Alcune considerazione sui setter di oggi
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Il mio "nessuno"ovviamente nn voleva essere categorico,il buon Ademaro,era uno dei pochi!!!Qualche mesetto addietro parlando con uno di questi che vanno di moda oggi,mi diceva che la coda era mezzo cane!!!!!!!!io insistevo sul cervello e lui nisba,motore,coda telaio,meccanica..........certo che se scendi devi passare!!!nn te ne pentirai il salame calabro è unico!![:-golf] -
Certo non bisogna fare di tutta erba un fascio. Ci sono grandi allevatori che spesso con enormi sacrifici e senza grande pubblicità hano fatto un ottimo lavoro serio per la razza del setter. Se invece un privato sbaglia una cucciolata il danno è limitato, anche se non e bello vedere certi attributi importanti del setter slavati.Sinceramente secondo me si sta un po' troppo esagerando con le generalizzazioni.
Allevatori seri ce ne sono ancora diversi, così come gente realmente competente che alleva sia per mestiere che per passione.
Sicuramente molto meglio i prodotti di questi poiché studiati e fatti con un certo criterio, che quelli casalinghi fatti da chi ha poche o nulle competenze e che per la scelta dell'accoppiamento si basa su aspetti e teorie molto "fantasiose".
Quelli che mi fanno paura sono quelli (pseudo)allevatori che quando ci parli vedi apparire dentro gli occhi il segno del dollaro. Si alleva per la moda, per l‘effetto immediato, per la quantità subito disponibile. Come dice Ginger spesso senza badare ad aspetti importanti come la psiche, il cervello, la salute in generale e il patrimonio genetico, e la struttura fisica, la nutrizione ( un setter di 16 chili mangia meno di uno di 25, hehe). Strano caso che sono proprio quelli che spesso hanno altre attività di lucro che non portano di certo aqua sul mulino della caccia in Italia. Parola d‘ordine: „la caccia in Italia e morta.“Commenta
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Caro Max, ci sono eccome...peccato che di cani da vendere, questi non ne abbiano quasi mai, e per un cucciolo, se vuoi, ti metti in lista e aspetti il tuo turno...a riprova del fatto che è la passione a muoverli e non altro...e di alcune cucciolate, ne ha notizia solo un numero ristretto di persone.
Gente che "producendo" un decimo dei cani di altri, ha risultati (sia venatori che agonistici SERI) percentualmente molto superiori.
Quindi quando si parla di un peggioramento qualitativo del setter, secondo me, si parla di aria fritta...la media dei setter di oggi è infinitamente superiore a quella di un tempo....se no non potrebbero mai esserci tutti 'sti fenomeni di cui si parla (troppo) spesso.Ultima modifica fabryboc; 01-04-17, 22:39.Mala tempora curruntCommenta
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Tanto per ricapitolare quanto mi pare sia emerso finora ( per quanto ho capito, intendiamoci ):
La situazione del setter allevato in Italia è sostanzialmente sana, certo non sembrerebbe regolamentata così come fanno con alcune razze oltreconfine ( penso ad esempio ai korthals in Francia, dove è obbligatoria per i cani iscritti la radiografia per verificare la presenza della displasia e c'è per ogni cane un ranking di aderenza allo standard nonché relativo alla qualità della discendenza ).
In Francia, ma non solo, se compri un cane di una razza così seriamente regolamentata non puoi avere la certezza di comprare un gran cane ma almeno hai la certezza di pagare per quello che compri.
Si ma i francesi hanno avuto un Robespierre ( e se fossero nella situazione in cui versa oggi l'Italia un secondo già guiderebbè le folle ). Gente diversa, forse agli occhi di qualcuno di noi , polemica e fin troppo puntigliosa.
Nonostante ciò la situazione italiana è sana, cambia solo un pochino la modalità di acquisto .
Se ho ben capito ( ma potrei aver capito male ) c'è comunque il modo per comprare un ottimo setter.
