Spero che la foto sia sufficientemente nitida e si possa vedere, in modo tale da farvi leggere le bestialità che sono state scritte.
Articolo molto discutibile su quotidiano locale
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Articolo molto discutibile su quotidiano locale
Ho lasciato passare una settimana dalla sua pubblicazione perché nel frattempo ho esposto il "problema" a diverse associazioni sia di cacciatori che cinofile perché ne prendano al più presto atto e si adoperino cercando di tutelare la nostra categoria che viene sempre più spesso infangata da persone davvero piccole. Persone che, pur parlando a vanvera, riescono però ad avere sempre più spazio e potere.
Spero che la foto sia sufficientemente nitida e si possa vedere, in modo tale da farvi leggere le bestialità che sono state scritte. -
Analizzando i punti principali si può leggere:
"Le cifre sono da brivido: negli ultimi 5 anni gli ingressi di cani da caccia sono stati ben 630, solo lo scorso anno 156. Di questi uno su dieci (l'11%) è rinuncia di proprietà, l'8% aveva il chip, mentre i restanti, quasi la totalità, dunque, sono recuperi"
Già da qui si possono capire molto cose, una su tutte che l'autrice e i suoi amici volontari di questa associazione animalista hanno una visione direi un po' contorta di cane da caccia, in quanto sono portati a classificare come tale tutti i cani meticci che però hanno una vaga somiglianza a qualche razza nata per l'uso venatorio.
Quindi escludendo l'11% dei casi di rinuncia di proprietà e l'8% di quelli chippati (molti dei quali fanno parte del precedente 11%, anche se (volontariamente) non specificato) si può ben vedere come diminuisca drasticamente il numero di soggetti che fanno parte della categoria interessata.
"I canili, lo ricordiamo, sono convenzionati coi comuni e queste spese ricadono sulle tasche dei cittadini, anche sui tantissimi contrari alla caccia (quasi il 70%, dati Euroispes 2016) e un grande aiuto a costo zero lo diamo noi volontari"
Per il lettore poco attento l'autrice precisa bene di quale schieramento fa parte, parlando tra l'altro di percentuali statistiche la cui fonte è molto discutibile. Ma soprattutto è brava nel sottolineare, e far credere, che ai cittadini viene fatto pagare un "balzello" la cui causa è da attribuire quasi totalmente ai cacciatori!
"Il destino di questi cani da caccia, una volta recuperati, è comunque irto di ostacoli: i tempi di adozione, quando sono completamente recuperati a livello fisico e psicologico, sono di 1-2 anni più lunghi rispetto a quelli di un qualsiasi altro cane. Perchè? << Purtroppo la maggior parte di loro ha paura di tutto... - segnala una volontaria che da molti anni si occupadegli ospiti di uno dei canili - Spesso vivono fin da cuccioli chiusi in piccoli recinti con scarsa igiene, non vengono fatti uscire se non per la caccia, a volte conoscono l'uomo solo per le botte e il poco cibo, e alcuni sembrano lobotomizzati presumo a causa dell'uso del collari elettrici che ancora viene fatto. Le femmine sono usate come fattrici chiuse in gabbie, e ad alcune vengono tolti i cuccioli anche prima che finiscano l'allattamento...>>"
Penso che ci sia poco da commentare...
E prosegue:
"Una proposta è quasi d'obbligo: inventiamo il "sistema" e chiediamo noi a tutte le associazioni di cacciatori i danni e il rimborso dei costi sostenuti dalla collettività a causa di alcuni loro tesserati o di quelli che, comunque praticando questa attività, si disfano del cane abbandonandolo"
E per terminare alla grande:
"Noi volontari ci muoviamo a qualsiasi ora del giorno e della notte, allertati da cittadini, per andare a recuperare questi "resti della caccia". Noi volontari che gli puliamo i box, li facciamo sgambare, gli diamo forse per la prima volta la possibilità di credere che l'uomo può rispettarli e può quindi essere degno di questo nome. Noi che vediamo nei loro sguardi un dolore che ci spezza il cuore. Mai abbiamo sentito i rappresentanti dei cacciatori spendere una parola per quegli invisibili che "non sono buoni" per la caccia, mai una parola per sensibilizzare questi "sportivi" a non abbandonare i loro cani. "
"E' ora che le diverse associazioni venatorie prendano delle iniziative, che individuino eventuali responsabilità e che contribuiscano magari con una quota dei tesseramenti dei loro associati al mantenimento a quei cani da caccia che vengono abbandonati"
Lascio a voi i commenti.... -
Non esprimo i commenti che ti ho fatto a voce (è meglio).
