Le cartucce non vanno

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Agostino 154 Scopri di più su Agostino 154
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  • Agostino 154
    Ho rotto il silenzio
    • Mar 2020
    • 27
    • Quarto provincia napoli
    • Setter inglese 2 femmina

    #1

    Le cartucce non vanno

    Buona serata, noi cacciatori o la maggior parte, quando civa via il selvatico a tiro utile diamo la colpa alle cartucce, ma secondo me le cartucce non in incidono neanche il 10 % nel mal successo del tiro, anche in condizioni climatiche più avverse, naturalmente parlo di tiri 20 -25 metri, voi come la pensate ? E che percentuale date alle cartucce?
  • lacopo giuseppe
    ⭐⭐⭐
    • Oct 2014
    • 5614
    • roma
    • setter

    #2
    Quando le cartucce non vanno, vedi le penne cadere, e la selvaggina che continua a volare.

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    • specialista
      ⭐⭐⭐
      • Jul 2012
      • 5292
      • sesto fiorentino
      • meticcia a pelo raso"DUNA", Pitbull red nose “LOLA”

      #3
      Ti cito uno scritto, non ricordo dove lo lessi ne chi è l’autore, ma rispecchia in pieno il mio pensiero.
      “Se una cartuccia non lavora al meglio, in una data circostanza climatica, è solo per un motivo che influisce sulla sua possibilità di sviluppare pressioni, velocità e rosate equilibrate, non certo per qualche incantesimo, la balistica è una scienza esatta, lo è perché si basa sulla fisica e sulla matematica, quello che a molti pare un mistero analizzato con coscienza e esperienza ha sempre immancabilmente una spiegazione logica.”
      Secondo il clima, la stagione è opportuno usare cartucce con polveri idonee, a parte che oggi ci sono propellenti molto più versatili che in passato, e commercialmente c’è l’imbarazzo della scelta, uguale per chi ricarica, (a parte i prezzi), nonostante tutto quando il selvatico va via la colpa al 90% è sempre della cartuccia, ma in realtà sono solo padelle, specialmente quando la distanza è sui 20 metri. Questo è il mio pensiero.
      Saluti.

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      • jzcia
        ⭐⭐⭐
        • Mar 2009
        • 1704
        • provincia di roma
        • breton

        #4
        Originariamente inviato da lacopo giuseppe
        Quando le cartucce non vanno, vedi le penne cadere, e la selvaggina che continua a volare.
        Non è detto che non vanno, può darsi che vanno benissimo ma in quell'occasione probabilmente l'animale o ha preso pochi pallini, oppure non sono stati toccati punti vitali, o ancora qualche pallino di striscio potrebbe aver tolto tante penne da farlo sembrare centrato.

        Non bisogna mai dimenticare che nella cartuccia a pallini conta anche la casualità, e per ridurla al minimo la rosata deve essere decente e che comunque non sarà mai uguale tra una cartuccia e l'altra, anche all'interno della stessa giornata.
        Per questo motivo chi ricarica consapevolmente tenderà a fare cartucce strette e veloci, per cercare una maggiore omogeneità di resa tale da cercare di contrastare le condizioni avverse.
        E' la cosa più difficile del caricamento artigianale ma ci si può riuscire.
        Per questo serve anche un minimo di attrezzatura decente, non ci si improvvisa.

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        • pointer56
          ⭐⭐⭐
          • Sep 2013
          • 5185
          • Pordenone
          • pointer femmina Aura - bassotto tedesco a pelo duro femmina Frida

          #5
          Mai data la colpa alle cartucce per una padella. Vorrebbe dire che ti credi infallibile e dunque la colpa non può essere che della cartuccia. Metodo scientifico, eh? Dài, dài, su.

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          • fabio d.t.
            Moderatore caccia alla migratoria
            • Jul 2012
            • 1085
            • Roma
            • Bracco Italiano - Cora

