Setter gordon: discussioni intorno allo standard

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  • Birkenklause77
    Ho rotto il silenzio
    • Jan 2011
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    • setter gordon

    #16
    Concordo però non vedo perchè bisogna guardare solo ai soggetti italiani, non possiamo estendere la cosa anche a Francia e Germania che negli utlimi decenni a livello di lavoro qualche cosa hanno dimostrato? Poi vorrei dire una cosa. Ok chiudere un occhio su alcuni tratti della tipicità di razza per migliorare o mantenere le capacità venatiche delle linee da lavoro, ma storpiare una razza al punto tale da perderne alcuni tratti tipicamente distintivi lo vedo eccessivo. Parlando dei cugini inglesi, dimostrano certo grandi prestazioni ma qualcuno mi dice quanti dei grandi soggetti da caccia o da prove si vedono sui terreni hanno una sufficiente tipicità morfologica di razza (non parlo di stile)? Infine non dimentichiamo che linglese conta 13000 iscritti annui in Italia, il gordon 300-350.
    Cordialmente, Mauro.
    Mauro Silvestri da Brescia.

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    • Quiete
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      • May 2010
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      #17
      Originariamente inviato da Lucio Marzano
      e fatta questa dimostrazione , osservando i soggetti che si sono dimostrati competitivi , traiamone le conseguenze in termini di morfologia, taglia e peso............
      Originariamente inviato da Mithril
      Esatto!

      Ivan
      No cari voi, categoricamente no.

      Il problema non è tecnico è ideologico: bisogna decidere se la storia si cavalca o si indirizza. La scelta è di carattere progettuale e ideale.

      Il formaggio più competitivo è il philadelphia, il prosciutto più competitivo è il cotto, i vini più competitivi sono quelli barricati e facili, le auto più competitive sono quelle da F1, il fucile più competitivo è l'automatico camerato magnum, la politica più competitiva è quella che seduce il centro facendo sempre la brutta coppia demagogica della peggiore Democrazia Cristiana.
      E allora? vogliamo cambiare in questa direzione il disciplinare del Parma, del Parmigiano, del Barolo, alleggerire e velocizzare le jeep e smettere di fabbricare doppiette a cani esterni???? O vogliamo salvaguardale la diversità come elmento fondamentale di dialettica?
      All'occhio cari amici: se si facesse il ragionamento sulla caccia, si scoprirebbe che oggi un facile ecologismo da salotto che sciacqua le coscienze, l'assoluta inefficienza della caccia come modalità per procacciare cibo e il suo totale anacronismo ... consiglierebbero di abolire la caccia che non è competitiva da nessun punto di vista.
      Invece la vogliamo salvaguardare per una scelta ideologica di protezione di una tradizione e di un valore culturale, storico, sportivo, sociale, antropologico, ecologico.
      Il dibattito si imposta a partire dalle domande, non dalle risposte: se la domanda è qual'è il cane più competitivo (iscritti e vittorie in gare di f1) la risposta è l'inglese esasperato in velocità e leggerezza. Così come il fucile più competitivo è l'automatico magnum. Ma la domanda è, si puù andare a caccia con una doppietta cani esterni senza penalizzare il carniere in maniera sensibile? allora la risposta è si!!! Stesso tema, due domande, due risposte opposte.
      Si può fare un gordon tipico (M 66 x 29,5) estremamente redditizio a caccia? siiiiiii !
      Non con l'ansia, ma con l'orgoglio di una cane più peso dell'inglese (come il cavallo da caccia) , più lento, con una cerca più dettagliata, più collegato. Così come siamo orgogliosi delle coscie grasse dei maiali nostrani che ci mettono 18 mesi a crescere (non competitive!!!) , dei 24 mesi del Parma, di grandi Barolo e Brunello.
      E perfavore non fate i massimalisti: qui nessuno parla di cani da ring, linfatici che girano tra i piedi rimpiangendo il tappeto del salotto dove adagiare i loro 70 cm di altezza!
      Che ci siano gordon più bassi e leggeri dello standard, tipici per il resto e buoni cacciatori, ottimi cacciatori, proprio non significa nulla. La domanda è: vogliamo e possiamo fare dei gordon ottimi cacciatori e tipici per stile di lavoro e morfologia (da standard)? Ne esistono già? Quali sono i migliori accoppiamenti per salvaguardare la tipicità venatoria e strutturale?
      Certo e ovvio che rispettare due parametri (capacità/tipicità venatoria e tipicità morfologica) è più difficile che selezionare in base ad uno solo dei due criteri.
      Oppure qualcuno dimostri che non è possibile (quindi che è impossibile) ottenere un ottimo gordon da caccia rispettando lo standard e allora si apra il processo per modificarlo.

