L’accostamento delle prugne (secche) alle carni (specialmente di selvaggina sia di penna che di pelo) è apprezzabile. L’abbiamo già sperimentato con anatra, capriolo, cinghiale sempre in forma di spezzatino… Proviamo ora con un formato meno usuale come quello delle “braciole” o acconce fette, che dir si voglia, di polpa della nostra onorata preda.
Ingredienti:
- 4 cotolette di cinghiale, capriolo o altro ungulato, tagliate alte, spesse.
- 1 spicchio di aglio (abbiamo usato dell’aglione!)
- 60 ml (4 cucchiai) di olio evo
- 1 bicchiere di vino rosso (ca 200 ml)
- 2 rametti di timo
- 1 foglia di alloro
- 20 prugne secche denocciolate (buonissime le Sunsweet)
- 1 cucchiaio di zucchero
- 1 bicchierino di brandy
- farina q.b.
- sale e pepe
In una acconcia padella soffriggere nell’olio evo lo spicchio di aglio schiacciato con il timo e l’alloro. Unire le fette di carne leggermente infarinate; rosolarle a fuoco basso da entrambi i lati, salare e pepare.
Bagnare la carne con il vino rosso, mettere il coperchio e proseguire la cottura a fuoco basso per 15 minuti.
Aggiungere le prugne tagliate a metà dopo averle fatte rinvenire per mezz’ora in acqua tiepida. Unire anche il cucchiaio di zucchero e cuocere per altri 10 minuti sempre con coperchio e fiamma dolce controllando la cottura ed, eventualmente, aggiungendo un paio di cucchiai di acqua calda, avendo cura che poi il fondo si concentri come ci si aspetta da un sughetto di questa… categoria. Aggiustare di sale e pepe. Poco di prima togliere dal foco aggiungere il brandy, lasciarlo evaporare e servire ben caldo.
Polentina morbida, purea di patate andranno a nozze con il fondo di prugne.
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