Vecchie rocce

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  • fulviogp
    ⭐⭐
    • Dec 2015
    • 604
    • Torino

    #1

    Vecchie rocce



    2 Cacciatori, con la C maiuscola, Sandro (papà, quello a sx) e Giulio, che si ritrovano, vicini ai 90 anni, dopo anni e dopo aver entrambi sconfitto il brutto male, per passare un pomeriggio a parlare delle loro peripezie venatorie del passato, "biricchinate" comprese.
    Chiacchierare di quando la caccia aveva un sapore diverso e che, quando il tutto prese una piega diversa, hanno preferito lasciare per non rovinare ciò che per loro rappresentava e che era e non è più, per mantenere tanti bei ricordi nella loro mente, senza che si potesse rovinare quel qualcosa che molti, giovani e meno giovani, purtroppo mai potranno assaporare di quei tempi passati.
    Piccoli racconti che sembrano inventati da tanto sono diversi dagli attuali, ma d'altro canto loro sono uomini diversi dagli attuali, tempre diverse, hanno superato una guerra da giovani, rubavano il tempo per andare a caccia, nel vero senso della parola, al lavoro, fatto di fatiche dove la passione era più importante del riposo.
    Vedere come vanno in puntamento simulando tiri di stoccata ancora oggi ha dell'incredibile.
    Hanno vissuto in un epoca in cui tutti nel vederli partire con i fucili, a differenza di oggi, li salutavano con i migliori auspici e non ultimo sperare che la cacciata fosse proficua per ritrovarsi successivamente fra amici, cacciatori e non, a tavola tutti insieme.
    Epoca in cui contava più la giornata passata che i kg di carne da dividere o del punteggio del trofeo da postare sui social.
    Potrei parlare per ore di loro e del resto della loro cricca e nel vederli ritornare ragazzi mi sono ripromesso di organizzargli una rimpatriata con i pochissimi sopravissuti, data l'età, organizzandogli una cena alla quale vorrei invitare qualche giovinastro che possa portare nei suoi ricordi i racconti di queste vecchie rocce.
  • oreip
    ⭐⭐⭐
    • Jan 2009
    • 9090
    • Santa Flavia (PA)
    • Pointer " ZICO "

    #2
    Auguri e complimenti ai due giovanotti. Da questi personaggi (mi permetto di dire storici) ad ascoltare i loro racconti di caccia si apprende di più, che leggere diversi libri che trattano di arte venatoria.
    Goditeli il più possibile e se ti va vezzeggiali un poco di più.
    piero
    Homo Homini Lupus
    "l'uomo è un lupo per l'uomo" (Plauto)

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    • iago 77
      ⭐⭐⭐
      • Feb 2012
      • 1958
      • ischia
      • bracco ungherese

      #3
      Complimenti.....a loro due e a te che hai deciso di condividere con noi i tuoi proponimenti e questa splendida storia.....
      Alla base della nostra cultura c'è pur sempre Enea che fugge da troia con anchise in spalla.....
      La nostra passione che ci unisce cos'è se non il ripercorrere le orme e i gesti dei nostri padri????
      In fondo in queste viscere piantano le radici gli alberi dei ricordi.....
      Gotiteli più che puoi.....i loro ricordi sono scrigni preziosi.....e beato è chi ha la fortuna di osservarli.....
      I miei più sinceri auguri a voi....

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      • Loris
        ⭐⭐⭐
        • Nov 2008
        • 1887
        • Verona
        • coker spaniel inglese

        #4
        Sei fortunato...anziani cacciatori che hanno vissuto le più svariate esperienze di caccia e d ivita...pure il brutto male hanno provato uscendone vincenti. Uomini depositari di enormi valori ...approffita più che puoi della loro amicizia per vivere meglio la tua vita.

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        • Er Mericano
          ⭐⭐⭐
          • Feb 2022
          • 2024
          • Alabama
          • Labrador

          #5
          Di uomini (e donne) cosi' non se ne fanno piu'. Purtroppo.
          Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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          • Ciccio58
            ⭐⭐⭐
            • Aug 2008
            • 3027
            • palermo
            • Korthals/orma

            #6
            Che rocce, così forse è vero non ne nasceranno più , che bel sentire quando si lasciano andare ai ricordi e immagino gli sguardi di complicità che si son scambiati.
            Giusto ieri ho dato un passaggio allo zio ottantottenne con cui ho condiviso tante belle giornate a caccia.
            Un personaggio su cui si potrebbe scrivere un libro anzi una saga intera di racconti.
            Magari qualche volta vi racconterò qualche aneddoto.
            Nato in riva al mare , avviato alla caccia del coniglio e anatidi , è poi diventato guida alpina in val di Fassa ove ha potuto cacciare dal capriolo ai galli , insomma quante belle cose mi raccontava quando al buio attendevamo la luce per sciogliere i cani e inseguire le sue beneamate beccacce , facendomi invaghire di queste magiche creature

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