Caccia al fagiano selvatico

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  • maxpointer73
    ⭐⭐⭐
    • Aug 2016
    • 3088
    • torino
    • pointer inglese

    #211
    [quote=Luca1990;1479310]
    Originariamente inviato da PATO

    Ho sentito personalmente un po’ di convegni dei vari Trocchi, Santilli e Mazzoni della Stella oltre ad aver letto i loro libri e pubblicazioni. Il problema, per me non sono loro, sono le idee che portano che quasi sempre vanno contro quello che è l’indirizzo politico degli atc.

    Dire ai cacciatori ad esempio di fare dei piani di prelievo sulla stanziale crea grossi problemi oggi nel 2022.
    Forse tra qualche anno quando i cacciatori italiani si attesteranno attorno alla media europea (circa 250-300 mila unità) forse, e sottolineo forse, si riuscirà ad intavolare qualche discorso di questo tipo.

    Il problema è che politicamente conteremo pochissimo e se non punteremo su un minimo di credibilità semplicemente saremo inascoltati. La credibilità giusto per fare un esempio non si ottiene a mio avviso lanciando fagiani di allevamento ma curando le popolazioni selvatiche così come si fa per gli ungulati.

    Chi dice che ciò non è possibile mente. Dovrebbe dire che è difficile.

    Ciao Luca,
    Per poter gestire....
    Devo avere qualcosa da gestire....
    Tu è quello che non comprendi, il territorio Italiano non è tutto uguale e le realtà attuali in primis l'agricoltura in moltissime zone è cambiata e non è più adatta a certi tipi di selvatici.

    Non pensare che la gente non voglia gestire...
    In certe zone è fattibile al 100%, e lo si deve fare,

    in altre ci sono molte difficoltà ma con sacrifici, impegno, e costanza si potrebbero ottenere sufficienti risultati, e lo si deve fare,

    ma in altre zone che sono la maggior parte del territorio nazionale OGGI NON È PIÙ FATTIBILE PER COLPA DEI TERRENI che non sono più adatti a contenere e mantenere il fabbisogno naturale di alcune specie, vedi pernici, starne, fagiani....
    Quindi ti invito a provare ad aprire le tue vedute e di toccare con mano certe realtà....
    Che non è che chi supera i 50 anni non capisce nulla ed è legato alle tradizioni.... e non vuole evolversi e cambiare abitudini....
    Ma qualcosa i vecchi/maturi onesti...
    C'è l'avranno da insegnarci?

    Inoltre i cambiamenti agricoli sul territorio sono notevolmente cambiati, mai sentito parlare di agricoltura intensiva e monoculture...
    questo potrai verificarlo di persona, ogni specie ha bisogno di sole tre cose fondamentali per poter vivere e sopravvivere : cibo, acqua, riparo....

    Se anche solo una di queste tre cose manca, non sarà mai possibile fondare un ceppo autoctono.

    Io credo che chiunque dove fosse possibile, preferirebbe avere /cacciare animali veramente selvatici e autoctoni....
    Ma dove non è fattibile è solo una perdita di tempo e soldi..
    Ammeno che di pari passo non si lavori anche sul territorio e agricoltura...
    Allora la musica cambia....
    Ma voglio vedere chi è quel proprietario terriero che rinuncia al guadagno per 4 fagiani selvatici....
    È voglio vedere chi è quel ministro che approverà leggi a sfavore dell'agricoltura per agevolare i cacciatori...
    In Italia?....
    Ma stiamo scherzando?....
    O ci prendiamo in giro?.....

