Il cane da traccia nella tradizione mitteleuropea...

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  • elio193
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    • Jan 2010
    • 4225
    • Montecrestese (VB)
    • Slovensky Kopov, Deutscher Jagdterrier, Bassotto tedesco pelo duro, Dachsbracke, Hannoveriano

    #1

    Il cane da traccia nella tradizione mitteleuropea...

    Riprendendo gli insegnamenti di alcuni cari amici, per primo Fulvio Ponti e di seguito Bruno Rueld e Diego Penner che della caccia agli ungulati e del cane da traccia, ne hanno fatto la loro vita, vorrei parlare delle antiche tradizioni che sono parte fondamentale di queste culture.

    Nei giorni nostri dove il tempo passa alla velocità della luce, dove i valori della vita purtroppo stanno scemando, ove trionfa il "casual" e tutto ciò che è controcorrente può sembrare anacronistico, parlare di tradizioni mitteleuropee che nel secolo scorso dettavano i codici di comportamento del Cacciatore, del vestirsi e del comunicare, direi che è essenziale.

    Nel prosieguo mi soffermerò così a parlare di gesti, di segni, di suoni e di tutto ciò che ruotava intorno alla caccia della selvaggina da pelo e al suo recupero, con la consapevolezza che questi valori si stanno lentamente ricuperando e con la speranza che ritornino attuali come un tempo.

    A voi la parola....
    Elio
    Ultima modifica elio193; 15-10-11, 13:57.

    Il primo cinghialone di Charon
  • NaYrOn_HuNtInG
    ⭐⭐⭐
    • Mar 2010
    • 1206
    • m

    #2
    Disussione interessante! A te la parola! Aspetto di leggere e apprendere =)

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    • elio193
      ⭐⭐⭐
      • Jan 2010
      • 4225
      • Montecrestese (VB)
      • Slovensky Kopov, Deutscher Jagdterrier, Bassotto tedesco pelo duro, Dachsbracke, Hannoveriano

      #3
      Una delle ragioni più importanti a mio avviso, che si debba ritornare alle vecche tradizioni, è che la caccia oggi viene recepita dalle masse per la pubblicità denigratoria un fenomeno di bassa macelleria.
      E la seconda non meno importante, è ritornare come un tempo a viverla con rispetto e romanticismo, come la vivevano i nostri vecchi, dove la natura offre uno spettacolo maestoso e nel suo silenzio ogni suono o movimento è un'emozione.
      Solo così la caccia e il cacciatore avranno il rispetto di un tempo e solo così chi oggi ci disprezza additandoci come si legge, biechi assassini, dovrà ricredersi e portarci il rispetto che ci meritiamo.

      Nei boschi, quando si abbatte un selvatico, una volta dopo lo sparo a rompere il silenzio era il corno di caccia che suonava in diversi modi, a secondo del selvatico abbattuto, ora sono gli urli a segnalare l'evento, il selvatico veniva onorato, se maschio con l'ultimo pasto. Un ramoscello di essenza nobile in bocca, posizionato con rispetto sul lato destro, un altro rametto veniva messo sul fianco sinistro per coprire il foro del proiettile e la testa allocata in modo che fosse ben visibile il trofeo.
      Un compagno del cacciatore che aveva eseguito l'abbattimento o il gurdiacaccia, (se il luogo era una riserva) gli faceva immediatamente gli onori, porgendogli il "Bruch" (il rametto da apporre sul lato destro del cappello.
      In quanti oggi facciamo tutto questo?