Mi limito a dire che è vergognoso, e la disinformazione domina e impera.Commenta
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M'è stato comunicato che sempre sul solito quotidiano locale "Libertà", ieri c'era un articolo nella solita pagina riservata agli amici a 4 zampe dove si parlava di "maltrattamento di cani tenuti nei giardini".
Ora io non ho letto il giornale di ieri e quindi non so di preciso cosa sia stato scritto. Cercherò di recuperarlo e postare lo stesso.Commenta
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Appunto!
Ma bisognerebbe che le nostre associazioni iniziassero a querelare queste "giornaliste dell'ultimo minuto" e anche chi gli permette di pubblicare certi articoli.
E soprattutto bisognerebbe che si iniziassero a "picchiare un po' i pugni sul tavolo" e difendere la categoria che rappresenta, invece di stare sempre in silenzio e subireCommenta
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Assolutamente d'accordo. Infatti non si capisce come mai non partano querele in questi casi dalle varia aavv.
Con successiva pubblicazione delle sentenze....Im heil'gen Land Tirol...Commenta
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Mi capita alcune volte di leggere questo quotidiano quando vengo a caccia o quando aspetto il solito socio ritardatario al bar... che sia poco oggettivo e schierato da una certa parte politica si vede solo dai titoli, per il resto alcune volte mi vien da pensare sulla libertà di pensiero dei giornalisti.Analizzando i punti principali....
E prosegue:
"Una proposta è quasi d'obbligo: inventiamo il "sistema" e chiediamo noi a tutte le associazioni di cacciatori i danni e il rimborso dei costi sostenuti dalla collettività a causa di alcuni loro tesserati o di quelli che, comunque praticando questa attività, si disfano del cane abbandonandolo"
"E' ora che le diverse associazioni venatorie prendano delle iniziative, che individuino eventuali responsabilità e che contribuiscano magari con una quota dei tesseramenti dei loro associati al mantenimento a quei cani da caccia che vengono abbandonati"
Lascio a voi i commenti....
Non aspettarti grandi manovre dalle ass venatorie o cinofile, anche perchè alla fine dei conti il giornalista al soldo dei soliti volterà la frittata a suo favore... però alcune considerazioni si potrebbero fare: 1) difficilmente il cane dei cacciatori non è chippato (è controllabile e rischierebbe il verbale); 2) visto che una buona % sono rinunce di propr. perchè non fanno pagare lo stallo ai rinunciatari??; 3) i "recuperi" da dove vengono? ormai è prassi consolidata che arrivino al nord settimanalmente furgoni di cani non chippati, provenienti dai canili di ass. animaliste del sud... questi chi li controlla?? 4) i dati eurispes...ahahah!!; 5) bianco è setter, marrone è K, fulvo è un segugio, alla fine sono quasi tutti meticci nati non so dove... eppure io in giro vedo solo cacciatori con cani di razza con tanto di certificati ASL ed ENCI!!;6) se ci pensano solo loro, sobbarcandosi tutto, con il volontariato, quale sarebbe il danno alla collettività... io l'unico danno che vedo sono i soldi stanziati dalle varie ASL ai canili di queste associazioni!!.