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    • PaoloAndrea
      PigKill
      • Mar 2022
      • 239
      • Italia

      #212
      Originariamente inviato da bosco64
      Ma tu le hai viste le mie colline oggi ??..NO. O i pennuti imparano a far i nidi sugli alberi e cibarsi di nocciole e uva oppure sono già spacciati in partenza.
      La lomellina la conosco benissimo avendoci cacciato. Niente a che vedere con il mio ambiente.
      Ho cacciato per anni in zona Alpi a Torino e non penso fosse migliore come territorio… comunque, quando puntiamo il dito verso qualcosa, ricordiamoci che gli altri 3 puntano verso noi stessi! L’agricoltura ha fatto e continua a dare danni, ma anche la smania de carniere senza limiti del cacciatore medio

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      • Luca1990
        ⭐⭐⭐
        • Mar 2020
        • 1911
        • Provincia di Venezia
        • Mambo - vizsla

        #213
        [MENTION=20879]MAX[/MENTION]pointer73 vorrei risponderti punto per punto ma non mi va. Hai le tue idee e le rispetto però, secondo me, bisogna partire da un concetto fondamentale in fatto di responsabilità. Ok l’agricoltura, ok le leggi, ok lo stato che ci è ostile, mettiamoci dentro anche Ispra che rema contro e gli animalisti sempre pronti a far ricorso.

        Però se permetti, secondo me, la colpa maggiore ricade su di noi. Non conosco tutta l’Italia, ci sono sicuramente diverse realtà, alcune più avvantaggiate dal punto di vista ambientale altre meno però c’è un minimo comun denominatore: la scarsità di lungimiranza del mondo venatorio, partendo in primis dalle associazioni venatorie (che dovrebbero essere una) passando per la maggior parte degli organi di gestione degli atc.

        Si vive alla giornata perché per anni c’è stata abbondanza (tanti cacciatori=tanti soldi). Adesso il sistema sta cominciando a vacillare perché tra circa 6/7 anni ci troveremo con buona probabilità con 300 mila cacciatori (come negli anni 50). Bene, in questo momento ci si troverà a dover cambiare approccio gestionale solo che l’eredità che avremo in mano sarà più o meno la stessa di un figlio di un imprenditore che si trova l’azienda di famiglia con i conti in rosso e dovrà sanarla. Non è una bella prospettiva soprattutto per i più giovani che vorrebbero continuare a cacciare e possibilmente andarci pure con ì propri figli.

        Non si può generalizzare troppo sui cacciatori, però quello che ho notato è che è cresciuto venatoriamente negli anni 70/80 spesso è l’interlocutore più difficile da trattare. Lo si vede nelle assemblee degli atc.

        Detto ciò non voglio puntare il dito e sputare sentenze è che dentro di me c’è una certa delusione perché vedo che nei prossimi anni sarà dura sopratutto per il fatto che siamo una categoria poco incline a cambiare mentalità.

        Scusate l’ OT

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        • Cristian
          ⭐⭐⭐
          • Feb 2012
          • 4739
          • Lombardia
          • Setter Inglesi

          #214
          Ho la fortuna di abitare, come mi dicono in tanti, dove finisce il mondo.
          Vivo isolato nel bel mezzo della natura.
          Guardando fuori dalla finestra vedo decine di merli, ma è già qualche anno che NON vedo più un merletto [:-fight]
          Nella via che mi conduce alla civiltà, in primavera, spesso la percorrevo facendo lo slalom tra i merletti, e non era rado che mi dovessi fermare a spostarne qualcuno per evitare di schiacciarlo.
          Non ne vedo più...e non penso che la colpa sia da ricercare nella caccia.
          Ma dove sono finite le centinaia di rondini che sfrecciavano nei nostri cieli?
          Eppure le rondini non sono cacciate[occhi]
          Meditate gente...meditate[:-golf]
          Ultima modifica Cristian; 02-08-22, 10:05.
          Dio salvi la Regina.
          Smell the flowers while you can.

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          • SPRINGER TOSCANO
            ⭐⭐⭐
            • Sep 2013
            • 5682
            • VOLTERRA
            • Breton

            #215
            Io abito in una zrc.... dove ci sono fagiani selvatici tante lepri, caprioli a non finire.