      Il primo cinghialone di Charon

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      • camomilla65
        ⭐⭐⭐
        • Jan 2009
        • 6838
        • ROMA (Tuscolano)

        #4
        Elio, non credi che il progresso abbia portato una mentalità nei nuovi cacciatori più portata all'esito finale (quindi l'abbattimento) tralasciando tutti gli atteggiamenti, se vogliamo anche scaramantici e persino di grande rispetto verso l'animale, che giustamente tu citi?
        Noto che purtroppo le tradizioni di ogni singolo paese con il passare degli anni si sono fatte benedire e là dove vi è rimasto qualcosa la si festeggia come se fosse un obbligo e non più per piacere, quindi può darsi che nello specifico ci si sia adeguati incosciamente!
        Ciò che tu chiami inferno, io lo chiamo paradiso![devil]

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        • duedentoni_old

          #5
          Da Toscana.. non ho una tradizione familiare della caccia al capriolo, quindi sono stata "costretta" ho adottarne una. Ho scelto quella mitteleuropea... ho già parlato di questo tempo fa e ne è nata un accesa discussione sulle tradizioni. Per quanto riguarda me ho adottato un abbigliamento consono nella caccia e nel quotidiano. Molti/e mi criticano il loden in Toscana, certo non lo userei ad Agosto alla cerca, ma ha febbraio sull'altana la mantella in loden mi ha risparmiato molti raffreddori... . L'uso del corno da caccia poi, mi ha affascinato talmente tanto che ho iniziato a suonarlo. La prima volta che ho sentito il corno ero di posta al cinghiale qui nel mio paese, è stato fantastico, poi ho chiesto informazioni e ho scoperto un club il CLUBERT creato appositamente per il recupero di queste tradizioni, oggi faccio parte. Agli occhi degli animalisti poco cambia che un capriolo abbia il bruch o no... ma per me il rispetto del selvatico è il giusto coronamento al prelievo effettuato e all'azione di caccia. In Alto Adige c'è un esame proprio sulla presentazione degli animali e su queste tradizioni. Ho notato che anche a l'estero hanno adottato questa tradizione mitteleuropea, non so ma..., ti fa sentire parte di un mondo antico e di una società quella dei cacciatori nel quale sei nato e che altri condividono nonostante viviate in nazioni diverse.... Io lo trovo molto bello. Mi fa sentire parte di un mondo che condivido e amo.

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          • elio193
            ⭐⭐⭐
            • Jan 2010
            • 4225
            • Montecrestese (VB)
            • Slovensky Kopov, Deutscher Jagdterrier, Bassotto tedesco pelo duro, Dachsbracke, Hannoveriano

            #6
            Originariamente inviato da camomilla65
            Elio, non credi che il progresso abbia portato una mentalità nei nuovi cacciatori più portata all'esito finale (quindi l'abbattimento) tralasciando tutti gli atteggiamenti, se vogliamo anche scaramantici e persino di grande rispetto verso l'animale, che giustamente tu citi?
            Noto che purtroppo le tradizioni di ogni singolo paese con il passare degli anni si sono fatte benedire e là dove vi è rimasto qualcosa la si festeggia come se fosse un obbligo e non più per piacere, quindi può darsi che nello specifico ci si sia adeguati incosciamente!
            Caro Roby, credo che l'azione di caccia debba essere vissuta e condivisa con i compagni , con il tuo ausiliare e con tutto ciò che ti circonda, in modo etico,nel rispetto del selvatico abbattuto e della natura che te lo ha donato, non voglio pensare che la caccia si sia ridotta al mero "abbattimento", sarebbe molto meglio per chi la intende in questo modo, andare al poligono a fere il tiro al bersaglio.
            Forse sarò troppo romantico, ma per il Cacciatore vero, che si alza alle prime ore dell'alba per immergersi nella natura credo che la fucilata e l'abbattimento del selvatico cacciato con fatica, misurandosi con esso, mettendo alla prova la sua caparbietà e resistenza nel perseguirlo, sia solo l'attimo e la conclusione di un'azione ben più vissuta e gratificante.
            La tecnologia ci ha fornito ricetrasmittenti, telefonini che vengono usati per dare notizie e indicazioni, un tempo si usavano segni riconosciuti solo dall'uomo del bosco, fatti con rami di abete, che segnavano le direzioni prese dal selvatico cacciato, il punto in cui era stato colpito, di che sesso fosse ecc.. Oggi se tutto va bene si usa carta igenica o peggio sacchetti di plastica, allora si suonava il "Tot" con il corno da caccia e tutto faceva parte della natura che ti circondava.
            Oggi è sicuramente più pratico usare il telefonino e strisce di carta bianca per segnare i percorsi, mezzi che sicuramente fanno risparmiare tempo, oggi è il tempo che la fa da padrone.
            Questi piccoli cerimoniali possono sembrare un po' "protocollari" ma eseguiti nella solennità del bosco e davanti ad un selvatico tanto "sudato" non poche volte fanno scappare una lacrima di commozione, sopratutto quando si sentono le semplici e calde note del corno da caccia.
            Ancor più dopo aver portato a termine un recupero lungo e faticoso, in condizioni difficili di un selvatico ormai dato perso, ed alla conclusione positiva il tuo cane da traccia e tu siete premiati con un piccolo simbolo "Bruch" che in quel momento ha lo stesso significato di una medaglia d'oro per un olimpionico.
            Weidmansheil!!
            Elio

