Perchè bracco italiano
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Non ha sfondato tra i tanti cacciatori oltre che per le corrette ragioni dette da Lucio anche perchè i pregiudizzi in Italia sono difficili da togliere, tu ne sei un esempio lampante visto che da anni continui ad insistere con le solite minestre riscaldate, e non esistono ragioni continui per la tua strada.Damiano -
Premesso che "ogni scarrafone è bello a mmamma soia", e non potrebbe essere altrimenti, ognuno si sceglie l'ausiliare che più si confà alla propria natura e con esso condivide la passione venatoria, almeno per una decina di anni ed il più delle volte non può che innamorarsene prescindendo dalla razza di appartenenza.
La riuscita venatoria di un cane dipende da un'infinità di situazioni che, un confronto alla pari fra due soggetti sarebbe improponibile, così come la valutazione sull'efficienza venatoria fra soggetti di razze diverse o della stessa razza in mano a conduttori differenti.
Quindi se chiacchieriamo tanto per passar tempo fa bene alla nostra interiorità, diversamente perdiamo solo tempo.
La velocità nella cerca e quindi il terreno esplorato nell'unità di tempo, a parità di volume di aria inalata (esaminata setacciata attraverso le narici,) tra un bracco italiano ed un setter inglese confermano che nel primo, l'esame olfattivo è più approfondito, più dettagliato, più minuzioso. Nel secondo è un setacciamento sicuramente più grossolano.
Per meglio comprendere, è come analizzare 900 campioni di aria raccolta su 10.000 metri quadri e altrettanti 900 campioni di aria raccolta su 1000 metri quadri.
Nel primo caso le probabilità di reperire un effluvio per la maggiore superficie esaminata sono maggiori, ma maggiore è anche la probabilità di errore essendo il campione d'aria esaminato dal setter più diluito, rispetto a quello del bracco italiano che è invece più concentrato.
Tutto ciò credo possa far tranquillamente affermare che, la velocità delle gambe, se il volume di aria passato nelle narici a parità di tempo è lo stesso, serve solo ed esclusivamente a soddisfare criteri estetici.
Mi beo del bel galoppo ordinato e radente di un setter nella cerca su un prato, come di un trotto rapido e veloce del bracco italiano con il testone libero di divagare nell'aria.
Certo il poeta l'artista, la persona con tratti di maggiore sensibilità e nobiltà d'animo sa godere di mille sfumature che l'insieme dello scenario di caccia offre: dal movimento del cane, dallo sguardo complice per far fessa una quaglia che sfugge pedinando come in una partita a scacchi, dal profumo del bosco a quello di nebbia umida di novembre nella ricerca della regina.
Dico che ci sono milioni di opportunità di appagamento uscendo a caccia con il cane per chi le sà cogliere, od ha la sensibilità necessaria per percepirle.
Sicuramente è misero e povero colui che gode SOLO dei 50g di ciccia di una quaglia o dei 300g di ciccia di una beccaccia, sarà sicuramente insaziabile perchè gode solo per quella poca cosa che è la quantità, spesso non fa differenza se le quaglie nell'orto sono state fermate da un vile richiamo elettronico notturno o quella beccaccia spesso ostentata al bar è frutto di una vile schioppettata tirata a margine del bosco all'aurora. Quanta miseria, quanta miseria esiste ancora ....... purtroppo.
L'unica cosa che può turbare la mia serenità a caccia è il lavoro del cane. Se non fa quello che è solito fare, se non riesce ad entusiasmasmi con il suo lavoro. Il resto non conta, neppure se sbaglio più di un animale e torno a mani vuote, può dispiacermi solo per lui.Commenta
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Non ha sfondato tra i tanti cacciatori oltre che per le corrette ragioni dette da Lucio anche perchè i pregiudizzi in Italia sono difficili da togliere, tu ne sei un esempio lampante visto che da anni continui ad insistere con le solite minestre riscaldate, e non esistono ragioni continui per la tua strada.