Cmq mi piace come interpretano certe cose: visto che loro vogliono il denaro delle associazioni venatorie "per i costi sostenuti dalla collettività" per i cani da caccia (a loro dire) nei canili... io proporrei di "inventare un sistema" (lo colleghiamo alle coop cosi è tutto più limpido[:-cry]), per far pagare tutti i danni causati alla collettività ed all'intero ecosistema dalla fauna selvatica, nutrie, lupi e per tutte quelle specie alloctone (pesci e gamberi californiani compresi) immessi negli anni dalle varie ass. animalambientaliste con i loro incursioni negli allevamenti!!Bruno Decca
"Multi sunt vocati... pàuci vero electi"Commenta
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basta per chiunque, cacciatori e non, aprire qualsiasi sito di annunci gratuiti,entrare nelle pagine di offerta CANI, di qualsiasi regione e provincia, compresa Piacenza,per vedere che per ogni cane offerto da cacciatori, ce ne sono offerti almeno trenta di cani che con la caccia hanno poco da spartire.Commenta
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Caro Enrico, ma se fossero parcheggiati nei loro canili... pure quelli diventerebbero "cani da caccia" [:-clown]basta per chiunque, cacciatori e non, aprire qualsiasi sito di annunci gratuiti,entrare nelle pagine di offerta CANI, di qualsiasi regione e provincia, compresa Piacenza,per vedere che per ogni cane offerto da cacciatori, ce ne sono offerti almeno trenta di cani che con la caccia hanno poco da spartire.Commenta
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intanto mi associo all'osservazione che tutti i cani che hanno vaghe somiglianze con i cani da caccia vengono da questi "signori" definiti da caccia, potremmo affermare che tutti quelli con le orecchie pendenti sono considerati cani da caccia, il che oltre che inesatto appare del tutto strumentale al cercare di criminalizzare i cacciatori.
Sono anche d'accordo con Bruno che tutti danni di specie ormai invasive e continuamente e strenuamente protette dagli ambientalisti-animalisti , dovrebbero essere portati a loro carico a cominciare dai cormorani , passando per i gabbiani le nutrie, le volpi ed anche i cinghiali, praticamente allevate queste due ultime specie , nelle migliaia di zone chiuse alla caccia . Limitare o proibire la caccia a molte specie e avere poi la pretesa che siano i cacciatori a pagare i danni che questi animali provocano, mi pare veramente un modo di cercare di scaricare delle evidenti responsabilità su chi invece potrebbe limitare i danni provocati dalle varie specie.lucioCommenta
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Però Max (sei un collega! Wow!)
A dire il vero al giorno di oggi ci sono delle "fattrici" a cui il cucciolo viene tolto prima dei 60 giorni......
Non so se mi spiego.[emoji31]
Ma nessuno degli animalari ha da ridire in quel caso......Ultima modifica danguerriero; 04-04-16, 19:46....Im heil'gen Land Tirol...Commenta
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Resta una domanda: CHI deve tutelare l'immagine dei cacciatori ?
E PERCHE' continuano a non farlo ?
Per noi mille belle parole da imbonitori nei loro giornaletti a circuito chiuso, tanti bei propositi per riscattare la nostra immagine....a parole...mentre il mondo là fuori ha di noi solo l'immagine che gli danno ciarlatani come questi.
Sarebbe ora di tirar fuori qualche soldino e pagare un legale (anche trasversale alle varie associazioni) che si occupi di queste cose...se no la prossima volta che FIDC, ANLC, gli altri neppure li nomino, si mettono a parlare della difesa dell'immagine dei cacciatori, mandiamoli tutti a cagare !!!!Mala tempora curruntCommenta
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Chi deve tutelare l'immagine dei cacciatori?
Io penso che dovrebbe essere chi si prende i miei soldi e mi rifila una tessera
Poi ti accorgi che a parole fanno tutto loro perchè sono della stessa pasta di chi ci
denigra CIARLATANI
Domanda? se domani uso il gatto per andare a caccia sicuramente ci sarà il ciarlatano di turno che scriverà sul giornale che tutti i gatti randagi sono dei cacciatoriCommenta
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