      Tutto questo rispetto al tema di questa discussione "discussioni intorno allo STANDARD" che non incide sul lavoro di Ivan che fa benissimo a sviluppare il proprio progetto allevatoriale come meglio ritiene, con tutto il mio apprezzamento per l'impegno che ci mette e per la sua partecipazione a questo dibattito. Ma la frase 'che non faccia rimpiangere nessun altro cane da ferma' temo non abbia senso: non esiste solo il meglio e il peggio, esiste anche lo stile diverso: chi vuole un cane che fermi una starna a 700 metri dopo averla ragiunta con ampi diagonali a 90 all'ora non si deve trovare bene col Gordon, come chi è abituato a un cane che gli trotterella intorno non si deve trovare bene col Gordon. Come dire: chi vuole uno spider si troverà male con una familiare che non accontenterà neppure chi voleva una fuoristrada.
      Ultima modifica Quiete; 24-03-11, 23:02.

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      • Lucio Marzano
        Lo zio
        • Mar 2005
        • 30090
        • chiasso svizzera
        • bracco italiano

        #18
        nessuno proibisce di andare a caccia col tirasassi......de gustibus....
        lucio

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        • Birkenklause77
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          • Nave (Brescia)
          • setter gordon

          #19
          Originariamente inviato da Quiete
          No cari voi, categoricamente no.

          Il problema non è tecnico è ideologico: bisogna decidere se la storia si cavalca o si indirizza. La scelta è di carattere progettuale e ideale.

          Il formaggio più competitivo è il philadelphia, il prosciutto più competitivo è il cotto, i vini più competitivi sono quelli barricati e facili, le auto più competitive sono quelle da F1, il fucile più competitivo è l'automatico camerato magnum, la politica più competitiva è quella che seduce il centro facendo sempre la brutta coppia demagogica della peggiore Democrazia Cristiana.
          E allora? vogliamo cambiare in questa direzione il disciplinare del Parma, del Parmigiano, del Barolo, alleggerire e velocizzare le jeep e smettere di fabbricare doppiette a cani esterni???? O vogliamo salvaguardale la diversità come elmento fondamentale di dialettica?
          All'occhio cari amici: se si facesse il ragionamento sulla caccia, si scoprirebbe che oggi un facile ecologismo da salotto che sciacqua le coscienze, l'assoluta inefficienza della caccia come modalità per procacciare cibo e il suo totale anacronismo ... consiglierebbero di abolire la caccia che non è competitiva da nessun punto di vista.
          Invece la vogliamo salvaguardare per una scelta ideologica di protezione di una tradizione e di un valore culturale, storico, sportivo, sociale, antropologico, ecologico.
          Il dibattito si imposta a partire dalle domande, non dalle risposte: se la domanda è qual'è il cane più competitivo (iscritti e vittorie in gare di f1) la risposta è l'inglese esasperato in velocità e leggerezza. Così come il fucile più competitivo è l'automatico magnum. Ma la domanda è, si puù andare a caccia con una doppietta cani esterni senza penalizzare il carniere in maniera sensibile? allora la risposta è si!!! Stesso tema, due domande, due risposte opposte.
          Si può fare un gordon tipico (M 66 x 29,5) estremamente redditizio a caccia? siiiiiii !
          Non con l'ansia, ma con l'orgoglio di una cane più peso dell'inglese (come il cavallo da caccia) , più lento, con una cerca più dettagliata, più collegato. Così come siamo orgogliosi delle coscie grasse dei maiali nostrani che ci mettono 18 mesi a crescere (non competitive!!!) , dei 24 mesi del Parma, di grandi Barolo e Brunello.
          E perfavore non fate i massimalisti: qui nessuno parla di cani da ring, linfatici che girano tra i piedi rimpiangendo il tappeto del salotto dove adagiare i loro 70 cm di altezza!
          Che ci siano gordon più bassi e leggeri dello standard, tipici per il resto e buoni cacciatori, ottimi cacciatori, proprio non significa nulla. La domanda è: vogliamo e possiamo fare dei gordon ottimi cacciatori e tipici per stile di lavoro e morfologia (da standard)? Ne esistono già? Quali sono i migliori accoppiamenti per salvaguardare la tipicità venatoria e strutturale?
          Certo e ovvio che rispettare due parametri (capacità/tipicità venatoria e tipicità morfologica) è più difficile che selezionare in base ad uno solo dei due criteri.
          Oppure qualcuno dimostri che non è possibile (quindi che è impossibile) ottenere un ottimo gordon da caccia rispettando lo standard e allora si apra il processo per modificarlo.

