Alcune considerazione sui setter di oggi

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  • PERETO
    Ho rotto il silenzio
    • May 2011
    • 14
    • UMBRIA
    • SETTER

    #1

    Alcune considerazione sui setter di oggi

    Buongiorno,
    non ho avuto molti setter (non so' se e' stata una fortuna o una sfortuna) da quando ho iniziato ad appassionarmi alla caccia con il cane (circa 25 anni fa') questo e' il mio 4' setter.

    Ho sempre preso femmine, figlie di cani di cacciatori della zona perlopiu' bravi a beccacce .. questo e' stato il mio orientamento.

    Devo dire che ognuno che si e' susseguito all'altro e' stato un po' piu' difficile cacciarci .. nel senso che erano sempre piu' focosi e tendenti alla caccia in atonomia .. il primo ricordo bene era collegatissimo, nel bosco non andava mai fuori mano e con un fischio a bassa voce tornava da me.

    Quello che ho adesso, e' si un cucciolo ha ca. 10 mesi, ma e' un diavolo .. quando lo sciolgo in due ninuti ha gia' fatto 500-600 mt. e se gli fischio se ne f...te! (in cortile e' ubbidiente e da retta... fuori e' ingestibile).

    Ora non voglio dire che io sia capace ad addestrare cani, anche perche' di mestiere faccio altra cosa che mi occupa buona parte della giornata ma e' anche vero che molti credo siano nelle mie stesse condizioni!.

    Quello che voglio dire che secondo me siamo arrivati a spingere tantissimo questo tipo di ausiliari ... ma quanti di noi, io per primo siamo in grado di guidare una ferrari!

    Io penso che il cane che ho io tra le mani adesso, potrebbe andar bene per quei coltivi immensi o per le coturnici su qui grandi poggi tutti puliti ... ma se lo porti a beccacce nei ns. boschi appenninici frammisti di abitazioni - coltivi - strade - ecc. come lo gestisci? se ti trova un capriolo a 500 mt. che cosa gli dici ? e poi con l'ardore che ha, sai dove lo porta! .. o se arriva all'aia di un contadino, che gli combina ai suoi animali da cortile.

    Ripeto, sicuramente e' un problema di saper addestrare ma simili cani (e i setter moderni secondo me sono cosi' per la maggior parte) non sono piu' adatti ai cacciatori (non voglio definirmi della Domenica perche' e' particolarmente riduttivo) che vanno a caccia due volte alla settimana e non possono (ripeto secondo il mio avviso) stare ogni giorno ad addestrare il loro ausiliare e/o utilizzare quelle pratiche che solo un professionista puo' saper usare e a tempo per farlo.

    Voi cosa ne pensate??

    Un saluto

    Enzo
  • marcod
    • Dec 2015
    • 137
    • Mayo, Ireland
    • Red setter

    #2
    La Grande Cerca ( del cane)
    scherzo!
    argomento per me interessante anche perché, è un mio discutibilissimo punto di vista, l'uso dell'elettronica snaturare cane,caccia e cacciatore.
    Ma io sono il commodore 64 della caccia

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    • Brontolo
      • Jun 2008
      • 114
      • Empoli

      #3
      Originariamente inviato da PERETO
      Buongiorno,
      non ho avuto molti setter (non so' se e' stata una fortuna o una sfortuna) da quando ho iniziato ad appassionarmi alla caccia con il cane (circa 25 anni fa') questo e' il mio 4' setter.

      Ho sempre preso femmine, figlie di cani di cacciatori della zona perlopiu' bravi a beccacce .. questo e' stato il mio orientamento.

      Devo dire che ognuno che si e' susseguito all'altro e' stato un po' piu' difficile cacciarci .. nel senso che erano sempre piu' focosi e tendenti alla caccia in atonomia .. il primo ricordo bene era collegatissimo, nel bosco non andava mai fuori mano e con un fischio a bassa voce tornava da me.

      Quello che ho adesso, e' si un cucciolo ha ca. 10 mesi, ma e' un diavolo .. quando lo sciolgo in due ninuti ha gia' fatto 500-600 mt. e se gli fischio se ne f...te! (in cortile e' ubbidiente e da retta... fuori e' ingestibile).

