Società Amatori Bracco Italiano
Assemblea Ordinaria del 27 marzo 2010
Relazione del presidente
Con vivo piacere saluto e ringrazio per la partecipazione tutti i presenti a questo incontro annuale che vuole essere un momento di riflessione sullo stato attuale del nostro bracco, oltre che un dibattito propositivo su come andremo a operare in futuro per lo sviluppo e il miglioramento della razza. E su quest’ultimo aspetto vorrei intrattenermi più diffusamente con Voi quando andremo a dibattere, come previsto, il 4° punto all’ordine del giorno: “Il ruolo della SABI per l’allevamento e la diffusione del Bracco Italiano”. Ringrazio inoltre tutti coloro che nel corso dell’anno hanno collaborato all’attività della nostra Associazione.
Prima di procedere oltre, vorrei che il pensiero andasse ai nostri Soci recentemente scomparsi e a chi ha perso propri cari, in particolare ricordo, come è già stato fatto sul notiziario, Mario Scotto che per tantissimi anni ha condiviso con Annamaria la nostra passione braccofila.
L’anno appena trascorso, quello del sessantesimo, sotto diversi aspetti si è rivelato molto positivo per la nostra razza, come pure quello appena iniziato sembra essere foriero di successi unitamente all’affermazione e al riconoscimento di una qualità indiscussa. I trofei allevamento ENCI assegnati ai bracchi “di Cascina Croce” e “dei Sanchi” premiano un lavoro costante negli anni, realizzato con esperienza e sensibilità per il miglioramento di una razza nella quale, ancora oggi affiorano le difficoltà di un retaggio che la vedeva nell’immediato dopoguerra depauperata, con una base genetica molto ristretta e con conseguenti problemi di salute.
Passando rapidamente in rassegna il 2009 mi piace ricordare come, dopo la straordinaria affermazione alla Coppa Europa di Xeres delle Terre Alliane di Massimo Scevi e dopo gli eccellenti risultati dei nostri bracchi alle manifestazioni primaverili si siano susseguiti una serie di eclatanti risultati nelle prove come nelle esposizioni. A fine anno, quale inattesa ciliegina sulla torta, la proclamazione in California all’Eukanuba World Challenge di Axel del Monte Alago quale cane più bello del mondo; un successo che per il grande riscontro ottenuto sui media, ha fortemente accresciuto la popolarità del Bracco, così come le apparizioni di un bel roano a “Porta a porta”. Complimenti ai proprietari Salvo Tripoli e alla bravissima Bitte Ahrens dalla quale già in giugno a Caldes, avevamo avuto un interessantissima lezione su come si devono preparare i bracchi alla presentazione in esposizione.
Al raduno Enci delle razze italiane di Volta Mantovana il Bracco, fatto senza precedenti, era la razza più rappresentata. Si evidenziava un giovane soggetto Polcevera’s Brando di Nencini mentre i Cascina Croce andavano a podio sul ring d’onore in giovani, coppie e gruppo bianco arancio. Diversi noti soggetti di questo allevamento si imporranno nel corso dell’anno e si metteranno in evidenza anche le nuove leve come Vita e Mister di Cascina Croce, quest’ultimo condotto da Tognolo e ora di proprietà di Cesare Manganelli. Nelle nostre speciali diversi soggetti si sono avvicendati alla ribalta dimostrando che l’allevamento continua a produrre cani bravi e al contempo dotati di eccellente morfologia. Tra questi mi piace ricordare quel Cupido che avevo notato giovanissimo e che ora maturo, con la proprietà di Angelucci e l’esperta guida di Rebaschio si è inserito a pieno titolo tra i primi della classe. Poi alla ribalta della mondiale di Bratislava Asia del Monte Alago di Poggio sorella di Axel.
Chiedo venia a tutti coloro che non ho menzionato, ma oggi sono veramente tanti i cani che esprimono appieno le caratteristiche della razza e accanto a titolati campioni e frequentatori delle manifestazioni, ho avuto anche recentemente l’opportunità di vedere diversi altri soggetti importanti che purtroppo per diversi motivi sfuggono al controllo delle prove ufficiali. Questi, per una razza con una base genetica relativamente ridotta come la nostra, costituirebbero un patrimonio riproduttivo di indubbio interesse. E’ auspicabile quindi che venga reso operativo al più presto il regolamento delle PAV (Prove di attitudine venatoria) così come era stato concertato dai presidenti dei club delle razze continentali, alla presenza di Francesco Balducci, in occasione dell’ultima edizione della Coppa Italia. Da tempo alcune nostre delegazioni colmano questa lacuna indicendo “cacciate sociali” o altri incontri al fine di promuovere la razza ed aggregare gli associati, e recentemente si sono attivate in tal senso e con successo anche nuove delegazioni. Le PAV avrebbero però, secondo il nostro punto di vista, non solo lo scopo promozionale verso i cacciatori e di attivazione delle nostre delegazioni, ma anche una finalità zootecnica con la valutazione dei soggetti presentati e il successivo inserimento di una scheda in una banca dati; ciò, se lo vorrete, potrò illustrare successivamente in modo più dettagliato in sede di discussione.