            ---------- Messaggio inserito alle 09:38 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 08:24 PM ----------

            Originariamente inviato da duedentoni
            Da Toscana.. non ho una tradizione familiare della caccia al capriolo, quindi sono stata "costretta" ho adottarne una. Ho scelto quella mitteleuropea... ho già parlato di questo tempo fa e ne è nata un accesa discussione sulle tradizioni. Per quanto riguarda me ho adottato un abbigliamento consono nella caccia e nel quotidiano. Molti/e mi criticano il loden in Toscana, certo non lo userei ad Agosto alla cerca, ma ha febbraio sull'altana la mantella in loden mi ha risparmiato molti raffreddori... . L'uso del corno da caccia poi, mi ha affascinato talmente tanto che ho iniziato a suonarlo. La prima volta che ho sentito il corno ero di posta al cinghiale qui nel mio paese, è stato fantastico, poi ho chiesto informazioni e ho scoperto un club il CLUBERT creato appositamente per il recupero di queste tradizioni, oggi faccio parte. Agli occhi degli animalisti poco cambia che un capriolo abbia il bruch o no... ma per me il rispetto del selvatico è il giusto coronamento al prelievo effettuato e all'azione di caccia. In Alto Adige c'è un esame proprio sulla presentazione degli animali e su queste tradizioni. Ho notato che anche a l'estero hanno adottato questa tradizione mitteleuropea, non so ma..., ti fa sentire parte di un mondo antico e di una società quella dei cacciatori nel quale sei nato e che altri condividono nonostante viviate in nazioni diverse.... Io lo trovo molto bello. Mi fa sentire parte di un mondo che condivido e amo.
            Ciao Laretta, siamo poco più che mosche bianche!

            Il primo cinghialone di Charon

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            • Eli

              #7
              Originariamente inviato da elio193
              Una delle ragioni più importanti a mio avviso, che si debba ritornare alle vecche tradizioni, è che la caccia oggi viene recepita dalle masse per la pubblicità denigratoria un fenomeno di bassa macelleria.
              E la seconda non meno importante, è ritornare come un tempo a viverla con rispetto e romanticismo, come la vivevano i nostri vecchi, dove la natura offre uno spettacolo maestoso e nel suo silenzio ogni suono o movimento è un'emozione.
              Solo così la caccia e il cacciatore avranno il rispetto di un tempo e solo così chi oggi ci disprezza additandoci come si legge, biechi assassini, dovrà ricredersi e portarci il rispetto che ci meritiamo.

