CACCIA AMBIENTE: Comunicato Stampa

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  • gramoli
    • Jul 2007
    • 64
    • Roma, Roma, Lazio.

    #1

    CACCIA AMBIENTE: Comunicato Stampa

    Movimento politico CACCIA AMBIENTE

    Comunicato stampa

    DOPO PISANU ECCO LA RICETTA DEL MINISTRO AMATO.

    Non c'è tregua e non c'è pace tra gli ulivi. Siamo alle solite, tra i decreti del Ministro Pecoraro Scanio e i disegni di legge utili solo a mettere il silenziatore all'allarmismo immotivato dei soliti giornali, i cacciatori, i tiratori sportivi e chi svolge attività a rischio non sanno più a che Santo votarsi. Ora paghiamo tutti e in particolare i più deboli, nel perfetto stile italiano. In Italia basta un raptus di follia isolato per scatenare, se sono coinvolte armi, uno sconquasso. Certamente sono atti dolorosi ed efferati, ma non meno delle decine e decine di altri delitti commessi con coltelli da cucina, martelli, bastoni e armi importate illegalmente.

    Oggi si può affermare che i provvedimenti dei nostri ministri sono mirati a penalizzare i cacciatori e tutti i possessori di armi. Questi cittadini, oltre un milione, hanno la colpa di praticare attività ricreative, amatoriali ed agonistiche che prevedono l'uso di armi. La normativa italiana inerente alla detenzione di armi comuni da sparo è molto più rigorosa e restrittiva di altri paesi europei.

    L'affrettato provvedimento del Ministro Amato infligge un durissimo colpo a tanti appassionati che si vedranno costretti ad espletare pratiche burocratiche lunghissime, complesse e costose. Inoltre, finirà per determinare contraccolpi letali per migliaia di lavoratori occupati nel settore.
    Imponendo che le certificazioni siano concesse da organi sanitari pubblici abilitati si prevedono, viste le attuali liste d'attesa per esami e visite riservate ai cittadini con problemi di salute, i soli tempi biblici d'esecuzione. Questo provvedimento è offensivo nei confronti del medico di famiglia, unico professionista che conosce realmente lo stato psicofisico del cittadino, inoltre, umilia la serietà professionale dei medici che dovranno rilasciare i certificati sanitari.

    La cosa che ci preoccupa ed atterrisce di più è il fragoroso silenzio di tutti quelli che all'epoca del decreto Pisanu, sollevarono, giustamente, le loro risentite proteste.
    Ma, pensandoci bene, questo silenzio può dirci molte cose.

    Direttivo Nazionale di Caccia Ambiente

    Franco
  • apache
    ⭐⭐
    • Mar 2006
    • 424
    • Urbino, Pesaro-Urbino, Marche.

    #2
    Il ministro mi sembra che abbia fatto una proposta di legge che va vagliata dal Parlamento.
    Non mi sembra che abbia emanato un Decreto legge.
    Quindi vediamo cosa dice il Parlamento, anche se io sono d'accordo
    sulla non necessità dello stesso e sulla sua inopportunità, col rischio di non aver più la certezza del diritto, perchè mi pare che il tutto sia spostato nell'ambito della totale e assoluta discrezionalità amministrativa.
    apache

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    • Marco Ciarafoni
      ⭐⭐
      • Jul 2006
      • 546
      • Roma, Roma, Lazio.
      • allevo bracchi italiani con l'affisso del Borgorosso

      #3
      Comunicato Stampa

      Arcicaccia. La sicurezza dei cittadini ci sta a cuore
      Penalizzare cacciatori e sportivi, però, non serve a niente


