220 swift

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  • toperone1
    Moderatore Armi e Polveri
    • Dec 2009
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    • ossola

    #1

    220 swift

    La Winchester, nel lontano 1935, ha dato i natali ad una cartuccia dedicata al varminting e derivata dal 6mm Lee Navy. Dotata di un bossolo semi rimmed di grande capienza era in grado di oltrepassare i 4000 fps, fermando il cronografo con una palla da 48 gr a 4140 fps, impressionante - all’epoca - per un’ogiva di soli 5,6 mm. Nasceva il 220 swift.

    Questo nuovo impianto vide il suo debutto sul mercato nella winchester model 54
    e fu uno dei primi calibri in cui fu offerta la winchester model 70, arma destinata ad entrare nella leggenda.

    Al di là dell’aspetto di assoluto rilievo velocitario la cartuccia era in grado di esprimere grande accuratezza e risultava godibilissima alla spalla del tiratore.

    Il 220 ha goduto di grande popolarità tanto nella terra d’origine quanto nel vecchio continente, nonostante la sua fama di brucia canne (in realtà riconducibile ai materiali delle canne dell’epoca che andavano incontro a precoce usura).

    Nel corso degli anni, nell’ultimo quarto di secolo in particolare, ha ceduto il passo al 22-250.

    In Europa lo swift è stato molto utilizzato nelle facce alpine alla marmotta, alla volpe ed ai calvi di capriolo anche grazie agli ottimi caricamenti offerti sino ad un paio d’anni fa da rws e norma.

    Chi lo conosce ed ha avuto modo di apprezzarne le doti?
  • SAKO
    ⭐⭐⭐
    • Sep 2009
    • 1123
    • Reggio Emilia
    • Setter Inglese

    #2
    Ultimamente ci frequentiamo spesso![:D]
    20 anni fa, forse qualcuno in più, presi una remington varmint in questo calibro.
    Fu amore odio, amore per la velocità (ero più giovane...) e odio per il peso complessivo dell'arma che, a spasso per calanchi, sembrava uno zaino tattico.
    Lo rimpiazzai con la prima 22-250 e fu subito sesso, tutta altra pasta di calibro, molto più equilibrato balisticamente, reperibile e facile da mettere a punto, un killer a tutto tondo dalla volpe al daino (dove si può...)
    Adesso di 22-250 ne ho 3, anzi per colpa di un amico 4 () con quella da ritirare...
    Il 220swift non l'ho mai rimpianto, seppure devo dire che a livello velocitario, in canna varmint, fosse spaventoso.
    È per questa velocità che non lo vedo assolutamente adatto alle marmotte, non credo ci sia blindata che tenga e a quelle velocità la pelliccia si lacera.
    Ad ogni modo è un calibro attorno al quale sono state scritte peste e corna, perlopiù ingiustamente da incompetenti o da chi lo ha usato a sproposito.
    Non è comunque adatto al varmint americano, un centinaio o oltre di colpi mattutini la canna non li può digerire...ma non è l'unico.[:-clown]
    "Gli Standschuetzen...... Nell'autunno 1914, arruolati e inviati sul fronte galiziano gli abili, rimasero gli inabili, i ragazzi sotto i 18 anni e gli anziani sopra i 45." [:-clown]

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    • Tom Sierra
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      • Dec 2019
      • 2686
      • Toscana
      • Springer Spaniel e Setter

      #3
      Proprio adesso sono reduce da una taratura con un cliente. Abbiamo tarato insieme il clip on Termico Liemke.
      Montato su una 22-250 destinata ai suidi ( gia testata senza termico )
      Dove mangia la fucilata mangia il cacciatore

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      • Er Mericano
        ⭐⭐⭐
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        • 2024
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        • Labrador

        #4
        Anche con gli acciai moderni, e' ovvio che la vita della canna di una .220 Swift non sara' lunga come quella di un calibro meno overbore ed esasperato. Se non vado errato, le cartucce di oggi per tale calibro sono state un po' domate. Quando si manda una palla a 5000 piedi al secondo, anche il miglior acciaio viene inesorabilmente "mangiato."
        Poi e' anche l'uso che si faceva e si fa ancora col .220 Swift, cioe' il tiro ai varmints (specialmente cani della prateria e le loro cugine, le marmotte, che e' duro per le canne. In questa attivita', spesso si sparano centinaia di cartucce in un solo giorno. Forse oggi di meno, perche' le grandi citta' dei cani della prateria, abitate da migliaia di questi grossi scoiattoli terragnoli, sono state drasticamente ridotte in numero dall'agricoltura. La cattiva reputazione del .220 e' stata abbastanza diminuita dalla riduzione della velocita' ottenibile dalle cariche commerciali, credo. Poi forse le polveri di oggi sono meno deleterie per la durata delle canne Di certo chi ricarica puo' ritornare a spedire palle con traettorie quasi tipo laser fino a 400 yarde o piu'. Ad ogni modo, i cacciatori di varmints sono ben noti per i frequenti cambi di canne. Poi non e' che l'intera rigatura si consumi, ma soltanto l'inizio. Un buon armaiolo potrebbe, al limite, alesare la parte consumata della rigatura e ridarle una forma perfetta. Pero' poi l'assetto della palla nel bossolo deve essere cambiato per farla sporgere un po' di piu', se la lunghezza del caricatore lo consente. Ma in fondo una canna nuova non e' che costi una tombola--forse meno della parcella dell'armaiolo che ha alesato il principio della rigatura...