(Questo è vero e lo dico senza alcuna ironia, anche in Italia ci sono ottimi allevatori)
Dunque, riprendendo il ragionamento : se ho ben capito se non si vuole rischiare lo scarto di razza o il cane con affissi forse non prestigiosissimi , tipo " afra'chetteserve'nLevellin?" o " n'oraeventitetesefadu'atc" c'è una valida alternativa: rivolgersi agli allevamenti seri.
Già ma poi sembrerebbe che i migliori fra loro non rendano sempre disponibili i cani a chicchessia, e così le loro poche cucciolate, peraltro SELEZIONATISSIME, finiscono agli adepti.
Vabbe' se è così è così, amen e pazienza, anche se questa ha tutta l'aria di essere una strategia già di marketing .
Il vero problema, per me è un altro.
Posso anche armarmi di pazienza, di portafoglio gonfio, posso anche cercare di entrare a corte e finalmente arrivare al mio agognato ottimo setter, ma...
Se la taglia dell'italico campione si è ridotta, diciamo a un seir o a un cinquemmezzer, ndo' lo metto il beeper, il GPS e il telepass su un cane di taglia così piccola?
( scherzo, tanto per ironizzare un po' con il linguaggio dell'iperbole)Commenta
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Sono da sempre fermamente convinto che un metodo simile a quello francese, non potrebbe farci che bene, ma se andiamo a guardare, nella media i setter francesi sono ben peggio dei nostri, e quelli che non lo sono, hanno dentro ettolitri di sangue italiano.( penso ad esempio ai korthals in Francia, dove è obbligatoria per i cani iscritti la radiografia per verificare la presenza della displasia e c'è per ogni cane un ranking di aderenza allo standard nonché relativo alla qualità della discendenza ).
In Francia, ma non solo, se compri un cane di una razza così seriamente regolamentata non puoi avere la certezza di comprare un gran cane ma almeno hai la certezza di pagare per quello che compri.
No, è la strategia di persone che fanno due-tre cucciolate all'anno, spesso si tengono tutti i cani, e poi scremano quando è possibile vedere quello che c'è da vedere.Già ma poi sembrerebbe che i migliori fra loro non rendano sempre disponibili i cani a chicchessia, e così le loro poche cucciolate, peraltro SELEZIONATISSIME, finiscono agli adepti.
Vabbe' se è così è così, amen e pazienza, anche se questa ha tutta l'aria di essere una strategia già di marketing .
E la loro "scrematura" sono cani che comunque non saranno nella nota che interessa loro, ma sono cani di tutto rispetto.
Il problema della taglia era preoccupante 20-30 anni fa, adesso non mi sembra sia così diffuso...Se la taglia dell'italico campione si è ridotta, diciamo a un seir o a un cinquemmezzer, ndo' lo metto il beeper, il GPS e il telepass su un cane di taglia così piccola?
Casomai il problema è che diminuendo l'utenza di cacciatori ed aumentando quella di cinofili puri, o anche solo di quelli che pur andando a caccia vogliono il "figlio di "....l'obbiettivo della selezione è il campione e non più il cane da caccia, e rischiamo che si pensi più alle prestazioni fisiche che alla venatorietà....in questo vedo responsabilità negli allevatori, ma ben di più nei giudici.
Per quanto mi riguarda, i setter da caccia che vedo in giro son quasi tutti ben migliori di quelli che si vedevano un tempo, non sarei così pessimista sul futuro della razza....e poi...ti capita il cane *****ne che non sente ragioni e devi farti tre ATC confinanti per poterci cacciare ?
Sei un fortunato...gli metti il GPS e hai trovato il fenomeno...puoi mandare agli amici un sacco di belle foto del tuo palmare...ancora una volta ce l'hai più lungo degli altri (il cane, non capire male) !!!
