Sagome: Analisi delle Rosate

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  • nitro
    • Aug 2006
    • 166
    • Quartu Sant'Elena
    • Spinger Spaniel

    #1

    Sagome: Analisi delle Rosate

    Lo studio delle rosate è un argomento che da sempre afascina i cultori della balistica dell'arma liscia. I metodi che sono stati escogitati nel corso del tempo sono innumerevoli.
    A noi ne è venuto uno in mente che speriamo possa aiutare quantomeno l'interscambio dell'informazione.


    SAGOME


    Un caloroso saluto


    NITRO
  • emanuele1978

    #2
    ottimo ottimissimo lavoro!!!!

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    • giuseppe75
      ⭐⭐⭐
      • Jun 2009
      • 7253
      • cagliari
      • pointer setter bassotto breton beagle

      #3
      perfetto nitro....
      ciao ....
      giuseppe...[vinci][vinci]

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      • raffaellocrio
        ⭐⭐
        • Oct 2008
        • 554
        • ALATRI
        • SPRINGER SPANIEL---Kira

        #4
        ciao ragazzi,sapete dove potrei trovare la sagoma del colombaccio per provare le rosate??
        vi ringrazio saluti
        Christian [;)]

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        • amedeo
          ⭐⭐
          • Dec 2006
          • 280
          • Monte Porzio Catone, Roma, Lazio.

          #5
          Originariamente inviato da emanuele1978
          ottimo ottimissimo lavoro!!!!


          Un ringraziamente di cuore per la Vs presenza e la grande disponibilità

          Un abbraccio
          Amedeo

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          • cimedi
            ⭐⭐⭐
            • Sep 2006
            • 1862
            • Sannicola (Lecce), , Puglia.
            • Bassotto-pointer nero

            #6
            Sui vecchi libri di balistica venatoria c'era un elenco delle superfici offerte dai vari selvatici in cm2. Era sufficiente estrarre la radice quadrata della superficie del selvatico che a noi interessa e disegnare un quadrato sulla placca con i lati della radice estratta.
            Mi dirai che i selvatici non sono di forma quadrata, ma statisticamente è esattamente la stessa cosa. Comunque la tua idea è encomiabile perchè basta stampare su un foglio A4 la sagoma del selvatico che ci interessa facendoci risparmiare moltissimo tempo. Complimenti!!!!!!!!!!!!

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            • carmelo

              #7
              Ciao Nitro, mi complimento con te e tutto la staff tecnico della Siarm per la stupenda iniziativa e l'eccellente lavoro svolto, credo che tutto ciò consentirà di definire realisticamente l'area vitale della selvaggina che si intende insidiare, per cui le prove che saranno effettuate avranno sicuramente una definizione molto più pratica e razionale, inoltre utilizzando tali sagome per le nostre prove ci sarà una reale possibilità di confronto con quelle effettuate dagli altri amici del forum che le utilizzeranno, per cui questa fattiva collaborazione sarà senz'altro utile a mettere a punto una determinata cartuccia scambiandoci informazioni circa i dosaggi e la componentistica adottata da ognuno nelle proprie prove, che saranno riferite a dimensioni reali e non a semplici fogli di carta o sagome di selvatici fuori scala, certo per conoscere la effettiva efficacia della munizione occorreranno sen'altro ulteriori prove di velocità e penetrazione, però credo che disponendo già di informazioni certe circa il comportamento della rosata ci si possa rendere conto di primo acchitto, sulla base del rapporto dei pallini che attingeranno le parti vitali del selvatico, se la cartuccia è idonea o meno a garantire l'abbattimento della preda, pertanto sarà sicuramente rappresenta un buon punto di partenza.
              Un cordiale saluto a tutti voi ed un forte abbraccio.
              Carmelo.[:-golf]

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              • Gesual
                ⭐⭐
                • Jun 2007
                • 250
                • Ceprano, Frosinone, Lazio.
                • Bracco Italiano, Setter Inglese, Setter Gordon