          Tutto questo rispetto al tema di questa discussione "discussioni intorno allo STANDARD" che non incide sul lavoro di Ivan che fa benissimo a sviluppare il proprio progetto allevatoriale come meglio ritiene, con tutto il mio apprezzamento per l'impegno che ci mette e per la sua partecipazione a questo dibattito. Ma la frase 'che non faccia rimpiangere nessun altro cane da ferma' temo non abbia senso: non esiste solo il meglio e il peggio, esiste anche lo stile diverso: chi vuole un cane che fermi una starna a 700 metri dopo averla ragiunta con ampi diagonali a 90 all'ora non si deve trovare bene col Gordon, come chi è abituato a un cane che gli trotterella intorno non si deve trovare bene col Gordon. Come dire: chi vuole uno spider si troverà male con una familiare che non accontenterà neppure chi voleva una fuoristrada.
          Concordo e alla tua domanda se si può selezionare un gordon tipico secondo standard che non faccia rimpiangere a caccia altri cani ti rispondo "già fatto" da qualcuno.

          Originariamente inviato da Lucio Marzano
          nessuno proibisce di andare a caccia col tirasassi......de gustibus....
          Vero ma in cinofilia il de gustibus è utile se rimane dentro i paletti fissati, se giustifica di andare dove si vuole in onore del risultato finale è un danno. Comunque mi sembra di capire (o forse sbaglio) dalla tua risposta che secondo te un gordon tipico non è soddisfacente a caccia. Vogliamo metter in discussione qualche cane come Black Devil's Quasimodo, Wayne, Inka, Nemo, Bonnie, King vom Eixelberg (solo per citarne qualcuno senza parlare dei discendenti diretti)?
          Cordialmente, Mauro.
          Mauro Silvestri da Brescia.

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          • Lucio Marzano
            Lo zio
            • Mar 2005
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            • chiasso svizzera
            • bracco italiano

