I vini d'Italia.
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Cosa ne pensate della vinificazione in bianco? oggi viene in azienda un sig dott prof in enologia per sviluppare un piano produttivo con uve s, giovese vinificate in bianco, dato che il sig che verra' ha molti nteressi , vorrei che qualcuno che se ne intende nel forum mi dia una dritta su questo tipo di vinificazione e sapere se ha sbocchi commerciali validi, intanto gia' so che per questi , tutto è semplice, tutto va bene , faremmo un gran bussines, poi se va tutto a rotoli sono azzi miei, se qualcuno sa mi potrebbe informare? Grazie Sandro -
Sandro, proverò a risponderti.
Premesso che i rosè e le bollicine(da tenere d' occhio i prosecchi da trebbiano) hanno un buon mercato in espansione, ricordo che circa un anno fà un signore voleva dei vini per il Ghana ma ci volle tempo per capire che il top che gli proponevo non poteva essere accettato, questo perchè le richieste locali era si vino ma lui riusciva a venderlo solo se dolcissimo cosa che con le produzioni di centro italia era difficile rientrare con la sua richiesta.
Questo in pratica per dirti che puoi produrre anche quello che qua sembra un "non sense" ma deve avere un suo sbocco commerciale.
Ora dietro a ciò verrebbero biblioteche di libri in economia, marketing, comunicazione, ecc ecc con strategie da ritagliare su misura dell' azienda e del mercato a cui si vorrebbe far riferimento con non ultima la fattibilità d' investimento e il rientro dello stesso.
Quindi un' azienda tipo a mio avviso per fare ciò deve rispondere alla quantità minima di produzione del mercato scelto, avere possibilità d' investimento, conseguire obbiettivi si in vigna e cantina cosi come nella commercializzazione e post-commercializzazione.
Senza impazzirci su dati analitici delle uve, tipi di macchine e tecnologie (termovinificazione o metodologia di spemitura , torchio, sgrondo pressa ecc) ,o se è meglio pigia-diraspare o diraspa-pigiare quindi sequenza operazioni diremo che la vinificazione in bianco in breve prescinde dalla fermentazione in presenza di parti solide , che di per se non è nulla di nuovo è solo uno strumento ( e come tale ne buono ne cattivo ) in mano ai tecnici e ci si augura per produrre un prodotto appetibile dal mercato.
---------- Messaggio inserito alle 02:07 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 12:36 PM ----------
Infine Sandro permettimi una considerazione, non esiste impresa o investimento senza rischio.
Perchè ti dico questo?
Alla fine anni 90 ovunque andavi o chiedevi anche a padreterni come si prospettava un business di sfruttamento acque termali tutti ti dicevano è acqua è sicuro banche comprese!!
Bhè io e non solo ci credetti molto ma in famiglia ci si buttò tutti con anima e sangue, sai come è andata a finire?
In ginocchio sui ceci a riprendere gli studi a 30 anni, lasciati per seguire un sogno imprenditoriale di cui non ho mai neanche aperto i cancelli.
Lascio a te le considerazioni.Ultima modifica Ospite; 01-07-11, 11:41.Commenta
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al giorno d'oggi il probema non è quello di produrre un certo tipo di vino, quanto di commercializzarlo.
Il mercato è molto competitivo ed a tutti i livelli la concorrenza è fortissima.
Se si vuole un alto valore aggiunto bisogna fare investimenti importanti sul piano pubblicitario e
dell'immagine , se si vuole rimanere nella fascia bassa di prezzo, occorre una produzione importante numericamente per essere competitivi e per far fronte alle spese di distribuzione e pubblicitarie.
Di facile non c'é piu' nientelucioCommenta
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Un sunto perfetto di ciò che non sono riuscito a esprimere, prendo nota... [:-golf]al giorno d'oggi il probema non è quello di produrre un certo tipo di vino, quanto di commercializzarlo.
Il mercato è molto competitivo ed a tutti i livelli la concorrenza è fortissima.
Se si vuole un alto valore aggiunto bisogna fare investimenti importanti
sul piano pubblicitario e dell'immagine , se si vuole rimanere nella fascia bassa di prezzo, occorre una produzione importante numericamente per essere competitivi e per far fronte alle spesi di distribuzione
e pubblicitarie.
Di facile non c'é piu' nienteCommenta
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Sandro per me il sangiovese non è un vitigno da vinificare in bianco ci ho provato ma non è uscito niente di buono, anche fermentando a bassa temperatura e con buoni lieviti selezionati. Aggiungo se poi lo chiami sangiovese e metti altro dentro è altra storia ma non è nel mio stile enologico.Cosa ne pensate della vinificazione in bianco? oggi viene in azienda un sig dott prof in enologia per sviluppare un piano produttivo con uve s, giovese vinificate in bianco, dato che il sig che verra' ha molti nteressi , vorrei che qualcuno che se ne intende nel forum mi dia una dritta su questo tipo di vinificazione e sapere se ha sbocchi commerciali validi, intanto gia' so che per questi , tutto è semplice, tutto va bene , faremmo un gran bussines, poi se va tutto a rotoli sono azzi miei, se qualcuno sa mi potrebbe informare? Grazie Sandro
SE hai bisogno di altre delucidazioni fammelo sapere e ti dico in mp.Leonardo cinofilo cacciatoreCommenta
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Penso però che in questo settore la qualità paghi, sempre.Posta alla beccaccia?