E se poi a un chilometro sbatte anche in una beccaccia, meglio ancora...senza dubbio era l'unica della montagna e hai trovato 'O specialista....[:D][:D]Ultima modifica fabryboc; 02-04-17, 13:27.Mala tempora curruntCommenta
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Concordo sul fatto che il livello dei setter italiani sia molto salito, merito di allevatori seri. Persone che ammiro perché essere seri in un periodo come questo significa faticare, rinunciare a fare più facili profitti, lavorare per lo stato ogni anno almeno fino a luglio.
Ma siamo italiani e questo significa saper fare tutto cio' che è più bello al mondo, ( arte, design, lusso, ecc, ecc)
Quello che digerisco poco è l'italiota, quello che con uno stile tipico di questo scarto di razza rovina il lavoro degli italiani seri.
È l'allevatore dei " setter de noartri" che va combattuto, isolato.
Troppa tolleranza, l'esempio dei korthals regolamentati così come fanno in Francia assieme all' italico saper fare è secondo me l'unico vaccino efficace.
A mio modestissimo parere.
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Le rigide norme che regolano l'allevamento francese sono partite dal Korthals, con verifiche morfo-attitudinali (TAN) sanitarie (displasia) e genetiche(DNA depositato e facilmente ed economicamente verificabile), per non parlare del meccanismo della "cotation" dei riproduttori, dei tassi di consanguineità dichiarati, del fatto che per essere riproduttori i cani debbano prima essere straverificati e di un sacco di belle cose, per poi approdare ad altre razze, i korthalisti son stati i primi e gli altri son seguiti a ruota, perché per loro, ed evidentemente per i loro clienti, era IMPORTANTE dare una serie di garanzie accessorie (mica tanto) nella vendita di un cane.
Ciò nonostante, il club francese GK ha rischiato una scissione proprio perché c'erano i soliti furbetti o furboni, che stravincevano con cani che erano dei mezzi setter ....come vedi non si tratta di un malcostume tutto italiano....
ma i maledetti francesi, ben più pragmatici di noi, sono corsi ai ripari, identificando gli alleli estranei alla razza, e adesso c'è il modo anche di verificarne la presenza o meno, e il tutto viene spesso dichiarato pubblicamente; ad ogni monta si sa se uno dei genitori (tutti due mai nessuno si sognerebbe di accoppiarli) è portatore o meno di tali geni....
Qui se ad un campione si chiede un riscontro del DNA, quello muore durante la notte e viene incenerito la mattina presto....e, nella media, se chiedi ad un allevatore se i riproduttori sono lastrati, quello si offende...
Parliamo tanto delle derive stilistiche e venatorie della razza, ma non dimentichiamoci di quelle sanitarie, perché ce ne sono parecchie anche di quelle....
Ma se di queste cose non gliene frega niente a nessuno, men che meno alla SIS e all'ENCI....siamo messi male....Ultima modifica fabryboc; 02-04-17, 19:49.Mala tempora curruntCommenta
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io penso che il livello medio dei setter in italia sia abbastanza buono.
forse il problema vero , ma che và esteso a tutte le razze .... e che ci sono troppi cani!!!!
troppi cani fermi nei box, troppi cani fermi sui furgoni....troppi cani con cartellini facili!!!!
cani che a caccia vera, per vari motivi valgono poco o niente .... e questi cani non dovrebbero andare in riproduzione.
stiamo avendo sempre più cani da caccia che non sono capaci a cacciare!!!
ricordiamoci che il cane dovrebbe dimostrare di suo che cosa deve fare..... poi stà a noi perfezionare il tutto , ma le basi ci devono essere in modo naturale.
quante volte si sente dire: il mio cane non gira... non cerca... , il mio cane non ferma .....
tutti questi cani è brutto da dire , ma vanno scartati e assolutamente non messi in riproduzione.