            #20
            Guarda io non voglio mettere in discussione nessun cane, ho visto dei Gordon ottimi cacciatori, specie se utilizzati nel terreni a loro piu' confacenti.
            Cio' premesso se so ancora leggere il titolo di questo thread è :
            discussioni intorno allo standard del setter gordon e mi pare di avere già evidenziato come in termini di taglia e di peso si indichi una unica misura per i maschi ed una per le femmine, senza minimi né massimi.
            Qui mi pare che ci sia qualcosa che non possa essere accettato, perché i cani non sono fatti alla catena di montaggio ed è impossibile che sortano tutti dello stesso peso e altezza.
            A meno che lo standard ufficiale sia solo indicativo, ma lo ho appena riletto e non è così l'indicazione è perentoria !!!
            Poi mi fa sorridere chi paragona una visione di una razza ad un totem o ad un dogma immuntabile, le razze le hanno concepite gli uomini e le hanno fortemente modificate nel tempo seguendo le loro esigenze, per esempio l'ultima versione dello standard del Gordon è molto recente risalendo al 2009, quindi non vedo proprio alcuna iconoclastia nel fare commenti allo standard o nel proporre soggetti piu' adatti alle esigenze dinamiche odierne.
            I paragoni con i prosciutti e col vino sono assolutamente fuori posto, perché i consorzi tendono a imporre regole per tutelare la qualità e se del caso (vedi disciplinare del Chianti) sovvertono le regole tradizionali a vantaggio della qualità del prodotto e della sua vendibilità.
            Al Sig. Quiete rammento che il Chianti secondo le ricette del barone Ricasoli, era fatto con apporto di uva bianca e rossa e col "rigoverno alla chiantigiana" ......................così come i prosciutti un tempo si facevano esponendoli all'aria, oggi se i prosciuttifici facesserio la stessa cosa sarebbero multati dall'ufficio d'igiene.

            Quindi lasciamo i dogmi a Pio IX e se vogliamo che il Gordon sia piu' apprezzato dai cacciatori selezioniamo prima di tutto le linee di cani che a caccia ci vanno davvero e poi quelli che morfologicamente
            sono meglio costruiti e dotati per questo esercizio.
            lucio

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            • Quiete
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              • May 2010
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              • Gordon: Iron English Beauty, Dora dell'Arbia

              #21
              Originariamente inviato da Lucio Marzano
              Guarda io non voglio mettere in discussione nessun cane, ho visto dei Gordon ottimi cacciatori, specie se utilizzati nel terreni a loro piu' confacenti.
              Cio' premesso se so ancora leggere il titolo di questo thread è :
              discussioni intorno allo standard del setter gordon e mi pare di avere già evidenziato come in termini di taglia e di peso si indichi una unica misura per i maschi ed una per le femmine, senza minimi né massimi.
              Qui mi pare che ci sia qualcosa che non possa essere accettato, perché i cani non sono fatti alla catena di montaggio ed è impossibile che sortano tutti dello stesso peso e altezza.
              A meno che lo standard ufficiale sia solo indicativo, ma lo ho appena riletto e non è così l'indicazione è perentoria !!!
              Poi mi fa sorridere chi paragona una visione di una razza ad un totem o ad un dogma immuntabile, le razze le hanno concepite gli uomini e le hanno fortemente modificate nel tempo seguendo le loro esigenze, per esempio l'ultima versione dello standard del Gordon è molto recente risalendo al 2009, quindi non vedo proprio alcuna iconoclastia nel fare commenti allo standard o nel proporre soggetti piu' adatti alle esigenze dinamiche odierne.
              I paragoni con i prosciutti e col vino sono assolutamente fuori posto, perché i consorzi tendono a imporre regole per tutelare la qualità e se del caso (vedi disciplinare del Chianti) sovvertono le regole tradizionali a vantaggio della qualità del prodotto e della sua vendibilità.
              Al Sig. Quiete rammento che il Chianti secondo le ricette del barone Ricasoli, era fatto con apporto di uva bianca e rossa e col "rigoverno alla chiantigiana" ......................così come i prosciutti un tempo si facevano esponendoli all'aria, oggi se i prosciuttifici facesserio la stessa cosa sarebbero multati dall'ufficio d'igiene.