Secondo me, i cacciatori di oggi sono filgi degli anni 60/70, il boom non solo economico ma anche venatorio, l'esterofilia accompagnata dai rari soggetti (validi) continentali italiani dell'epoca hanno tracciato la strada.
Il 90% dei cacciatori odierni non ha mai visto un Bracco Italiano dal vivo, però sa pregi e difetti, soprattutto i difetti anche se superati e migliorati. Oltre al pregiudizio, la scarsa partecipazione a quelle che potrebbero essere il vero spot ossia le garette del salame, impedisce ai più di conoscere direttamente la razza. Sono pochissimi i cacciatori che seguono le varie manifestazioni cinofile di un certo livello, mentre la massa affolla la domenica i vari campetti dove si corrono le garette amatoriali.GianniCommenta
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beh scusami se il 90% dei cacciatori non ha mai visto un bracco dal vivo, il sottoscritto e' stato fortunato ed in 40 anni ne avro visto 3/4 non e' mica colpa dei cacciatori ? probabilmente non e' stato spinto a sufficenza da lo doveva fare, sono pure d'accordo che i pregiudizzi sono duri a morire, l'unico modo per farli morire definitivamente e' il campo e perche' non anche un ammodernamento dello standard
i tempi sono cambiati e tutto cambia meglio vivere nel presente che di ricordi
nb: parlo da semplice spettatore e non voglio dettare nulla nessuno e neanche sterile ed insulse polemiche giusto per chiarezza
cordialita'Commenta
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Sono d'accordo con Gianni. Il bracco però secondo la mia modesta opinione nelle garette domenicali a quaglie in particolare non si esprime al massimo o poco. Diversamente se si tratta di fagiani o starne, questo è quello che ho potuto vedere personalmente il perchè lo devo ancora scoprire.Leonardo cinofilo cacciatoreCommenta
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beh scusami se il 90% dei cacciatori non ha mai visto un bracco dal vivo, il sottoscritto e' stato fortunato ed in 40 anni ne avro visto 3/4 non e' mica colpa dei cacciatori ? probabilmente non e' stato spinto a sufficenza da lo doveva fare, sono pure d'accordo che i pregiudizzi sono duri a morire, l'unico modo per farli morire definitivamente e' il campo e perche' non anche un ammodernamento dello standard
i tempi sono cambiati e tutto cambia meglio vivere nel presente che di ricordi
nb: parlo da semplice spettatore e non voglio dettare nulla nessuno e neanche sterile ed insulse polemiche giusto per chiarezza
cordialita'
Il Bracco Italiano non è un cane per tutti, per tutta una serie di ragioni più volte elencate, anche in questo post, esige una certa cultura venatoria e onestamente guradandoci intorno..............GianniCommenta
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Setters e Breton sono le due razze maggiormente diffuse, senza nulla togliere ai Krukki, lisci o baffuti che siano. Però sull'uniformarsi, sul seguire le mode del momento, sulla mancanza di personalità ci sarebbe da discutere per giorni.GianniCommenta
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su questo posso concordare. Anche io sono amante di una razza che vive circondata di pregiudizi.sigpicAlessandro # half drahthaar inside#Commenta
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beh scusami se il 90% dei cacciatori non ha mai visto un bracco dal vivo, il sottoscritto e' stato fortunato ed in 40 anni ne avro visto 3/4 non e' mica colpa dei cacciatori ? probabilmente non e' stato spinto a sufficenza da lo doveva fare, sono pure d'accordo che i pregiudizzi sono duri a morire, l'unico modo per farli morire definitivamente e' il campo e perche' non anche un ammodernamento dello standard
i tempi sono cambiati e tutto cambia meglio vivere nel presente che di ricordi
nb: parlo da semplice spettatore e non voglio dettare nulla nessuno e neanche sterile ed insulse polemiche giusto per chiarezza
cordialita'
penso che ti puoi considerare una persona fortunata avendone visto tre o quattro,io ne ho visto solo uno,un roano in venti anni.Sono arrivato al bracco xche setter e breton mi sembravano troppo frenetici,vado a caccia x rilassarmi e dopo aver letto tutti i libri dell' edizioni olimpia ed altro sono arrivato a lui,quindi ho iniziato (x vederlo dal vivo)a seguire le gare ed i vari dresseur (scotto-segalla - pesce - rebaschio - perani ecc. ecc.),una volta constatato che non era solo un semplice cane da caccia ma uno settacolo di cane da caccia (il mio mito era il Galatom,anche se sgomitava) mi procurai il primo.Ora sono passato al cugino spinone,ammetto che il bracco e molto piu' elegante e spettacolare, ma volevo evitare quei calli da decubito a cui e soggetto ,molto vero pero' il discorso sul pelo corto me ne sto' rendendo conto ora,la mia spinona avolte si riempie talmente tanto di erbacce che sembra voglia mimetizzarsi, cane molto piu rustico,un cane da battaglia via comunque affascinante nella sua rusticita'.
