Allora visto che fin qua siamo d'accordo, mi pongo una serie di quesiti:
1) Perchè la società specializzata dovrebbe chiedere l'autorizzazione alla società cinofila centrale se non ce ne sono le motivazioni?
2) ma soprattutto, visto che tale pratica, nel momento in cui il cucciolo viene segnato con un pedigree come di pura razza, è quantomeno disonesto, perchè al posto di "legalizzare" questa operazione, visto che non è fatta (se è fatta) in nome di un miglioramento della razza (visto che abbiamo concordato che nel 2008 il bracco non è in pericolo di estinzione, e quindi non ha bisogno di immissioni di sangue) bensì "pro domo sua" di chi la fa, per tutelare l'acquirente non si combatte e si cerca di reprimere, in modo da "dissuadere" eventuali operazioni scorrette. Come? si potrebbe, ad esempio, fare un test del DNA se ho dei dubbi nella morfologia del mio "bracco puro", oppure potrebbe essere addirittura un giudice che lo richiede, poi, se l'esito è negativo, tanto meglio, oppure, c'è da pensarci. io ho fatto un esempio, però penso che metodi che tutelino chi lavora onestamente ce ne siano, senza dover rendere ufficiale una pratica che viene fatta (se viene fatta) in un momento che non è necessaria.
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