            #6
            Una volta mi capitò di " spennare " alcuni tordi ad un rientro dove il mio capanno non era altro che un cespuglio al centro di un prato ed i tordi sfilavano sorvolando un gruppo di alberi alla mia sinistra che da un coltivo di olivi arrivava alla macchia d'appollo. Avevo il mio 20 con canna full e solo cartucce rc 20 t3. Convintissimo che le cartucce non andavano, alla terza fumata di penne ero disperato. Le munizioni che più amo del 20 per la prima volta non andavano. Nel frattempo mi si avvicina un collega che mi chiese a cosa sparassi, visto che lui non vedeva tordi in cielo ed in effetti i tordi sfilavano appena qualche metro sopra gli arbusti invisibili dalla sua postazione, con lui affianco, ecco il quarto tordo, forse perchè non volevo fare brutta figura, invece di un azione veloce come le precedenti, lo accompagnai bene in mira e diedi l'anticipo e l'uccello cadde fulminato così come i 5 successivi. Possibile che i precedenti andarono via spiumati e i successivi fulminati ? Stesse cartucce stesso breve lasso di tempo che non giustifichi un cambio climatico.
            Tornato a casa la vicenda mi creò un certo nervosismo. Mi viene in mente di aprire google maps e con la funzione misura le distanze constatai che i tiri erano sui 40 mt. ed oltre, io invece convinto fossero non più di 30

            Molte volte penso ci sia un errata valutazione delle distanze d'ingaggio, pensiamo che l'animale sia a 20 mt. invece è a 40, specie se non abbiamo riferimenti precisi.

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            • Solengo del Vesuvio
              • Mar 2019
              • 87
              • Terzigno Na

              #7
              Ho da qualche hanno abbandonato questa teoria. Salvo particolari condizioni climatiche (molto avverse) o errori nel caricamento, se spari "dritto" vivi o morti devono venire giù. Ero uno di quelli che controllava ogni 50 m la cartuccia che aveva in canna, cambiavo e ricambiavo durante la cacciata, prima canna, seconda, attento a non invertire. Guardavo spesso che cartuccia fosse camerata ecc ecc... il benelli 121 e l'esperienza mi hanno insegnato che la cartuccia che va sempre è la fiducia in noi stessi, nel tiro, e la serenità mentale. ibal

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              • fratin
                • Nov 2009
                • 65
                • Imperia

                #8
                Ciao, io caccio i tordi da appostamento e quando sparo al fermo a 15-16 metri a un tordo su un seccone se la cartuccia non lavora se ne va eccome, e dopo di lui se ne vanno anche altri....
                Al volo, se è a tiro, l' animale con le ali spiegate è più vulnerabile e magari, ferito, cade e muore per l'impatto al suolo, mentre al posato ad ali chiuse è più protetto e offre una sagoma minore.
                A volte bastano pochi centigrammi di polvere per variare completamente il risultato del tiro.
                Difatti dopo tante prove alla placca la conferma definitiva si ha sempre a caccia. Questo il mio punto di vista, saluti.
                Mauro.

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                • francesco70
                  ⭐⭐
                  • Jun 2019
                  • 290
                  • Arezzo

                  #9
                  Io invece riporto la mia esperienza di domenica 18 settembre 2022.. La mattina sparo ad alcuni colombi che cadono abbastanza bene, nel mezzogiorno non so cosa succede, ma ben 4 colombi fanno una fumata clamorosa di penne (non una penna ma decine e decine di penne, centrati in pratica, di cui 2 a 20 metri..) e se ne vanno come se nessuno avesse sparato loro, stesse cartucce della mattina, nel pomeriggio le stesse cartucce tornano a funzionare e cadono anche meglio della mattina, alcuni stecchiti a tiro limite al primo colpo.. beh che nel mezzogiorno non li abbia presi non ci credo, anche a giudicare dalla quantità di penne cadute.. a voi i commenti..
                  (beh ho fatto anche qualche padella lo riconosco, ma quei 4 li ho centrati..)

                  ---------- Messaggio inserito alle 03:21 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 03:17 PM ----------

                  Mercoledì 21 nel pomeriggio vado nuovamente ai colombi, vento di grecale molto secco.. sparo a 9 colombi e ne prendo 9 di prima canna.. mahh (la domenica era tempo mite ma molto umido)
                  Ultima modifica francesco70; 28-09-22, 14:37.

                  Commenta

                  • mb51
                    ⭐⭐
                    • Feb 2013
                    • 603
                    • Taranto

                    #10
                    Originariamente inviato da francesco70
                    Io invece riporto la mia esperienza di domenica 18 settembre 2022.. La mattina sparo ad alcuni colombi che cadono abbastanza bene, nel mezzogiorno non so cosa succede, ma ben 4 colombi fanno una fumata clamorosa di penne (non una penna ma decine e decine di penne, centrati in pratica, di cui 2 a 20 metri..) e se ne vanno come se nessuno avesse sparato loro, stesse cartucce della mattina, nel pomeriggio le stesse cartucce tornano a funzionare e cadono anche meglio della mattina, alcuni stecchiti a tiro limite al primo colpo.. beh che nel mezzogiorno non li abbia presi non ci credo, anche a giudicare dalla quantità di penne cadute.. a voi i commenti..
                    (beh ho fatto anche qualche padella lo riconosco, ma quei 4 li ho centrati..)
                    Mimè capitato
                    ---------- Messaggio inserito alle 03:21 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 03:17 PM ----------