        Poi non e' soltanto il .220 Swift un calibro "duro" per le canne. Oggi, con la moda dei "short magnums," cartucce corte ma tremendamente overbore (cioe' col diametro del bossolo molto piu' grande di quello della palla e con una spalla molto ripida per congiungere il grosso corpo del bossolo ad un colletto striminzito) creano una sfiammata cosi' calda e violenta (per l'effeto Venturi) che consuma il principio della rigatura molto piu' velocemente di una cartuccia "normale," come una .30-06, o anche un 7mm Magnum, cartucce nelle quali il volume interno viene ottenuto non con il diametro ipertrofico del bossolo, ma con una lunghezza maggiore del bossolo stesso. Io sono convinto (solo lume di naso, niente prove, niente fatti) cjhe la moda dello short magnum e' come una delle tante mode escogitate dalle industrie armiere per vendere fucili nuovi. Il sentiero delle armi e' costellato dalle tombe di centinaia di calibri seppelliti lungo la strada--tutti calibri che al momento venivano definiti il non plus ultra e che poi adesso sono semplicemente "non plus," non piu'. Ancora sono stupito poi da tutti quei calibrini a percussione anulare che sono sbucati fuori negli ultimi anni. Non capisco la logica di spendere soldi per cartucce i cui bossoli non puoi ricaricare (e l'ottone costa) quando uno potrebbe comprare, che so, una .22 Hornet e ottenere la stessa balistica pero' con bossoli ricaricabili. Sara' che sono tirchio, ma buttare via bossoli non mi pare saggio. Ho appena ordinato 50 bossoli nuovi della Hornady per il mio .338 WM. Ormai quelli che avevo li ho ricaricati troppe volte e cominciano a mostrare quell'anello lucente appena al di sopra del fondello che indica separazione imminente, la cui imminenza viene poi confermata dall'ispezione interna con una graffetta raddrizzata e con una punta piegata ad angolo retto che "sente" la formazione di un solco interno dove all'esterno si vede l'anello lucente. Ormai questi bossoli li ho ricaricati anche cinque o sei volte. Pero' quando ricarico per lo stesso fucile dal quale sono stati estratti i bossoli io riformo soltanto il colletto e non spingo indietro la spalla ogni voolta. Ottengo maggior precisione (il bossolo e' conformato alla camera) e i bossoli non si allungano e si accorciano ogni volta che li spari e li ridimensioni, il che li logora piu' velocemente. Ma come al solito sono andato fuori tema. Aggiungo, per tornare al tema, che il .220 Swift e' un gran calibro per chi ama piccolo e veloce. Io ho sepre preferito il grosso e lento per il "big game" e come piccolo e veloce mi basta il .223. Come piccolo e non tanto veloce mi piace il .22 Hornet. Ottimo per tirare a cornacchie e coyotes entro 150 metri.

        Tutto quanto sopra scritto, naturalmente, e' la mia opinione. Da noi si dice "Opinions are like assholes. Everybody has one, and no two assholes are the same." Non traduco perche' e' una frase volgare e sconcia e la mia virginale pudicizia mi impedisce di farlo...

        :-) :-) ;-)
        Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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        • toperone1
          Moderatore Armi e Polveri
          • Dec 2009
          • 1736
          • ossola

          #5
          Originariamente inviato da Capriolo Astuto
          Proprio adesso sono reduce da una taratura con un cliente. Abbiamo tarato insieme il clip on Termico Liemke.
          Montato su una 22-250 destinata ai suidi ( gia testata senza termico )
          E cosa ci azzecca col titolo del 3d?

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          • Tom Sierra
            Appena iscritto
            • Dec 2019
            • 2686
            • Toscana
            • Springer Spaniel e Setter

            #6
            Originariamente inviato da toperone1
            E cosa ci azzecca col titolo del 3d?
            Hai citato il 22-250. Era un conferma a quello che avevi scritto [:D]
            Dove mangia la fucilata mangia il cacciatore

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            • toperone1
              Moderatore Armi e Polveri
              • Dec 2009
              • 1736
              • ossola

              #7
              Originariamente inviato da Capriolo Astuto
              Hai citato il 22-250. Era un conferma a quello che avevi scritto [:D]
              A me è parsa una marchetta[:-golf]

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              • G.G.
                Moderatore Armi e Polveri
                • Jun 2006
                • 11225
                • BOLOGNA, Bologna, Emilia Romagna.
                • Epagneul Breton

