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Buongiorno cari lettori
avrei bisogno di informazione
Con il mirino in ottone di sotto in allegato,nel tiro a volo siccome sparo in questo modo : metto il mirino nella parte centrale dell'animale,lo supero e poi sparo,del mirino devo guardare solo la pallina o devo guardare anche la basetta che ho cerchiato in rosso?
Perché a volte facendoci caso, quando imbraccio, nel mio campo visivo dell'occhio,entra anche la base della pallina
Ma lui da come ha scritto sembra che miri seguendo il bersaglio dopo averlo agganciato se fosse uno stoccatore avrebbe sparato dritto al centro (perchè nell'imbracciata tende a puntare già addosso) e dopo lo sovrasta.
Non sono un calcista, sono semplicemente un produttore di canne; l'impostazione delle linee di mira e dei punti di impatto generalmente (ma non sempre) prevede che la convergenza tra bindella, mirino, e rosate siano sovrapponibili a 35 mt esattamente nel punto mirato.
Di conseguenza risulta fondamentale che la linea di mira (bindella/occhio) sia corretta: in sostanza l'occhio del tiratore deve posizionarsi 2-3mm più in alto rispetto alla bindella, in questo modo allineando l'occhio con la sfera del mirino otterremo il corretto allineamento della canna per sfruttare al meglio le impostazioni specifiche della nostra canna.
Per ottenere questa condizione di mira è fondamentale curare attentamente il maneggio dell'arma nell'imbracciata e la posizione dell'occhio rispetto all'arma quando dobbiamo mirare o accompagnare il bersaglio; per questo motivo un calcio realizzato appositamente per le nostre caratteristiche (struttura fisica, occhio dominante, posizione di tiro e modo di imbracciare l'arma) risulta fondamentale, soprattutto per i tiri di stoccata o nel momento in cui dobbiamo accompagnare il bersaglio con i dovuti anticipi.
Salve gente, ciao Gio, come diceva Totò, quisquiglia (cosa di minima importanza) ,probabilmente devi fare attenzione alla bindella perchè se la vedi ,vedi anche la base del mirino e spari più alto, se vedi solo la punta del mirino sei allineato. Ma tutto dipende dall'andamento della bindella che non è uguale per tutti i tipi di fucile.
Se l'andamento cella parte sommitale della bindella è parallelo alla canna (o canne) basta incollare con adesivo leggero amovibile anche una perlina delle dimensioni e altezza del mirino. Così procedere a delle prove con fucile appoggiato su bersagli statici e capire l'esatta impostazione facendo allineare i due mirini ( quello effimero perlina).
Se la bindella parte più alta e finisce diminuendo d'altezza in prossimità del mirino, il bersaglio deve inquadrarsi alto e ben visibile perchè se viene attenzionato come l'esempio precedente si spara più alto del necessario. comunque trova il tempo di fare delle prove ed i tuoi dubbi saranno fugati.
Salute e saluti a tutti ,Salvo.
Buongiorno cari lettori
avrei bisogno di informazione
Con il mirino in ottone di sotto in allegato,nel tiro a volo siccome sparo in questo modo : metto il mirino nella parte centrale dell'animale,lo supero e poi sparo,del mirino devo guardare solo la pallina o devo guardare anche la basetta che ho cerchiato in rosso?
Perché a volte facendoci caso, quando imbraccio, nel mio campo visivo dell'occhio,entra anche la base della pallina
Per un tiro corretto non è sufficiente focalizzare l'attenzione solo sul mirino, ancora più importante è l'allineamento della linea di tiro (bindella).
Per ottimizzare la precisione, la bindella deve essere perfettamente allineata all'occhio che prende la mira, per ottenere questo risultato è fondamentale la corretta piega del calcio in funzione delle caratteristiche fisiche del tiratore e dell'imbracciata istintiva.
Soprattutto se si effettuano tiri di stoccata, dove non abbiamo il tempo necessario per prendere accuratamente la mira!
Ma lui da come ha scritto sembra che miri seguendo il bersaglio dopo averlo agganciato se fosse uno stoccatore avrebbe sparato dritto al centro (perchè nell'imbracciata tende a puntare già addosso) e dopo lo sovrasta.
Non sono un esperto, ma secondo la mia modesta opinione, sono molto d'accordo con Maurob che, invece, esperto lo è nel senso più pieno della parola.
Aggiungo più brutalmente che, se imbracci bene un cannaliscia, non puoi 'decidere' cosa vedi o non vedi: se il fucile ti è dritto, vedrai non sola la base del mirino, ma anche vari cm di bindella, se il fucile ti è molto piegato, il mirino potresti anche non vederlo del tutto.
E se devi stare li ad aggiustarti per vedere il mirino come lo vorresti vedere ... quel fucile non ti viene bene.
Poi dipende molto da come spari, e dal tiro, se quello che descrivi come 'tiro al volo' si riferisce ad un uccello che sale in verticale, più lo sorpassi e meno devi vedere il mirino; ma se poi ti capita un uccello che scende verso il basso, lo sorpassi abbondantemente verso il basso e vedi solo poco del mirino, hai buone probabilità di sparargli sotto, credo.
