UE e biodiversità
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Intanto cambiare la sede del convegno. In Cina nell'ottobre di quest'anno la vedo dura.
La mia idea è di creare micro aree protette, disseminate sul territorio. Non 1 parco da 5.000 ettari, ma 5000 aree da 1 ha. Lasciando i mega parchi dove sono.Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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Ok...ma, io inserirei:
- incentivi per ripristino di siepi e fossati (e penalità a chi non lo fa)
- bene, anzi benissimo incentivare il bio, con obbligo a rotazioni
- una piccola fascia di rispetto lungo boschi fossi canaline di scolo ecc...anche solo 1,5 mt.
- aree protette ok, di piccole dimensioni, con obbligo di gestione.The Rebel![;)]Commenta
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Sei sceso nei dettagli. Sì.Ok...ma, io inserirei:
- incentivi per ripristino di siepi e fossati (e penalità a chi non lo fa)
- bene, anzi benissimo incentivare il bio, con obbligo a rotazioni
- una piccola fascia di rispetto lungo boschi fossi canaline di scolo ecc...anche solo 1,5 mt.
- aree protette ok, di piccole dimensioni, con obbligo di gestione.
Per il ripristino delle siepi c'e' di sicuro già (o c'e' stato) un finanziamento EU, l'ho visto qualche anno fa in Germania, con tanto di siepe e cartello EU.
Sulle culture a perdere ci potrebbe essere qualcuno che sia contrario perchè aumentando il potenziale energetico del territorio si incrementerebbero gli ungulati (cinghiali in particolare) cosa in questo momento affatto gradita. In quei casi di zone non vocate, recinzioni adatte contro gli ungulati. E tutti zitti.Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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Certamente che i grandi parchi non sarebbero la stessa cosa e vanno lasciati, questo l'ho scritto. Ma invece di farne di nuovi, concentrandolo solo su determinate aree, fare un miglioramento generalizzato su piu' territorio possibile. A volte basta poco per rendere appetibile un habitat alle specie selvatiche. Questa e' la mia idea.Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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Tecnicamente:
• contingentare i pesticidi
• obbligo di un solo raccolto
• dopo il raccolto obbligo di NON lavorare il terreno sino alla semina successiva in modo da lasciare a terra della "pastura", principalmente per l'avifauna
• OK alla creazione di siepi
• obbligo di semina di raccolti vocati ai terreni (e non perché tuo nonno faceva così)
• creazione di fasce ecotonali (3/5 mt)
Politicamente:
• eliminare i finanziamenti a pioggia per far sopravvivere aziende improduttive (ai cui addetti, socialmente, converrebbe dargli un vitalizio, ci costerebbero meno)
• smetterla di inventarsi piani regolatori edilizi alla c…o di cane
Purtroppo son passati quasi 40 anni, aimhè, da quando studiavo agraria ma pur cambiando disco la musica è sempre la stessa.
Si son sempre volute salvaguardare aziende agricole con la scusa dell’occupazione, anche quando non era un problema (operai con l’attività agricola intestata alla moglie per non perdere i finanziamenti, il gasolio agricolo, non conosco ancor oggi un agricoltore con l’auto a GPL/metano, la possibilità di costruire dove il comune cittadino non poteva, leggasi casa rurale, vedasi villa e cambi di destinazione vari, eccc….). [bastone]
Perché?
Perché 50 aziende piccole acquistavano, e ancor oggi, un numero di macchinari superiore a 4 aziende grosse e 50 aziendine votavano per chi li aiutava/agevolava anziché giocarsi il voto di 4 agricoltori con le 00.
All’estero le aziende sono enormemente più competitive soprattutto perché più grosse con costi di ammortamento migliori che con maggiori guadagni possono permettersi personale tecnico qualificato, ecc...
Per alcuni anni, da giovane, ho fatto assistenza nelle aziende agricole: un dramma la cultura media degli agricoltori sul loro lavoro, che, paragonandoli al mondo del commercio/industria, il 70% dovrebbe fallire in pochi anni!
Agricoltori a cui consigliavo 2,5 lt di diserbante per ettaro acquistarne 5 perché se 2,5 vanno bene 5 son meglio ancora, o usare il doppio della semente consigliata, non sapendo che un eccesso creava piante fini ed allettava con doppia spesa ma perseverare, buttare concime chimico in epoca sbagliata solo perché dovevano liberare spazio in azienda, ecc…… [menaie]
Vogliamo parlare dell’ultima frase dell’articolo dell’Informatore Agrario? [grrrr]
“Nessuno dubita che tutti i settori, agricoltura compresa, debbano puntare a una sempre maggiore ecosostenibilità ma qui, se veramente venissero confermati questi indirizzi, sembra che l’obbiettivo finale sia fare degli agricoltori gli unici colpevoli”
Figurarsi, mica sarà colpa delle monocolture o dell’uso indiscriminato di pesticidi, o dei finanziamenti intascati dai furbetti a discapito di chi li meriterebbe, ecc… probabilmente l’unico colpevole è il lattoniere del paese!
