Toscana di nuovo sotto attacco

Comprimi

Riguardo all'autore

Comprimi

brinaenio Scopri di più su brinaenio
X
 
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi
  • brinaenio
    ⭐⭐
    • Mar 2010
    • 334
    • roma
    • setter inglese f brina setter inglese m nio

    #1

    Toscana di nuovo sotto attacco

    i soliti noti LAC, LAV,EMPA,WWF etc… continuano a presentare ricorsi ai TAR contro le norme regionali per impedire i necessari contenimenti.

    Qualche settimana fa, le associazioni di cui sopra hanno depositato al TAR Toscano, il ricorso per l’annullamento del Piano di controllo 2019/21 sulla specie cinghiale approvato dalla Regione Toscana. Nel ricorso si contesta da parte dei ricorrenti, la forma della braccata come modalità per il controllo della specie cinghiale ai sensi dell’art. 37 della Legge 3/94. In sostanza si sostiene che tale modalità non risponde ai pareri e rilievi forniti da Ispra poiché non risponde a criteri di selettività e che le attività di controllo devono essere applicate solo a seguito dell’utilizzo di metodi ecologici.

    Inoltre, viene anche sollevato il tema riguardante la presunta illegittimità costituzionale dell’art 37 della Legge 3/94 commi 3,4,4 ter in riferimento all’art 117 comma 2 lettera s della Costituzione nella parte in cui vengono autorizzati all’attuazione degli interventi di controllo anche i soggetti abilitati oltre alle guardie venatorie, i proprietari e i conduttori dei fondi, le guardie forestali e comunali munite di licenza di caccia.

    precedente pericoloso
    Si sperava in una sentenza che ribaltasse la decisione del Consiglio di Stato, invece il TAR ha dato nuovamente ragione agli animalisti

    Lo scorso 22 marzo il TAR di Firenze si è finalmente espresso in via definitiva sul ricorso presentato da varie Associazioni Animaliste contro il calendario venatorio 2018/2019 della Toscana. Si sperava in una sentenza che ribaltasse la decisione del Consiglio di Stato, che aveva portato alla chiusura anticipata a 9 specie, ma così non è stato. Il TAR ha dato nuovamente ragione agli animalisti, creando un pericoloso precedente per tutti calendari venatori italiani.
    le associazioni animaliste Enpa, Lav, WWF, Lipu e LAC. Dopo un primo rigetto dell’istanza da parte del TAR Toscano, il Consiglio di Stato aveva accolto parzialmente l’istanza cautelare, causando di fatto la chiusura anticipata della stagione venatoria per ben 9 specie (Merlo, Cornacchia grigia, Gazza, Ghiandaia, Alzavola, Marzaiola, Germano reale, Colombaccio e Beccaccia questo. Il 15/12 18).

    Due le motivazioni su cui si era basato il Consiglio:

    1) per le specie Merlo, Cornacchia grigia, Gazza, Ghiandaia, Alzavola, Marzaiola, Germano reale, Colombaccio, tutte oggetto di preapertura, la Regione non aveva previsto un corretto anticipo della chiusura che, secondo il Consiglio, doveva comprendere l’intero periodo tra l’inizio della preapertura e l’inizio della stagione venatoria previsto dalla legge (quindi dall’1° al16 settembre).

    2) per la Beccaccia lo scostamento del termine finale del prelievo venatorio (31 gennaio) rispetto a quello massimo indicato nel parere ISPRA (10 gennaio) non era stato “adeguatamente motivato”.

    Cosa ha deciso il TAR

    Lo scorso 22 marzo il TAR si è espresso nuovamente su questi due punti, avallando di fatto le tesi del Consiglio di Stato e creando un pericoloso precedente per tutti i calendari venatori italiani.

    Sul termine di chiusura per le specie cacciabili in preapertura, il TAR ha chiarito che al fine di garantire il rispetto dell’arco temporale massimo di caccia (art. 18 comma 2 della 157/92) la Regione deve disporre un anticipo della data di chiusura che comprenda l’intero periodo di tempo compreso tra la prima giornata di preapertura e la terza domenica di settembre (indipendentemente dalle giornate di caccia in esso contenute).