Le armi che possiedo sono tutte sotto i 50mm, quello più piegato è 48mm al tallone, ma è 30mm al nasello: nei tiri a salire sono avvantaggiato, in quelli orizzontali sono abituato e in quelli a scendere sono studiato: se non ci sto attento il selvatico viene spesso padellato :-)
Ma lui da come ha scritto sembra che miri seguendo il bersaglio dopo averlo agganciato se fosse uno stoccatore avrebbe sparato dritto al centro (perchè nell'imbracciata tende a puntare già addosso) e dopo lo sovrasta.
Non sono un calcista, sono semplicemente un produttore di canne; l'impostazione delle linee di mira e dei punti di impatto generalmente (ma non sempre) prevede che la convergenza tra bindella, mirino, e rosate siano sovrapponibili a 35 mt esattamente nel punto mirato.
Di conseguenza risulta fondamentale che la linea di mira (bindella/occhio) sia corretta: in sostanza l'occhio del tiratore deve posizionarsi 2-3mm più in alto rispetto alla bindella, in questo modo allineando l'occhio con la sfera del mirino otterremo il corretto allineamento della canna per sfruttare al meglio le impostazioni specifiche della nostra canna.
Per ottenere questa condizione di mira è fondamentale curare attentamente il maneggio dell'arma nell'imbracciata e la posizione dell'occhio rispetto all'arma quando dobbiamo mirare o accompagnare il bersaglio; per questo motivo un calcio realizzato appositamente per le nostre caratteristiche (struttura fisica, occhio dominante, posizione di tiro e modo di imbracciare l'arma) risulta fondamentale, soprattutto per i tiri di stoccata o nel momento in cui dobbiamo accompagnare il bersaglio con i dovuti anticipi.
son d'accordo su tutto quello che dite...ma a mio parere a caccia non è tutto così automatico...mi spiego...certo è un'ottima base di partenza ma poi la varietà di situazioni,prede, ambiente richiede adattamento, esperienza e doti naturali che non tutti possediamo... ci sono cacciatori che non sanno niente di pieghe e mirini...prendono in mano il tuo fucile e mettono il piombo dove va messo...nel becco...beati loro...
Non sono un esperto, ma secondo la mia modesta opinione, sono molto d'accordo con Maurob che, invece, esperto lo è nel senso più pieno della parola.
E se devi stare li ad aggiustarti per vedere il mirino come lo vorresti vedere ... quel fucile non ti viene bene.
Salve gente, ciao GioC , concordo con quanto sopra, specialmodo con l'ultimo rigo.
Penso si abbiano buoni spunti per capire tutti noi che molte padelle potrebbero essere evitate.
Purtroppo molti di noi ,cambiamenti, al di là del calciolo e della piega, non fanno nel timore di perdere l'originalità del fucile , magari cambiamo un buon fucile con uno più scarso evitando di affrontare il problema alla radice.
Salute e saluti a tutti. Salvo.
Indubbiamente per tirare bene di stoccata serve in primo luogo l’attitudine naturale a mandare il fucile immediatamente verso il bersaglio e, soprattutto, la consapevolezza che “dove vanno gli occhi va la fucilata”. Questo ovviamente non può prescindere da avere un fucile che viene bene. Forse in passato molti tendevano ad adattare il movimento di imbracciata e la posizione di fucile, braccia e testa al fucile, per ottenere questo scopo, ma c’è da dire che sicuramente le occasioni per sparare erano tendenzialmente di più e si faceva prima a capire e correggere. Oggi, a meno che uno non approfitti di qualche impianto di tiro a volo vicino, sicuramente ottiene molto di più mettendo (o facendosi mettere) il fucile a misura che non andando per tentativi ed errori.
Detto questo, come è già stato detto, il mirino da solo non basta per mirare. Il mirino è idealmente un punto e per un punto passano infinite rette, quindi non è solo la posizione “alto-basso” della linea di mira a condizionare l’allineamento, ma anche quella “destra-sinistra” che può dipendere sia dalle caratteristiche del calcio e del tiratore che dall’impostazione che si ha all’atto dello sparo.
Per questo in un fucile che “viene bene” è necessario vedere qualche centimetro di bindella: il prolungamento dell’allineamento occhio-bindella permette un buon posizionamento orizzontale mentre l’allineamento occhio-mirino lavora sul posizionamento verticale.
Una volta fissato nella memoria muscolare il movimento di imbracciata in maniera univoca, con un fucile che “ci torna” perfettamente, ci si può anche dimenticare di guardare “coscientemente” il mirino, ma solo perché inconsciamente sappiamo già di trovarci sull’allineamento giusto.
Non sono un calcista, sono semplicemente un produttore di canne; l'impostazione delle linee di mira e dei punti di impatto generalmente (ma non sempre) prevede che la convergenza tra bindella, mirino, e rosate siano sovrapponibili a 35 mt esattamente nel punto mirato.