                #8
                Originariamente inviato da cimedi
                Sui vecchi libri di balistica venatoria c'era un elenco delle superfici offerte dai vari selvatici in cm2. Era sufficiente estrarre la radice quadrata della superficie del selvatico che a noi interessa e disegnare un quadrato sulla placca con i lati della radice estratta.
                Mi dirai che i selvatici non sono di forma quadrata, ma statisticamente è esattamente la stessa cosa. Comunque la tua idea è encomiabile perchè basta stampare su un foglio A4 la sagoma del selvatico che ci interessa facendoci risparmiare moltissimo tempo. Complimenti!!!!!!!!!!!!
                Non credo sia esattamente così.
                Innanzitutto dovremmo tener conto che quando si effettua il tiro a caccia il selvatico è in volo, per cui non è sempre facile centrare il bersaglio. Questo già ci fa capire che il foglio A4 (21x29.7 cm) è assolutamente inadatto. Poi se volessimo fare un'analisi dettagliata sulla distribuzione della rosata dovremmo disegnare il cerchio esterno di diametro 75 cm, uno interno da 37.5 cm e poi ricavare 16 settori (tutto è riportato dettagliatamente nei migliori manuali di caricamento delle cartucce a pallini). Una volta stampato il bersaglio lo si fissa su un supporto idoneo e si provano le cartucce a seconda delle esigenze. Poi si stacca il foglio e si passa all'analisi vera e propria della rosata contando il numero dei pallini all'interno del cerchio da 75 cm e facendo il rapporto con il numero totale dei pallini inseriti nella carica; quindi si passa al conteggio dei pallini per ciascun settore in modo da avere un'idea precisa sulla regolarità. Ho cercato di essere breve, per cui ove mi fosse sfuggito qualche passaggio, rimando alla consultazione di un buon manuale di ricarica.
                Tuttavia ci tengo a sottolineare che l'analisi della distribuzione della rosata è un controllo facile a chiunque ma sarebbe opportuno prima di utilizzare le cariche, farle provare da un banco di prova autorizzato onde verificare i valori di pressione e velocità, molto importanti ai fini della sicurezza. [vinci]
                Sisto

