Come traspare che MAI si potrebbe abolire la caccia, ma rendercela maledettamente difficile!!!!
Referendum abolizione caccia
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Più che odio, noto purtroppo un programma ben definito, e l'ammissione ancora una volta ce ne fosse stato bisogno che la 157 è figlia di una scappatella, ormai diventata di pubblico dominio tra AAVV e Anticaccia! Scritto nero su bianco tra le righe ....
Come traspare che MAI si potrebbe abolire la caccia, ma rendercela maledettamente difficile!!!!La mia vita è un bosco, il mio cane al mio fianco, un fucile in spalla -
Perdonami, ma differentemente da te io non nutro alcuna stima verso gli ambientalisti che menzioni...peraltro non capisco come possono definirsi ambientalisti...per me sono solo degli esaltati. Tu dici se ci peretteranno di cacciare ecc. ecc.: io sono convintissimo che potremmo continuare la pratica venatoria, non solo la caccia al cinghiale, solo se al referendum che probabilmente verrà fatto il prossimo anno, pochissimi si recheranno alle urne e comunque al di sotto del 50% degli aventi diritto al voto.... stai pur certo che i votanti si esprimeranno in massa contro la caccia...non si deve cadere nella loro trappola...ocio amici!!Per quanto non nutra una grande stima per le associazioni ambientaliste resta il fatto che Enpa , WWF ecc... sono guidate da persone a cui un minimo di buon senso sia rimasto, a differenza del 1990 i danni che provocano alcune specie selvatiche sono di fronte agli occhi di tutti e anche le stesse associazioni ambientaliste pur dovendo opporsi alla nostra passione pubblicamente sanno che il problema fauna selvatica non può essere risolto con la pillola alle cinghialesse...mi duole dirlo, a me interessano in pratica solo le lepri...se ci permetteranno ancora di cacciare sarà per colpa/merito del cinghiale e dei caprioli
P.S.
Noi spendiamo e anche tanto...pecunia non olet...Commenta
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Parlano solo perchè gli brucia il fondo schiena a non essere loro a guidare tutta la baracca. Questi ci odiano alla stessa stregua e anche di più rispetto a tutti gli altri appartanenti alle diverse associazioni animalare e che sono loro, insieme al wwf, i responsabili della stretta alquando fasulla dei calendari venatori.Ho letto interamente la lettera della presidentessa dell' enpa. Posso solo dire che nonostante non appoggino il referendum del in particolare, dalla stessa traspare un fortissimo odio nei nostri confronti e rispetto pari a meno di zero, quindi, per quel che mi riguarda ricambio con la stessa moneta; il loro resta solo un comportamento guidato esclusivamente dal fanatismoUltima modifica mb51; 19-07-21, 14:08.Commenta
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Che nn si debba andare a votare all'eventuale regerendum, mi sembra ovvioPerdonami, ma differentemente da te io non nutro alcuna stima verso gli ambientalisti che menzioni...peraltro non capisco come possono definirsi ambientalisti...per me sono solo degli esaltati. Tu dici se ci peretteranno di cacciare ecc. ecc.: io sono convintissimo che potremmo continuare la pratica venatoria, non solo la caccia al cinghiale, solo se al referendum che probabilmente verrà fatto il prossimo anno, pochissimi si recheranno alle urne e comunque al di sotto del 50% degli aventi diritto al voto.... stai pur certo che i votanti si esprimeranno in massa contro la caccia...non si deve cadere nella loro trappola...ocio amici!!Commenta
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Concordo in pieno, ho aperto dicendo che non nutro grande stima per le associazioni. animaliste, ma il fatto che si oppongano esse stesse al referendum e che non ne abbiano voluto indire uno da 30 anni mi fa pensare che esse stesse pur dicendosi contrarie alla caccia di fatto non ne auspichino l'abolizione tout court...Perdonami, ma differentemente da te io non nutro alcuna stima verso gli ambientalisti che menzioni...peraltro non capisco come possono definirsi ambientalisti...per me sono solo degli esaltati. Tu dici se ci peretteranno di cacciare ecc. ecc.: io sono convintissimo che potremmo continuare la pratica venatoria, non solo la caccia al cinghiale, solo se al referendum che probabilmente verrà fatto il prossimo anno, pochissimi si recheranno alle urne e comunque al di sotto del 50% degli aventi diritto al voto.... stai pur certo che i votanti si esprimeranno in massa contro la caccia...non si deve cadere nella loro trappola...ocio amici!!