    Appare evidente che le Regioni ora, se non vorranno incorrere in potenziali ricorsi al TAR, nei nuovi calendari venatori dovranno decurtare dai periodi di caccia delle specie oggetto di preapertura l’intero arco temporale compreso fra l’inizio della preapertura e la terza domenica di settembre, indipendentemente dal numero di giornate di preapertura autorizzate. Così, per 1 o 2 giornate di preapertura a inizio settembre si perderanno una decina di giornate di caccia a fine stagione e di invitare alla preapertura tutti gli esterni che avendo il permesso (2*ATC) possono evitare di perdere tutte le giornate come lo scorso anno Drool][:142]
  • Alessandro il cacciatore
    🥇🥇
    • Feb 2009
    • 20199
    • al centro della Toscana
    • Deutsch Kurzhaar

    #2
    Fare i calendari a norma di legge, no eh?
    Sotto attacco vanno messi coloro che hanno redatto e approvato il calendario.
    Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

    Commenta

    • walge
      ⭐⭐
      • Dec 2008
      • 624
      • roma
      • setter inglese

      #3
      Concordo con Alessandro; i tempi e i modi in cui i calendari vengono redatti fanno pensare a dei dilettanti allo sbaraglio.
      Non capisco come non si possa consultare un avvocato magari cacciatore nei tempi morti dell'anno e farsi aiutare in modo da non avere rogne che comunque saranno destinate ad aumentare.




      Walter

      Commenta

      • costa
        ⭐⭐
        • Feb 2009
        • 883
        • Viterbo/San Nicandro G./Monticelli d'Ongina/Crotta d'Adda

        #4
        Come dice bene Alessandro, il problema è che si continua a fare una accozzaglia di norme che si contraddicono l'un l'altra.
        Il TAR da ragione a chi ce l'ha, di solito.

        Commenta

        • Alessandro il cacciatore
          🥇🥇
          • Feb 2009
          • 20199
          • al centro della Toscana
          • Deutsch Kurzhaar

          #5
          Originariamente inviato da walge
          Concordo con Alessandro; i tempi e i modi in cui i calendari vengono redatti fanno pensare a dei dilettanti allo sbaraglio.
          Non capisco come non si possa consultare un avvocato magari cacciatore nei tempi morti dell'anno e farsi aiutare in modo da non avere rogne che comunque saranno destinate ad aumentare.




          Walter
          Originariamente inviato da costa
          Come dice bene Alessandro, il problema è che si continua a fare una accozzaglia di norme che si contraddicono l'un l'altra.
          Il TAR da ragione a chi ce l'ha, di solito.

          Affogano anche su una norma sola, senza bisogno di cose ingarbugliate: la legge nazionale dice che non ci può essere un solo ATC per provincia.
          La Provincia di Siena che fece? Da 3 li ridusse a uno. Bocciata.
          Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

          Commenta

          • Valerio
            ⭐⭐⭐
            • Apr 2005
            • 4181
            • Torre del Lago Puccini, Toscana
            • Bracco Italiano

            #6
            Originariamente inviato da costa
            Come dice bene Alessandro, il problema è che si continua a fare una accozzaglia di norme che si contraddicono l'un l'altra.
            Il TAR da ragione a chi ce l'ha, di solito.
            Il TAR interpreta come vuole, da sempre, dato che le norme sono scritte lasciando spazio alla più varie interpretazioni.


            Prendiamo gli ultimi due casi:

            BECCACCIA --> chiusura al 31/01 non adeguatamente motivata. Bene, dove sono le linee guida o meglio ancora le norme che definiscono in maniera inequivocabile cosa è adeguato e cosa no? Senza considerare le clamorosamente parziali pubblicazioni scientifiche di ISPRA in materia.

            PREAPERTURA -->come ben sanno i toscani, tutte le specie oggetto di preapertura avevano nelle scorse stagioni chiusura anticipata di 1 o 2 giornate in gennaio, a seconda del numero di giornate che era stato concesso in settembre (es. 1 al merlo e 2 ai corvidi ecc). Da un punto di vista logico, la soluzione adottata per diversi anni ha sempre funzionato. Adesso il TAR da questa interpretazione clamorosamente restrittiva e la preapertura in Toscana è già storia (ma temo presto anche in altre regioni). Alla fine gli oppositori hanno trovato la falla e l'hanno sfruttata, ma dare la colpa di tutto questo alla regione mi pare francamente eccessivo.

            Laddove le norme lasciano spazio all'interpretazione, e laddove un TAR sentenzia sulla legttimità o meno di pareri scientifici, entrando nel merito, temo che non esisterà mai ente regionale infallibile ed immune da colpe. Senza considerare tutti i teatrini politici, per esempio avete sicuramente letto cosa sta succedendo sulla revisione dei KC tra Lega (ministro Centinaio) e M5S (ministro Costa), si fa molto presto a far pendere un TAR da una parte o dall'altra con tutto lo spazio interpretativo e il potere di cui dispone.
            Valerio

            Commenta

            • Alessandro il cacciatore
              🥇🥇
              • Feb 2009
              • 20199
              • al centro della Toscana
              • Deutsch Kurzhaar

              #7
              Originariamente inviato da Valerio
              Il TAR interpreta come vuole, da sempre, dato che le norme sono scritte lasciando spazio alla più varie interpretazioni.