              Nei boschi, quando si abbatte un selvatico, una volta dopo lo sparo a rompere il silenzio era il corno di caccia che suonava in diversi modi, a secondo del selvatico abbattuto, ora sono gli urli a segnalare l'evento, il selvatico veniva onorato, se maschio con l'ultimo pasto. Un ramoscello di essenza nobile in bocca, posizionato con rispetto sul lato destro, un altro rametto veniva messo sul fianco sinistro per coprire il foro del proiettile e la testa allocata in modo che fosse ben visibile il trofeo.
              Un compagno del cacciatore che aveva eseguito l'abbattimento o il gurdiacaccia, (se il luogo era una riserva) gli faceva immediatamente gli onori, porgendogli il "Bruch" (il rametto da apporre sul lato destro del cappello.
              In quanti oggi facciamo tutto questo?
              Praticamente un rito tutto questo...bellissimo direi.
              Comunque la massa che denigra la caccia, credo, lo faccia per moda o per mostrare che si interessa a qualcosa, forse queste persone dimenticano che per necessità, per passione, per non essere sopraffatti, per nutrirsi, per conquistarsi un riparo, per coprirsi, per proteggere i propri armenti ecc. ecc..l’uomo ha sempre cacciato.[:-clown]

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              • Giampaoletti
                ⭐⭐⭐
                • Aug 2008
                • 1863
                • Ascoli Piceno

                #8
                Nel nostro "piccolo" (rispetto alla tradizione mittelleuropea)anche noi in Italia rispettavamo regole di etica venatoria.
                Ad es.per i lepraioli era impensabile sparare alla piuma durante una battuta.E se qualche giovane lo faceva veniva aspramente redarguito e a vita escluso da quella squadra.
                La lepre levanta dal cane di un altro veniva restituita in cambio di una cartuccia.
                Tuttavia,un pò maleducati lo siamo sempre stati.Nel senso di intolleranti delle regole dettate nell'interesse generale.
                Forse ciò sta nel nostro DNA, a differenza dei cacciatori mitteleuropei?
                O forse è il tipo di caccia storicamente più diffusa nel nostro Paese (la migratoria)che mal si concilia con le restrizioni di qualunque tipo a creare questo atteggiamento un pò anarcoide dei nostri cacciatori?

                Ma non voglio andare OT.E a proposito del suono del corno vi chiedo se avete da postarne per farcelo ascoltare.
                Grazie.

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                • camomilla65
                  ⭐⭐⭐
                  • Jan 2009
                  • 6838
                  • ROMA (Tuscolano)

                  #9
                  Personalmente, da esterno, preferisco che le tradizioni, con tutti i suoi riti, rimangano vive sempre, comunque ed ovunque.
                  Ogni popolo si regge sulle proprie tradizioni.........qualunque esse siano e la caccia fa parte di queste.
                  Ciò che tu chiami inferno, io lo chiamo paradiso![devil]

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                  • Daniele 64

                    #10
                    Originariamente inviato da elio193
                    Riprendendo gli insegnamenti di alcuni cari amici, per primo Fulvio Ponti e di seguito Bruno Rueld e Diego Penner che della caccia agli ungulati e del cane da traccia, ne hanno fatto la loro vita, vorrei parlare delle antiche tradizioni che sono parte fondamentale di queste culture.

                    Nei giorni nostri dove il tempo passa alla velocità della luce, dove i valori della vita purtroppo stanno scemando, ove trionfa il "casual" e tutto ciò che è controcorrente può sembrare anacronistico, parlare di tradizioni mitteleuropee che nel secolo scorso dettavano i codici di comportamento del Cacciatore, del vestirsi e del comunicare, direi che è essenziale.

                    Nel prosieguo mi soffermerò così a parlare di gesti, di segni, di suoni e di tutto ciò che ruotava intorno alla caccia della selvaggina da pelo e al suo recupero, con la consapevolezza che questi valori si stanno lentamente ricuperando e con la speranza che ritornino attuali come un tempo.