                    Mercoledì 21 nel pomeriggio vado nuovamente ai colombi, vento di grecale molto secco.. sparo a 9 colombi e ne prendo 9 di prima canna.. mahh
                    Mi è capitato diverse volte qusto fenomeno; mi sono chiesto altrettante volte come fosse possibile. Mi sono sempre chiesto: mi sono forse scordato come si spara? Tuttavia quando con le medesime cartucce ricominciavano a mandarli giù, l'unica spiegazione plausibile era ed è ancora quella che ad certo punto della mattinata la temperatura, le pressione e l'umidità variano e di conseguenza inficiano le performance delle cartucce.

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                    • lacopo giuseppe
                      ⭐⭐⭐
                      • Oct 2014
                      • 5614
                      • roma
                      • setter

                      #11
                      Originariamente inviato da jzcia
                      Non è detto che non vanno, può darsi che vanno benissimo ma in quell'occasione probabilmente l'animale o ha preso pochi pallini, oppure non sono stati toccati punti vitali, o ancora qualche pallino di striscio potrebbe aver tolto tante penne da farlo sembrare centrato.

                      Non bisogna mai dimenticare che nella cartuccia a pallini conta anche la casualità, e per ridurla al minimo la rosata deve essere decente e che comunque non sarà mai uguale tra una cartuccia e l'altra, anche all'interno della stessa giornata.
                      Per questo motivo chi ricarica consapevolmente tenderà a fare cartucce strette e veloci, per cercare una maggiore omogeneità di resa tale da cercare di contrastare le condizioni avverse.
                      E' la cosa più difficile del caricamento artigianale ma ci si può riuscire.
                      Per questo serve anche un minimo di attrezzatura decente, non ci si improvvisa.
                      Ciao caro Tullio, mi inchino al tuo sapere, io ti considero oltre a un appassionato della ricarica, anche un super compente . Ti racconto un episodio successo non molto tempo fa , riguarda anche il nostro amico Fabio , che poi se non ricordo male mi sembra di avertelo raccontato . L’amico in questione mi prepara un centinaio di cartucce x fare l’apertura delle quaglie in Serbia. Che dire , semplicemente favolose , con piombo del 10 e del 11 cascava di tutto, un lepre , tortore, starne un paio , dal momento che erano vietate da sparare , e anche due palombacci. Ritorno in Italia, dal momento che avevo finito le cartucce, mi faccio confezionare un’altro po’ di queste cartucce che ancora mi sembra di ricordare la dose , polvere A1 175x34 . Fatto sta che ho ha sbagliato la signora di terni nel vendere la polvere ( tu sai che io non ci capisco niente di ricarica, la polvere se era A1 special x 32 , oppure x 34 , o che ne so io , forse inneschi non corrispondenti alla polvere) oppure ha sbagliato Fabio nel confezionare le cartucce, queste cartucce non uccidevano neanche i fagiani buttati nella riserva di montorio. Io so di non essere un bravo colpitore, ma mio figlio che su 5 fagiani ne raccoglie 1 xche dopo sparato cade x un’ala rotta , un’altro lo vediamo rimettere e mentre lo stiamo cercando ci cade dall’albero in mezzo a me a mio figlio e al cane , lo va ribattere gli riparte gli rispara , fagiano più morto che vivo , fagiano introvabile. Gli altri 3 stessa situazione. Allora secondo Fabio polvere e dose erano le stesse, secondo me le cartucce fatte da Fabio, in Serbia erano micidiali, rifatte con i stessi componenti ,( io non ci credo) erano una ciofeca.
                      Questa la racconto come una delle ultime, anche se sono già passati alcuni anni. E quando ero giovane e andavo a caccia in Calabria a tordi , la mattina le cartucce erano favolose , dalle ore 10 in poi i tordi non cascavano neanche se gli sparavi a fermo sui rami . Anzi un paio di volte ho visto cadere i rami , e i tordi andare a morire lontano da me . Ripeto che io di me non ho fiducia, ma quando vedo una che sa sparare e la selvaggina va via con le stampelle, secondo me sta usando cartucce non adatte a quella giornata..