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                • carmelo

                  #9
                  Originariamente inviato da Gesual
                  Non credo sia esattamente così.
                  Innanzitutto dovremmo tener conto che quando si effettua il tiro a caccia il selvatico è in volo, per cui non è sempre facile centrare il bersaglio. Questo già ci fa capire che il foglio A4 (21x29.7 cm) è assolutamente inadatto. Poi se volessimo fare un'analisi dettagliata sulla distribuzione della rosata dovremmo disegnare il cerchio esterno di diametro 75 cm, uno interno da 37.5 cm e poi ricavare 16 settori (tutto è riportato dettagliatamente nei migliori manuali di caricamento delle cartucce a pallini). Una volta stampato il bersaglio lo si fissa su un supporto idoneo e si provano le cartucce a seconda delle esigenze. Poi si stacca il foglio e si passa all'analisi vera e propria della rosata contando il numero dei pallini all'interno del cerchio da 75 cm e facendo il rapporto con il numero totale dei pallini inseriti nella carica; quindi si passa al conteggio dei pallini per ciascun settore in modo da avere un'idea precisa sulla regolarità. Ho cercato di essere breve, per cui ove mi fosse sfuggito qualche passaggio, rimando alla consultazione di un buon manuale di ricarica.
                  Tuttavia ci tengo a sottolineare che l'analisi della distribuzione della rosata è un controllo facile a chiunque ma sarebbe opportuno prima di utilizzare le cariche, farle provare da un banco di prova autorizzato onde verificare i valori di pressione e velocità, molto importanti ai fini della sicurezza. [vinci]
                  Ciao Gesual, permettimi di dire la mia in proposito, le modalità tecniche da te esattamente riassunte per effettuare l'analisi della rosata penso proprio siano a conoscenza di tutti, anche di quelli meno esperti, poichè credo che noi tutti abbiamo sottomano chi più e chi meno i manuali dei nostri più insigni Balistici passati e presenti, come pure è risaputa la necessità di effettuare le dovute prove di banco per avere la sicurezza della munizione che si intende creare (quando non si conoscono le caratteristiche del propellente impiegato) purtroppo non tutti hanno la possibilità di avere vicino un banco di prova ne' tantomeno la possibilità di recarsi personalmente (atteso che le munizioni non possono essere spedite) quindi io credo che mantenendosi sulle dosi medie consigliate dalle case produttrici e seguendo scrupolosamente le informazioni ed i consigli forniti dagli esperti nonchè quelle riportate nei manuali attuali, come quello aggiornato annualmente dal ns/ amico Garolini a cui va un plauso per l'impegno e la disponibilità verso noi tutti, i risultati di banco forniti dall'amico Gianni, dalla stessa Siarm e di tanti altri amici del forum, il problema della pericolosità sia molto ridotto, io stesso che carico cartucce da oltre 30 anni non ho mai provato una sola cartuccia in canna manometrica eppure non ho avuto mai nessun tipo di problema ne io ne gli innumerevoli amici a cui carico le cartucce, ma solo grosse soddisfazioni, utilizzando semplicemente il metodo simile a quello dell'amico Nitro il quale lo ha genialmente proposto in veste più tecnica e razionale.
                  Detto questo bisogna capire lo spirito con cui è stata concepita l'idea dell'area vitale del selvatico, che a mio avviso è proprio quello pratico, atto ad evitare complessi calcoli e formule matematiche che ti consente di accertare in modo pratico e con sufficiente certezza se la cartuccia è in grado di collocare un adeguato numero di pallini sul selvatico che si intende insediare, e non su un mega bersaglio da 75 cm di lato.
                  Come dice il buon Lubrano a questo punto la domanda sorge spontanea: Che te ne fai della media del numero dei pallini che attingono un cerchio di 60 cm di diametro quando devi sparare ad un selvatico con un'area vitale contenuta in un cerchio di appena 6 cm?
                  Sicuramente la media che ne uscirà fuori dai calcoli matematici sarà contenuta entro un range ottimale, ma il numero dei pallini che ha formato la media saranno collocati tutti al centro del punto mirato oppure saranno sparsi tutti attorno lasciando magari intatta quell'area mirata rappresentata appunto dalla sagoma effettiva del fringuello?
                  Ricordo sempre le parole di un vecchio e saggio cacciatore, quando ancora ragazzo ero alle prime armi (all'epoca i trattati di balistica non sapevano nemmeno cosa fossero) con cui si parlava di colombacci e cartucce ad esso appropriate, mi diceva sempre non ti illudere della grossa mole del colombo, poichè ad ali aperte sarà enorme, quello che ti devi preoccupare di fare è di riuscire a mettere a segno un adeguato numero di pallini su una superficie molto minore, e così dicendo chiuse il pugno della mano destra e mi disse "questo è il colombaccio" se i pallini non li collochi qua dentro quello se ne andrà spiumato, poichè i pallini che attraverseranno le penne delle ali o della coda lo faranno solo sorridere, a meno che non intervenga casualmente il fattore "C" che qualche pallino gli vada a rompere un'ala e dovrai corrergli dietro per i campi per poterlo acciuffare.
                  Inoltre credo che gli amici Simone e Giuseppe della Siarm dall'alto della loro competenza e della loro squisita disponibilità (del tutto gratuita) queste cose le conoscono bene (essendo il loro pane quotidiano) e quindi credo che il tuo intervento in proposito sia proprio fuori luogo, o quantomeno non sia coerente con lo spirito della loro lodevole iniziativa.
                  Cordiali saluti Carmelo.[:-golf]

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                  • cimedi
                    ⭐⭐⭐
                    • Sep 2006
                    • 1862
                    • Sannicola (Lecce), , Puglia.
                    • Bassotto-pointer nero