            Contribuisco insieme ad altri alla gestione.

            Fasce di miglioramento ambientale vengono rimborsate dall atc agli agricoltori, il che è possibile grazie al contenimento danni che viene fatto.

            Vengono cacciati i cinghiali sopratutto nel periodo quando appunto fanno maggiori danni (primavera inizio estate), vengono catturati corvidi con le larsen (il prossimo anno dovremmo poter intervenire anche con il fucile) e viene fatta guerra alle volpi (ora con la rigata e a febbraio con i cani da tana).

            In gennaio e febbraio vengono governati i fagiani spargendo diversi q. li di mangime.

            Al resto pensa madre natura.

            Non mi sembra cosi difficile.
            The Rebel![;)]

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            • maxpointer73
              ⭐⭐⭐
              • Aug 2016
              • 3088
              • torino
              • pointer inglese

              #216
              Originariamente inviato da Luca1990
              [MENTION=20879]MAX[/MENTION]pointer73 vorrei risponderti punto per punto ma non mi va. Hai le tue idee e le rispetto però, secondo me, bisogna partire da un concetto fondamentale in fatto di responsabilità. Ok l’agricoltura, ok le leggi, ok lo stato che ci è ostile, mettiamoci dentro anche Ispra che rema contro e gli animalisti sempre pronti a far ricorso.

              Però se permetti, secondo me, la colpa maggiore ricade su di noi. Non conosco tutta l’Italia, ci sono sicuramente diverse realtà, alcune più avvantaggiate dal punto di vista ambientale altre meno però c’è un minimo comun denominatore: la scarsità di lungimiranza del mondo venatorio, partendo in primis dalle associazioni venatorie (che dovrebbero essere una) passando per la maggior parte degli organi di gestione degli atc.

              Si vive alla giornata perché per anni c’è stata abbondanza (tanti cacciatori=tanti soldi). Adesso il sistema sta cominciando a vacillare perché tra circa 6/7 anni ci troveremo con buona probabilità con 300 mila cacciatori (come negli anni 50). Bene, in questo momento ci si troverà a dover cambiare approccio gestionale solo che l’eredità che avremo in mano sarà più o meno la stessa di un figlio di un imprenditore che si trova l’azienda di famiglia con i conti in rosso e dovrà sanarla. Non è una bella prospettiva soprattutto per i più giovani che vorrebbero continuare a cacciare e possibilmente andarci pure con ì propri figli.

              Non si può generalizzare troppo sui cacciatori, però quello che ho notato è che è cresciuto venatoriamente negli anni 70/80 spesso è l’interlocutore più difficile da trattare. Lo si vede nelle assemblee degli atc.

              Detto ciò non voglio puntare il dito e sputare sentenze è che dentro di me c’è una certa delusione perché vedo che nei prossimi anni sarà dura sopratutto per il fatto che siamo una categoria poco incline a cambiare mentalità.

              Scusate l’ OT


              Ciao Luca,
              Siamo in un forum, stiamo parlando tra amici che possono avere vedute diverse, ma comunque uniti da una stessa passione, quindi credo che sia molto utile poterci confrontare.
              Parlare e discutere può portare a nuove realtà, credo che non si smette mai di imparare.
              Ti do piena ragione che ci sono delle persone che non vogliono uscire dal loro binario.
              Ci sono sempre state e per interessi personali ci saranno sempre.
              Io la penso come te, vorrei anche io che ci fossero delle zone dove si iniziasse seriamente a gestire.
              Il mio pensiero, ma non penso che sia solo mio è rivolto a quelle zone, purtroppo moltissime che non hanno più le caratteristiche ambientali per poter avere dei ceppi autoctoni, a causa di una agricoltura e terreni completamente stravolti rispetto a 30/40 anni fa.
              Per ottenere qualche risultato si dovranno programmare obbiettivi che uniscono agricoltura e la salvaguardia di alcune specie.
              Ovvio che la smania del carniere oggi presente in alcuni cacciatori, come diceva Paolo Andrea deve essere ridimensionata.

