ex braccofilo ... ex cacciatore

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  • salesman
    • Jun 2013
    • 90
    • chiavenna
    • avuto: bracchi italiani - epagneul breton

    #1

    ex braccofilo ... ex cacciatore

    Buongiorno a tutti. Ho 75 anni e sono stato braccofilo durante i migliori anni della mia attività venatoria. Ho avuto tre bracchi italiani: capostipite, figlia e nipote, tutti bravissimi. Il primo, Pedro, con mia maggiore applicazione avrebbe facilmente potuto diventare campione assoluto. Era nato il 20 Settembre 1966 e il 15 aprile 1968 fu primo eccellente alla gara giovani, classica a starne SABI "Trofeo Donna Maria Costa", svoltasi a Canavera (PV). Avrebbe potuto essere un CAC ma allora tale titolo non veniva assegnato in gara giovani. Nell'unica Esposizione (Lodi) dove lo presentai fu classificato secondo con riserva di CAC. Soltanto secondo perché nella stessa esposizione era stato presentato anche un campione assoluto in carica (forse Lor dei Ronchi), che, mi dissero, non avrebbero potuto non far vincere. Superbo a forcelli, beccaccini, coturnici, beccacce (nell'ordine). A beccacce era fortissimo ... ma un po' troppo veloce per l'ontaneto alpino.
    So di aver forse esagerato nel magnificare le sue doti (un po' contro le raccomandazioni del regolamento) ma, trattandosi di un cane di quasi 50 anni fa, spero di non aver urtato nessuno. I discendenti di Pedro (che morì avvelenato a 5 anni) furono bravissimi e tipici anche loro. Ma non belli e di trotto sciolto come lui. Non ne usai nessuno nell'attività competitiva.
    Dopo quei tre bracchi, per forza di cose dovetti passare agli Epagneul Breton, che usai sino alla cessazione.
    Ho cacciato prevalentemente in montagna e a beccaccini nelle risaie e marcite del milanese e dico "Ho cacciato ..." perché ho smesso di farlo nel 1995, al raggiungimento della mia 40a licenza.
    Ora, dopo quasi 20 anni, vorrei tornare a caccia per qualche anno prima di smettere definitivamente (nel 1995 lo smettere fu più o meno una costrizione della vita).
    Sono stato anche caricatore di cartucce e ora, consultando vari siti, rilevo che molto è cambiato: non più le polveri di allora, né inneschi, bossoli né borraggio. Vorrei aggiornarmi sull'evoluzione della componentistica di carica e mi hanno detto che l'unico trattato che affronti veramente tale argomento è quello di Gianluca Garolini, del quale ignoro purtroppo persino il titolo.
    Forse che qualcuno mi possa aiutare segnalandomi queste informazioni e indicandomi come reperire il manuale?
    Mi scuso per questa lunga tirata di presentazione e ringrazio di cuore chiunque vorrà darmi una mano.
    Cordialmente.
    Ultima modifica salesman; 10-08-13, 11:59.
  • fabryboc
    Moderatore Setter & Pointer
    • Dec 2009
    • 8000
    • piemonte
    • setter inglese e griffone Korthals

    #2
    Benvenuto e....bentornato alla caccia.....per il manuale, puoi chiedere direttamente a GG...
    Mala tempora currunt

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    • zetagi
      Utente
      • Aug 2012
      • 2985
      • vercellese
      • setter inglese e labrador

      #3
      Il manuale, è già a disposizione, basta cliccare su Downloads nel frontespizio e poi scegliere, un bentornato anche da parte mia - Giovanni

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      • maremmano
        ⭐⭐⭐
        • Sep 2010
        • 3013
        • grosseto
        • setter ombra e otto

        #4
        bentornato ... :)

        ... non caricarne troppe ... che si spara sempre meno :

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        • nasodibracco

          #5
          Ciao e bentornato.
          Hai già idea di dove tornerai a cacciare?
          Sempre in montagna?