Alla fine, se alcune specie di selvatici sono scomparse o quasi ed altre aumentate nei territori di campagna, all'ignorante incolpevole, fanno credere che la colpa è della caccia.... mentre il mondo rurale va sempre Pontificato.
Finisco altrimenti sconfino nel turpiloquio!
“Forse” sono andato un po’ fuori tema, e mi scuso, ma non mi son tenuto, poiché vivo quotidianamente questa realtà. [:-cry]
Indosserò un cilicio per i prossimi giorni. [:-clown]Commenta
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Fuori tema? E' come se parlando di pesci, l'acqua fosse fuori tema.Tecnicamente:
• contingentare i pesticidi
• obbligo di un solo raccolto
• dopo il raccolto obbligo di NON lavorare il terreno sino alla semina successiva in modo da lasciare a terra della "pastura", principalmente per l'avifauna
• OK alla creazione di siepi
• obbligo di semina di raccolti vocati ai terreni (e non perché tuo nonno faceva così)
• creazione di fasce ecotonali (3/5 mt)
Politicamente:
• eliminare i finanziamenti a pioggia per far sopravvivere aziende improduttive (ai cui addetti, socialmente, converrebbe dargli un vitalizio, ci costerebbero meno)
• smetterla di inventarsi piani regolatori edilizi alla c…o di cane
Purtroppo son passati quasi 40 anni, aimhè, da quando studiavo agraria ma pur cambiando disco la musica è sempre la stessa.
Si son sempre volute salvaguardare aziende agricole con la scusa dell’occupazione, anche quando non era un problema (operai con l’attività agricola intestata alla moglie per non perdere i finanziamenti, il gasolio agricolo, non conosco ancor oggi un agricoltore con l’auto a GPL/metano, la possibilità di costruire dove il comune cittadino non poteva, leggasi casa rurale, vedasi villa e cambi di destinazione vari, eccc….). [bastone]
Perché?
Perché 50 aziende piccole acquistavano, e ancor oggi, un numero di macchinari superiore a 4 aziende grosse e 50 aziendine votavano per chi li aiutava/agevolava anziché giocarsi il voto di 4 agricoltori con le 00.
All’estero le aziende sono enormemente più competitive soprattutto perché più grosse con costi di ammortamento migliori che con maggiori guadagni possono permettersi personale tecnico qualificato, ecc...
Per alcuni anni, da giovane, ho fatto assistenza nelle aziende agricole: un dramma la cultura media degli agricoltori sul loro lavoro, che, paragonandoli al mondo del commercio/industria, il 70% dovrebbe fallire in pochi anni!
Agricoltori a cui consigliavo 2,5 lt di diserbante per ettaro acquistarne 5 perché se 2,5 vanno bene 5 son meglio ancora, o usare il doppio della semente consigliata, non sapendo che un eccesso creava piante fini ed allettava con doppia spesa ma perseverare, buttare concime chimico in epoca sbagliata solo perché dovevano liberare spazio in azienda, ecc…… [menaie]
Vogliamo parlare dell’ultima frase dell’articolo dell’Informatore Agrario? [grrrr]
“Nessuno dubita che tutti i settori, agricoltura compresa, debbano puntare a una sempre maggiore ecosostenibilità ma qui, se veramente venissero confermati questi indirizzi, sembra che l’obbiettivo finale sia fare degli agricoltori gli unici colpevoli”
Figurarsi, mica sarà colpa delle monocolture o dell’uso indiscriminato di pesticidi, o dei finanziamenti intascati dai furbetti a discapito di chi li meriterebbe, ecc… probabilmente l’unico colpevole è il lattoniere del paese!
Alla fine, se alcune specie di selvatici sono scomparse o quasi ed altre aumentate nei territori di campagna, all'ignorante incolpevole, fanno credere che la colpa è della caccia.... mentre il mondo rurale va sempre Pontificato.
Finisco altrimenti sconfino nel turpiloquio!
“Forse” sono andato un po’ fuori tema, e mi scuso, ma non mi son tenuto, poiché vivo quotidianamente questa realtà. [:-cry]
Indosserò un cilicio per i prossimi giorni. [:-clown]
Mi meraviglia semmai che in questa discussione partecipino in pochi.