                      Ciao Tullio [brindisi]

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                      • mb51
                        ⭐⭐
                        • Feb 2013
                        • 603
                        • Taranto

                        #12
                        Originariamente inviato da lacopo giuseppe
                        Ciao caro Tullio, mi inchino al tuo sapere, io ti considero oltre a un appassionato della ricarica, anche un super compente . Ti racconto un episodio successo non molto tempo fa , riguarda anche il nostro amico Fabio , che poi se non ricordo male mi sembra di avertelo raccontato . L’amico in questione mi prepara un centinaio di cartucce x fare l’apertura delle quaglie in Serbia. Che dire , semplicemente favolose , con piombo del 10 e del 11 cascava di tutto, un lepre , tortore, starne un paio , dal momento che erano vietate da sparare , e anche due palombacci. Ritorno in Italia, dal momento che avevo finito le cartucce, mi faccio confezionare un’altro po’ di queste cartucce che ancora mi sembra di ricordare la dose , polvere A1 175x34 . Fatto sta che ho ha sbagliato la signora di terni nel vendere la polvere ( tu sai che io non ci capisco niente di ricarica, la polvere se era A1 special x 32 , oppure x 34 , o che ne so io , forse inneschi non corrispondenti alla polvere) oppure ha sbagliato Fabio nel confezionare le cartucce, queste cartucce non uccidevano neanche i fagiani buttati nella riserva di montorio. Io so di non essere un bravo colpitore, ma mio figlio che su 5 fagiani ne raccoglie 1 xche dopo sparato cade x un’ala rotta , un’altro lo vediamo rimettere e mentre lo stiamo cercando ci cade dall’albero in mezzo a me a mio figlio e al cane , lo va ribattere gli riparte gli rispara , fagiano più morto che vivo , fagiano introvabile. Gli altri 3 stessa situazione. Allora secondo Fabio polvere e dose erano le stesse, secondo me le cartucce fatte da Fabio, in Serbia erano micidiali, rifatte con i stessi componenti ,( io non ci credo) erano una ciofeca.
                        Questa la racconto come una delle ultime, anche se sono già passati alcuni anni. E quando ero giovane e andavo a caccia in Calabria a tordi , la mattina le cartucce erano favolose , dalle ore 10 in poi i tordi non cascavano neanche se gli sparavi a fermo sui rami . Anzi un paio di volte ho visto cadere i rami , e i tordi andare a morire lontano da me . Ripeto che io di me non ho fiducia, ma quando vedo una che sa sparare e la selvaggina va via con le stampelle, secondo me sta usando cartucce non adatte a quella giornata..

                        Ciao Tullio [brindisi]
                        Le cartucce com'è noto risentono (a volte anche parecchio) della temperatura, della pressione, dall'umidità e anche da altri fattori quali ventilazione più o meno accentuata, condizioni atmosferiche particolari e locali. Prova ne è il fatto che in prima mattinata magari la cartuccia sia fenomenale per arrivare intorno alle 9,30/10,00 per diventare una ciofeca tanto da divenire totalmente inefficace e ritornare nuovamente performante nel tardo pomeriggio. E' evidente in questo caso che il fattore temperatura è stato determinante.

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                        • Agostino 154
                          Ho rotto il silenzio
                          • Mar 2020
                          • 27
                          • Quarto provincia napoli
                          • Setter inglese 2 femmina

                          #13
                          Buona sera grazie per aver risposto, secondo voi perché le quaglie con la tramontana cadono tutte ferite vive , le cartucce sono troppe veloci ?

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                          • jzcia
                            ⭐⭐⭐
                            • Mar 2009
                            • 1704
                            • provincia di roma
                            • breton

                            #14
                            Riporto il mio pensiero e la mia esperienza in merito ad alcune situazioni di caccia riportate precedentemente.
                            All’amico Iacopo giuseppe ho già risposto, posso aggiungere in base all’episodio riportato che un conto è tirare alle quaglie altro ai fagiani anche se di voliera. Riguardo alle dosi riportate sulla polvere A1 non conta solo il dosaggio ma l’assetto completo compreso innesco, contenitore, altezza cartuccia finita, profondità orlatura, spessore bordino, tutte queste componenti “creano” quel pistone di spinta che lancia il pacchetto borra-pallini ad una certa velocità di uscita e che a sua volta può essere generata da una spinta veloce o progressiva che non è altro che il tempo di canna, se la spinta è veloce il tempo è corto, se progressiva è più lungo. Senza fare un trattato va da se che con il tempo corto si ha un contraccolpo maggiore che può deformare maggiormente il piombo rispetto ad un tempo di canna maggiore ed il piombo deformato viene scompigliato e frenato dall’aria perdendo velocità rispetto a quello meno deformato.
                            Posso dire pur non conoscendo l’assetto completo che il dosaggio di A1 1,75x34 è troppo elevato e probabilmente deleterio per A1x32. Nel caso fosse A1 special o x36 potrebbe andar bene per le quaglie ma può risultare debole per i fagiani. Senza considerare che i lotti della A1 sono abbastanza ballerini e diversi tra loro. Tra le varie polveri sono forse quelli con deviazione standard maggiore.