                    A voi la parola....
                    Elio
                    Ai ragione il tempo passa alla velocità della luce, e certi valori non contano più niente.
                    Nelle mie zone parlare di tradizioni mitteleuropee venatorie è impensabile, purtroppo certi codici di comportamento sono lontani anni luce .
                    La cosa più grave e che i giovani cacciatori locali ,eccetto poche mosche bianche, non si discostano dal comportamento degli anziani cioè drasticamente antimitteleuropeo mirato esclusivamente ad una insana competizione a chi mette più carne nel congelatore.[:-bunny]

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                    • elio193
                      ⭐⭐⭐
                      • Jan 2010
                      • 4225
                      • Montecrestese (VB)
                      • Slovensky Kopov, Deutscher Jagdterrier, Bassotto tedesco pelo duro, Dachsbracke, Hannoveriano

                      #11
                      Originariamente inviato da Giampaoletti
                      Nel nostro "piccolo" (rispetto alla tradizione mittelleuropea)anche noi in Italia rispettavamo regole di etica venatoria.
                      Ad es.per i lepraioli era impensabile sparare alla piuma durante una battuta.E se qualche giovane lo faceva veniva aspramente redarguito e a vita escluso da quella squadra.
                      La lepre levanta dal cane di un altro veniva restituita in cambio di una cartuccia.
                      Tuttavia,un pò maleducati lo siamo sempre stati.Nel senso di intolleranti delle regole dettate nell'interesse generale.
                      Forse ciò sta nel nostro DNA, a differenza dei cacciatori mitteleuropei?
                      O forse è il tipo di caccia storicamente più diffusa nel nostro Paese (la migratoria)che mal si concilia con le restrizioni di qualunque tipo a creare questo atteggiamento un pò anarcoide dei nostri cacciatori?

                      Ma non voglio andare OT.E a proposito del suono del corno vi chiedo se avete da postarne per farcelo ascoltare.
                      Grazie.
                      Credo che Hadzi o Lara dovrebbero avere qualcosa da farci ascoltare!

                      ---------- Messaggio inserito alle 09:55 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:46 PM ----------

                      Originariamente inviato da Eli
                      Praticamente un rito tutto questo...bellissimo direi.
                      Comunque la massa che denigra la caccia, credo, lo faccia per moda o per mostrare che si interessa a qualcosa, forse queste persone dimenticano che per necessità, per passione, per non essere sopraffatti, per nutrirsi, per conquistarsi un riparo, per coprirsi, per proteggere i propri armenti ecc. ecc..l’uomo ha sempre cacciato.[:-clown]
                      Si Eli, assomiglia ad uno splendido rito ancestrale, che nessuno è obbligato ad osservare, ma al quale comunque ogniuno dovrebbe portare rispetto, rispettando il cacciatore che vuole praticare la caccia non come un atto "sportivo" ma come un vero e proprio prelievo nella natura che ci è stata donata.[:-golf]

                      ---------- Messaggio inserito alle 09:58 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:55 PM ----------

                      Originariamente inviato da camomilla65
                      Personalmente, da esterno, preferisco che le tradizioni, con tutti i suoi riti, rimangano vive sempre, comunque ed ovunque.
                      Ogni popolo si regge sulle proprie tradizioni.........qualunque esse siano e la caccia fa parte di queste.
                      Mi fa molto piacere che tu la pensi in questo modo e tutti dovrebbero rispettarle come tu le rispetti.[:-golf]

                      ---------- Messaggio inserito alle 10:04 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:58 PM ----------

                      Originariamente inviato da Daniele 64
                      Ai ragione il tempo passa alla velocità della luce, e certi valori non contano più niente.
                      Nelle mie zone parlare di tradizioni mitteleuropee venatorie è impensabile, purtroppo certi codici di comportamento sono lontani anni luce .
                      La cosa più grave e che i giovani cacciatori locali ,eccetto poche mosche bianche, non si discostano dal comportamento degli anziani cioè drasticamente antimitteleuropeo mirato esclusivamente ad una insana competizione a chi mette più carne nel congelatore.[:-bunny]
                      Dani, è difficile dappertutto, però ho notato che quando faccio un recupero e mi comporto in un certo modo, chi non sa mi chiede il perchè e cosa significa. Quando gli spiego, sono compiaciuti e quasi sempre si complimentano per la mia passione. Secondo me , dimostrare nel momento giusto è molto meglio che spiegare a parole.

