Antica ricetta vicentina (per gente di...spirito)

Comprimi

Riguardo all'autore

Comprimi

Oizirbaf Scopri di più su Oizirbaf
Questa discussione è chiusa.
X
X
 
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi
  • Oizirbaf
    Moderatore Buona Forchetta
    • Nov 2014
    • 2107
    • Milano

    #1

    Antica ricetta vicentina (per gente di...spirito)

    I "bacchettoni" privi di humor e gli eventuali animalisti si astengano. Questo è un "documento" storico che ha originato anche detti ed aforismi. C'è chi si scandalizza senza un pizzico di ironia ma la storia e, in questo caso la storia dei costumi non si cambia e raccontarla fa parte delle tradizioni che stanno alla base di tutto lo scibile umano, sacro e profano.


    Se gavi deciso de farlo in tecia, ocore prima de tute che serche' de vedare qualo ch'el ze' quelo pi' in carne, sperando de intivarghene uni che n,ol gai supera' i do ani de eta' e che la so parona la ve gabia fato on dispeto tempo indrio. Na bona matina toli' su el s-ciopo e ve' fora bonora, disendo in casa ca ve ciapare on bigolo de aria fina. Mejo de tuto saria ch'el di prima gavesse fato na bela nevegada' da quela che resta par tera quindase di'. Apena ca ocie' el gato in parola fe finta de gnan vedarlo, scondive de drio on canton, carghe' el s-ciopo e fe quelo che gavi da fare. Portevelo casa rento la sporta de la spesa, par strada salude' tuti e a chi che ve domanda cossa ca gh'in fe' del s-ciopo, disighe ca si na a trarghe a on pantegan. Na volta riva' casa sare' ben el cancelo, ne' in te l'orto e piche' su s'on palo el gato, verzighe la pansa cofa' on conejo e tireghe fora tute le buele tegnendo da parte el figa'. Tajeghe via la testa e deghela al can. Scave' desso na busa ne la neve, metive rento el gato e po coersila da novo. Ve' in casa, meti' in giassara el figa' del gato in na scudela e ve' in seciaro a lavarve le man fa Ponsio Pilato e po da l'osto a bevarve un goto. Al sabo ve confessarve e la domenega a tore la Comunion! Lasse' el gato soto la neve par oto giorni, stasendo sempre tenti ch'el sia ben coerto e ch'el can resta liga' a caena. Dodase ore prima de metarlo su in tecia tirelo fora da la busa e ch'ol ze' deventa' tenaro, pelelo e lavelo puito, lassandolo po' taca' a sgiossarse. Felo a tochiti e metili in ona piana co na siola, na carota, na gamba de seino, on spigolo o do de ajo, el tuto trita', treghe rento anca do foje de doraro qualche gran de pevare e quatro-sinque de denevre, on spisigon de droghe e quanto sale ch'el basta. Neghelo de vin bianco pitosto seco e desso metilo in te la moscarola in caneva a marinarse par tuta la note. La matina scole' i tochi de carne dal vin, sugheli puito e feli rosolare in onantian co'n poco de ojo. Co' i ga' ciapa' a colore caveli via da l'onto e vode' fora quelo che ze resta', peste' fina na siola, on pugneto de parsimolo e on spigolo de ajo, po meti' tuto ne l'antian co' na s-cianta de buro e ojo zontandoghe dele fojete de salvia e on rameto de rosmarin. Lasse' sfritegare e po meti' rento i tochi de gato. Dopo diese minuti buteghe insima anca quatro-sinque pomodori pela' pena verti, o se no on poca de conserva. Missie' col guciaro de legno, zonteghe on biciere de vin bianco e uno de rosso. Metighe su el coercio e fe' cusinare par on'ora e mesa, do', bagnando co del brodo se se suga massa. A la fine unighe el figa' trita', meti' i tochi de gato col so pocieto sol piato e porteli in tola compagnandoli co' la polenta calda. Disighe ch'el ze conejo nostran, sleva' a erba e farinasso e vedari' che rassa de figuron che fari'. Co' i ga ben magna' e bevu', servighe, insieme co la graspeta, la novita'.....

    Questa ricetta è stata tratta da 'La Cucina Vicentina' di Amedeo Sandri e Maurizio Fallopi, un grazie particolare a Richardina che me l'ha spedita.

    Ultima modifica Oizirbaf; 24-11-19, 12:27.
    "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
    e fermalvi entro; ché non fa scienza,
    sanza lo ritenere, avere inteso..."
  • pointer56
    ⭐⭐⭐
    • Sep 2013
    • 5185
    • Pordenone
    • pointer femmina Aura - bassotto tedesco a pelo duro femmina Frida

    #2
    Bella! Credo che ci si possa fare una lepre....