Senza poi parlare del commercio e delle mode, cose che io considero deleterie per ogni razza.
ma anche lì , ce chi spende soldoni per avere il figlio dì ...... che poi magari il padre è veramente bravo!!! ... ma come riproduttore non vale 5 lire..... eppure sembra che alla gente basta dire : io ho il figlio dì....., poi se andassero a caccia con un barboncino otterrebbero più risultati.
se il cane dimostra veramente buone capacità venatorie allora merita di andare in riproduzione se no NO!
e poi ce ancora un'altro problema che è la base di tutto: i propietari non devono vergognarsi di ammettere di avere un cane che non và. parlando con la gente ... tutti hanno dei fenomeni , tutti super cani...... A PAROLE...., poi quando si organizza qualche uscita o inventano 50 scuse per non venire e portare quei famosi fenomeni..... oppure accettano ma con dei risultati sul campo veramente pessimi... e quando gli chiedi .... ma il tuo cane non era quello che apriva a 300 m. e che fermava anche i pidocchi sulle piante?...... ti senti dire: ma di solito gira ...ma oggi non sò cosà..... ma per favore!!!
non diciamo c.......e,se il cane caccia si vede, tutto il resto sono solo fantasie dei propietari.
un setter/pointer che non ferma o uno springer che non entra nello spine, o un drathaar che non entra in acqua... sono come una gallina che non fà le uova!!!! non serve a niente... con la differenza che per la gallina se ti compri 3 kg. di patate te la puoi mangiare..... il cane invece rimane chiuso nei box o sui furgoni.
meno cani ma buoni!!!!!!!!!!!!!! soprattutto oggi che di selvaggina c'è nè sempre meno.Commenta
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Bah, forse è un problema culturale, cerco di spiegarmi meglio: c'è una poesia di Juarroz che racconta che ognuno di noi è fatto anche con i pezzi di un altro e qualcuno è fatto con pezzi totalmente sbagliati.
Dipende dalla materia prima, dalle esperienze vissute.
Quando capite.
Per quanto mi riguarda caccio da un età che è meglio non pubblicizzare.
In quegli anni, quando i dinosauri erano specie cacciabile esistevano a mio avviso solo due nostri mondi: quello del contadino che prelevava selvaggina sul territorio dove era nato e quello dei " signori" , i cittadini.
Il cittadino arrivava da esperienze di caccia differenti,così come lo era un po' tutto: cani, fucile,ecc.
Ma il territorio era cultura del contadino e i suoi cani erano funzionali a quel territorio.
Cane e cacciatore del posto costituivano un insieme raramente battibile.
Così si approfittava del parente cacciatore nell'allora mitica zona della Colombara ( risaie vercellesi) per fare esperienza
Territorio diverso/cultura del territorio/sviluppo esperienze
Lo stesso avveniva nella serra d'Ivrea o in montagna, in Val di Susa.
Cani e cacciatori della " stessa razza" ma comportamenti diversi e funzionali ai loro territori.
Il risultato? Beh sono una discreta pippa in tutti i territori di caccia ma almeno ho imparato a non limitarmi a parcheggiare la macchina, sganciare il cane e lasciare me stesso e il cane cacciare dappertutto allo stesso modo.
Noi e i nostri cani dobbiamo assorbire esperienze, adattare e plasmare esperienze.
Anche un cane selezionato casello/casello impara a essere sospettoso,rispettoso e guardingo se riabituato a territori difficili.
E lo stesso vale per noi.
Ma quanti di noi disinseriscono il pilota automatico?, quanti cittadini hanno l'umiltà e la capacità di capire che la caccia è soprattutto territorio e capacità di adattarsi ad esso?
Se rimaniamo passivi noi e i nostri cani rischiamo di rimanere degli alieni che pestano tanta tanta erba
---------- Messaggio inserito alle 10:58 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:38 PM ----------
Per quanto riguarda l'attitudine dei cani questo discorso vale al quadrato.
Qui in Irlanda puoi fare diventare un incontrista ( soprattutto per i beccaccini) anche il micio di casa ma io sto centellinando per il mio cucciolo di red setter i troppo facili incontri.
Faccio chilometri ma lo porto nell' erba alta o in montagna proprio per cercare di sviluppare in lui la caparbietà e il lavoro di naso.