      Ora non voglio dire che io sia capace ad addestrare cani, anche perche' di mestiere faccio altra cosa che mi occupa buona parte della giornata ma e' anche vero che molti credo siano nelle mie stesse condizioni!.

      Quello che voglio dire che secondo me siamo arrivati a spingere tantissimo questo tipo di ausiliari ... ma quanti di noi, io per primo siamo in grado di guidare una ferrari!

      Io penso che il cane che ho io tra le mani adesso, potrebbe andar bene per quei coltivi immensi o per le coturnici su qui grandi poggi tutti puliti ... ma se lo porti a beccacce nei ns. boschi appenninici frammisti di abitazioni - coltivi - strade - ecc. come lo gestisci? se ti trova un capriolo a 500 mt. che cosa gli dici ? e poi con l'ardore che ha, sai dove lo porta! .. o se arriva all'aia di un contadino, che gli combina ai suoi animali da cortile.

      Ripeto, sicuramente e' un problema di saper addestrare ma simili cani (e i setter moderni secondo me sono cosi' per la maggior parte) non sono piu' adatti ai cacciatori (non voglio definirmi della Domenica perche' e' particolarmente riduttivo) che vanno a caccia due volte alla settimana e non possono (ripeto secondo il mio avviso) stare ogni giorno ad addestrare il loro ausiliare e/o utilizzare quelle pratiche che solo un professionista puo' saper usare e a tempo per farlo.

      Voi cosa ne pensate??

      Un saluto

      Enzo
      Io sei anni fa, dopo quattro inglesi, ho preso una gordon e mi è cambiata la vita: meno spettacolo ma tanta concretezza; la vedo cacciare, io so dov'è lei e lei sa dove sono io, basta un cenno o un colpo di fischio per averla sotto controllo.
      Prima non passava volta che dovevo stare a fischiare anche per un buon quarto d'ora sperando che tornasse con perdita di tempo e inutili arrabbiature.
      Sicuramente ero io che non sapevo guidare la Ferrari, ma sinceramente me ne importa poco: si può fare ugualmente un bel viaggio anche con altre auto meno spinte (e senza andare a sbattere).
      Saluti
      PIERO

      p.s. per quanto riguarda gli incontri e il carniere, la gordon non ha niente da invidiare agli inglesi.

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      • maremmano
        ⭐⭐⭐
        • Sep 2010
        • 3013
        • grosseto
        • setter ombra e otto

        #4
        è proprio vero il paragone con macchine di diversa fattura : con qualsiasi di esse si può andare...e arrivare.. dappertutto ( salvo percorsi particolari che richiedono macchine speciali ) ... la differenza in genere è la velocità che queste possono sviluppare sul percorso !

        così i cani ... ho avuto la possibilità di cacciare con diverse razze ...e in tutte , fermo restando che i soggetti devono essere almeno sufficienti ... altrimenti non si possono paragonare, ... in tutte ripeto ... non ho notato differenze se non nella velocità !!

        tutti li ho visti andare ben lontani , fino a non desiderarlo nel bosco a beccacce :) , ma quelli meno veloci ...ci mettevano di più ...e pareva che fossero più alla mano , più visibili, più sotto controllo !

        ecco casomai nel bosco ... è più utile un fuoristrada , lento ma potente ...piuttosto che un "inglese" velocissimo e determinato a incontrare ad ogni costo !!