In merito al referendum poi concordo che assolutamente non si debba andare al voto e nel caso in cui si vada puntare sull'astensione...Commenta
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Secondo me, i “grossi” non si immischiano poiché ben sanno che l’abolizione totale della caccia creerebbe dei problemi enormi, sia a livello economico che ambientale, e non ci sono al momento alternative ma addirittura dovrebbero, nel futuro, chinare il capo e cospargerlo di ceneri chiedendo scusa recitando il mea culpa dovendo ammettere l’errore compiuto.
Molto più facile lasciare le cose così come sono, chiedendo magari eventuali piccole modifiche, e poter continuare a fare consenso di protezionisti con slogan vari: fare gli stupidi per non pagare il sale si dice da noi.
Ben sanno che tutte le conseguenze ricadrebbero poi su di loro…Commenta
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Partecipare al voto consegnando la scheda in bianco concorre al raggiungimento del quorum...non si deve andare.Concordo in pieno, ho aperto dicendo che non nutro grande stima per le associazioni. animaliste, ma il fatto che si oppongano esse stesse al referendum e che non ne abbiano voluto indire uno da 30 anni mi fa pensare che esse stesse pur dicendosi contrarie alla caccia di fatto non ne auspichino l'abolizione tout court...
In merito al referendum poi concordo che assolutamente non si debba andare al voto e nel caso in cui si vada puntare sull'astensione...
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Anche la LIPU si espone con un comunicato
La Lipu sui Referendum per l’abrogazione totale e di una parte della legge 157/1992 sull’attività venatoriaCome è noto, è stata avviata una raccolta firme per l’indizione di due referendum con oggetto l’abrogazione totale e l’abolizione parziale della legge 157/1992 e, in sostanza, l’abolizione dell’attività venatoria.Tale iniziativa, alla quale la Lipu non aderisce, è stata assunta da un’associazione chiamata ORA - Rispetto per tutti gli animali (per l’abolizione totale) e da un comitato composto da 12 associazioni. Nessuna delle principali organizzazioni ambientaliste e animaliste è stata coinvolta nella valutazione dell’iniziativa, se non quando la decisione era ormai assunta e i quesiti depositati. La richiesta avanzata ex post alle associazioni è stata semplicemente di aderire e contribuire alla campagna di raccolta delle firme.Anche la Lipu, che non conosceva queste organizzazioni e dunque non ha mai avuto modo di relazionarsi con esse, ha ricevuto tale richiesta, alla quale, al pari di tutte le organizzazioni interpellate ex post, ha fatto presente almeno una parte delle molteplici criticità che un’azione del genere presenta.Negli ultimi 25 anni nessun referendum ha raggiunto il quorum necessario a validarlo. L’unica eccezione è rappresentata dal referendum sul nucleare del 12-13 giugno 2011, che ottenne il quorum per poco più di 4 punti percentuali (54,79%) unicamente grazie alla drammatica combinazione con lo scalpore per la tragedia di Fukushima, occorsa solo poche settimane prima (11 marzo), in piena campagna referendaria.Gli altri referendum sono falliti tutti, non raggiungendo il quorum nonostante le tematiche di interesse generale (dalla magistratura ai sistemi elettorali, dal mercato del lavoro alla procreazione assistita) e l'impegno diretto di forze politiche e sociali con vaste organizzazioni territoriali e disposizione di risorse. Un fallimento testimoniato dalle percentuali di votanti, lontanissime da quelle necessarie, come si evince dagli esempi riportati qui di seguito.Abolizione della progressione delle carriere dei magistrati (1997) 30,2%Abolizione del Ministero dell’Agricoltura (1997) 30,1%Divieto di accesso per i cacciatori nei fondi privati (1997) 30,2%Abolizione dell’Ordine dei giornalisti (1997) 30,0%Rimborsi elettorali (2000) 32.2%Sistema elettorale proporzionale (2000) 32,4%Consiglio superiore della Magistratura (2000) 31,9%Trattenute sindacali (2000) 