              ---------- Messaggio inserito alle 08:57 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 08:53 AM ----------

              Originariamente inviato da SPRINGER TOSCANO
              Io abito in una zrc.... dove ci sono fagiani selvatici tante lepri, caprioli a non finire.

              Contribuisco insieme ad altri alla gestione.

              Fasce di miglioramento ambientale vengono rimborsate dall atc agli agricoltori, il che è possibile grazie al contenimento danni che viene fatto.

              Vengono cacciati i cinghiali sopratutto nel periodo quando appunto fanno maggiori danni (primavera inizio estate), vengono catturati corvidi con le larsen (il prossimo anno dovremmo poter intervenire anche con il fucile) e viene fatta guerra alle volpi (ora con la rigata e a febbraio con i cani da tana).

              In gennaio e febbraio vengono governati i fagiani spargendo diversi q. li di mangime.

              Al resto pensa madre natura.

              Non mi sembra cosi difficile.



              Springer, se hai il terreno adatto non è difficile.
              Se non hai il terreno di cosa stiamo parlando?
              Cerchiamo di capire che l'Italia NON è tutta uguale.

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              • Livia1968
                Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
                • Apr 2019
                • 6237
                • Guidonia Montecelio (Roma)
                • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

                #217
                Esempio virtuoso ma che non è rappresentativo della realtà.
                Come paragonare la cura che ci vuole per mantenere rigogliosa l'aiuola davanti casa con quello che costa mantenere in vita il Dubai miracle garden.
                Facile? Dipende da quanto vicino la si guarda.
                Inviato dal mio HMA-L29 utilizzando Tapatalk
                Ultima modifica Livia1968; 02-08-22, 08:28.
                "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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                • Luca1990
                  ⭐⭐⭐
                  • Mar 2020
                  • 1911
                  • Provincia di Venezia
                  • Mambo - vizsla

                  #218
                  Su questo argomento ne verrebbe fuori un congresso.. settimanale

                  Per sintetizzare mi riallaccio a quanto detto da [MENTION=16089]alessandro[/MENTION]ilcacciatore che pur non conoscendolo personalmente mi pare che un po’ ne mastichi di gestione faunistica

                  Dove c’è legame con il territorio qualcosa si ottiene (indipendentemente che uno cacci nel giardino dell’Eden o a Rovigo) dove c’è anarchia ci si ritrova con la damigiana è il barattolo vuoti

                  Fare gestione faunistica costa. In termini di rinunce ma anche economici e di tempo messo a disposizione. Il cacciatore italiano medio non è pronto per dedicarsi a questa attività che comprende anche la caccia. preferisce raccogliere i frutti che potare.

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                  • Livia1968
                    Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
                    • Apr 2019
                    • 6237
                    • Guidonia Montecelio (Roma)
                    • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

                    #219
                    Allora proprio non lo vuoi capire. Cosa c'entra il giardino dell'eden? Qui non si stanno facendo considerazioni sulla forma ma sulla sostanza.
                    Non si possono mettere in relazione territori che per destinazione d'uso, proprietà (nel senso di possesso), interessi economici, conformazione, natura e per finire frequentazione e vastità sono non comparabili.
                    Chi dice che lo sono..... beh non ha ben chiara la realtà.

                    Se mi metto a "potare" in un terreno x dove caccio, tempo 2 ore mi arrivano i carabinieri chiamati dal contadino che ha avvisato la proprietà in capo all'azienda x facente parte del gruppo industriale y. Ci vai a parlare tu con l'AD, sempre che riesca a trovarlo, per spiegargli che stavi prendendoti cura e gestendo la flora perché sei legato al territorio ?

