stizzito di un capriolo maschio che si appalesa risalendo sull’altro versante del valloncello verso la crestina rocciosa
      Sono circa 160 metri ma è quasi buio e non abbiamo conoscenza del posto per decidere come procedere al recupero tra le pietraie; decidiamo di tornare al mattino successivo
      Stavolta la strada è più breve per cui la sveglia è alle più comode 4.30
      In un’ora lasciamo la macchina saliamo con la frontale con la luce rossa per illuminare la prima parte di tragitto ancora nel bosco e raggiungiamo il dosso di ieri sera
      Le sbirciate nel termico sono di nuovo infruttuose
      Dalla posizione raggiunta sembra di essere su un promontorio sul mare delle nubi che mascherano la pianura e infilano le loro bianche dita nelle valli
      Alle prime luci del giorno la nebbia sale avvolgendoci e rendendo inutile restare; qualche foto e via, in albergo, a dormire un po’
      Pranzo luculliano e ancora fuori a cercare e trovare un ampio chiaro nel bosco di faggi e castagni dove attendere l’uscita di qualche capriolo e magari anche di cinghiali
      Ci ritiriamo, senza aver visto nulla, quando la luce non è più sufficiente a leggere con certezza eventuali animali; negli scorsi anni la popolazione di ungulati era certo maggiore;
      i lupi devono aver mangiato bene tanto che adesso hanno incominciato a pranzare addirittura con le mucche, per potersi sfamare, con grande “ soddisfazione” degli allevatori locali
      Lunedi’ si torna a camosci, ma questa volta decidiamo di salire a destra della cresta
      Scendiamo dalla macchina sempre con il buio e questa volta anche già immersi nella nebbia
      C’è anche un bava di vento e la speranza è che porti via la nebbia o che si apra qualche varco temporaneo che permetta sorprendere qualche animale.
      Faccio molta fatica a salire per il male ai muscoli legato allo scarso allenamento dovuto a qualche problema di salute della scorsa estate
      Io mi fermo di fronte al colletto dove erano girati i camosci il sabato, con l’intesa che avrei sparato se fossero andati verso sinistra; mio fratello l’ho mandato circa 200 metri più in su, dove c’è un macigno, dietro cui nascondersi, che in passato mi ha dato soddisfazioni; davanti e lui un’area di pascolo ed anche di passaggio verso dei falsopiani adiacenti; se valicando il colle i camosci si dirigessero alla mia destra, dove è anche visibile un sentiero di animali, gli finirebbero in bocca
      Mentre mi apposto e mio fratello prosegue, in una finestra tra le nubi, su un rilievo roccioso alle nostre spalle a circa 150 metri si affaccia un camoscio maschio, verosimilmente sui tre anni e ci guarda; è di punta e si staglia contro il cielo; ci dobbiamo accontentare di guardarlo : colpirlo così vorrebbe dire sicuramente interessare anche gli intestini e determinarne la caduta; avremmo raccolto spezzatini e trito misto; in caso di errore il colpo sarebbe finito chissà dove
      Dopo poco fischia e si allontana in direzione opposta a quella della cresta oggetto delle nostre attenzioni
      Mio fratello prosegue, intanto si sentono rugolare tre galli forcelli, uno davanti e due più lontani alle spalle
      A sinistra del colletto di mia pertinenza si affacciano due camosci, sempre sul filo della cresta; non faccio a tempo a “ leggerli” che la nebbia riavvolge tutto
      Per un paio d’ore non si vede nulla
      Ad un tratto uno dei galli mi passa volando a non più di 10 metri
      A tratti si sente qualche pietra smossa rotolare davanti a noi ma non abbiamo la fortuna che si apra qualche spiraglio
      Verso le 11 la nebbia si dirada un po’ ma davanti a me è deserto; ci provo anche con il termico: il risultato non cambia
      Alle 12 e mezza circa mio fratello scende verso di me; ha visto due yarling che però sono girati dietro un promontorio, non dandogli occasione di sparare e poi era tornata la nebbia
      Si rientra; due orette di fuoristrada impegnativo; chiudiamo le valigie e partiamo verso casa senza mangiare; lungo la strada un paio di soste per il caffe’ , da bere alternandoci a curare la macchina carica
      Sara’ per la prossima settimana; ipotizziamo delle strategie e speriamo nel tempo
      Stavolta abbiamo fatto un buco nell’acqua o, meglio, non abbiamo fatto un buco nella nebbia
      Alla sera mi faceva “ strano “ essere seduto in casa a Milano
      Buona giornata a tutti
      "Il dubbio cresce con la conoscenza " W. Goethe

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      • Skeetshooter
        Skeetshooter commenta
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        Racconto piacevole di bei momenti di caccia vera. Grazie.
    • oreip
      ⭐⭐⭐
      • Jan 2009
      • 9100
      • Santa Flavia (PA)
      • Pointer " ZICO "

      #604
      Grazie Camoscio61, quando scrivi e sveli i particolari, mi fai sentire a caccia al Tuo fianco.
      A presto, anzi alla prossima avventura.
      piero
      Homo Homini Lupus
      "l'uomo è un lupo per l'uomo" (Plauto)

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      • Camoscio61
        Camoscio61 commenta
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        Grazie mille per l apprezzamento
        Speriamo di avere maggiore successo la prossima volta
        Comunque passare tre giorni in alta montagna con mio fratello e con il fucile in spalla è già un privilegio
        In bocca al lupo a tutti 🍀
    • Grouse
      Collaboratori
      • Feb 2022
      • 714
      • attualmente a Napoli
      • Pointer; Irish Red Setter

      #605
      Gita in risaia.... beccaccino chiama e irlandesi rispondono.
      Oggi Gimac Roy abbandona le montagne Abruzzesi e si cimenta con le risaie calabresi sotto l' occhio sapiente del suo allevatore che ci ha regalato la sua compagnia ed esperienza insieme a parte della scuderia Gimac.
      In allegato le foto delle ferme di Gimac Roy , Gimac Nord, Gimac Quin, Gimac Ulisse e qualche panorama.
      Domani si cambia scenario. Il bosco ci attende.... chissà se sarà magnanimo.
      In bocca al lupo a tutti
      File allegati

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      • oreip
        ⭐⭐⭐
        • Jan 2009
        • 9100
        • Santa Flavia (PA)
        • Pointer " ZICO "

        #606
        Apprezzo tanto la quinta foto (partendo da sinistra), esprime tutto l'essere del ROSSO, elegante e bello.
        piero
        Homo Homini Lupus
        "l'uomo è un lupo per l'uomo" (Plauto)

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