                    #10
                    Originariamente inviato da Gesual
                    Non credo sia esattamente così.
                    Innanzitutto dovremmo tener conto che quando si effettua il tiro a caccia il selvatico è in volo, per cui non è sempre facile centrare il bersaglio. Questo già ci fa capire che il foglio A4 (21x29.7 cm) è assolutamente inadatto. Poi se volessimo fare un'analisi dettagliata sulla distribuzione della rosata dovremmo disegnare il cerchio esterno di diametro 75 cm, uno interno da 37.5 cm e poi ricavare 16 settori (tutto è riportato dettagliatamente nei migliori manuali di caricamento delle cartucce a pallini). Una volta stampato il bersaglio lo si fissa su un supporto idoneo e si provano le cartucce a seconda delle esigenze. Poi si stacca il foglio e si passa all'analisi vera e propria della rosata contando il numero dei pallini all'interno del cerchio da 75 cm e facendo il rapporto con il numero totale dei pallini inseriti nella carica; quindi si passa al conteggio dei pallini per ciascun settore in modo da avere un'idea precisa sulla regolarità. Ho cercato di essere breve, per cui ove mi fosse sfuggito qualche passaggio, rimando alla consultazione di un buon manuale di ricarica.
                    Tuttavia ci tengo a sottolineare che l'analisi della distribuzione della rosata è un controllo facile a chiunque ma sarebbe opportuno prima di utilizzare le cariche, farle provare da un banco di prova autorizzato onde verificare i valori di pressione e velocità, molto importanti ai fini della sicurezza. [vinci]
                    Ciò che dici è tutto vero, lo spirito della prova consisteva semplicemente per vedere quanti pallini prende il selvatico con una data cartuccia e magari stampando la sagoma o quadrato della superficie media su un trasparente, vedere spostando la stampa trasparente se in alcuni punti il selvatico sarebbe passato indenne o il numero minimo di pallini che avrebbe preso. Capisco che è una prova molto approssimativa e che i pallini non arrivano tutti insieme sul bersaglio, ma questo ci porta su un argomento molto più complicato.
                    Le regole che conosci tu le conosciamo un po' tutti, qui si parlava di un altro argomento.[:-golf][ciao]
                    Ultima modifica cimedi; 31-08-09, 01:39.

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                    • ARTU'
                      ⭐⭐
                      • Jun 2008
                      • 629
                      • quella città toscana che puzza di cacca di cavallo.....

                      #11
                      Ciao Giuseppe, bravo hai fatto un buon lavoro.......se non altro per aver una volta per tutte, stabilito con sufficiente precisione la superficie in cm quadrati che le diverse specie di selvaggina offrono come bersaglio.
                      Con ciò mi sembra abbastanza improponibile però, è stabilire la bontà di una cartuccia o di un determinato assetto di caricamento dalla semplice valutazione o conta dei pallini che hanno colpito il bersaglio (tordo o beccaccia che sia).
                      Preciso che provare le cartucce che mi ricarico è una cosa che ho sempre fatto così come ho sempre ricercato i sistemi più attendibili e non eccessivamente laboriosi e complicati per valutare, con ragionevole probabilità, la bontà o meno di una cartuccia.
                      Tralasciando alcuni metodi appresi in diversi anni di caricamento basati più su senzazioni "a pelle" che altro (ma che poi generalmente vengono confermati da prove più specifiche) personalmente reputo che i parametri essenziali per stabilire un eccellente assetto di caricamento (ricordiamoci che la perfezione in tal senso senza l'ausilio di speifiche attrezzature di prova è molto difficile da raggiungere) siano essenzialmente tre:
                      1) una uniforme distribuzione della rosata
                      2) la maggior concentrazione di pallini entro il cerchio teorico di 75 cm.
                      3) l'assenza o il minor numero possibile di vuoti o di grappoli di pallini