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        • Ospite

          #5
          Ciao Enzo, effettivamente il problema da te esposto credo proprio che esista e non si può non porsi certe domande.
          Col passare degli anni le Prove sono sempre state via via estremizzate e di conseguenza anche la selezione ha seguito quella corrente, cercando di produrre cani sempre più spinti che potessero ben figurare in certe Note e soprattutto dando per scontati (per non dire: trascurando) alcuni aspetti che in realtà sono di fondamentale importanza, tra cui appunto l’addestrabilità.
          E’ vero che il Setter è nato per cacciare certi tipi di selvaggina in determinati ambienti, ma è anche vero che proprio grazie alla sua grande capacità di adattarsi è sempre stato impiegato anche per fare certe forme di caccia che proprio non si addicono col suo modo di cacciare.
          Nel mio piccolo penso che ogni cane, qualunque razza esso appartenga, debba essere addestrato nel miglior modo possibile, cercando di capire quale sia il “percorso migliore e più redditizio” che varia appunto da soggetto a soggetto. Non basta portare il cane in campagna e farlo girare senza intervenire quando è il caso per indirizzarlo e/o correggerlo. Già fin da piccolo bisogna saper dove e come lavorarlo e ciò –se fatto con tutti i crismi- avrà indubbiamente anche un’influenza determinante sullo stesso collegamento. Quando si arriva ad instaurare un determinato rapporto di reciproca fiducia tra cane e cacciatore, il cane stesso caccerà per far contento il suo padrone e non solo per soddisfare la sua fame d’incontro.
          Nessuno nasce imparato, nemmeno gli addestratori che lo fanno di mestiere; il tempo poi è sempre poco per chi lavora, ha impegni famigliari ecc ecc… però credo che con un poco di impegno e tanta pratica i risultati non tardano ad arrivare, se ci si applica con metodo e passione.
          Poi un cane che a 10 mesi denota una gran voglia di fare ed è anche un pochino indisciplinato a causa della passione che dimostra, credo che sia sempre meglio che quello sì ubbidiente, ma che dimostra poco impegno e temperamento.
          E inoltre parlando di beccacce e della loro caccia, bisognerebbe anche specificare dove e come la si pratica. Perché ci sono razze che sono in grado di accontentare ogni gusto senza doverne snaturare nessuna, così come ce ne sono di più facili dal punto di vista del condurle, ma che poi presentano altri problemi sicuramente non da meno.

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          • Bruno Pisacane
            Ho rotto il silenzio
            • Jan 2017
            • 28
            • Napoli
            • Setter/Bracco Italiano

            #6
            Da giovanissimo ho cacciato con i pointer, la passione di mio padre, poi sempre con i setter, con una parentesi piccolissima con il bracco italiano, avuto in regalo per gentile concessione del simpatico proprietario olandese di Elios di Montetricorno.
            Non ho mai pensato che la distanza tra cane e cacciatore nell'azione di caccia dipenda dalla velocità, tantomeno dalla razza, certo gli inglesi per antonomasia sono da grande cerca, i continentali, da cerca più collegata.
            In realtà credo che la grande differenza nasca dall'individualità del soggetto, e in modo ancor più particolare da cosa chiede il conduttore al proprio soggetto.
            Ho visto inglesi molto veloci battere e ribattere a 100 km/h lo stesso terreno, lasciando inesplorato una grossa fetta di territorio, e continentali meno esuberanti spulciare ogni angolo di terreno utile coprendo un'infinità di km.
            Il collegamento è una dote naturale del soggetto, così come il suo senso del selvatico che lo spinge a coprire il terreno alla ricerca del selvatico, poi in genere il cacciatore è il capobranco, per cui il cane dovrebbe girare al suo servizio.
            Io preferisco il cane che gira molto, che esplora molto terreno avendo così maggiori possibilità di incontro, preferisco il cane capace di rappresentare in toto la razza a cui appartiene, preferisco il cane audace, incontrista, che non mi dia la sensazione che il selvatico possa essere stato lasciato dietro.
            Mi piace cacciare la beccaccia nella pineta, nel bosco pulito, perchè è il lavoro del cane che mi entusiasma, la sua azione che deve essere visibile, perchè il carniere non è il mio risultato, ma la poesia del lavoro del cane al servizio del mio fucile.

            Bruno

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            • old hunter
              ⭐⭐⭐
              • Feb 2013
              • 2295
              • ROMA
              • barboncina da 15 anni.setter 16 mesi.

              #7
              se il setter è in SALUTE questa è la medaglia,tra le risposte di sopra tutte corrette ,ce ne una che abbraccia il mio pensiero più di tutte da molti anni,tralasciare terreno,a questo devi intervenire sul campo ovunque ti trovi piano piano,nel tempo si possono ottenere ottimi risultati,poi la conoscenza del posto di caccia è un'altro aiuto,infine come già ho detto in altra risposta per altro argomento riguardante la cerca nel folto oppure in terreni impervi,..molto dipende anche dal cacciatore dalle sue condizioni,mentali e fisiche oggi come oggi,pensare di trovare un "SELVATICO "dietro casa è impresa rara.saluti.