                    Inviato dal mio HMA-L29 utilizzando Tapatalk
                    Ultima modifica Livia1968; 02-08-22, 10:05.
                    "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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                    • Luca1990
                      ⭐⭐⭐
                      • Mar 2020
                      • 1911
                      • Provincia di Venezia
                      • Mambo - vizsla

                      #220
                      Originariamente inviato da Livia1968
                      Allora proprio non lo vuoi capire. Cosa c'entra il giardino dell'eden? Qui non si stanno facendo considerazioni sulla forma ma sulla sostanza.
                      Non si possono mettere in relazione territori che per destinazione d'uso, proprietà (nel senso di possesso), interessi economici, conformazione, natura e per finire frequentazione e vastità sono non comparabili.
                      Chi dice che lo sono..... beh non ha ben chiara la realtà.

                      Se mi metto a "potare" in un terreno x dove caccio, tempo 2 ore mi arrivano i carabinieri chiamati dal contadino che ha avvisato la proprietà in capo all'azienda x facente parte del gruppo industriale y.

                      Inviato dal mio HMA-L29 utilizzando Tapatalk
                      vado un po sullo specifico.. negli atc di roma i cacciatori hanno legame con il territorio in cui cacciano? indipendentemente dalle cose che hai elencato

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                      • Cristian
                        ⭐⭐⭐
                        • Feb 2012
                        • 4739
                        • Lombardia
                        • Setter Inglesi

                        #221
                        Andate a chiedere a chi caccia in zona Alpi se non sono legati al territorio…e chiedetegli se le popolazioni di tipica alpina sono in aumento o in diminuzione…
                        Dio salvi la Regina.
                        Smell the flowers while you can.

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                        • Livia1968
                          Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
                          • Apr 2019
                          • 6237
                          • Guidonia Montecelio (Roma)
                          • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

                          #222
                          Originariamente inviato da Luca1990
                          vado un po sullo specifico.. negli atc di roma i cacciatori hanno legame con il territorio in cui cacciano? indipendentemente dalle cose che hai elencato
                          Come fai a chiedere un parere che esuli dalla realtà?
                          Ti rispondo comunque.
                          Vista e considerata la realtà, lo siamo moltissimo.
                          Chi è di Roma sa cosa significa cacciare con un TMB a vista, con ciminiere fumanti all'orizzonte, sa cosa significa aver il cuore che piange alla consapevolezza che forse si sta calpestando quell'erba per l'ultima volta. Quante volte è capitato di ritornare in un posto e di non ritrovarlo più come lo ricordavi. Di percorrere un sentiero che ti portava in un bosco e di ritrovarci invece un centro residenziale.
                          Si che siamo legati al nostro territorio. Almeno nei ricordi.
                          Quindi per favore, prima di dire è facile, si può fare basta volerlo, il cacciatore medio non fa nulla basterebbe poco, siate almeno consapevoli di parlare per un numero non rappresentativo di cacciatori.


                          Inviato dal mio HMA-L29 utilizzando Tapatalk
                          Ultima modifica Livia1968; 02-08-22, 10:50.
                          "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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                          • Luca1990
                            ⭐⭐⭐
                            • Mar 2020
                            • 1911
                            • Provincia di Venezia
                            • Mambo - vizsla

                            #223
                            Conosco alcune realtà bene (Veneto,Friuli, Ungheria e Slovenia) altre un po’ meno (Viterbo, Bologna, Siena e Firenze) in altri posti non ho mai cacciato quindi arrivo fino a un certo punto

                            Il fatto è che alla base credo ci sia una diversità di vedute. La mia cultura venatoria ha un’impronta mitteleuropea abbastanza marcata che a differenza di quella Italo-mediterranea ha dei capisaldi abbastanza diversi.