                #8
                Per l'epoca in cui è nato, per i mezzi a disposizione allora, credo che il 220 Swift sia stato effettivamente una grande innivazione, quasi un miracolo balistico.
                Il muro dei 4000 fps era lontano da ogni cartuccia per arma rigata sia da caccia che bellica vista fino a quel momento ed in campo militare credo che lo studio con maggiore attinenza poi arrivato sia stato quello parallelo delle cartucce per i fuciloni controcarro, da cui ebbe la luce il 6,5x68, poi l'8x68S.
                Di certo quelle del 220 Swift nel 1935 era una novità, tanto è vero che la stampa americana riporta nei primi test fatti con la cartuccia la scomparsa in volo di molte palle, nebulizzate dalla forza centrifuga impressa ai mini proiettili con mantello troppo sottile e quindi fragilissimi per tale sollecitazione.
                Certo la radenza e la potenza su una così minuta palla sono stati un punto fermo nello sviluppo balistico, che poi è arrivato dagli anni successivi.
                Precisione ottima, ha subito una battuta di arresto con l'avvento del 22-250 che ne è una evoluzione concettuale, ma pur se di poco, questo bellissimo calibro non ha mai battuto il pioniere delle prime missioni sui 4000 fps.
                Bruciacanne cronico, il 220 Swift (Swift = Rondone) oggi con la moderna metallurgia ha in buona parte risolto molto di tal problema, gli acciai trilegati e quelli inox ad alta resistenza alle temperature hanno affievolito l'effetto erosivo sui primi centimetri di anima, resta il fatto che non è cartuccia da poligono e da non usare tirando 30/40 colpi successivi.

                Cordialità
                G.G.
                Some people hear their own inner voices with great
                clearness and they live by what they hear.
                Such people become crazy, or they become legends.
                </O:p

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                • toperone1
                  Moderatore Armi e Polveri
                  • Dec 2009
                  • 1736
                  • ossola

                  #9


                  Sx 220 swift, dx 243 win

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                    • Potenza

                    #10
                    Le armi "vintage" europee (soprattutto tedesche ed austriache) per me hanno un fascino tutto loro, inavvicinabile dalla produzione moderna.

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                    • Sereremo
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                      • Valcavallina
                      • Pointer, cocker spaniel

                      #11
                      Manca una foto dell’arma, comunque ho sempre letto buone cose di questo calibro. Io ho optato per l’europeo di casa RWS che gradisce palle più pesanti ed è essenzialmente simile per quanto riguarda le dimensioni del bossolo.
                      La winchester negli anni ‘60 mise poi sul mercato la cartuccia .225win, ma anche di questa ho solo letto ma non ne ho mai viste sul campo.

                      Non capisco se non sono arrivate ai giorni nostri per ovvi motivi che tutti hanno citato, oppure perché furono veramente poco diffusi nel nostro paese. Ripeto, di 5,6x57 qualcosa c’è nelle Alpi, degli altri due poco o nulla.
                      Non mi resta che leggere le vostre impressioni sul campo.

                      Celestino mi parlò anni fa del suo .224 decantandone le lodi con le palle da 50 granì sul camoscio, ma mettendomi in guardia sulla vita molto limitata delle canne.


                      Aggiungo una foto di stamattina mentre rientravo dal censimento…..ha attinenza con il calibro


                      Ultima modifica Sereremo; 10-04-22, 16:24.

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                      • toperone1
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                        • ossola

                        #12
                        Celestino, armaiolo eccelso e grandissimo tiratore. Nonché sperimentatore in ambito balistico. Il suo 224 l ho avuto per le mani ed usato come lo swift per marmotte, volpi e calvi di capriolo durante l’inverno in assenza di vegetazione e ne serbo un eccellente ricordo. Così come del 224 weatherby e del 5,6x50 (tanto r che non). Il x57 l’ho frequentato meno ma pur sempre a sufficienza per rivolgermici con il doveroso rispetto che meritano tutti gli impianti della famiglia x57.

                        Le foto dell’arma Remo le posto senz’altro

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                        • Er Mericano
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                          #13
                          Una cosa che rimprovero alle armi Made in U.S.A., e che invece molte europee avevano e forse hanno ancora, e' la mancanza dello stecher. Da quando ho cominciato a cacciare anche con l'avancarica (un Hawken a luminello dellaThompson/Center, calibro .50), che ha appunto lo stecher--il primo che abbia mai usato--non so che darei per averne uno su tutte le mie carabine.
                          Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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                            #14


                            ---------- Messaggio inserito alle 05:45 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 05:44 PM ----------



                            ---------- Messaggio inserito alle 05:47 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 05:45 PM ----------

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                              #15
                              INVIDIA NERA!!!!!!!! Chissa' se un armaiolo co' 'e cazz', comm'dicon' a Napule, sarebbe capace di montarne uno (stecher) su una carabina nata senza di esso. Lo farei almeno su due dei miei fucili.
                              Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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