È chiaro che in questi ambienti non mi allunga più di tanto....Commenta
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Io a giugno devo venire debbo prendere mia zia ultra 90 enne x mi si sposa uno dei figli tempo permettendo (sara molto poco) x le mitike ci saro' senzaltro a novembre io sono della zona locri ho casa a Gerace .CiaoIl mio "nessuno"ovviamente nn voleva essere categorico,il buon Ademaro,era uno dei pochi!!!Qualche mesetto addietro parlando con uno di questi che vanno di moda oggi,mi diceva che la coda era mezzo cane!!!!!!!!io insistevo sul cervello e lui nisba,motore,coda telaio,meccanica..........certo che se scendi devi passare!!!nn te ne pentirai il salame calabro è unico!![:-golf]
Cari saluti.Commenta
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Sicuramente in Italia da quel punto di vista si può solo migliorare. Parlo in prevalenza dei controlli sanitari, soprattutto per la displasia.
Per il resto mi trovi perfettamente d’accordo.
Straquoto ogni singola parola!Casomai il problema è che diminuendo l'utenza di cacciatori ed aumentando quella di cinofili puri, o anche solo di quelli che pur andando a caccia vogliono il "figlio di "....l'obbiettivo della selezione è il campione e non più il cane da caccia, e rischiamo che si pensi più alle prestazioni fisiche che alla venatorietà....in questo vedo responsabilità negli allevatori, ma ben di più nei giudici.
Io sinceramente credo che il livello dei setter italiani sia stato SEMPRE alto rispetto a quello delle altre nazioni confinanti, e la dimostrazione è che tutti vengono a cercare il sangue italiano, come ha già fatto appunto presente l’amico Fabry.Concordo sul fatto che il livello dei setter italiani sia molto salito, merito di allevatori seri. Persone che ammiro perché essere seri in un periodo come questo significa faticare, rinunciare a fare più facili profitti, lavorare per lo stato ogni anno almeno fino a luglio.
Ma siamo italiani e questo significa saper fare tutto cio' che è più bello al mondo, ( arte, design, lusso, ecc, ecc)
La dimostrazione sono i cani francesi, quelli spagnoli, serbi, croati ecc ecc…
Se invece guardiamo il Paese d’origine… beh, lì credo proprio che il De profundis sia già stato smesso di cantare da anni!
Ma quello, a mio modestissimo parere, è un problema che riguarda principalmente l’utilizzatore finale, chi il cane lo vuole comprare e deve decidere dove e come.
Come già detto tante volte, un cane non è mica una lavatrice di cui si sceglie la marca e sono tutte uguali perché prodotte in catena di montaggio…
L’allevatore potrà essere più o meno serio, ma la scelta la fa appunto chi il cane lo compra e deve essere lui a saper valutare i tanti aspetti.
Con ciò non voglio giustificare i disonesti, ci mancherebbe!! Ma nemmeno dare tutte le colpe a chi vende il cucciolo.
Lo scarto di cucciolata capita, capita a tutti! Però molte volte certe colpe che vengono attribuite ingiustamente ai cani, in realtà sono dei loro stessi padroni che hanno commesso errori gravi. Ma di questo quante volte se ne sente parlare? In quanti lo ammettono? Ma soprattutto quanti hanno la consapevolezza di non aver operato nel modo corretto e nei tempi corretti?
Addestrare un cane non è cosa semplice, bisogna applicarsi con impegno e devozione, impegnare tempo e saper fare anche qualche sacrificio. Certo che se si ha la pretesa che il cane impari tutto da solo portandolo semplicemente a spasso in campagna senza intervenire quando sbaglia per correggerlo o indirizzarlo… allora bisogna essere davvero fortunati.
E poi si parla di “scarto di razza”, “italiota”, di “manfrine all’italiana” ecc ecc… ma quanti cacciatori hanno l’onestà di dire che hanno un cane mediocre? Quanti sono selettivi nella scelta, magari scartando diversi soggetti prima di tenersi quello che gli aggrada maggiormente e poi quando li senti parlare non sono ancora mai completamente soddisfatti?
