Qualità della selvaggina sulle nostre tavole

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    • Dec 2006
    • 107
    • Roma, Lazio.
    • Drahthaar

    #1

    Qualità della selvaggina sulle nostre tavole

    Salve a tutti!
    Volevo mettere in discussione la qualita delle carni della selvaggina sulle nostre tavole anzi le carni della[bastone] selvaggina d'allevamento, a me sembra che nessuna associazione di consumatori se ne occupi come non mi sembra altre tanto da parte del mondo della caccia cosa che ritengo sbagliato. La voglia di parlare di questo argomento in questo sito mi è venuta il giorno del passato raduno e la causa sono stati i faggiani che abbiamo preso, ora questi faggiani erano in ottima carne e nel togliere la pelle li ho trovati con molto grasso cosa molto importante in quanto questo significa che erano in buona salute e quindi il prodotto buono per le nostre tavole!. Io mi chiedo perche spesso siamo costretti a pagare la selvaggina d'allevamento ad alto prezzo con in cambio un prodotto scadente? Perche questi animali sono stressati, magri e puzzolenti? Spesso le quaglie hanno le palline di pollina attaccate alle loro zampe, ecc.
    Volevo sensibilizzare per lo meno i visitatori di questo sito della importanza di avere un prodotto in buona salute, non magro giusto perche sara ucciso, non puzzolente che ti astieni di prenderlo completamente con le mani, spesso senza forze e con le penne non in buona stato, questa selvaggina è stata pagata e di consequenza drovrebbe avere la stessa corrispondenza come il pollo che si vende in un supermercato, anzi essendo animali che si vorrebbe che sostituissero la vera selvaggina drovrebbero essere di una migliore qualita in tutti i sensi. Allora cari colleghi perche noi del sito non incominciamo a pretendere animali migliori sia quando si va al quagliodromo che in riserva? Perche non si parla con gli enti produttori selvaggina? Cosa ne pensate di far interessare qualche associazione di consumatori a riguardo? Se volessero le associazini venatorie potrebbero fare molto ma mi sembra di capire che non fanno nulla.
    Saluti a tutti[bastone][bastone]
    Luis Miguel
    Guanenta
  • enrico
    ⭐⭐⭐
    • Apr 2006
    • 7098
    • Casarza Ligure, Genova, Liguria.
    • bracco italiano

    #2
    indubbiamente hai ragione Luis, ma devo diere che non mi è mai capitato di trovare animali come dici tu.
    Ai quagliodromi non vado.... e nelle poche riserve , o meglio AFV che frequento ho sempre trovato ottimi animali, volatori e pedinatori in più ho notato che trovi il grano sparso come mangime mentre in ana riserva dove sono stato anni e anni fa, si poteva paragonare a un fagianodromo, avevo trovato un sacco di fagiani morti e niente grano in terra.
    Non ci sono più andato, anche se i fagiani costavano la metà che dalle altri parti.

    l'incendiario
    enrico

    le opinioni personali sono come le palle.... ognuno ha le sue

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    • Marco Ramanzini

      #3
      Per quanto riguarda la mia esperienza la qualità dei "selvatici" nelle aziende è ormai mediamente buona, direi persino ottima in qualche caso. E parlo delle agrituristiche.
      Poi c'è sempre l'eccezione naturalmente. In ogni caso una buona selezione in questo senso l'hanno fatta e la fanno gli stessi cacciatori. Se in una azienda trovi animali che non volano, vengono abboccati dal cane e sono palesemente in cattive condizioni... basta non tornarci più. Esattamente come se mangi male in un ristorante. Una volta puoi rimanere fregato, due no.
      Con un po' di attenzione si trovano posti ottimi, dove gli animali ti danno filo da torcere. C'è da dire che molti vogliono fagiani facili, che non pedinano sennò il cane non li ritrova, che partono " a comando" altrimenti si padellano e via di questo passo. Ognuno di noi, sono sicuro, di episodi così ne potrebbe raccontare a decine. Il mondo è bello perchè è vario. Bisogna essere molto chiari rispetto a cosa si cerca. Se si fa la scampagnata aziendale o con gli amici e la caccia è solo una scusa per passare una mattinata insieme e poi fare una bella mangiata va più o meno tutto bene e basta si rimanga nei limiti del dignitoso.
      Dato però che, almeno su questo forum, chi va a caccia anche se in azienda genmeralmente non lo fa per riportare a casa un po' di polli ma per divertirsi e godersi il lavoro del cane, bisogna impari ad essere un po' più esigente, anche perchè i prezzi sono generalmente allineati e spesso fra aziende con animali ottimi e altre con animali scadenti la differenza di prezzo a capo - ammesso ci sia - non giustifica le arrabbiature e le insoddisfazioni.
      Se poi si passa alle faunistiche il discorso cambia. Lì è la gestione della zona nel complesso che fa la differenza, ma siamo anche di fronte a selvatici, questa volta senza virgolette, che se non sono in ottima salute semplicemente... non ci sono!