      La sicurezza dei cittadini, che è anche la nostra sicurezza, ci sta molto a cuore. E’ sicuramente una priorità, la sicurezza di tutti a cominciare da quella del nostro Paese. Non possono esserci dubbi. Ma perché la sicurezza sia garantita al massimo livello non possono essere le emozioni del momento e tanto meno valutazioni affrettate, anche se forzate dall’urgenza di dare risposte immediate, a guidare la mano del legislatore allorché decide di affrontare un tema così importante. Ad ogni tragico evento infatti corrispondono decisioni che spesso mal si conciliano con la realtà dei fatti. Ci riferiamo, quale ultimo episodio, al disegno di legge proposto dal ministro Amato che, nonostante le importanti modifiche apportate alla bozza di testo precedentemente annunciata (con particolare riferimento all’allungamento da un anno a tre anni dell’obbligo di presentazione della certificazione medica per riconfermare la validità del porto di fucile e del porto d’armi uso sportivo), non rende giustizia alle oneste categorie degli sportivi e dei cacciatori ancora una volta chiamati in causa per responsabilità che non hanno mai avuto. Eppure l’esperienza fallimentare del decreto Pisanu che solo qualche anno fa lanciò la scure contro i cacciatori imponendo una inutile e dispendiosa certificazione medica supplementare avrebbe dovuto consigliare gli estensori dell’attuale disegno di legge governativo ad assumere ben altre decisioni a cominciare dalla necessità di responsabilizzare il medico di base, che per legge rilascia il certificato anamnestico per il rilascio del porto di fucile uso caccia. E’ di fronte alla modificazione del quadro psico fisico di un paziente che occorre richiedere ulteriori approfondimenti financo a sollecitare l’autorità competente a valutare la possibilità di sospendere la validità di un porto d’armi. Invece si è scelta una strada sbagliata legata ad una periodicità di tre anni che non ha nessun senso dal punto di vista clinico visto che una turbe neurologica, tanto per fare un esempio, non conosce i tempi cadenzati da una legge. Ecco perché insistiamo nel segnalare la necessità che solo di fronte ad un quadro psico-fisico mutato occorra intervenire: e chi se non il medico di base è in grado di avere la prerogativa del controllo dello stato di salute della stragrande maggioranza dei cittadini italiani, cacciatori compresi ? Solo nel caso di avvenuta modificazione di tale stato potrà intervenire la commissione sanitaria, composta da tre esperti prevista dal ddl Amato per stabilire gli ulteriori accertamenti che il cittadino dovrà presentare. Di contro generalizzare non serve a niente, complica la vita di migliaia di cittadini, aggrava il lavoro del servizio sanitario pubblico e non offre certezze assolute di sicurezza.
      In questa direzione l’Arcicaccia ha già sensibilizzato le forze politiche affinché in Parlamento possano essere trovate soluzioni ragionevoli e condivise in un clima bipartisan tanto utile quando si affrontano temi che non dovrebbero conoscere colore politico. Sarebbe davvero utile che i gruppi parlamentari presentino le loro proposte di legge anche per fare chiarezza e dare certezza alle diverse posizioni in campo. Naturalmente l’Arcicaccia si augura, ed è impegnata in tal senso, che il mondo venatorio e quello sportivo possa rappresentare unitariamente una posizione univoca così come avvenne in occasione del decreto Pisanu e in tante altre occasioni. Ma questa è un’altra storia.

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      • doc57
        ⭐⭐
        • Oct 2007
        • 264
        • firenze, Firenze, Toscana.
        • spinone

        #4
        Ecco perché insistiamo nel segnalare la necessità che solo di fronte ad un quadro psico-fisico mutato occorra intervenire: e chi se non il medico di base è in grado di avere la prerogativa del controllo dello stato di salute della stragrande maggioranza dei cittadini italiani, cacciatori compresi ?

        Se ho ben capito si vorrebbe che il medico di base, a seguito della comparsa di una patologia invalidante, comunicasse il dato all'autorità competente. Se è così la strada non è praticabile perchè va contro il principio del segreto professionale e dello stato giurico del medico di famiglia. Il certificato anamnestico è una trasmissione di dati che viene effettuata su richiesta e con il consenso del paziente
        Francesco

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        • gramoli
          • Jul 2007
          • 64
          • Roma, Roma, Lazio.

          #5
          In effetti non è ben chiaro quale dovrebbe essere la procedura da seguire secondo l'Arcicaccia.
          Credo che intendesse dire che ogni cacciatore dovrebbe produrre, su sua specifica richiesta, un certificato del medico di base che attesti la sua idoneità psicofisica.
          In fondo è la stessa cosa che pretende Amato facendo fare ai cacciatori una infinità di visite ed esami che richiedono tempi e costi enormi, quando il medico di famiglia è capace di attestare le stesse cose molto più semplicemente e con molta maggiore sicurezza.
          Franco

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