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              • corsisandro1
                Ho rotto il silenzio
                • Apr 2012
                • 23
                • CASTELLANZA (VA)
                • setter inglese Forest del Brembo

                #8
                Originariamente inviato da PERETO
                Buongiorno,
                non ho avuto molti setter (non so' se e' stata una fortuna o una sfortuna) da quando ho iniziato ad appassionarmi alla caccia con il cane (circa 25 anni fa') questo e' il mio 4' setter.

                Ho sempre preso femmine, figlie di cani di cacciatori della zona perlopiu' bravi a beccacce .. questo e' stato il mio orientamento.

                Devo dire che ognuno che si e' susseguito all'altro e' stato un po' piu' difficile cacciarci .. nel senso che erano sempre piu' focosi e tendenti alla caccia in atonomia .. il primo ricordo bene era collegatissimo, nel bosco non andava mai fuori mano e con un fischio a bassa voce tornava da me.

                Quello che ho adesso, e' si un cucciolo ha ca. 10 mesi, ma e' un diavolo .. quando lo sciolgo in due ninuti ha gia' fatto 500-600 mt. e se gli fischio se ne f...te! (in cortile e' ubbidiente e da retta... fuori e' ingestibile).

                Ora non voglio dire che io sia capace ad addestrare cani, anche perche' di mestiere faccio altra cosa che mi occupa buona parte della giornata ma e' anche vero che molti credo siano nelle mie stesse condizioni!.

                Quello che voglio dire che secondo me siamo arrivati a spingere tantissimo questo tipo di ausiliari ... ma quanti di noi, io per primo siamo in grado di guidare una ferrari!

                Io penso che il cane che ho io tra le mani adesso, potrebbe andar bene per quei coltivi immensi o per le coturnici su qui grandi poggi tutti puliti ... ma se lo porti a beccacce nei ns. boschi appenninici frammisti di abitazioni - coltivi - strade - ecc. come lo gestisci? se ti trova un capriolo a 500 mt. che cosa gli dici ? e poi con l'ardore che ha, sai dove lo porta! .. o se arriva all'aia di un contadino, che gli combina ai suoi animali da cortile.

                Ripeto, sicuramente e' un problema di saper addestrare ma simili cani (e i setter moderni secondo me sono cosi' per la maggior parte) non sono piu' adatti ai cacciatori (non voglio definirmi della Domenica perche' e' particolarmente riduttivo) che vanno a caccia due volte alla settimana e non possono (ripeto secondo il mio avviso) stare ogni giorno ad addestrare il loro ausiliare e/o utilizzare quelle pratiche che solo un professionista puo' saper usare e a tempo per farlo.

                Voi cosa ne pensate??