No grazie, roba da sfigati
Francesco Petrella
www.scolopax.it
www.scolopaxrusticola.com
sigpic
We te ne
nee te sa
(chi salva l'aquila, salva il futuro. Detto navajo)Commenta
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la qualità paga, ma siccome di qualità ne trovi ormai parecchia, devi essere citato
nelle riviste del settore, devi avere il vino in carta in ristoranti famosi, devi essere nelle enoteche di grido, devi avere personaggi conosciuti che ordinano il vino , devi
poi avere una rete distributiva e tutto questo costa e prende tempo e non è detto che si riesca a sfondare. Poi per essere conosciuti occorre tempo , talvolta anni.lucioCommenta
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E' tutto vero Lucio[vinci]Posta alla beccaccia?
No grazie, roba da sfigati
Francesco Petrella
www.scolopax.it
www.scolopaxrusticola.com
sigpic
We te ne
nee te sa
(chi salva l'aquila, salva il futuro. Detto navajo)Commenta
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Gazie ragazzi , ma in fondo è stato piu' semplice di quanto pensassi ritornare sui miei passi, daltronde il tipo non mi ha convinto con tutto il suo parlare ,considerando che nel parlare mi fregano in pochi. Mia moglie dice che avrei dovuto fare il prete, "magari ne avessi avuto il coraggio", per quest'anno gia' mi sono allargato con il fotovoltaico, e sinceramente tirar fuori tane altre migliaia di euro per investire nel futuro, mi lascia un po' cosi! Se continuiamo cosi in Italia di sicuro saremo investiti dal futuro, continuero' nella produzione di greco di tufo e non mi voglio buttare in un sogno , meglio un uovo oggi che una gallina domani, vi ringrazio dei consigli che in fin dei conti sono in perfetta linea con il mio pensiero,un brindisi all'amicizia del forum,grazie a tutti e Prosit amici.Commenta
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alla prima occasione, magari quando c'è qualche manifestazione del sito, qualche bottiglia del tuo GRECO mandacela , sarà esaminata attentamente ......................lucioCommenta
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Anche qui nelle Marche si producono degli ottimi vini sia rossi che bianchi.Non so in quale misura possano competere con Regioni più titolate e credo che lo facciano degnamente ma sono decisamente vini buonissimi che ben si abbinano alle carni,alla cacciagione, alle olive ascolane e ovviamente al pesce.
Segnalo tra i rossi il rosso piceno superiore e il morro d'Alba.
Tra i bianchi due vitigni autoctoni molto interessanti il Pecorino e la Passerina nonchè il più famoso Verdicchio di Jesi e di MatelicaCommenta
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Concordo alla grande per la passerina alal pecorina..... perdon , lapsus ,il pecorino. Caro zio Tu che ne pensi di questi due vini, li reggi ancora vista l'alta GRADAZIONE alcolica, almeno dal nome e dall'abinamento che è tra i preferiti, ma dico io, Giampaole! ma non c'erano altri vini un po' piu normali nelle marche! siete fantastici w il nostro forumCommenta
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Sono andato alcuni giorni nel Salento e(da vecchio avvinazzato) mi sono interessato di vini: niente male. Oltre ai famosi e buonissimi Negroamaro e Primitivo mi ha entusiamato Il Sauvignon prodotto da queste parti. E' meno profumato (per me non guasta) dei S. del nord. Insomma a mio avviso una bella sorpresa. Ho visitato la cantina De Castris a Salice Salentino. E' stata un esperienza interessante dal punto di vista architettonico del complesso dove è ubicata l'azienda e dell'organizzazione. I vini mi sono piaciuti moltissimo e ne ho comprati molti compreso il famosissimo Fives Roses. Un caro saluto a tutti adolfoCommenta
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MEMENTO AUDERE SEMPER...SETOLONECommenta
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fermi...fermi....fermi....qui si va su cose delicate! Non vi litigate per i vini, quale è meglio e quale è peggio.....mi sacrifico io!!! Mandatemi un campione (una bordolese minimo) per ognuno e io analizzerò con cura il contenuto, poi vi dirò il migliore. Non amo i bianchi, ma più che altro non amo i vini troppo forti in gradi. Il CHIANTI è il vino da tavola secondo me, quello vero intendo, quello che ancora in pochi fanno e non quello "turbo" da commercio. Una volta bevvi un bianco che mi garbo, un VERMENTINO DI GALLURA "CAPICHERA"....squisito, OTTIMO! Un bianco che se chiudi gli occhi pare un rosso, l'unico bianco fino ad oggi che veramente mi ha saziato.Commenta
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