I cinofili dovrebbero essere i primi a sostenere queste tue idee, se non vogliono continuare a fare le prove con fagiani lanciati o aspettare la soffiata su dove l' ATc apre l'indomani le ceste per la caccia.Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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Fulvio....come non quotarti anche se credo sia corretto dire che non è tutto come tu dici e ....non sempre, (nemmeno in agricoltura) grosso è bello.Tecnicamente:
• contingentare i pesticidi
• obbligo di un solo raccolto
• dopo il raccolto obbligo di NON lavorare il terreno sino alla semina successiva in modo da lasciare a terra della "pastura", principalmente per l'avifauna
• OK alla creazione di siepi
• obbligo di semina di raccolti vocati ai terreni (e non perché tuo nonno faceva così)
• creazione di fasce ecotonali (3/5 mt)
Politicamente:
• eliminare i finanziamenti a pioggia per far sopravvivere aziende improduttive (ai cui addetti, socialmente, converrebbe dargli un vitalizio, ci costerebbero meno)
• smetterla di inventarsi piani regolatori edilizi alla c…o di cane
Purtroppo son passati quasi 40 anni, aimhè, da quando studiavo agraria ma pur cambiando disco la musica è sempre la stessa.
Si son sempre volute salvaguardare aziende agricole con la scusa dell’occupazione, anche quando non era un problema (operai con l’attività agricola intestata alla moglie per non perdere i finanziamenti, il gasolio agricolo, non conosco ancor oggi un agricoltore con l’auto a GPL/metano, la possibilità di costruire dove il comune cittadino non poteva, leggasi casa rurale, vedasi villa e cambi di destinazione vari, eccc….). [bastone]
Perché?
Perché 50 aziende piccole acquistavano, e ancor oggi, un numero di macchinari superiore a 4 aziende grosse e 50 aziendine votavano per chi li aiutava/agevolava anziché giocarsi il voto di 4 agricoltori con le 00.
All’estero le aziende sono enormemente più competitive soprattutto perché più grosse con costi di ammortamento migliori che con maggiori guadagni possono permettersi personale tecnico qualificato, ecc...
Per alcuni anni, da giovane, ho fatto assistenza nelle aziende agricole: un dramma la cultura media degli agricoltori sul loro lavoro, che, paragonandoli al mondo del commercio/industria, il 70% dovrebbe fallire in pochi anni!
Agricoltori a cui consigliavo 2,5 lt di diserbante per ettaro acquistarne 5 perché se 2,5 vanno bene 5 son meglio ancora, o usare il doppio della semente consigliata, non sapendo che un eccesso creava piante fini ed allettava con doppia spesa ma perseverare, buttare concime chimico in epoca sbagliata solo perché dovevano liberare spazio in azienda, ecc…… [menaie]
Vogliamo parlare dell’ultima frase dell’articolo dell’Informatore Agrario? [grrrr]
“Nessuno dubita che tutti i settori, agricoltura compresa, debbano puntare a una sempre maggiore ecosostenibilità ma qui, se veramente venissero confermati questi indirizzi, sembra che l’obbiettivo finale sia fare degli agricoltori gli unici colpevoli”
Figurarsi, mica sarà colpa delle monocolture o dell’uso indiscriminato di pesticidi, o dei finanziamenti intascati dai furbetti a discapito di chi li meriterebbe, ecc… probabilmente l’unico colpevole è il lattoniere del paese!
Alla fine, se alcune specie di selvatici sono scomparse o quasi ed altre aumentate nei territori di campagna, all'ignorante incolpevole, fanno credere che la colpa è della caccia.... mentre il mondo rurale va sempre Pontificato.
Finisco altrimenti sconfino nel turpiloquio!
“Forse” sono andato un po’ fuori tema, e mi scuso, ma non mi son tenuto, poiché vivo quotidianamente questa realtà. [:-cry]
Indosserò un cilicio per i prossimi giorni. [:-clown]
Ci sono aziende piccole che hanno raggiunto incredibili risultati come aziende enormi legate a modo di pensare e retaggi del passato che oltre ad essere in decadenza continuano a spargere veleni per poter raccogliere prodotti che si scontrano sul mercato con gli stessi prodotti in Russia (o Canada o Turchia ecc) con prezzi assurdi ....
Oltre che dal "manico" dipende molto anche dalla conformazione del territorio dove è situata un azienda...tra un azienda della pianura padana e una del Chianti.... problematiche ed esigenze sono molto diverse, in tutto.Ultima modifica SPRINGER TOSCANO; 11-02-20, 23:08.The Rebel![;)]Commenta
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Fulviogp....chapeau....
io credo che oggigiorno , quando si tratta di scegliere tra la scelta migliore o la più remunerativa .....l'ingordigia del guadagno abbia quasi sempre la meglio.....senza pensare che il guadagno di oggi potrebbe rivelarsi una perdita maggiore nel domani......
