Goloso di ricotta quale sono e di tutti gli utilizzi che se ne possono fare, sia nelle preparazioni dolci che salate o nella furtiva ingurgitazione estemporanea di qualche parco cucchiaino durante una sbirciatina in frigo…mi sono voluto cimentare con una delle tante ricette per la sua produzione casalinga non senza qualche piccola modifica dettata dall’esperienza “maturata” via via nel mio iter di maturazione nell’arte casara! (celio eh! Celio!). Comunque al di là degli scherzi i risultati sono stati più che buoni. Soprattutto in casa non si butta più via latte come accadeva prima. Essendo che noi utilizziamo latte “fresco” della Granarolo intero, quello definito “Piu’ 10 giorni” per la sua aggiunta di durata perchè pastorizzato ad alta temperatura.
La metodica che abbiamo desunto da diverse ricette pubblicate sul web, Youtube e siti vari, è la seguente con un po’ di spazzolature e tagli di fronzoli applicativi dei vari autori o da usanze invalse o per sentito dire…
Una premessa: Gli esperti obietteranno che così colà ove la si face, per sapere e mestiere, quanto da me fatto e riportato, produce un “primo sale”. Non discuto e non contraddico, ma alcuni chiamano primo sale quello fatto con il caglio, altri anche se fatto come si fa la ricotta dal latte intero e non dal siero residuo… Sta di fatto che io ho adottato il metodo seguente e ho ottenuto questa ricotta, o come la si voglia chiamare, prodotta da latte intero, succo di limone, una presina di sale (non dal siero residuo della lavorazione di altre procedure casearie poi arricchito con un 10 % di latte aggiunto ed il tutto ricotto con acidificazione, sale e qualche astuzia industriale) un termometro il fornello di casa ed un pentolino che taluni prescrivono mandatoriamente d’acciaio, anche se io ho visto casari di mestiere farla con un paiolone in rame stagnato…
Ingredienti:
- 1 litro di Latte intero fresco (non HD)
- Il succo di ½ limone per ogni litro di latte
- Un pizzico di sale per ogni litro (proprio un pizzico!)
Spegnere il foco ed aggiungere il succo di limone filtrato, la presa di sale e dare una accorta rimestata al tutto. Si vedranno dopo pochi secondi riaffiorare i fiocchi della nostra ricotta. Lasciamola coperta ad intiepidire.
Prelevare i fiocchi con un ramaiolo colabrodo, quindi in un colino e messi poi in una fuscella di recupero di una premangiata ricotta commerciale. Lasciata a scolare e via in frigo a testa in giù a finire di sierare. Ne é venuta una formetta di 230 g. Buona decisamente, comunque gli addetti la vogliano chiamare. Rimescolata nelle giuste proporzioni con un po’ di miele a “sentimento” e qualche candito di scorza d’arancia o cedro di nostra casalinga produzione…che dire: buona mica da ridere!
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