                            Questi principi cozzano con il volere della maggioranza dei cacciatori italiani e quindi penso sia normale non trovarsi d’accordo su certi temi
                            Detto ciò credo che oggi gestire con un certo successo fagiani (per lo meno nelle ZRC) sia possibile almeno per buona parte degli atc d’Italia di pianura e media collina. Basta volerlo e Teddy credo possa confermare.
                            Se non siete d’accordo non badate a me, continuate a lanciare fagiani di allevamento. Però signori la caccia è un’altra cosa.

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                            • bosco64
                              ⭐⭐⭐
                              • Nov 2011
                              • 4551
                              • Langhe
                              • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

                              #224
                              Originariamente inviato da PaoloAndrea
                              Ho cacciato per anni in zona Alpi a Torino e non penso fosse migliore come territorio… comunque, quando puntiamo il dito verso qualcosa, ricordiamoci che gli altri 3 puntano verso noi stessi! L’agricoltura ha fatto e continua a dare danni, ma anche la smania de carniere senza limiti del cacciatore medio

                              Il cacciatore medio è quello che libera i fagiani sotto casa con la speranza di fare carniere due tre giorni dopo. ( e molte volte non trova più niente ). Io vado a liberarli dove hanno un minimo di sparanza di sopravvivenza almeno per un paio di mesi, Ma non basta. E non possiamo nemmeno dare causa alle volpi, visto che quest'anno sono praticamente scomparse.

                              Provate a seminare del grano in piazza duomo a Milano, e vedete quanto ne raccogliete.

                              OT. Se c'è qualcuno che abita in zona Cartize , per cortesia mi dica quanti fagiani trova da quelle parti, tanto per farmi una idea.

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                              • maxpointer73
                                ⭐⭐⭐
                                • Aug 2016
                                • 3088
                                • torino
                                • pointer inglese

                                #225
                                Se questo è il tuo pensiero ok!...
                                Lo accetto, non lo condivido ma lo comprendo.
                                Credo che parti un po' prevenuto su certe cose, tralasciando o non volendo vedere/valutare che oltre alla mentalità dei cacciatori che deve giustamente evolvere, deve anche cambiare l'agricoltura e I metodi di sfruttamento dell'agricoltura.
                                Se non hai l'ambiente adatto alla sopravvivenza di una determinata specie, non puoi ottenere dei risultati.
                                Un progetto deve avere delle basi reali...
                                Ti porto un esempio semplice ...
                                Se per ottenere 200 fagiani il progetto ha un costo annuo "sparo per assurdo" di 600 mila euro...
                                Quanto ti costano questi fagiani?
                                Ne vale la pena?
                                Pensi che il secondo anno venga dinuovo foraggiato questo progetto?

                                In questo marciume che è la caccia oggi, sicuramente si stanno pagando i danni di anni di cattiva gestione e salvaguardia dell'ambiente.
                                Tantissime colpe possiamo imputarle anche ai cacciatori e al mondo della caccia...
                                Ma io ti reputo una persona istruita e intelligente, e avrai potuto ragionare che non è che tutto ciò che oggi fa schifo e non funziona o è scomparso... la colpa è dei cacciatori o della caccia.
                                Se di rondini non ne abbiamo più, NON è colpa dei cacciatori, se siamo invasi dai cinghiali non è colpa dei cacciatori, se la starna si è estinta dal territorio nazionale non è colpa dei cacciatori.
                                Se la tipica alpina nonostante i parchi, è tutte le zone dove la caccia è vietata, e un monitoraggio costante è capillare delle popolazioni, e dei rigorosissimi piani di abbattimento....
                                Se nonostante tutto ciò gli animali sono sempre MENO... è perché il problema non può essere attribuito al cacciatore....

                                CI SARÀ ANCHE ALTRO??? giusto???

                                Spero di esserti stato di aiuto a capire che a volte le cose non sono sempre bianche o sempre nere....
                                In mezzo ci può stare anche del grigio...
                                È il grigio non può essere imputato solo ai cacciatori....
                                Qualcunaltro avrà contribuito a questo grigio marciume??????

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