32,2%Reintegro dei lavoratori ex Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (2003) 25,5%Servitù coattiva per gli elettrodotti (2003) 25,4%Procreazione assistita (2003) 25,5%Sistema elettorali (2009) 23,31%Proroga per le trivellazioni marine per idrocarburi (2016) 31,18% Portare alle urne 24 milioni di cittadini (il numero all’incirca necessario al raggiungimento del quorum del 50% più uno dei votanti) è un’impresa che riesce, e a fatica, ormai solo nelle elezioni politiche. Tale impresa è pressoché impossibile in un referendum (quantomeno fino a che vigerà il principio del quorum) persino se - come dimostrano le materie dei referendum falliti - a sostenere il referendum siano soggetti di grandi dimensioni come i partiti politici, le organizzazioni sindacali, le grandi organizzazioni di categoria. Vasti spiegamenti di forze e disponibilità di risorse, per operazioni che, tra progettazione, raccolta delle firme, verifiche di legittimità, attività di propaganda elettorale e voto, richiedono lunghi tempi di preparazione, nei quali i soggetti impegnati si dedicheranno quasi esclusivamente a quell’impegno.Il tutto, con il rischio/certezza che il quorum non venga raggiunto e con gli effetti che ne conseguono, tutt’altro che indolori, tra cui, nel caso in oggetto, l’impropria percezione che le cittadine e i cittadini del nostro Paese siano disinteressati al tema venatorio e alla tutela degli animali selvatici.Non solo. Se anche, per assurdo, un referendum dovesse raggiungere il risultato atteso, resta in capo al Parlamento la possibilità di rimescolare le carte e tornare in breve tempo a legiferare sulla stessa materia oggetto dei quesiti referendari, facendo rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta. Si pensi, ad esempio, a quanto accaduto con il referendum sull’acqua pubblica (accorpato al referendum sul nucleare del 2011) rispetto al quale le decisioni politiche successive al voto hanno nella sostanza e nella forma smentito l’esito del medesimo e la volontà in esso espressa.Peraltro, nel caso in oggetto, tale rischio risulterebbe particolarmente alto perché - per fare un altro esempio - qualora si dovesse abrogare l’articolo 19bis della legge 157/1992 che recepisce l’articolo 9 della Direttiva Uccelli in materia di deroghe al divieto di caccia (danni all’agricoltura o sicurezza pubblica), l’Italia verrebbe a trovarsi scoperta in tema di normativa comunitaria (nelle parti su cui sono già occorse una procedura di infrazione comunitaria e una condanna da parte della Corte di Giustizia) e dovrebbe quindi tornare a legiferare, con tutti i rischi comportati dal riaprire una questione positivamente chiusa negli anni scorsi.Ciò, per non parlare dell’eventuale abrogazione dell’articolo 30, che punisce penalmente non solo i cacciatori che compiono i reati ma anche gli uccellatori che usualmente sono sprovvisti di porto di fucile e verrebbero dunque a trovarsi in una paradossale situazione di impunità.I promotori dei referendum, come detto, hanno lanciato l'iniziativa senza confrontarsi preventivamente con i molti soggetti che si occupano costantemente di questi temi. Non hanno creato un momento di valutazione comune, non hanno discusso se fosse davvero sensato lanciare un'iniziativa del genere. La hanno decisa (peraltro in piena emergenza pandemica) e solo in seguito hanno informato le associazioni, chiedendone l’adesione. Fossimo stati interpellati per tempo, avremmo avuto modo di argomentare le tante, forti perplessità implicate dalla questione e invitato a diverse valutazioni.La caccia non ci piace. Tra le ragioni della nascita della Lipu c’è proprio la battaglia per contrastare questa pratica, criticabile per ragioni ecologiche, ambientali, etiche, culturali, sociali. Noi pensiamo che appartenga ad un mondo passato e la contrastiamo in modo costante, progressivo e forte.Abbiamo cominciato questa battaglia nel 1965. Abbiamo ottenuto il primo grande successo nel 1967, con l’abolizione delle caccie primaverili