Riso selvatico rosso con i gamberi
Si tratta di una ricetta estremamente semplice quanto di grandissimo successo.
- 1/2 Kg di riso rosso selvatico ( noi usiamo la “Dal colle di Lucca/PT”), è molto diffuso e coltivato anche in Canada.
- 1 Kg di code di gambero rigorosamente crude. Utilizziamo due varianti di ricetta che prevedono i gamberi già sgusciati e quella con tanto di teste e carapace. Noi utilizziamo pressochè esclusivamente un prodotto surgelato di origine argentina.
- Olio extravergine di oliva (manco a dirlo EVO!!!) sufficiente per coprire bene il fondo del tegame ( il nostro è di 28 cm ).
- Due scalogni tagliati a fini anelli.
Lavare il riso in un colapasta dopo averlo “mondato” a vista e porlo a cuocere in una idonea pentola salando moderatamente partendo in acqua fredda. Seguire le istruzioni per il tempo di cottura: il nostro cuoce in 50’ dall’inizio ebollizione.
A cottura ultimata scolarlo e lavarlo in acqua fredda. Qualora non si intendesse preparare tutto insieme ma “portarsi avanti con la cottura del riso si può, a questo punto, condire con un filo d’olio il riso perché non si appiccichi e riporlo.
Nel tegame con l’olio si faccia appassire lo scalogno quindi si aggiungano i gamberi (ovviamente scongelati e sciacquati) e cuocerli a fiamma normale sinchè tendono ad arricciarsi (accentuare la loro naturale forma ricurva). A questo punto si aggiunga il riso rimestare e terminare la cottura per pochi minuti sinchè i gamberi perdano la loro naturale trasparenza (altrimenti diventano duri e “gnucchi”). Aggiustare di sale e graditissima una spolveratina di erba cipollina tritata fine. I buon gustai non disdegneranno una spolveratina di peperoncino o un’aggiunta nel piatto di uno dei tanti “patè di peperoncino” limitandoci ad un "realistico" livello Scoville!
La variante prima citata con i gamberi con carapace e guscio al fine di ottenere una ulteriore sapidità: Dopo avere sgusciato il gambero qualche purista userà i carapaci avvolti in garza da aggiungere all’acqua di bollitura del riso. Le teste possono essere passate in tegame con un po’ d’olio a mo’ di sautè e “spremute” con la forchetta per lasciare un saporito intingolo che verrà aggiunto (togliendo le teste) alle code e riso al momento dell’unione dei due ingredienti. Inutile dire che le teste rappresentano un piatto “derivato” di suzione aggiuntiva per i buongustai presenti in sede di preparazione!

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