    Commenta

    • Yed
      ⭐⭐⭐
      • Sep 2012
      • 6379
      • Pordenone
      • Segugio Bavarese di montagna

      #3
      ... e un bel conejo de chei zoveni ...

      Commenta

      • Oizirbaf
        Moderatore Buona Forchetta
        • Nov 2014
        • 2107
        • Milano

        #4
        Originariamente inviato da pointer56
        Bella! Credo che ci si possa fare una lepre....
        Mi sa che per gli amici nembrotti del "granducato" sarà necessaria una traduzione in lingua franca.
        "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
        e fermalvi entro; ché non fa scienza,
        sanza lo ritenere, avere inteso..."

        Commenta

        • danguerriero
          ⭐⭐⭐
          • Feb 2010
          • 5343
          • ai confini dell'Impero
          • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

          #5
          Co' i ga ben magna' e bevu', insieme co la graspeta,.....

          inscominzié a farghe "gnaooooooo gnaooooooo"[:D]
          ...Im heil'gen Land Tirol...

          Commenta

          • Yed
            ⭐⭐⭐
            • Sep 2012
            • 6379
            • Pordenone
            • Segugio Bavarese di montagna

            #6
            Originariamente inviato da danguerriero
            Co' i ga ben magna' e bevu', insieme co la graspeta,.....

            inscominzié a farghe "gnaooooooo gnaooooooo"[:D]
            .... e tirare una codeta in mezo a la tola ...

            Commenta

            • Oizirbaf
              Moderatore Buona Forchetta
              • Nov 2014
              • 2107
              • Milano

              #7

              "i g'ha dito CERTOSINI"!

              Eccoqua:

              PER GLI ITALIANI ECCO LA TRADUZIONE IN TALE LINGUA
              Se avete deciso di farvi un buon gatto alla vicentina, occorre che nel vicinato ve ne sia uno bello grasso, e non più vecchio di due anni ma, sopratutto che la sua padrona via abbia fatto un bel dispetto tempo addietro
              Un buon mattino prendete il fucile e andate fuori presto, dicendo a casa che andate a prendere un poco d’aria. Meglio sarebbe che il giorno prima avesse fatto una bella nevicata, di quelle che rimangono per terra per quindici giorni.
              Appena vedete il gatto in questione, fatte finta di non vederlo; nascondetevi dietro a un angolo, caricate il fucile e fate quel che dovete fare. Portatevelo a casa dentro la borsa della spesa; per strada salutate tutti e a chi vi domandasse cosa fate col fucile, dite che andate a tirare a un topo.
              Una volta arrivati a casa, chiudete bene il cancello, andate nell’orto e appendete il gatto su di un palo. Apriteli la pancia come si fa a un coniglio, e tirategli fuori tutte le budella, tenendo da parte il fegato. Tagliategli via la testa e datela al cane.
              Scavate una buca nella neve, mettetevi dentro il gatto e ricopritela. tornate in casa, mettete nel frigo il fegato del gatto in una scodella, e andate in gabinetto a lavarvi le mani come Ponzio Pilato e poi in osteria a bere un buon bicchiere. Sabato andate a confessarvi e domenica andate a prendere la Comunione!
              Lasciate il gatto sotto la neve per otto giorni stando sempre attenti che sia ben coperto e che il cane resti legato alla catena. Dodici ore prima di metterlo in padella tiratelo fuori dalla buca e, quando sará tenero, pelatelo e lavatelo bene, lasciandolo un poco appeso a sgocciolare.
              Fatelo in pezzi e metteteli in una padella con una cipolla, una carota, una gamba di sedano, uno spigolo o due di aglio, tutto tritato. Aggiungete anche due foglie di alloro, qualche grano di pepe e quattro, cinque di ginepro, un pizzico di spezie e il sale che basta.
              Annegatelo nel vino bianco piuttosto secco e poi mettetelo in una moscarola in cantina a marinarsi per tutta la notte.
              Al mattino scolate i pezzi di carne dal vino, asciugateli bene e fateli rosolare in un tegame con un poco d’olio.
              Quando avranno preso colore, tirateli fuori dall' unto ed eliminate quel che resta. Pestate finemente una cipolla, un pugnetto di prezzemolo e un spigolo d’aglio, poi mettete tutto nel tegame con un poco di burro e olio, aggiungendovi delle foglioline di salvia e un rametto di rosmarino. Lasciate soffriggere ed aggiungetevi i pezzi di gatto.
              Dopo dieci minuti buttategli sopra anche quattro, cinque pomodori pelati appena aperti, oppure un poco di conserva. Mescolate con il cucchiaio di legno e aggiungetevi un bicchiere di vino bianco e uno di rosso. Metteteci sopra il coperchio e fate cucinare per un ora e mezza o due, bagnando con del brodo se si asciuga troppo.
              Alla fine, unite il fegato tritato. Mettete i pezzi di gatto nel piatto, con il suo sugo, e portateli a tavola accompagnatoli con polenta calda.
              Dite che é coniglio nostrano, allevato a erba e farinaccio, e vedrai che razza di figura che ci farete.
              Quando avranno ben mangiato e bevuto, servitegli, assieme col grappino, LA NOVITA’…..