                      E' facile immaginare che con il sistema da te proposto utilizzando, per giunta, un foglio A4 o giù di lì, tali parametri siano ben difficili se non impossibili da valutare.
                      Teniamo anche presente (ma questo vale un pò per tutte le prove che vengono condotte su fogli di carta più o meno grandi) che forare un foglio di carta posto a 30-35 metri è tutt'altra cosa che produrre delle ferite letali su un selvatico.
                      Ecco perchè anche rosate omogenee e ben concentrate devono necessariamente essere confermate nei test in canna manometrica ma soprattutto nella prova più veritiera, ovvero, a caccia
                      Su questo ultimo aspetto (della prova direttamente a caccia) consentitemi una breve divagazione..........mi sembra che troppo spesso su questo forum (come sugli altri) tante dosi consigliate e che dovrebbero essere proposte solo a titolo puramente indicativo (vista la variabilità dei vari lotti di povere) vengono invece prese come "oro colato" dando l'impressione che una buona cartuccia venga partorita (e già provata) prima nel forum che nel terreno di caccia.
                      Ma quante volte è capitato che una cartuccia dai valori di banco super equilibrati si è poi dimostrata nella pratica "fiacca" o "troppo pepata"?
                      Concludendo e sgombrando il campo da ogni polemica che il mio discorso potrebbe innescare ribadisco il mio apprezzamento per quanto ha proposto Giuseppe (con il quale tra l'altro sono amico da un pezzo [:-golf]) ma tra questo e valutare positivamente o negativamente una cartuccia........bèh!!! francamente ce ne corre ............
                      Un saluto
                      Fulvio
                      .......never step back......

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                      • Gesual
                        ⭐⭐
                        • Jun 2007
                        • 250
                        • Ceprano, Frosinone, Lazio.
                        • Bracco Italiano, Setter Inglese, Setter Gordon