Io sinceramente in giro sento solo di fuoriclasse, di cani sopra le righe ecc ecc… e penso che se scegliendo un cane dal mucchio gli capita sempre il fenomeno, o sono davvero bravi loro che hanno un occhio “da veggente”, o sono estremamente fortunati, o hanno un criterio di giudizio molto elastico e tollerante o che magari sono talmente innamorati dei propri cani che hanno le cosiddette fette di prosciutto sugli occhi.
E’ corretto parlare di taglia, ma soprattutto bisogna parlare di costruzione e morfofunzionalità; perché se un cane è in taglia, ma ha gravi difetti morfologici potrà mai essere un bel cane? E oltre al bello o brutto a guinzaglio, come sarà sul terreno?Il vero problema, per me è un altro.
Posso anche armarmi di pazienza, di portafoglio gonfio, posso anche cercare di entrare a corte e finalmente arrivare al mio agognato ottimo setter, ma...
Se la taglia dell'italico campione si è ridotta, diciamo a un seir o a un cinquemmezzer, ndo' lo metto il beeper, il GPS e il telepass su un cane di taglia così piccola?
( scherzo, tanto per ironizzare un po' con il linguaggio dell'iperbole)
Indubbiamente qui subentra un altro fattore di rilevante importanza che è la cosiddetta psiche che, unitamente correlata ad una corretta costruzione, permetterà al cane di esprimersi nelle varie fasi di lavoro con atteggiamenti tipici.
E’ per tal motivo che parlare solo ed esclusivamente di taglia credo che sia troppo limitativo.
Un cane può essere in taglia finché si vuole, ma se avrà una spalla corta (per esempio), o generalmente dritta, avrà anche un anteriore che tenderà a picchiare sul terreno con una sbracciata breve e un portamento di testa basso, quindi poco funzionale, scomposto e soprattutto molto affaticante.
Di questi aspetti (come di tanti altri) nello Standard Ufficiale FCI manco se ne parla, poiché chi l’ha redatto ha preferito focalizzarsi maggiormente su certi particolari, come ad esempio spiegare che Belton è un villaggio del Northumberland, tralasciandone altri certamente più importanti.
Se invece si va a leggere il Commento Ufficiale allo Standard redatto dall’italiano Dottor Cajelli (che anche la Società Specializzata ha consigliato di usarlo come riferimento) si potrà notare come sia dettagliato nei minimi particolari senza tralasciare nulla al caso e ad errate interpretazioni. Idem per quello di Lavoro redatto da Pastrone… guarda un po’ un altro italiano.
Sarà vero che la taglia dell’italico campione è inferiore, ma proprio per quello sopra detto, se quel “seir” o “cinquemezzer” ha una costruzione ben proporzionata MA SOPRATTUTTO una certa psiche, sarà più facile che cacci in un certo modo, con certi atteggiamenti che a noi italiani tra l’altro piacciono tanto, piuttosto che un cane in taglia, magari di resa a livello venatorio, che però per certi motivi bascula come un cavallino da giostra e quando ferma ha la stessa espressività di un cavalletto da falegname.Commenta
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Approfitto per porgere una domanda anche se non proprio pertinente ...
Esiste secondo voi una relazione tra taglia e costruzione morfologica ( maggiore probabilita che una data dimensione (taglia) determini miglior qualità di movimento)
A me sembra che negli ultimi anni, ma non solo, tantissimi stilisti dalle eccelse qualità di galoppo e di movimento fossero di taglia ridotta... addirittura forse si fa prima a ricordare i Setter di taglia più o meno normale tipo Big Jim, giusto per ricordare uno ..
Tempo fa ho letto un'intervista ad A. Rovini in cui dichiarava di aver operato selezione con due criteri: compensazione e minor altezza al garrese..
Cosa ne pensate?Ultima modifica furietto; 03-04-17, 20:07.Francesco.Commenta
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