                            Come ha dato dimostrazione Fabio d.t. non è facile misurare a occhio le distanze. Ho sempre il telemetro in macchina e quando un amico mi disse che aveva tirato ad un tordo posato e gli è andato via gli chiesto quanto stimava di distanza, la risposta è stata 25-28 metri, misurata con il telemetro erano 48, io gli avevo detto 45. Non è facile per molti specialmente all’aperto stimare le giuste distanze, c’è chi sbaglia in eccesso chi in difetto ed ognuno di noi ha il suo metro di stima.

                            A fratin chiedo se ha mai provato a fermo in appoggio la sua canna per rendersi conto di dove va la fucilata e dove lui se l’aspetta perché tirare ai tordi posati a 15-16 metri “veri” a meno che la rosata venga fermata quasi tutta da rami e foglie, i tordi se centrati non possono andar via ma vengono quasi triturati con molte ossa spezzate. Siccome a quella distanza la rosata è ancora abbastanza stretta forse passa un po' spostata da dove se l’aspetta. Dico questo perché circa 40 anni fa comprai alla FOPA un 302 beretta e non ci prendevo quasi nulla rispetto al 686 che avevo, pensavo dovevo abituarmi ad un tiro con impostazione un po' diversa, invece facendo le prove di rosata al TAV Lazio a 20 metri la rosata era si centrata ma con il centro spostato in alto di circa 40 cm e questo con 60 di piega. Corretto il tutto fino a far cadere il centro di rosata dove immaginavo dovesse andare son sparite tantissime “padelle” non dovute alla mia mira.

                            Posso aggiungere che carico le mie cartucce da oltre 40 anni, dapprima con una Olimpyc a motore poi con una dueffe modificata e tra le due macchine c’è un abisso in precisione di caricamento.

                            Non trovo nei risultati tutte le differenze elencate da voi di animali andati via, ma rifacendomi alla filosofia prima esposta del “pistone di spinta”, tutte le polveri sono capaci di farlo, di conseguenza misuro le velocità con un Prochrono che per quanto se ne dica lo trovo affidabile in quanto le velocità misurate sono sovrapponibili o scostano di pochissimi m/s rispetto alle stesse cartucce testate al banco prova, e tutte le mie cartucce hanno velocità provate nelle belle giornate di settembre tra 410 e 420 di V0,75 in modo di non avere troppo decadimento nei periodi invernali con condizioni avverse.

                            Ho scaricato e misurato le velocità di parecchie cartucce commerciale, la maggior parte oscillano tra 390 e 400, altre sono indegne di chiamarsi cartucce con velocità riscontrate tra i 340 e 360 m/s. Queste ultime tirate ai tordi entro i 20-25 metri potrebbero pure abbatterli bene ma utilizzate su animali più grandi vedi spennate e animali andar via.

                            Scusate se mi sono prolungato ma credo che con meno frasi era più complicato esporre una risposta significativa che potesse perlomeno aiutare qualcuno di voi.
                            Ultima modifica jzcia; 29-09-22, 14:33.

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                            • francesco70
                              ⭐⭐
                              • Jun 2019
                              • 290
                              • Arezzo

                              #15
                              Cartucce sparate in certe condizioni precise immagino che diano valori identici, il bello sarebbe poter provare cartucce nelle condizioni variabili di una giornata, tipo alle 8 di mattina con 6 gradi e magari il 90% di umidità, e a mezzogiorno con 20 gradi e il 50% di umidità.. come penso siano state le condizioni della mia apertura, descritta sopra.. sarei veramente curioso.. il bello è che la mattina andavano e a mezzogiorno no, e normalmente in teoria dovrebbe essere il contrario, questo mi fa pensare che le cartucce siano state troppo toste per un clima mite..

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