                        #12
                        Originariamente inviato da carmelo
                        Ciao Gesual, permettimi di dire la mia in proposito, le modalità tecniche da te esattamente riassunte per effettuare l'analisi della rosata penso proprio siano a conoscenza di tutti, anche di quelli meno esperti, poichè credo che noi tutti abbiamo sottomano chi più e chi meno i manuali dei nostri più insigni Balistici passati e presenti, come pure è risaputa la necessità di effettuare le dovute prove di banco per avere la sicurezza della munizione che si intende creare (quando non si conoscono le caratteristiche del propellente impiegato) purtroppo non tutti hanno la possibilità di avere vicino un banco di prova ne' tantomeno la possibilità di recarsi personalmente (atteso che le munizioni non possono essere spedite) quindi io credo che mantenendosi sulle dosi medie consigliate dalle case produttrici e seguendo scrupolosamente le informazioni ed i consigli forniti dagli esperti nonchè quelle riportate nei manuali attuali, come quello aggiornato annualmente dal ns/ amico Garolini a cui va un plauso per l'impegno e la disponibilità verso noi tutti, i risultati di banco forniti dall'amico Gianni, dalla stessa Siarm e di tanti altri amici del forum, il problema della pericolosità sia molto ridotto, io stesso che carico cartucce da oltre 30 anni non ho mai provato una sola cartuccia in canna manometrica eppure non ho avuto mai nessun tipo di problema ne io ne gli innumerevoli amici a cui carico le cartucce, ma solo grosse soddisfazioni, utilizzando semplicemente il metodo simile a quello dell'amico Nitro il quale lo ha genialmente proposto in veste più tecnica e razionale.
                        Detto questo bisogna capire lo spirito con cui è stata concepita l'idea dell'area vitale del selvatico, che a mio avviso è proprio quello pratico, atto ad evitare complessi calcoli e formule matematiche che ti consente di accertare in modo pratico e con sufficiente certezza se la cartuccia è in grado di collocare un adeguato numero di pallini sul selvatico che si intende insediare, e non su un mega bersaglio da 75 cm di lato.
                        Come dice il buon Lubrano a questo punto la domanda sorge spontanea: Che te ne fai della media del numero dei pallini che attingono un cerchio di 60 cm di diametro quando devi sparare ad un selvatico con un'area vitale contenuta in un cerchio di appena 6 cm?
                        Sicuramente la media che ne uscirà fuori dai calcoli matematici sarà contenuta entro un range ottimale, ma il numero dei pallini che ha formato la media saranno collocati tutti al centro del punto mirato oppure saranno sparsi tutti attorno lasciando magari intatta quell'area mirata rappresentata appunto dalla sagoma effettiva del fringuello?
                        Ricordo sempre le parole di un vecchio e saggio cacciatore, quando ancora ragazzo ero alle prime armi (all'epoca i trattati di balistica non sapevano nemmeno cosa fossero) con cui si parlava di colombacci e cartucce ad esso appropriate, mi diceva sempre non ti illudere della grossa mole del colombo, poichè ad ali aperte sarà enorme, quello che ti devi preoccupare di fare è di riuscire a mettere a segno un adeguato numero di pallini su una superficie molto minore, e così dicendo chiuse il pugno della mano destra e mi disse "questo è il colombaccio" se i pallini non li collochi qua dentro quello se ne andrà spiumato, poichè i pallini che attraverseranno le penne delle ali o della coda lo faranno solo sorridere, a meno che non intervenga casualmente il fattore "C" che qualche pallino gli vada a rompere un'ala e dovrai corrergli dietro per i campi per poterlo acciuffare.
                        Inoltre credo che gli amici Simone e Giuseppe della Siarm dall'alto della loro competenza e della loro squisita disponibilità (del tutto gratuita) queste cose le conoscono bene (essendo il loro pane quotidiano) e quindi credo che il tuo intervento in proposito sia proprio fuori luogo, o quantomeno non sia coerente con lo spirito della loro lodevole iniziativa.
                        Cordiali saluti Carmelo.[:-golf]
                        Non era mia intenzione mettere in dubbio le capacità e la volontà di Simone (che oltretutto conosco) e di Giuseppe nè sminuire il loro encomiabile lavoro.
                        Volevo semplicemente dire che un bersaglio ridotto (parlo del foglio A4 e non la sagoma disegnata del selvatico) non ci darà mai l'idea precisa della rosata e del numero di pallini a bersaglio poichè la maggior parte delle volte non si riesce a colpire il bersaglio in volo con la parte centrale della rosata (come invece accade sul foglio di carta fissato su supporto). Per questo credo sia importante conoscere la distribuzione dell'intera carica di pallini, in modo tale da avere anche una visione del margine di errore.
                        Mi scuso se non sono riuscito a farmi capire.
                        Per il resto non intendevo porre veto sulle conoscenze balistiche degli intervenuti ma ho detto la mia come facciamo tutti qui nel forum; non sempre si riesce a fare interventi "non fuori luogo" o "coerenti" ma anche questo fa parte del bagaglio di difetti che sicuramente ho ma che di certo non mancano a nessuno ! [:-bunny]
                        Buona giornata
                        Sisto

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                        • nitro
                          • Aug 2006
                          • 166
                          • Quartu Sant'Elena
                          • Spinger Spaniel

