metodo di foratura a punta a cannone

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  • martinofranc
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    #1

    metodo di foratura a punta a cannone

    agli esperti del forum....
    i monocanna beretta mod. 412 e 413 degli anni 70, la beretta in quegli anni le canne le ha realizzate con il metodo di foratura dal pieno cioè metodo punta a cannone o rotomartellate a freddo...?? e la qualità dell'acciaio bilegato al cromo molibdeno di allora

    aspetto riscontro.............grazie
  • edo49
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    #2
    Nel 1977 o giù di li acquistai un monocanna 412 usato cal 28, con una calciatura in noce veramente bella, ma la canna...! Era abbastanza arrugginita nella zona immediatamente dopo la camera di scoppio. Ricordo che la pulii accuratamente, con scovolino ed olio per armi, ma quando la tirai fuori dall'armadio, mesi dopo, mi accorsi che si era prodotta nuova ruggine, che era anche caduta in granelli sul piano del percussore ! Per fermarla dovetti spennellare all'interno del "Ferox". Ciò nonostante lo adoperai caricando cartuccine alle dosi minime di MB o Sidna, con bossolo "Rosso cane" di cartone,6,45, borre di sughero, 15 gr di piombi 11 o10 ed O.T.. In quegli anni si poteva sparare ai passeri, e ne incarnierai parecchi, nelle mattinate di nebbia, sopra i salici. Sparavo a 15, 20 m. Una volta (1978) ammazzai un Cuculo, al volo, e tuttora giace, impagliato, nello studio di un mio amico. Tutto questo per dire che l'acciaio teme le corrosioni, ma se trattato decentemente (pulito ogni volta) sa dare grandi soddisfazioni. E' da tenere presente, che il tipo di acciaio si comporta diversamente, a seconda del calibro, perchè più questo è piccolo, meglio resiste alle alte pressioni, perchè in proporzione c'è più metallo rispetto alla circonferenza che porta la pressione. Secondo me influisce meno anche il tipo di lavorazione impiegata nel realizzare la canna, perchè, in proporzione è piu massiccia e più lunga. Ho raccontato della mia canna, per dire che sparava decentemente pur avendo una parte "segnata" dalla ruggine, forse perchè la borra era abbastanza lunga e comprimibile da far tenuta nel piccolo calibro, nonostante le magagne.

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    • martinofranc
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      • Jan 2010
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      • TORRACA (SA)

      #3
      Originariamente inviato da edo49
      Nel 1977 o giù di li acquistai un monocanna 412 usato cal 28, con una calciatura in noce veramente bella, ma la canna...! Era abbastanza arrugginita nella zona immediatamente dopo la camera di scoppio. Ricordo che la pulii accuratamente, con scovolino ed olio per armi, ma quando la tirai fuori dall'armadio, mesi dopo, mi accorsi che si era prodotta nuova ruggine, che era anche caduta in granelli sul piano del percussore ! Per fermarla dovetti spennellare all'interno del "Ferox". Ciò nonostante lo adoperai caricando cartuccine alle dosi minime di MB o Sidna, con bossolo "Rosso cane" di cartone,6,45, borre di sughero, 15 gr di piombi 11 o10 ed O.T.. In quegli anni si poteva sparare ai passeri, e ne incarnierai parecchi, nelle mattinate di nebbia, sopra i salici. Sparavo a 15, 20 m. Una volta (1978) ammazzai un Cuculo, al volo, e tuttora giace, impagliato, nello studio di un mio amico. Tutto questo per dire che l'acciaio teme le corrosioni, ma se trattato decentemente (pulito ogni volta) sa dare grandi soddisfazioni. E' da tenere presente, che il tipo di acciaio si comporta diversamente, a seconda del calibro, perchè più questo è piccolo, meglio resiste alle alte pressioni, perchè in proporzione c'è più metallo rispetto alla circonferenza che porta la pressione. Secondo me influisce meno anche il tipo di lavorazione impiegata nel realizzare la canna, perchè, in proporzione è piu massiccia e più lunga. Ho raccontato della mia canna, per dire che sparava decentemente pur avendo una parte "segnata" dalla ruggine, forse perchè la borra era abbastanza lunga e comprimibile da far tenuta nel piccolo calibro, nonostante le magagne.
      ciao Edo...

      infatti io mantengo tutti i miei fucili in modo maniacale se ti farei vedere il mio monocanna beretta calibro 28 acquistato per corrispondenza il 1973 da mio padre, che bei tempi quando i fringuelli erano come i moscerini, se non fosse per qualche abrasione sui legni dovuto sicuramente a qualche caduta, e sfregamento sulla cartucciera, il metallo e la canna sono una meraviglia sembra comperato da poco tempo - caratteristiche canna lunga 71 cm. foratura 14,2 - mod. 412 calcio in noce.

      ma io volevo sapere il tipo di acciaio impiegato sarebbe il bilegato al cromo molibdeno e sue caratteristiche e il metodo di lavorazione della beretta in quel periodo............grazie

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      • edo49
        Moderatore
        • Jan 2009
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        #4
        Originariamente inviato da martinofranc
        ciao Edo..
        ma io volevo sapere il tipo di acciaio impiegato sarebbe il bilegato al cromo molibdeno e sue caratteristiche e il metodo di lavorazione della beretta in quel periodo............grazie
        Posso solo aggiungere che, da catalogo Beretta del 1968, che tutta la produzione dei fucili Beretta di allora, escluso serie SO che costava un botto, era passata con canne in High Strenght...che voleva appunto dire acciaio ad alta resistenza. Secondo il mio modesto parere, era un ottimo acciaio, che rispetto alle produzioni precedenti (doppiette 409 e 410), migliorava di molto la resistenza alle pressioni delle canne, pur mantenendo una buona elasticità. Non a caso si elevarono le pressioni di prova dei fucili, e nacquero i Magnum, che prima non erano possibili. Forse si perse un pò in resistenza all'ossidazione, perchè queste canne arrugginiscono più facilmente rispetto le precedenti. Però nacquero allora degli ottimi metodi di cromatura e saldatura con lega di argento. (le saldature in ottone indebolivano il metallo). Nel tuo 412 credo conti meno il metodo di realizzazione, dato che i piccoli calibri hanno una parete di canna più resistente e meno elastica rispetto al 12, purchè sia liscia e con tolleranze giuste.

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