              Quindi lasciamo i dogmi a Pio IX e se vogliamo che il Gordon sia piu' apprezzato dai cacciatori selezioniamo prima di tutto le linee di cani che a caccia ci vanno davvero e poi quelli che morfologicamente
              sono meglio costruiti e dotati per questo esercizio.
              Tutto vero.
              Lo standard definisce l'ideale al quale tendere, per questo insisto sulla scelta 'progettuale': una cosa è aderire a questo progetto e poi vedere quanto ci si avvicina e una cosa è selezionare sulla base di un obiettivo diverso.
              (peraltro mi sembra che il regolamento citi una tolleranda di +/- 3 cm, ma ammetto di parlare di una cosa 'sentita' che non conosco)
              Non modificherei lo standard non perchè è un totem, ma perche adersico al progetto che rappresenta.
              Lucio ha ragione sui consorzi, ma io insisto sulla scelta ideologica e culturale: non critico nè chi produce il cotto con maiali importati nè chi se lo mangia. Io però vado a cercare il Parma stagionato all'aperto e sono favorevole a proteggerne (se possibile ampliarne) la produzione eil consumo.
              Non è una questione di diritti, è una questione di scelte.
              La scelta di Ivan, da lui scritta in varie sedi di questo stesso forum, è quella di fare Gordon che competano in velocità e ampiezza di cerca con glil inglesi da gare nelle classiche a starne (pur mantenendo lo stile Gordon). Obiettivo lecito che io rispetto, ma che non condivido.
              Credo che lo standard debba salvaguardare una tipicità e una diversità qualificanti.
              Se poi qualcuno mi spiega che i cani citati da Mauro erano dei pessimi cani da caccia, allora inizio a pensare che lo standard sia sbagliato.
              Daniele

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              • Lucio Marzano
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                • Mar 2005
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                • chiasso svizzera
                • bracco italiano

                #22
                Un progetto deve avere degli obbiettivi dichiarati e mi piacerebbe sapere se gli obbiettivi degliestensori dello standard (quello uffciale della FCI beninteso che è il solo da tenere in considerazione) siano venatori o espositivi. In merito ho alcune perplessità dato che è stato redatto e successivamente modificato in un paese dove l'uso venatorio del Gordon (ma non solo) si limita alle passeggiate nei ring.
                Io conoscevo (sono vecchio) il Gordon come il continentale dei cani britannici, famoso per la sua resistenza alla fatica e tetragono alle piu' avverse condizioni atmosferiche, era infatti molto frequentemente preferito dai cacciatori di palude , favorito anche dalla sua taglia (che detto per inciso, ma non a caso, rimane inferiore ai massimali previsti, sempre in Gb, per il setter inglese).
                Qui non si tratta di vedere se determinati cani siano o siano stati ottimi o mediocri cani da caccia, ma di vedere quali siano le caratteristiche che piu' possono favorire il Gordon nell'esercizio della caccia e quali invece sono penalizzanti e magari di cercare un equilibrio fra tipicità ed efficacia senza stravolgere il tipo ma senza
                cadere nei penalizzanti eccessi degli espositori.
                lucio

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                • Mithril
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                  • Jan 2007
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                  • Bracco Italiano & Setter Gordon

                  #23
                  La scelta di Ivan, da lui scritta in varie sedi di questo stesso forum, è quella di fare Gordon che competano in velocità e ampiezza di cerca con glil inglesi da gare nelle classiche a starne (pur mantenendo lo stile Gordon). Obiettivo lecito che io rispetto, ma che non condivido.
                  Credo che lo standard debba salvaguardare una tipicità e una diversità qualificanti.
                  Se poi qualcuno mi spiega che i cani citati da Mauro erano dei pessimi cani da caccia, allora inizio a pensare che lo standard sia sbagliato.
                  Daniele
                  I cani citati da Mauro erano cani da prove di lavoro (e non da caccia) e gareggiavano in Libera Inglesi, a rigor di logica, se qualche risultato l'hanno fatto sospetto fossero competitivi con gli altri Inglesi.
                  L'autunno scorso in Grecia ho parlato con Michela, la conduttrice di Quasimodo e in parte di Wayne, e parlandomi dei due soggetti citati, mi ha detto che erano Gordon "sportivi", arrivavano ai 64cm al garrese e, in condizioni da lavoro, il peso si aggirava attorno ai 24-25kg.
                  Per puntualizzare la classica a starne non esiste più.