              Prendiamo gli ultimi due casi:

              BECCACCIA --> chiusura al 31/01 non adeguatamente motivata. Bene, dove sono le linee guida o meglio ancora le norme che definiscono in maniera inequivocabile cosa è adeguato e cosa no? Senza considerare le clamorosamente parziali pubblicazioni scientifiche di ISPRA in materia.

              PREAPERTURA -->come ben sanno i toscani, tutte le specie oggetto di preapertura avevano nelle scorse stagioni chiusura anticipata di 1 o 2 giornate in gennaio, a seconda del numero di giornate che era stato concesso in settembre (es. 1 al merlo e 2 ai corvidi ecc). Da un punto di vista logico, la soluzione adottata per diversi anni ha sempre funzionato. Adesso il TAR da questa interpretazione clamorosamente restrittiva e la preapertura in Toscana è già storia (ma temo presto anche in altre regioni). Alla fine gli oppositori hanno trovato la falla e l'hanno sfruttata, ma dare la colpa di tutto questo alla regione mi pare francamente eccessivo.

              Laddove le norme lasciano spazio all'interpretazione, e laddove un TAR sentenzia sulla legttimità o meno di pareri scientifici, entrando nel merito, temo che non esisterà mai ente regionale infallibile ed immune da colpe. Senza considerare tutti i teatrini politici, per esempio avete sicuramente letto cosa sta succedendo sulla revisione dei KC tra Lega (ministro Centinaio) e M5S (ministro Costa), si fa molto presto a far pendere un TAR da una parte o dall'altra con tutto lo spazio interpretativo e il potere di cui dispone.
              La colpa è dunque del TAR?
              Entrando poi nel merito: è giustificabile una preapertura in Toscana? Le tortore sono praticamente scomparse, i giovani colombi in quel periodo sono per lo più implumi. Si consente per fare contento qualcuno o ha un senso venatorio? Mi ricordo, non so se sia ancora in vigore, la possibilità in preapertura di sparare alla quaglia.....da appostamento!!!
              Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

              Commenta

              • Valerio
                ⭐⭐⭐
                • Apr 2005
                • 4181
                • Torre del Lago Puccini, Toscana
                • Bracco Italiano

                #8
                Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore
                La colpa è dunque del TAR?
                Entrando poi nel merito: è giustificabile una preapertura in Toscana? Le tortore sono praticamente scomparse, i giovani colombi in quel periodo sono per lo più implumi. Si consente per fare contento qualcuno o ha un senso venatorio? Mi ricordo, non so se sia ancora in vigore, la possibilità in preapertura di sparare alla quaglia.....da appostamento!!!
                La colpa morì fanciulla diceva sempre mio nonno :-).
                Diciamo che, more solito, non c'è chiarezza normativa e pertanto non c'è certezza di diritto. E su questo non ci sono dubbi, altrimenti tale situazione ci sarebbe stata 15 anni fa o anche di più, invece gli interessati ci hanno messo tutti questi anni per, di fatto, bloccare la preapertura.
                In sostanza non banalizzerei la questione dando la colpa alla Regione o al TAR, non è così semplice (purtroppo).

                Nel merito del senso venatorio non ho niente da controbattere, sono d'accordo in linea di massima e non a caso non faccio la preapertura da diversi anni. Ma il punto qui non è se abbia un senso venatorio o meno. Il punto qui è che un pezzettino alla volta abbiamo meno spazi, tempi e modalità.

                PS: si vocifera di una possibile preapertura alla sola tortora, ecco lì sì che ci sarebbe da arrabbiarsi con la Regione, sarebbe decisione davvero priva di logica, buon senso e basi scientifiche.
                Valerio

                Commenta

                • Tex Willer
                  ⭐⭐⭐
                  • Nov 2012
                  • 1793
                  • PROVINCIA DI PAVIA
                  • Setter Inglese

                  #9
                  Originariamente inviato da costa
                  Come dice bene Alessandro, il problema è che si continua a fare una accozzaglia di norme che si contraddicono l'un l'altra.

                  Concordo!


                  Il TAR da ragione a chi ce l'ha, di solito.
                  Ho i miei dubbi ......
                  La mia vita è un bosco, il mio cane al mio fianco, un fucile in spalla

                  Commenta

                  Argomenti correlati

                  Comprimi

                  Attendere..