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          • salesman
            • Jun 2013
            • 90
            • chiavenna
            • avuto: bracchi italiani - epagneul breton

            #6
            Grazie a tutti. No, non posso più andare in montagna. E sono pigro: traccheggerò attorno a casa mia. Qualche fagiano, una lepre potrebbe anche starci, e magari una beccaccia. Tutto ... forse.
            Grazie anche per le indicazioni che mi faranno risalire al manuale.
            Cordialità.

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            • Barbe
              ⭐⭐
              • Jul 2007
              • 542
              • Torniella, Grosseto, Toscana.
              • Setter inglese

              #7
              In bocca al lupo per la tua 41esima licenza. Saluti Barbe.
              Barbe

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              • sakisun
                • Nov 2011
                • 191
                • lombardia
                • spinone RM

                #8
                Complimenti per il curriculum e per la passione che ci mette!

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                • marco pas
                  ⭐⭐⭐
                  • Apr 2011
                  • 1937
                  • marnate
                  • bracco italiano

                  #9
                  Dicci qualcosa di piu' Salesman , e' sempre piacevole leggere di bracchi protagonisti che hanno lasciato bei ricordi , come erano i tuoi bracchi morfologicamente ? Hanno avuto problemi di salute? Buon rientro !

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                  • salesman
                    • Jun 2013
                    • 90
                    • chiavenna
                    • avuto: bracchi italiani - epagneul breton

                    #10
                    Pedro

                    Con la sorellastra Furia, da una cucciolata precedente della stessa madre, ero stato sfortunato, e lei più di me. Inappetente, sofferente di metrite sin da piccola, era stata oltre tutto paurosa dello sparo ... e ... che vita per recuperarla! Ma ... che naso, signori, e che gamba, le rare volte che stava bene. Tra quagliodromo, cure e allenamento l'avevo comunque messa in piedi e all'apertura, con mio padre, la portammo a forcelli. Un selvatico che aveva già visto ma che non si poteva dire conoscesse, perchè in sostanza se n'era sempre fregata. Invece quella mattina lì, dopo un'ora di cerca da manuale, ti prende su una ventata e fila a naso alto su per un canalone di rododendri. Una filata che non finiva veramente più, conclusa però con uno sfrullo. Era la prima volta che si comportava da cacciatrice e stavo per gioire, quando mio padre attacca a imprecare, e proprio contro il cane. Devo chiarire che, per strano che possa sembrare, mio padre aveva iniziato a cacciare qualche anno dopo di me (mentre io ero militare, per non lasciare fermo il mio cane di quel periodo). Eravamo nel 1966, di selvatici ce n'erano tanti in montagna, e lui aveva perso la pazienza al momento meno opportuno. Allora io vivevo in provincia di Milano, mi ero appena sposato e la cagna per forza di cose l'avevo dovuta crescere a casa sua, in provincia di Sondrio. Non avendo dove alloggiarla, dovetti ubbidire: me ne disfeci regalandola a un allevatore amico, che non la finì mai di ringraziarmi. Avevo ceduto una cagna che da un mese aveva cominciato a mangiare con appetito, era guarita dalla metrite e finalmente esplosa nella cerca, dimostrando anche di avere un grande fondo. In allenamento aveva fermato qualche quaglia di quagliodromo e alcuni beccaccini nelle paludi della Valchiavenna, che a quei tempi erano favolose. Nella presentazione non l'ho citata perché, così in prima battuta, sarebbe stato difficile parlarne.
                    Il giorno dopo ero già alla ricerca di un posto dove tenere un cane, nel paesino del milanese dove vivevo. Conobbi così un fittavolo cinofilo e beccaccinista: aveva una grande aia e spazio a volontà. Lui teneva un pointer che a beccaccini aveva vinto una gara e fatto numerosi piazzamenti. Era figlio del grande Raton de la Joyette. Mi diede spazio per box e cuccia e io mi misi a cercare un altro bracco. Si dirà: perché non ti sei ripreso Furia? Perché l'avevo regalata, e poi nella casa in Valchiavenna non avrei più potuto portarla. Non mi si chieda il perché. Io, allora, senza quel punto d'appoggio, la caccia in montagna me la sarei potuta solo sognare. Però Furia non l'avevo dimenticata, perché l'avevo nel cuore, perché quel poco di lavoro genuino che aveva lasciato intravvedere era stato -secondo me- di altissima classe e perché la genealogia della madre era quanto di meglio si potesse desiderare. Ida del Luchino si chiamava, figlia del mitico Luchino di Silvabella, non aveva mai cacciato in compagnia di un cacciatore. In compenso la liberavano di spesso, e lei s'infilava da sola nei granturcheti del lodigiano, tornando quasi sempre con un fagiano in bocca. Una volta riportò anche una lepre viva, che tutti credettero malata, per essersi lasciata prendere dal cane: gliela fecero mettere giù e quella sta correndo ancora adesso. Sicché, con poche speranze, comincio la ricerca proprio dal suo padrone, che non era un allevatore ma un altro fittavolo -o forse proprietario terriero- con la passione per i bracchi. Invece eccoti lì un'altra cucciolata: otto bracchetti, due bianco arancio e sei roano marrone. Quel signore -perché era veramente un signore- ascoltò la mia storia e mi concesse il privilegio della prima scelta. Presi il maschio bianco arancio perché primeggiava su una cucciolata già eccezionalmente vivace. Lui aveva 35 giorni, s'era a fine ottobre e nel lodigiano già faceva giornate di nebbia diaccia. Ebbene, ogni volta che si apriva la porta della stalla in cui stavano i cani, il futuro Pedro saltava su come una molla, infilava la porta tutto solo e si avventurava nel fango dell'aia, smanioso di vedere cosa ci fosse al prossimo passo. Io lo seguivo col cuore che mi usciva di bocca e mi pareva che, se fosse servito, gli avrei dato metà del mio sangue. O forse anche tutto. Sarebbe diventato una forza della natura.<O:p</O:p
                    Nella foto a tre quadri, le 2 ferme in pioppeto sono su beccaccini: nelle settimane precedenti il fondo s'era allagato e stava asciugandosi proprio allora. Ce n'erano dappertutto. La terza è su starne, sui colli dell'Oltrepo Pavese.<O:p</O:p
                    Grazie a chiunque abbia trovato la pazienza di leggermi sino a qui.<O:p</O:p
                    Cordialità.
                    File allegati
                    Ultima modifica salesman; 12-08-13, 00:22.