                Un saluto

                Enzo
                Trovo molto interessante il confronto di opinioni sull'addestramento e prestazioni del setter e desidero aggiungere i miei commenti, molti a conferma di quanto ho letto in particolare da Bruno e Maxmurelli.
                Ho avuto fin da giovanissimo (da otto anni in poi) in prevalenza setter e pointer impiegati per la caccia e spesso ho anche contribuito al loro addestramento, nel poco tempo disponibile per tale attività.
                Una delle primarie ragioni della scelta di mio padre e poi mia per setter e pointer sta nelle caratteristiche esaltanti della loro cerca che per me è una componente rilevante della passione per gli inglesi.
                Anch'io preferisco il cane che gira molto, che esplora molto terreno avendo così maggiori possibilità di incontro, che lo fa con eleganza ed efficacia e con la consapevolezza del suo obiettivo in sintonia con quello del suo padrone cacciatore. Spesso il setter è in grado di coprire la maggior parte di questi obiettivi e caratteristiche, con la diverse sfumature e differenze da caso a caso.
                Preferisco anch'io di più il cane capace di rappresentare in toto la razza a cui appartiene, che sia audace, incontrista, che non dia la sensazione che il selvatico possa essere stato lasciato dietro, che sappia risolvere impedendo reiterati pedinamenti del selvatico, che sappia aspettare l'approssimarsi del fucile, che sappia recuperare e riportare dando certezze al suo padrone anche su selvatico ferito.
                Ovviamente questo sogno ha elevate probabilità di realizzarsi in buona percentuale, anche con il setter, avendo grande pazienza nell'addestramento, specie se maschio, seguendolo quanto più da vicino nelle fasi iniziali di cerca ed incontro con il selvatico, ...... in ultima analisi costruendo il connubio cane-cacciatore e facendo crescere nel cane la consapevolezza del suo ruolo.
                Il setter non può essere tenuto a corta distanza ma deve sempre rimanere in relazione con il suo padrone, anche se non a vista. Spesso capita che il setter caccia da solo perchè non ha capito cosa deve fare ed il suo padrone ha desistito, avendo perso la speranza di ricondurlo a ragione.
                Purtroppo non tutti i terreni di caccia sono favorevoli alle caratteristiche di cerca del setter ed in questi casi si esaspera la distanza e le incomprensioni tra cane e cacciatore, soprattutto se il cane non si recupera rapidamente la vista del cacciatore al primo richiamo. Ovviamente se il cane sente il selvatico la cosa è più difficile ma anche indicativa di allerta.
                Potrei aggiungere molto altro ma chiudo questa introduzione e vengo a parlare del mio attuale compagno di caccia: Setter bianco arancio maschio di nome Forest. Cercavo una femmina ma poi ho scelto lui.
                A mio avviso è molto bello, dalla cerca elegante, di passione irrefrenabile per la caccia, ottimi ferma e riporto. Di quelli che ho avuto in oltre 50 anni, questo è sicuramente il più vorace, non conosce pausa ed è continuamente alla ricerca di selvatico. Da cucciolo era disperante, sempre lontanissimo, sempre ad inseguire il selvatico non fermato, difficilmente recuperabile a fischio. Più volte l'ho perso per ore mentre inseguiva caprioli.
                Sui caprioli ancora oggi devo stare molto attento anche se a caccia di piuma, quando si allontana, ritorna a cercarmi o si ferma per sentire il mio fischio.
                Ho dovuto lavorare molto prima che capisse cosa doveva fare e cosa invece evitare, ma adesso lo sforzo è stato ripagato e quando esco con lui ho ragionevole certezza di elevata efficienza di ricerca del selvatico.
                E' un cane che impegna molto, che occorre seguirlo a vista costantemente, anche quando è lontano, che non concede distrazioni perchè lo spostamento sul terreno è continuo. Quindi non è per cacciatore che si affatica facilmente o caccia in modo molto rilassato. Nonostante io non sia più giovanissimo, allo stato non lo cambierei con altra razza più tranquilla e di cerca più ravvicinata.
                Quelli elencati sono pregi e/o difetti a seconda della percezione di ciascuno di noi. Pertanto la scelta del setter è, secondo me, soprattutto collegata alla visione ed aspettative che ciascuno di noi può avere della caccia ed ai ritmi di caccia che uno può permettersi per assecondare un ausiliare che ovviamente ha delle pretese e che non può essere snaturato.
                Un caro saluto
                Corsisandro1

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                • Leonardo
                  ⭐⭐⭐
                  • Mar 2008
                  • 2134
                  • Siena, Toscana.
                  • Bracco Italiano Giotto

                  #9
                  Il nocciolo sta nel fatto che sono diminuiti i cani dei cacciatori perchè diminuiscono i cacciatori e rimangono i cani da prove e i loro figli. Quindi sono cani più difficili e più impegnativi per la caccia col cane da ferma.
                  Leonardo cinofilo cacciatore

                  Commenta

                  • ginger
                    ⭐⭐⭐
                    • Feb 2011
                    • 5173
                    • calabria
                    • SETTER INGLESE

                    #10
                    Originariamente inviato da PERETO
                    Buongiorno,
                    non ho avuto molti setter (non so' se e' stata una fortuna o una sfortuna) da quando ho iniziato ad appassionarmi alla caccia con il cane (circa 25 anni fa') questo e' il mio 4' setter.

                    Ho sempre preso femmine, figlie di cani di cacciatori della zona perlopiu' bravi a beccacce .. questo e' stato il mio orientamento.