      In entrambi i casi comunque, è chiaro che animali "buoni" significa anche animali buoni da mangiare. E credo non ci sia soddisfazione più grtande che mettere in tavola e consumare con la famiglia e gli amici quello che si è sudato nel campo o nel bosco. Oltretutto la carne di selvaggina, dal punto di vista nutrizionale, è una fra le migliori se non la migliore in assoluto.

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      • Lucio Marzano
        Lo zio
        • Mar 2005
        • 30090
        • chiasso svizzera
        • bracco italiano

        #4
        a parte gli ungulati e le lepri, che mantengono molti estimatori, ho notato che la selvaggina da piuma è molto poco apprezzata, perché dura e perché non la sanno più cucinare eperché si sono perse le antiche tradizioni. Ho presentato delle quaglie selvatiche, che avevo accoppiato (per scarsità di diasponibilità ad altre di allevamento e che avevo tenuto separate, bene quelle di allevamento sono sparite immediatamente mentre le altre , quelle selvatiche sono rimaste lì.
        La tradizione gastronomica diceva che le pernici si mangiassero subito dopo l'apertura (che un tempo era a fine agosto) e si scegliessero SOLO i perniciotti dell'anno (anche in francese c'è la differenziazione soprattutto gastronomica fra perdrix e perdreux)essendo le adulte considerate immangiabili, altrettanto per i fagiani, che venivano scelti fra le femmine e giovani ed anche sottoposti a lunga frollatura.
        Oggi un fagiano selvatico si fa fatica a regalarlo, perché va spiumato e soprattutto perché messo in padella diventa duro ed inaccettato di moderni palati.
        lucio

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        • Pisturo

          #5
          <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da Lucio Marzano

          a parte gli ungulati e le lepri, che mantengono molti estimatori, ho notato che la selvaggina da piuma è molto poco apprezzata, perché dura e perché non la sanno più cucinare eperché si sono perse le antiche tradizioni. Ho presentato delle quaglie selvatiche, che avevo accoppiato (per scarsità di diasponibilità ad altre di allevamento e che avevo tenuto separate, bene quelle di allevamento sono sparite immediatamente mentre le altre , quelle selvatiche sono rimaste lì.
          La tradizione gastronomica diceva che le pernici si mangiassero subito dopo l'apertura (che un tempo era a fine agosto) e si scegliessero SOLO i perniciotti dell'anno (anche in francese c'è la differenziazione soprattutto gastronomica fra perdrix e perdreux)essendo le adulte considerate immangiabili, altrettanto per i fagiani, che venivano scelti fra le femmine e giovani ed anche sottoposti a lunga frollatura.
          Oggi un fagiano selvatico si fa fatica a regalarlo, perché va spiumato e soprattutto perché messo in padella diventa duro ed inaccettato di moderni palati.
          </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

          non è detto! il fagiano che fa mia mamma è una squisitezza, non diventa quasi mai duro o stopposo!

          comunque non sarebbe meglio invece pernsare che gli animali liberati debbano essere appunto liberati per ripopolare e quindi garantire una caccia anche futura piuttosto che essere liberati in previsione ad un futuro e rapido abbattimento?
          è una sottile differenza a cui spesso molti non fanno caso (così come nella pesca) che però garantirebbe in prospettiva un miglior sviluppo faunistico e quindi anche una caccia più bella

          (volevo aprire una discussione a parte, ma l'ho aggiunta qua perchè più o meno centra con la qualità dei ripopolamenti soprattutto degli stanziali)

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