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                    • Druso
                      ⭐⭐⭐
                      • Jun 2008
                      • 1757
                      • Spagna
                      • Bracco italiano. Beagle.

                      #11
                      Grazie per condividere le tue esperienze. E invece adesso ti prendi un bracco come Pedro o un breton?

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                      • Giampaoletti
                        ⭐⭐⭐
                        • Aug 2008
                        • 1863
                        • Ascoli Piceno

                        #12
                        Mi unisco ai ringraziamenti per la condivisione della bella esperienza braccofila.
                        Benvenuto nel forum [wel]

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                        • nasodibracco

                          #13
                          Grazie anche da parte mia. E' bello leggere racconti di vita e di caccia come questo.

                          Commenta

                          • marco pas
                            ⭐⭐⭐
                            • Apr 2011
                            • 1937
                            • marnate
                            • bracco italiano

                            #14
                            Grazie Salesman, leggere di bracchi superbi quasi mezzo secolo fa' su forcelli , cotorne e beccaccini , e' sicuramente fantastico .

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                            • salesman
                              • Jun 2013
                              • 90
                              • chiavenna
                              • avuto: bracchi italiani - epagneul breton

                              #15
                              pedro

                              Foto in alto: Apertura 1967 - riporto del primo forcello di Pedro, che compie 1 anno domani.

                              In mezzo: chiusura 1967. Ultimo gallo della stagione.

                              Sotto: carniere dell'ottobre 1968. Nello scendere avremmo fatto anche due beccacce.

                              Cordialmente.
                              File allegati

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