Per concludere penso che oggi il Bracco Italiano abbia espresso pienamente quel potenziale in cui personalmente ho sempre creduto fin dal lontano 1965, anno in cui ne divenni utilizzatore, estimatore e promotore.
Per proseguire verso nuovi orizzonti e ne parleremo ancora nel corso di questa Assemblea, è necessario che la nostra Associazione operi con costrutto e in piena armonia. Ritengo sia di fondamentale importanza la partecipazione attiva dei nostri associati alle manifestazioni per aprirsi a un confronto serio e costruttivo. La competizione esasperata, come le intransigenti posizioni personali o di parrocchia non producono nulla di buono. I raduni e le prove speciali sono un momento di verifica dello stato della nostra razza e un’opportunità unica per trasferire conoscenze ed esperienze utili a migliorarla. Per cercare di avere la massima partecipazione cerchiamo di mantenere e migliorare i tradizionali appuntamenti fissi nelle varie regioni della penisola; armonizzare i calendari delle nostre manifestazioni con quelli più generali non è sempre agevole, cerchiamo di fare del nostro meglio e siamo sempre grati ai Soci che s’impegnano a seguirci e a partecipare numerosi anche solo come spettatori.
Nell’anno appena trascorso abbiamo raggiunto 519 soci, dall’ENCI non ho ancora potuto avere il numero dei cuccioli iscritti, penso e me lo auguro che il Bracco abbia migliorato o quantomeno mantenuto le posizioni nei confronti delle altre razze da ferma.
Il rendiconto economico dell’anno 2009 e il preventivo 2010 sono in linea con i documenti degli esercizi precedenti. Il 2009 chiude con un sostanziale pareggio; siamo riusciti ad ottenere questo risultato, decisamente migliore rispetto a quanto avevamo preventivato, grazie al contributo che l’associazione ha saputo ottenere dall’Enci che ringraziamo, e a un contenimento delle spese generali. Molto buone sono state le risultanze economiche delle manifestazioni organizzate direttamente dal club e di questo vogliamo ringraziare i Soci che vi hanno partecipato numerosi. Non dobbiamo dimenticare inoltre che la SABI è un’associazione senza fini di lucro ed è giusto che venga anche sostenuta dall’opera volontaria degli appassionati tra i quali i Consiglieri ed il Presidente per primi devono offrire il buon esempio. In questa occasione ringrazio con tutti i presenti, anche gli esperti giudici e gli associati che sportivamente hanno sostenuto nel passato esercizio la nostra società. Il consuntivo vistato dal Collegio Sindacale e il preventivo 2010 sono in distribuzione come allegati alla presente relazione e siamo disponibili a fornire ai presenti le più dettagliate informazioni e commenti.
Il preventivo del 2010 è strutturato in base ad una conferma delle entrate per tesseramento, a uno stabile andamento delle spese generali e del saldo attivo delle manifestazioni. Tutti obiettivi che il Consiglio pensa di raggiungere nell’esercizio corrente. Avendo esaurito il pagamento del debito verso l’Università di Pisa si è deciso di contabilizzare il costo dell’annuario 2008-09 nell’anno 2010. Su questa edizione che sta per essere ultimata attendo ancora da molti di voi pagine di pubblicità.
Ritengo molto prudenziale il preventivo 2010. Se ho considerato il 2009 come un anno di passaggio o, se volete di rodaggio, il 2010 deve essere l’anno del miglioramento e dello sviluppo: le attività devono quindi incrementarsi anche con il sostegno di sponsor e della pubblicità, inoltre il riassetto delle delegazioni e l’organizzazione delle PAV possono portare nuova linfa.
Il mio obiettivo personale, credetemi, nonostante tutte le difficoltà interne ed esterne all’associazione e non sto qui a ricordarvele, è di un notevole sviluppo. Dobbiamo tutti essere convinti della validità della razza che, seppur antica, ha saputo adeguarsi ai tempi e sa accattivarsi consensi in quasi tutto il mondo, dobbiamo credere anche nella capacità di diversi allevatori e di chi con professionalità sa portare il bracco sulla scena delle più importanti manifestazioni. Ciascuno di noi svolga il suo ruolo con passione e competenza, in piena armonia e nel rispetto delle istituzioni da cui dipendiamo e con cui vogliamo dialogare, solo così la SABI potrà dare ancora un concreto supporto allo sviluppo qualitativo e quantitativo del Bracco Italiano.
Giuseppe Colombo Manfroni
Poggibonsi, 27 marzo 2010.
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