                  Elena

                  ---------- Messaggio inserito alle 12:22 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 12:00 PM ----------

                  Originariamente inviato da Lucio Marzano
                  Un progetto deve avere degli obbiettivi dichiarati e mi piacerebbe sapere se gli obbiettivi degliestensori dello standard (quello uffciale della FCI beninteso che è il solo da tenere in considerazione) siano venatori o espositivi. In merito ho alcune perplessità dato che è stato redatto e successivamente modificato in un paese dove l'uso venatorio del Gordon (ma non solo) si limita alle passeggiate nei ring.
                  La penso come te Lucio, il paese che l'ha creato ormai da troppi anni non lo usa per la caccia, nelle medesime condizioni si trovano il Setter Inglese ed il Pointer. Non riesco ad immaginare un Inglese che pesa 30kg andare a caccia in stile di razza per una mattinata.

                  Elena
                  Ultima modifica Mithril; 25-03-11, 12:07.

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                  • Birkenklause77
                    Ho rotto il silenzio
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                    • 38
                    • Nave (Brescia)
                    • setter gordon

                    #24
                    Mi sembra che nel parlare diciamo cose simili ma con linguaggi diversi per cui alla fine sembriamo tutti contro tutti. Ribadisco che io sono convinto che un gordon costruito secondo standard FCI, dotato di mentalità e avidità non abbia nulla da invidiare in termini di velocità, resitenza e venaticità ai cugini inglesi. Penso che le razze si debbano evolvere ma mantenendo la peculiarità di razza, se ciò non è possibile che si sopprima il nome della razza, la si dichiari estinta e se ne ribattezzi un'altra. Wayne era 66 cm al garrese per 30 kg di peso forma (ho un amico campano appassionato gordonista che ha coperto più volte con Wayne e le sue misure le conosce a memoria perchè è pignolissimo su misure e inclinazioni), era un cane da prove come Quasimodo, Nemo, ecc. ma ha dato molto alla caccia come gli altri (chi più chi meno). Se vogliamo guardare più recentemente parlando di cani da prove di linee da lavoro i cui soggetti vanno grandemente a caccia, Tecno du buisso au cerf (66 cm al garrese per 27-28 kg di peso forma) e la sorella Tibet (61 cm al garrese e certamente non meno di 22-23 kg di peso forma). Questi ultimi mi sembrano due soggetti che si avvicinano sufficientemente (anche in tipicità) allo standard e non fanno rimpiangere nulla. Premesso che non ho nulla contro chi mira a cani di tipo diverso per proprie scelte di allevamento anche io come Marzano vorrei capire quali sono le reali necessità costruttive che deve avere un gordon per svolgere il lavoro che deve andare a fare ma vorrei anche capire perchè soggetti vicini allo standard possono lavorare (a caccia) come altri meno vicini ma ci si ostina ad orientarsi verso quelli più distanti. Tu stessa Elena hai sottolineato che i soggetti da me citati sono soggetti da prove. Allora significa che dobbiamo distinguere perchè ci sono esigenze diverse? Io dico che se l'esigenza è avere la più alta probabilità possibile per competere in prova con i cugini inglesi certamente è preferibile un soggetto più piccolo, leggero e veloce, se ragioniamo in termini di caccia qualche cosa cambia. Il problema sostanziale è che molti soggetti, che siano o no vicini allo standard FCI non hanno più il "motore cerebrale", l'avidità interiore, l'istinto di predazione che li porta ad esplorare il terreno in cerca della selvaggina. Recuperato questo per me a caccia un cane che rispecchia lo standard FCI non fa rimpiangere nulla. Che poi lo standard sia impreciso, poco dettagliato, ecc., concordo.
                    I cani da expò lasciamoli dove sono, buoni solo per delle fotografie.
                    Cordialmente e con la massima disponibilità al confronto. Mauro.
                    Mauro Silvestri da Brescia.