Le leggi e le regole dell'economia odierne NON si conciliano con quelle della Natura..... almeno nel breve periodo............ma la Natura prima o poi si riprende tutto.....Commenta
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Condivido la maggior parte delle proposte suggerite sin qui. Denotano competenza e soprattutto passione per temi che dovrebbero essere in cima alle discussioni del forum.
Solo ho qualche dubbio sulle strategie, nel senso che leggo proposte di obblighi e imposizioni, ma tendo a ritenere più efficace un sistema che premi chi adotti determinate strategie, piuttosto che uno che le imponga con la forza. Mi spiego: per quanto odioso possa essere parlare di incentivi, finanziamenti o quant'altro a proposito di un settore che comunque è già tra i più protetti - immagino anzi senz'altro il più protetto - del Continente, penso che pur coi dovuti correttivi, bilanciando bastone e carota, la strategia più produttiva resti sempre quella di indurre i cittadini a compiere spontaneamente una determinata scelta in vista di un vantaggio personale, piuttosto che obbligarli contro i propri interessi, pena multe o sanzioni. Per ragioni pratiche, innanzitutto.
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è un tema in cui non mi piace inserirmi perchè ... sono incompetente :)
però "qualcosa" di diverso a quello che in effetti dovrei rilevare in natura lo noto spesso:
non trovi più quella miriade di piccoli insetti che una volta popolavano i terreni, griili, cavallette, farfalle, lucciole ... da dire che anche qui in maremma ci sono più zanzare nei giardini di città che nelle zone umide ( e magari è anche una cosa pregevole :) ... se uno frequenta le zone umide )
la stessa cosa riguardo alle erbe infestanti o ritenute inutili ... tanto per fare un esempio da quanti anni non hai visto un campo di grano pieno di papaveri e fiordalisi ?
percorrendo una grossa arteria ad alta fruizione di trasporto su gomma ... quante volte vedi ai lati coltivazioni di olivo, cereali, vigneti, risaie, ortaggi ... e non ti viene in mente di chiederti chi sarà lo sfortunato che si mangerà sta roba ?
andando più verso lo specifico "uso caccia ... ma non solo" qui ci sono 2 parchi di notevoli dimensioni , l' Uccellina e il "palude" Diaccia Botrona .
nel primo ... si ... troverai qualche tordo in più, qualche colombaccio in più ... ma per il resto tante ristrettezze per gli agricoltori e tanti danni agli stessi provocati da cinghiali ... ormai con bassissimo tenore di purezza ma di alta prolificità ... oltre alle innegabili bellezze naturali reali ma fruibili dietro pagamento.
nel secondo ... ormai ridotto ad uno sterile lago salato ... a volte senz'acqua e solo sale ... dove le miriadi di anatre di superfice svernanti sono state soppiantate da tutt' altre specie ... ora mi chiedo qual' era la sua origine naturale o se è stata stravolta dall' uomo (o da alcuni di essi) e la sua mania di voler regolare la natura a seconda del suo pensiero.
alcuni esempi per rimarcare il ben venga a qualche tentativo di migliorare la situazione ... senza voler dare la colpa a nessuno in particolare ... mi pare che sia giunto il momento (meglio tardi che mai) di limitare l' azione dell' uomo sulla natura .Commenta
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Da profano con esperienza limitata alla mia zona, posso dire che la parola biodiversità fa a caszotti con le estensioni infinite di campi coltivati esclusivamente a granturco che si notano in tutto il nord Italia. Una piaga da ogni punto di vista: idrico, faunistico, paesaggistico oltre che per l'utilizzo intensivo di pesticidi e fertilizzanti. Da un paio di anni mi diletto in apicoltura e dal punto di vista della biodiversità dei piccoli insetti è una vera e propria tragedia, con le colture intensive stanno sparendo gli insetti impollinatori al di fuori di quelli allevati dall'uomo.Commenta
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La cosa che fa riflettere, poi, è che molto di quel granturco è spesso destinato a "foraggiare" impianti energetici a biomassa. Ho sempre trovato la cosa assurda. Consumare suolo e risorse per produrre energia...a che prezzo?Da profano con esperienza limitata alla mia zona, posso dire che la parola biodiversità fa a caszotti con le estensioni infinite di campi coltivati esclusivamente a granturco che si notano in tutto il nord Italia. Una piaga da ogni punto di vista: idrico, faunistico, paesaggistico oltre che per l'utilizzo intensivo di pesticidi e fertilizzanti. Da un paio di anni mi diletto in apicoltura e dal punto di vista della biodiversità dei piccoli insetti è una vera e propria tragedia, con le colture intensive stanno sparendo gli insetti impollinatori al di fuori di quelli allevati dall'uomo.
Inviato dal mio ASUS_X00HD utilizzando TapatalkCommenta
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