e il contenimento dell’uccellagione. Abbiamo continuato negli anni Settanta, con la definizione della fauna quale patrimonio dello Stato. Abbiamo proseguito con i referendum degli anni Settanta, Ottanta e primi Novanta fino alla legge 157. Siamo andati avanti, a livello nazionale ed europeo, contribuendo a ridurre a meno di quattro mesi la stagione venatoria che un tempo durava da agosto a marzo, con “finestre” di deroghe ad aprile e maggio. Abbiamo contribuito a dimezzare le specie cacciabili e ridurre di due terzi il numero dei cacciatori. Abbiamo fatto tutto questo e ancora abbiamo una lunga strada davanti, la quale porterà, ne siamo certi, alla vittoria della natura e del rispetto per le sue bellezze, esigenze, varietà.La nostra azione, condivisa con moltissime persone e tante associazioni con cui lavoriamo assieme, ogni giorno, fianco a fianco, è un’azione complessa, impegnativa, che necessita di lavoro scientifico, dati, informazioni, azioni politiche, campagne mediatiche, coinvolgimento della gente ma che mai deve fare a meno della razionalità, della visione, della ragionevolezza, senza le quali anche i più grandi obiettivi e le migliori intenzioni rischiano di fallire, trasformandosi nel proprio contrario e infine ritorcendosi contro.È un rischio che dobbiamo evitare, per il bene della natura.Commenta
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La lav invece è più agguerrita e già minaccia per l'anno prossimo...
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l'anno prossimo non si possono fare referendum, ci sono le elezioni (in teroria....[fiuu][fiuu][fiuu])
Urge un governo nuovo che metta mano a sta benedetta 157 con una legge nuova, moderna, che trovi consenso del mondo agricolo, basati su dati e non su chiacchiere.
Allora potremo dormire sonni tranquilli, altrimenti ogni anno sarà un agoniaLa mia vita è un bosco, il mio cane al mio fianco, un fucile in spallaCommenta
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Carissimo Tex, spero tu abbia ragione riguardo il posticipo dell'eventuale referendum...non è che magari viene fatto contestualmente ad eventuali nuove elezioni perchè in questo caso siamo fritti. Riguardo ad una nuova legge, più moderna io ci andrei cauto..non credi che ai nostri detrattori poco interessa della legge; loro ci vogliono sconfitti..pensi che potrebbero ricredersi!...io no. Ragionano per partito preso e avranno sempre un atteggiamento ostile nei nostri riguardi, a prescindere. Riguardo il mondo agricolo, almeno qui da noi, stanno recintando ovunque, non vogliono estranei sui loro campi. E' dura credimi x la caccia. Ripeto quanto ho esternato in altri post: siamo pochi soli e disorganizzati.l'anno prossimo non si possono fare referendum, ci sono le elezioni (in teroria....[fiuu][fiuu][fiuu])
Urge un governo nuovo che metta mano a sta benedetta 157 con una legge nuova, moderna, che trovi consenso del mondo agricolo, basati su dati e non su chiacchiere.
Allora potremo dormire sonni tranquilli, altrimenti ogni anno sarà un agoniaCommenta
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Aggiungo che alle prossime e future elezioni noi cacciatori dovremmo scegliere bene chi vogliamo ci rappresenti, soprattutto ma non solo in riferimento alla nostra passione. Negli ultimi anni e specie nell'ultimo periodo, abbiamo avuto abbondantemente modo di valutare chi sono i Soggetti che meno ci "amano!!!Commenta
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Questa cosa è già più preoccupante. Non so se si può dire ma l'unico partito che è apertamente pro-caccia è fratelli d'Italia con i vari Fiocchi, Berlato, Mazzali ecc. Un po' meno la Lega comunque sempre meglio di altri partiti. Alcuni sostengono che bisogna guardare prima al bene del paese e poi alla caccia...beh mi pare che la maggioranza di quelli che sono attualmente al governo non solo se ne sbattono della caccia ma anche del bene del bel paeseLa lav invece è più agguerrita e già minaccia per l'anno prossimo...