                    Devo dire che ognuno che si e' susseguito all'altro e' stato un po' piu' difficile cacciarci .. nel senso che erano sempre piu' focosi e tendenti alla caccia in atonomia .. il primo ricordo bene era collegatissimo, nel bosco non andava mai fuori mano e con un fischio a bassa voce tornava da me.

                    Quello che ho adesso, e' si un cucciolo ha ca. 10 mesi, ma e' un diavolo .. quando lo sciolgo in due ninuti ha gia' fatto 500-600 mt. e se gli fischio se ne f...te! (in cortile e' ubbidiente e da retta... fuori e' ingestibile).

                    Ora non voglio dire che io sia capace ad addestrare cani, anche perche' di mestiere faccio altra cosa che mi occupa buona parte della giornata ma e' anche vero che molti credo siano nelle mie stesse condizioni!.

                    Quello che voglio dire che secondo me siamo arrivati a spingere tantissimo questo tipo di ausiliari ... ma quanti di noi, io per primo siamo in grado di guidare una ferrari!

                    Io penso che il cane che ho io tra le mani adesso, potrebbe andar bene per quei coltivi immensi o per le coturnici su qui grandi poggi tutti puliti ... ma se lo porti a beccacce nei ns. boschi appenninici frammisti di abitazioni - coltivi - strade - ecc. come lo gestisci? se ti trova un capriolo a 500 mt. che cosa gli dici ? e poi con l'ardore che ha, sai dove lo porta! .. o se arriva all'aia di un contadino, che gli combina ai suoi animali da cortile.

                    Ripeto, sicuramente e' un problema di saper addestrare ma simili cani (e i setter moderni secondo me sono cosi' per la maggior parte) non sono piu' adatti ai cacciatori (non voglio definirmi della Domenica perche' e' particolarmente riduttivo) che vanno a caccia due volte alla settimana e non possono (ripeto secondo il mio avviso) stare ogni giorno ad addestrare il loro ausiliare e/o utilizzare quelle pratiche che solo un professionista puo' saper usare e a tempo per farlo.

                    Voi cosa ne pensate??

                    Un saluto

                    Enzo
                    Resta un problema sempre esistito già Colombo parlava di simili problemi!!!!tuttavia c'è ancora tanto di valido,vedere vedere e vedere!!questa è la chiave,rivolgersi a gente seria che caccia sul serio ed appunto andare a verificare di persona(oggi si può)allevatori che fanno della caccia una ragione di vita,eliminare i corridori sterili,le propagande del momento,l'esaltazione futile,e badare al sodo appunto andando a verfificare di persona se in questo o quel allevamento si pratica caccia seria,ripeto oggi non è come ieri quando si acquistavano cani per lettera,oggi si può andare a vedere e verificare!!!![:-golf][brindisi]

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                    • Lucio Marzano
                      Lo zio
                      • Mar 2005
                      • 30090
                      • chiasso svizzera
                      • bracco italiano

                      #11
                      Mi pare che si dia per scontato che chi acquista sia un "grande cacciatore" , in ritengo che, a mio modestissimo parere, ci sia parecchia presunzione in questo assunto , sono daccordissimo che bisogna andare a vedere direttamente, ma non me la sento di dare per scontato che chi vada a vedere sia anche capace di capire. Io affermo che ogni cane deve soddisfare il suo padrone e chi si contenta ....gode. Andare a vedere delle formule uno senza essere in grado di guidarle a che serve ? Vediamo prima di guardarci bene nello specchio e di dirci con sincerità quello che vogliamo, vediamo se siamo cinofili cacciatori o solo cacciatori (che non é una cosa negativa) perché il cinofilo ha determinati traguardi il cacciatore ne ha ma diversi e quello che soddisfa uno é , molto spesso , negativo per l'altro.
                      lucio

                      Commenta

                      • Bruno Pisacane
                        Ho rotto il silenzio
                        • Jan 2017
                        • 28
                        • Napoli
                        • Setter/Bracco Italiano