Di conseguenza risulta fondamentale che la linea di mira (bindella/occhio) sia corretta: in sostanza l'occhio del tiratore deve posizionarsi 2-3mm più in alto rispetto alla bindella, in questo modo allineando l'occhio con la sfera del mirino otterremo il corretto allineamento della canna per sfruttare al meglio le impostazioni specifiche della nostra canna.
Per ottenere questa condizione di mira è fondamentale curare attentamente il maneggio dell'arma nell'imbracciata e la posizione dell'occhio rispetto all'arma quando dobbiamo mirare o accompagnare il bersaglio; per questo motivo un calcio realizzato appositamente per le nostre caratteristiche (struttura fisica, occhio dominante, posizione di tiro e modo di imbracciare l'arma) risulta fondamentale, soprattutto per i tiri di stoccata o nel momento in cui dobbiamo accompagnare il bersaglio con i dovuti anticipi.
Ciao produci canne in serie conto terzi o fai anche custom per privati?
Produce canne...velenose per alcuni bei nomi della Valtrompia, e forse non solo...parlo per esperienza diretta, ovviamente.
Tornando al quesito sul mirino, dipende molto da come si spara, a quali sono i tiri più frequenti nella nostra caccia, e soprattutto, a quali sono le nostre preferenze personali.
Un Beccacciaio farà sovente tiri ad un bersaglio ascendente, anche in verticale, un lepraiolo farà l'opposto...poi ci sono gli stoccatori (che di solito coprono il bersaglio) e quelli che mirano, e ancora, quelli che vogliono vedere il selvatico quando sparano, come me...per un tiro ascendente, vedere bene il mirino (e buona parte di bindella, per quanto mi riguarda), favorirà le cose, per un tiro in basso, come alla lepre, io preferirei un fucile più piegato, dove vedo appena il mirino.
La chiave di tutto è IL CALCIO.
E comunque, sostanzialmente, ha ragione MauroB, più della parte di mirino che si vede, è importante la centratura della pupilla sulla bindella, cosa che alcuni trascurano, concentrandosi sul mirino....se esso è centrato sul bersaglio, ma non è allineata la bindella...sarà padella
Produce canne...velenose per alcuni bei nomi della Valtrompia, e forse non solo...parlo per esperienza diretta, ovviamente.
Tornando al quesito sul mirino, dipende molto da come si spara, a quali sono i tiri più frequenti nella nostra caccia, e soprattutto, a quali sono le nostre preferenze personali.
Un Beccacciaio farà sovente tiri ad un bersaglio ascendente, anche in verticale, un lepraiolo farà l'opposto...poi ci sono gli stoccatori (che di solito coprono il bersaglio) e quelli che mirano, e ancora, quelli che vogliono vedere il selvatico quando sparano, come me...per un tiro ascendente, vedere bene il mirino (e buona parte di bindella, per quanto mi riguarda), favorirà le cose, per un tiro in basso, come alla lepre, io preferirei un fucile più piegato, dove vedo appena il mirino.
La chiave di tutto è IL CALCIO.
E comunque, sostanzialmente, ha ragione MauroB, più della parte di mirino che si vede, è importante la centratura della pupilla sulla bindella, cosa che alcuni trascurano, concentrandosi sul mirino....se esso è centrato sul bersaglio, ma non è allineata la bindella...sarà padella
Salve gente, concordo e ribadisco quello che viene evidenziato sopra, non per nulla avevo suggerito dall'inizio ad allenarsi con un doppio mirino , uno effimero, anche perché alcune canne ne montano due originali , il secondo piccolo più vicino all'occhio a circa 23/25 cm dall'inizio della bindella. Se simulando lo sparo ad occhi chiusi, aprendoli i due mirini si trovano allineati, il gioco è riuscito, diversamente si deve andare a vedere il calcio,( la formula uno, il motomondiale, ecc. ecc.)
Salute e saluti a tutti , Salvo.
[QUOTE=gabriele;n2399851]l'unica cosa che conta è il calcio il mirino non serve a nulla puoi anche levarlo!![/QUOTE
(Magari assieme alla canna) !!!
Verissimo !!! Se non hai il calcio nelle ossa , COL CAVOLO CHE VAI A CACCIA.
Scusate qualche divagazione, serve per non fossilizzarsi sull'argomento.
Sempre e con piacere, salute e saluti a tutti, Salvo.
Salve a tutti. Voglio sostituire il mirino al mio Beretta Outlander. Qualcuno sa dirmi con certezza quale sia il passo della filettatura? Ho provato a...
Buongiorno a tutti, recentemente , nel tentativo di migliorare le mie prestazioni, mentre mi allenavo al compaq, mi è stato fatto notare che il mio mirino...
buonasera a tutti gli amici del forum,
in queste serate un po' strane con notizie poco rassicuranti sulla situazione Covid 19, nella speranza...
18-03-20, 20:27
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