
2 Cacciatori, con la C maiuscola, Sandro (papà, quello a sx) e Giulio, che si ritrovano, vicini ai 90 anni, dopo anni e dopo aver entrambi sconfitto il brutto male, per passare un pomeriggio a parlare delle loro peripezie venatorie del passato, "biricchinate" comprese.
Chiacchierare di quando la caccia aveva un sapore diverso e che, quando il tutto prese una piega diversa, hanno preferito lasciare per non rovinare ciò che per loro rappresentava e che era e non è più, per mantenere tanti bei ricordi nella loro mente, senza che si potesse rovinare quel qualcosa che molti, giovani e meno giovani, purtroppo mai potranno assaporare di quei tempi passati.
Piccoli racconti che sembrano inventati da tanto sono diversi dagli attuali, ma d'altro canto loro sono uomini diversi dagli attuali, tempre diverse, hanno superato una guerra da giovani, rubavano il tempo per andare a caccia, nel vero senso della parola, al lavoro, fatto di fatiche dove la passione era più importante del riposo.
Vedere come vanno in puntamento simulando tiri di stoccata ancora oggi ha dell'incredibile.
Hanno vissuto in un epoca in cui tutti nel vederli partire con i fucili, a differenza di oggi, li salutavano con i migliori auspici e non ultimo sperare che la cacciata fosse proficua per ritrovarsi successivamente fra amici, cacciatori e non, a tavola tutti insieme.
Epoca in cui contava più la giornata passata che i kg di carne da dividere o del punteggio del trofeo da postare sui social.
Potrei parlare per ore di loro e del resto della loro cricca e nel vederli ritornare ragazzi mi sono ripromesso di organizzargli una rimpatriata con i pochissimi sopravissuti, data l'età, organizzandogli una cena alla quale vorrei invitare qualche giovinastro che possa portare nei suoi ricordi i racconti di queste vecchie rocce.
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