                          #13
                          Innazittutto un grazie di cuore a tutti per la partecipazione e l'apprezzamento del lavoro sia con pareri positivi o meno. Infatti anche le critiche costruttive sono spesso molto utili.
                          Mi sembra oltremodo corretto rispondere a tutti.
                          Ringrazio Emanuele1978, Giuseppe75 ed Amedeo per la stima dimostrata che contraccambio vivamente.
                          Raffaellocrio ha fatto notare un particolare rilevante: non c'è la sagoma del Colombaccio. Ottima osservazione, ci mettiamo subito all'opera per aggiungerla.
                          Ottima anche l'osservazione di Cimedi, infatti è una delle prime considerazioni che abbiamo fatto, partendo dall'area vulnerabile sviluppabile sia in un quadrato che in un cerchio. Poi invece abbiamo pensato di svilupparla tenendo conto della distribuzione sul selvatico.
                          Gesual ha fatto notare una cosa importante la prova non è paragonabile a prove su superfici maggiori, abbiamo optato però per un formato ridotto per migliorare la manegevolezza in modo da facilitarne l'utilizzo come è stato spiegato nell'articcolo.
                          Artù.
                          Le considerazioni sui 3 punti:
                          1) una uniforme distribuzione della rosata
                          2) la maggior concentrazione di pallini entro il cerchio teorico di 75 cm.
                          3) l'assenza o il minor numero possibile di vuoti o di grappoli di pallini
                          non fanno una grinza, ma già è stato esposto a chiare lettere nell'articcolo.
                          Ma abbiamo potuto riscontrare che fogli così grandi sono ahimé un pò ingombranti e quindi pochi sarebbero disposti a portarseli dietro a differenza di un banale ed apparentemente inutile formato A4.
                          Questo piccolo "Giochino" però ci dà una condizione non sufficiente ma necessaria. In altri termini se non viene rispettata la condizione che prevede un certo numero di pallini nell'area vulnerabile la cartuccia potrebbe non essere adatta allo scopo. Ben inteso che il tiro deve essere assestato con sufficiente dose di collirio cercando di mettere il centro della rosata sul bersaglio. Fatto questo si analizzano le sagome che rittraggono l'area vulnerabile escludendo le parti non vitali o aleatorie che però possono essere individuate con un facile colpo d'occhio da parte di un cacciatore con un minimo di esperienza e valutare se l'area confinante con la sagoma presenta vuoti o meno. Penso sia logico che se sparo 5 sagome e non metto il numero di pallini ricchiesto sono di fronte ad un dilemma: la cartuccia potrebbe non andare o devo aggiungere alcune gocce di collirio.
                          Ben inteso come affermato più volte la condizione non è sufficiente anche se il bersaglio viene colpito poiché bisognerebbe analizzare penetrazione e quant'altro. Penso però che al di là di ciò se la mia cartuccia a venti metri piazza una media di 10 pallini sulla sagoma della beccaccia su circa 5 colpi posso ben sperare se invece i pallini sono 1 o 2 cosa ne dite rivedo assetto o cambio collirio?
                          Che dire di Carmelo, non coglie nel centro solo i bersagli al volo da buon tiratore quale è ma afferra perfettamente anche i concetti. Non ho parole per esprimere la gioia nel constattare che il nostro pensiero è stato capito a pieno e conoscendo personalmente le capacità di Carmelo penso che questo nostro lavoro sia solo lo spunto per ulteriori ed importanti considerazioni che potranno essere condivise assieme a tutti gli amici che comprendono il nostro impegno e si offrono di condividerlo anche con delle critiche se necessarie. Cerchiamo di rendere l'informazione facile e fruibile, la ricarica ha bisogno di collaborazione e scambio di idee in un clima sempre e comunque di stima e amicizia.
                          Un sentitissimo grazie di cuore ed un caloroso saluto a tutti.
                          NITRO

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                          • oscar
                            ⭐⭐⭐
                            • Dec 2008
                            • 3597
                            • biella
                            • setter e pointer

                            #14
                            Proprio un buon lavoro.
                            [bastone] FERMIAMO LA POSTA ALLA BECCACCIA

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                            • cimedi
                              ⭐⭐⭐
                              • Sep 2006
                              • 1862
                              • Sannicola (Lecce), , Puglia.
                              • Bassotto-pointer nero

                              #15
                              Originariamente inviato da nitro
                              Cerchiamo di rendere l'informazione facile e fruibile, la ricarica ha bisogno di collaborazione e scambio di idee in un clima sempre e comunque di stima e amicizia.
                              Un sentitissimo grazie di cuore ed un caloroso saluto a tutti.
                              NITRO
                              Grazie anche a te, la stima è reciproca[:-golf][ciao]

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