                        #12
                        Originariamente inviato da Lucio Marzano
                        Vediamo prima di guardarci bene nello specchio e di dirci con sincerità quello che vogliamo, vediamo se siamo cinofili cacciatori o solo cacciatori (che non é una cosa negativa) perché il cinofilo ha determinati traguardi il cacciatore ne ha ma diversi e quello che soddisfa uno é , molto spesso , negativo per l'altro.
                        Condivido molto questo pensiero, la differenza delle razze ed il gusto estetico introdotto dalla mano umana serve proprio a questo, a dare a ciascuno la possibilità di scegliere ciò che vuole. In un precedente scritto sottolineavo l'importanza e la responsabilità dell'allevatore di non dare al cacciatore lo scarto della gara e al garista lo scarto del caccia!
                        A metà degli anni 80 con mio padre stavamo acquistando un cucciolone di 7 mesi da Franco Francini, la domanda fatidica fu: " é adatto alle prove può fare solo la caccia? L'allevatore con il sorriso sule labbra rispose che conosceva un solo modo di andare a caccia con il setter, tutto il resto è solo uno scarto di razza!

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                        • mesodcaburei
                          ⭐⭐⭐
                          • Jan 2015
                          • 8871
                          • Donceto, Valtrebbia(pc)
                          • 2 Setter Inglesi 1 Pointer

                          #13
                          Originariamente inviato da Bruno Pisacane
                          A metà degli anni 80 con mio padre stavamo acquistando un cucciolone di 7 mesi da Franco Francini, la domanda fatidica fu: " é adatto alle prove può fare solo la caccia? L'allevatore con il sorriso sule labbra rispose che conosceva un solo modo di andare a caccia con il setter, tutto il resto è solo uno scarto di razza!
                          Ecco, questo è un punto cruciale che condivido in pieno, la vera essenza dell'allevare.
                          Il Setter è uno...non esiste quello solo da grande cerca o solo per cacciare nel bosco...
                          Deve saper interpretare il terreno, ed esprimere in esso tutte le peculiarità di razza.

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                          • ginger
                            ⭐⭐⭐
                            • Feb 2011
                            • 5173
                            • calabria
                            • SETTER INGLESE

                            #14
                            Originariamente inviato da Bruno Pisacane
                            Condivido molto questo pensiero, la differenza delle razze ed il gusto estetico introdotto dalla mano umana serve proprio a questo, a dare a ciascuno la possibilità di scegliere ciò che vuole. In un precedente scritto sottolineavo l'importanza e la responsabilità dell'allevatore di non dare al cacciatore lo scarto della gara e al garista lo scarto del caccia!
                            A metà degli anni 80 con mio padre stavamo acquistando un cucciolone di 7 mesi da Franco Francini, la domanda fatidica fu: " é adatto alle prove può fare solo la caccia? L'allevatore con il sorriso sule labbra rispose che conosceva un solo modo di andare a caccia con il setter, tutto il resto è solo uno scarto di razza!
                            Come nn quotarti!!!!dare la possibilità di osservare e valutare,è una gran cosa altro che fandonie,se poi la gente si dev fare il tutor per andare a vedere ed osservare è ben altra cosa che pare fantascienza!!!

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                            • Maury
                              ⭐⭐⭐
                              • Nov 2009
                              • 1451
                              • La Spezia
                              • Griffoni Korthals

                              #15
                              Originariamente inviato da Lucio Marzano
                              Mi pare che si dia per scontato che chi acquista sia un "grande cacciatore" , in ritengo che, a mio modestissimo parere, ci sia parecchia presunzione in questo assunto , sono daccordissimo che bisogna andare a vedere direttamente, ma non me la sento di dare per scontato che chi vada a vedere sia anche capace di capire. Io affermo che ogni cane deve soddisfare il suo padrone e chi si contenta ....gode. Andare a vedere delle formule uno senza essere in grado di guidarle a che serve ? Vediamo prima di guardarci bene nello specchio e di dirci con sincerità quello che vogliamo, vediamo se siamo cinofili cacciatori o solo cacciatori (che non é una cosa negativa) perché il cinofilo ha determinati traguardi il cacciatore ne ha ma diversi e quello che soddisfa uno é , molto spesso , negativo per l'altro.
                              Standing ovation !!
                              Maurizio.
                              Not all who wander are lost.

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