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                    • Lucio Marzano
                      Lo zio
                      • Mar 2005
                      • 30090
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                      • bracco italiano

                      #25
                      panta rei diceva Eraclito, ed anche in fatto di cinofilia, i tempi cambiano, le esigenze pure, così come i concetti cinegetici.
                      ora invece si vuole cristallizzare ogni razza ad un concetto di 70/80 anni fa , quando la caccia era tutt'altra cosa, io penso che un aggiornamento critico di determinati concetti e numeri dati dagli standard sia opportuno ed il fine è solo quello di rendere la razza
                      piu' attuale e piu' fruibile.
                      Il problema è identicoanche per il bracco italiano
                      , i numeri delle iscrizioni sono la prova che certe posizioni sono difendibili solo dall'appassionato che non vorrebbe cambiare nulla,
                      ma il problema non è quello di accontentare l'appassionato , ma quello di nallargare lacerchia degli utilizzatoridella razza.
                      lucio

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                      • Birkenklause77
                        Ho rotto il silenzio
                        • Jan 2011
                        • 38
                        • Nave (Brescia)
                        • setter gordon

                        #26
                        Originariamente inviato da Lucio Marzano
                        panta rei diceva Eraclito, ed anche in fatto di cinofilia, i tempi cambiano, le esigenze pure, così come i concetti cinegetici.
                        ora invece si vuole cristallizzare ogni razza ad un concetto di 70/80 anni fa , quando la caccia era tutt'altra cosa, io penso che un aggiornamento critico di determinati concetti e numeri dati dagli standard sia opportuno ed il fine è solo quello di rendere la razza
                        piu' attuale e piu' fruibile.
                        Il problema è identicoanche per il bracco italiano
                        , i numeri delle iscrizioni sono la prova che certe posizioni sono difendibili solo dall'appassionato che non vorrebbe cambiare nulla,
                        ma il problema non è quello di accontentare l'appassionato , ma quello di nallargare lacerchia degli utilizzatoridella razza.
                        Concordo con il tuo concetto ma nelle mie espressioni non mi sembra di essermi riferito a concetti di 70-80 anni fa, Wayne ha vinto la coppa europa 2 volte negli anni 90, Nemo a inizio anni 2000, Xara nel '99. sul fatto che una razza da lavoro per rimanere in salute debba avere un numero minimo di utilizzatori e che da questo punto di vista il gordon sia a rischio causa i numerosi soggetti poco venatici che inducono gli appassionati ad allontanarsi da essi anzichè avvicinarsi sfondi una porta aperta.
                        Mauro.
                        Mauro Silvestri da Brescia.

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                        • Lucio Marzano
                          Lo zio
                          • Mar 2005
                          • 30090
                          • chiasso svizzera
                          • bracco italiano

                          #27
                          sul fatto che una razza da lavoro per rimanere in salute debba avere un numero minimo di utilizzatori e che da questo punto di vista il gordon sia a rischio causa i numerosi soggetti poco venatici che inducono gli appassionati ad allontanarsi da essi anzichè avvicinarsi sfondi una porta aperta
                          e quali sarebbero le possibili contromisure ???
                          lucio

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                          • Birkenklause77
                            Ho rotto il silenzio
                            • Jan 2011
                            • 38
                            • Nave (Brescia)
                            • setter gordon

                            #28
                            Portare più soggetti possibile di quelli validi alle prove di lavoro su selvaggina naturale che sono le più seguite dai cacciatori in modo tale da dimostrare cosa può fare un gordon, sfatare alcuni luoghi comuni sul gordon che sono diventati una palla al piede (come quella del "bracco degli inglesi"), individuare le migliori femmine disponibili come compromesso venaticità-tipicità e coordinare un piano di accoppiamenti con i migliori stalloni disponibili a livello europeo, informare correttamente gli appassionati che spesso trovano poche e scorrette informazioni sul gordon, stabilire una linea comune di allevamento che rappresenti un buon compromesso a cui tutti si possono attenere.
                            Mauro.
                            Mauro Silvestri da Brescia.