P.s. non credo di essere in una condizione tanto diversa da pampero,credo che debbano maturare piano piano i continentali italiani, se a cinque mesi fosse gia andato come una bomba probabilmente non sarebbe il cane che stavo cercando,con calma ci faremo questa stagione di caccia e son certo che diventera un gran cane. ciao ciao
P.s. spinoni non ne ho mai visti a caccia.Quello che mi spaventa non sono le urla dei cattivi,ma il silenzio dei buoniCommenta
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beh scusami se il 90% dei cacciatori non ha mai visto un bracco dal vivo, il sottoscritto e' stato fortunato ed in 40 anni ne avro visto 3/4 non e' mica colpa dei cacciatori ? probabilmente non e' stato spinto a sufficenza da lo doveva fare, sono pure d'accordo che i pregiudizzi sono duri a morire, l'unico modo per farli morire definitivamente e' il campo e perche' non anche un ammodernamento dello standard
i tempi sono cambiati e tutto cambia meglio vivere nel presente che di ricordi
nb: parlo da semplice spettatore e non voglio dettare nulla nessuno e neanche sterile ed insulse polemiche giusto per chiarezza
cordialita'Commenta
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se le uniche risposte che mi date al perche' il bracco non ha sfondato sono queste,allora vi sentite sulla famosa "nuvoletta" vi sentite superiori,altolocati conoscitori della bellezza dell'azione pura,della gestualita',calate di tanto e guardate la realta', se siamo 800mila cacciatori di cui 5-600mila coi cani e la maggiore parte sono inglesi,non penso che la massa sia rozza e amante solo di sparare,ecco un'altra pecca dei braccofili,la mancata sincerita'.
giuseppeCommenta
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in altro sito ci chiami "pazzi" ora qui ci apostrofi come "mentitori" ,mi pare che tu stia esagerando, vedi di non offenderti (come d'abitudine ) se ti rispondo per le rime.
Non ti passa mai attraverso le orecchie (dove molti hanno situato il cervello) che abbiamo il sacrosanto diritto di pensarla come ci pare ???
Intanto la maggioranza sono inglesi é una delle tue solite bufale(delle quali sei senz'altro esperto) vatti a leggere le statistiche ENCI e vedrai che non é cosi', gli inglesi non raggiungoni il 50 % dei cani da ferma gruppo 7, ma naturalmente , se a salerno é diversa la percentuale dovrà esserlo in tutta Italia, secondo il tuoi modo di ragionare (si fa per dire) che ci siano 5/600.l000 cacciatori muniti di cani é un'altra delle tue invenzioni , ma ammesso (e tuttaltro che concesso) da questi devi togliere tutti i segugi (e sono tanti) i cani da cerca, i cani da riporto ed i meticci, vedrai che dovrai dare una bella ridimensionata alle tue cifre.
Il Bracco non é certo un cane per ammazzasette né per cacciatori che badano al risparmio, di spazio e di cibo ed é quindi naturale che sia meno diffuso dei topi a pelo lungo che in molte parti d'Italia , comprese le tue , hanno il coraggio di chiamare setter-inglesi.lucioCommenta
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