https://www.bighunter.it/Caccia/Arch...6/Default.aspxCommenta
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Lo stesso referendum sull'abrogazione di parte della 157 è stato presentato in fretta e furia appunto per questo.Carissimo Tex, spero tu abbia ragione riguardo il posticipo dell'eventuale referendum...non è che magari viene fatto contestualmente ad eventuali nuove elezioni perchè in questo caso siamo fritti. Riguardo ad una nuova legge, più moderna io ci andrei cauto..non credi che ai nostri detrattori poco interessa della legge; loro ci vogliono sconfitti..pensi che potrebbero ricredersi!...io no. Ragionano per partito preso e avranno sempre un atteggiamento ostile nei nostri riguardi, a prescindere. Riguardo il mondo agricolo, almeno qui da noi, stanno recintando ovunque, non vogliono estranei sui loro campi. E' dura credimi x la caccia. Ripeto quanto ho esternato in altri post: siamo pochi soli e disorganizzati.
La 157 ci porta lentamente alla fine, una nuova norma è dìobbligo. Sono cambiati i tempi, gli habitat, e le esigenze, ai nostri detrattori non andrà mai bene nulla, leggi bene i comunicati sia di Lipu sia di Enpa, dicono esattamente che grazie alla 157 hanno lo strumento per limitare l'attività venatoria e togliere specie cacciabili. Recintare i campi in dererminati areali è un'opera impossibile, logisticamente ed econimicamente. In pianura ci sono campo singoli di decine di ettari, hanno presente cosa costa elettrificare 10/15 Ha di campo? Se poi vediamo qualche campetto di patate in appennino recintato è un altro discorso. D'altrocanto non sarebbero scesi in massa in piazza non più di una settimana fa per chiedere più abbattimenti.
Ma attenzione anche a questo, la storia dei danni è un arma a doppio taglia, dobbiamo utilizzarla per la collettività (del mondo venatorio) e non solo per una singola categoria.
Io credo che uniti e compatti ce la facciamo
---------- Messaggio inserito alle 10:09 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:07 AM ----------
Questa è una battaglia persa. Purtroppo.....[:-fight][:-glass]Aggiungo che alle prossime e future elezioni noi cacciatori dovremmo scegliere bene chi vogliamo ci rappresenti, soprattutto ma non solo in riferimento alla nostra passione. Negli ultimi anni e specie nell'ultimo periodo, abbiamo avuto abbondantemente modo di valutare chi sono i Soggetti che meno ci "amano!!!La mia vita è un bosco, il mio cane al mio fianco, un fucile in spallaCommenta
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Sta girando in rete questo appello non so la provenienza ma se mi capita un gazebo magari un quarto d'ora glielo dedico per capire se è vero magari se capita anche a voi nelle citta fatelo visto mai che riuscissimo a dare una mano alle associazioni venatorie già inquadrate piuttosto bene dalla direttrice dell'ENPA.[:-clown]
Cari Colleghi Cacciatori,
sta succedendo che le firme del referendum anticaccia vengano raccolte in violazione dell' art. 21 del d.p.r. 445/2000.
Nei gazebo dove vengono raccolte le firme spesso non c'è nessun segretario comunale (o suo delegato), cancelliere o notaio che autentica, quindi le firme vengono autenticate in un momento successivo alla loro sottoscrizione (cosa non prevista dalla legge).
Chi lo fa commette il reato di falso, perché attesta che le firme sono apposte in sua presenza, cosa non vera.
Quindi per contrastare questo eventuale sistema illegale di raccolta delle firme occorre fotografare o fotofilmare i gazebo per vedere se effettivamente i pubblici ufficiali preposti all'autenticazione delle firme sono presenti.
Successivamente vedere chi materialmente ha autenticato le firme raccolte quel giorno rivolgendosi alla propria associazione venatoria di appartenenza per la relativa denuncia.
Ovviamente il tutto dovrà essere fatto con calma e senza cadere in provocazioni che potrebbero tornarci contro…quindi occhi dappertutto , compostezza e informate subito il vs. referente venatorio che sicuramente vi dirà cosa e come fare.
In questa fase dobbiamo agire con riservatezza e determinazione per evitare troppo clamore che favorirebbe la raccolta.
Alla prossima saluti cari!!!Commenta
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