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                            • Lucio Marzano
                              Lo zio
                              • Mar 2005
                              • 30090
                              • chiasso svizzera
                              • bracco italiano

                              #29
                              oordinare un piano di accoppiamenti con i migliori stalloni disponibili a livello europeo,
                              che tradotto in pratica vuol dire andare a pescare in Francia, perché é la che si trovano i soggetti piu' "venatici" e........poi mi racconterai se saranno o meno aderenti per pesi, misure e particolari morfologici allo standard o se invece sono piu' vicino a quanto diconp Elena ed Ivan e un pochino da profano anche io.
                              lucio

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                              • Birkenklause77
                                Ho rotto il silenzio
                                • Jan 2011
                                • 38
                                • Nave (Brescia)
                                • setter gordon

                                #30
                                Originariamente inviato da Lucio Marzano
                                che tradotto in pratica vuol dire andare a pescare in Francia, perché é la che si trovano i soggetti piu' "venatici" e........poi mi racconterai se saranno o meno aderenti per pesi, misure e particolari morfologici allo standard o se invece sono piu' vicino a quanto diconp Elena ed Ivan e un pochino da profano anche io.
                                Perchè no. Se ci sono soggetti venatici che aderiscono allo standard no, se così non fosse come ho già detto, si selezionano i migliori compromessi. In Francia non ci sono solo i du grand valy, ci sono anche i du buisson e altre linee da lavoro che derivano da incroci di sangue francese e tedesco, accoppiati con determinati stalloni ne possono nascere soggetti di buona tipicità e venaticità che portati a loro volta in riproduzione con altri soggetti di buona tipicità e venaticità possono ripristinare un buon equilibrio tra tipicità appunto e venaticità. Comunque buoni soggetti maschi e femmine, di varie genealogie, ci sono anche in Italia in mano a privati ma bisogna portarli in superficie altrimenti nessuno sa nemmeno che esistono e comunque Tecno e Tibet che ho citato prima sono francesi (di sangue francese per madre e tedesco per padre). In ogni caso che i soggetti più venatici oggi siano in Francia penso sia indiscutibile (guarda caso è la nazione con più gordon da lavoro iscritti in un anno e il gordon è apprezzato come cane da caccia), che debbano necessariamente avere pesi e misure aderenti al tipo di soggetto ricercato da Elena ed Ivan per svolgere un determinato lavoro non mi sembra sia dimostrato ad oggi. Mi spieghi che nesso c'è tra la venaticità dei cani francesi e la loro struttura? Vorresti dirmi che un inglese oggi è venatico perchè pesa 18 kg? Non è perchè si sono selezionate determinate linee da lavoro con determinate caratteristiche caratteriali oltre che strutturali. se così fosse basta far "dimagrire" il gordon e avremo soggetti competitivi? La venaticità e la morfologia non mi risulta siano tra loro legate. Che Elena ed Ivan abbiano sposato un certo tipo di soggetto da preferire ad altri per la selezione è una cosa, che un soggetto aderente allo standard e con stessa venaticità dei suoi abbia un rendimento inferiore ad oggi non ne sono convinto, potrà essere, non sono custode di verità assolute, basta che me lo si dimostri. Forse ti sfugge che io non sono per il cane da 40kg e 70 cm al garrese, per me lo standard definisce già un buon compromesso attorno al quale ruotare, magari verso il poco meno piuttosto che il poco più. Sappi comunque che ho in canile una femmina francese, Fancy du clos du cornouiller figlia di Skouarn du ty lan dor du (credo che Ivan, Elena e Volterrani sappiano chi è) e nipote di Nemo vom Eixelberg, 12 mesi, 61 al garrese per 23 kg, corre come una moto, è francese, buona venaticità ma difetta di "carattere" e quindi non è un gran soggetto, è poco tipica, soprattutto nel tronco, anche se le misure sono abbastanza vicine a quelle dello standard quindi come vedi anche pescare in Francia non è una garanzia assoluta.
                                Mauro.
                                Mauro Silvestri da Brescia.

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