                      Il primo cinghialone di Charon

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                      • duedentoni_old

                        #12
                        [COLOR]Dani, è difficile dappertutto, però ho notato che quando faccio un recupero e mi comporto in un certo modo, chi non sa mi chiede il perchè e cosa significa. Quando gli spiego, sono compiaciuti e quasi sempre si complimentano per la mia passione. Secondo me , dimostrare nel momento giusto è molto meglio che spiegare a parole.[/QUOTE]

                        ho un animo cinghialaio...che ha anche fatto il corso per recuperatore l'anno scorso dopo che ho sparato il capriolo me lo ha sistemato a modo.... ci sono rimasta malissimo.... di solito lo faccio io....! qualcosa sta cambiando però....
                        secondo me in meglio...a piccoli passi ma in meglio

                        a me per esempio viene istintivo raccogliere un fagiano sistemargli le penne prima di metterlo nella carniera... lo stesso per il pelo della lepre..anche quello è un segno di rispetto....

                        Per il suono del corno.... questo si suona sul tableau del cinghiale

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                        • elio193
                          ⭐⭐⭐
                          • Jan 2010
                          • 4225
                          • Montecrestese (VB)
                          • Slovensky Kopov, Deutscher Jagdterrier, Bassotto tedesco pelo duro, Dachsbracke, Hannoveriano

                          #13
                          Questo è il "TOT" per il cervo:


                          per il muflone:


                          per la partenza alla caccia:
                          Ultima modifica elio193; 17-10-11, 22:54.

                          Il primo cinghialone di Charon

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                          • Lucio Marzano
                            Lo zio
                            • Mar 2005
                            • 30090
                            • chiasso svizzera
                            • bracco italiano

                            #14
                            Il limiere nella tradizione mitteleuropea si identifica nel segugio da "girata" o da recupero di animali feriti, al contrario della tradizione francese dove il limiere è il
                            cane che determina il numero, il sesso ed il rifugio della selvaggina ed in base a questi dati acquisiti col cane alla "longe", si organizza poi la battuta.
                            Non ci sono, originarie della mitteleuropa, razze di segugio da "grande vénérie",
                            ma sono invece frequenti i segugi a gamba corta (es. dachs, tiroler, tekel) e le
                            razze da pista di sangue (hannoverische e bayerische) e sono utilizzati in funzione di limiere mitteleuropeo anche i cani da ferma di razza tedesca (kurzhaar, drahthaar, weim ) e gli jagdterrier.
                            Riguardi alle tradizioni
                            direi che tutta la caccia nella tradizione mitteleuropea è soggetta ad una "liturgia"
                            che va dall'abbigliamento, all'invito, all'incontro, alla caccia , al dopo caccia. Tutto attentamente e minuziosamente catalogato, per esempio sull'invito si specifica se
                            ci sono mogli o....altro, l'abito sarà in stile locale o in quello del paese d'origine dell'invitato, l'inizio della caccia , le interruzioni e la fine sono annunciati dal suono
                            di corni, la selvaggina abbattuta va posta in ordine ben preciso, c'è la nomina del re della caccia, il concerto finale dei corni ed un'infinità di altre cose.
                            Eccetto che in montagna , si caccia in gruppo ed in battuta (sia alle poste che andando in linea ) e chi non conosce le regole è bene che si informi prima onde evitare brutte figure e/o antipatici richiami.
                            lucio

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