              El gato Antichissima ricetta , in uso soprattutto per la  cronica miseria e fame delle classi più povere.  È un piatto che si man...
              Ultima modifica Oizirbaf; 24-11-19, 12:24.
              "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
              e fermalvi entro; ché non fa scienza,
              sanza lo ritenere, avere inteso..."

              Commenta

              • Yed
                ⭐⭐⭐
                • Sep 2012
                • 6379
                • Pordenone
                • Segugio Bavarese di montagna

                #8
                Per gli esperti magnagati, sapete riconoscere (mangiandolo) un gatto da un coniglio ??

                Commenta

                • Gion
                  ⭐⭐⭐
                  • Jul 2009
                  • 1449
                  • Dolomiti Unesco
                  • setter inglese

                  #9
                  Originariamente inviato da Yed
                  Per gli esperti magnagati, sapete riconoscere (mangiandolo) un gatto da un coniglio ??
                  Tu scherzi...ma e' proprio quello che mi e' successo tanti anni fa, quando
                  in una vecchia "ostaria" sono stato invitato da amici a mangiare il "cunicio nostrano" che, dopo aver mangiato di gusto e pure replicato e' divenuto un coniglio dalla coda lunga.
                  Maoo...maoo, facevano quelli che hanno organizzato dopo aver bevuto un secchio di "ombre"...non ci volevo credere...finche' non e' arrivata la coda lunga in mezzo alla tavolata...ricordo che come gli altri ignari, sono uscito dal locale senza riuscire a trattenere il vomito nauseabondo che mi ha preso nel pensare di aver mangiato un gatto.
                  Questo succedeva alla meta' degli anni 60...quando mangiare un coniglio nostrano non era cosa di tutti i giorni...pero' devo ammettere che prima di sapere...mi sono pure leccato i baffi![:D]

                  Commenta

                  • iago 77
                    ⭐⭐⭐
                    • Feb 2012
                    • 1958
                    • ischia
                    • bracco ungherese

                    #10
                    Ma scusa Gion ma avevano fatto uno scherzo?o al tempo c ' era qualcuno che lo apprezzava???[COLOR="Silver"]

                    [SIZE=1]---------- Messaggio inserito alle 10:21 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:19 PM

                    Commenta

                    • Yed
                      ⭐⭐⭐
                      • Sep 2012
                      • 6379
                      • Pordenone
                      • Segugio Bavarese di montagna

                      #11
                      Originariamente inviato da Gion
                      Tu scherzi...ma e' proprio quello che mi e' successo tanti anni fa, quando
                      in una vecchia "ostaria" sono stato invitato da amici a mangiare il "cunicio nostrano" che, dopo aver mangiato di gusto e pure replicato e' divenuto un coniglio dalla coda lunga.
                      Maoo...maoo, facevano quelli che hanno organizzato dopo aver bevuto un secchio di "ombre"...non ci volevo credere...finche' non e' arrivata la coda lunga in mezzo alla tavolata...ricordo che come gli altri ignari, sono uscito dal locale senza riuscire a trattenere il vomito nauseabondo che mi ha preso nel pensare di aver mangiato un gatto.
                      Questo succedeva alla meta' degli anni 60...quando mangiare un coniglio nostrano non era cosa di tutti i giorni...pero' devo ammettere che prima di sapere...mi sono pure leccato i baffi![:D]
                      Io non scherzo, la mia è una domanda lecita e da una certa risposta.
                      Di solito, quelli mangiati in compagnia non erano gatti di casa, ma felini campestri, che mangiano si topi e arvicole, ma anche leprotti (fino a un kg), fagianotti , starne ecc...

                      Commenta

                      • randagio
                        ⭐⭐⭐⭐
                        • Nov 2007
                        • 12277
                        • Tuscany.
                        • Bracco francese dei Pirenei Nedo e Dino

                        #12
                        [:-golf]Io non mi meraviglio, qui vicino a me c'è un paesino che negli anni passati quando la fame si faceva sentire, come nevicava, i gatti sparivano, era come una tradizione.[:-bunny]
                        [fiuu] E' la Somma che fa il Totale. (Totò) [:-bunny]

                        Commenta

                        • danguerriero
                          ⭐⭐⭐
                          • Feb 2010
                          • 5343
                          • ai confini dell'Impero
                          • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

                          #13
                          Originariamente inviato da Yed
                          Per gli esperti magnagati, sapete riconoscere (mangiandolo) un gatto da un coniglio ??

                          Le costole.
                          Tondeggianti quelle del gatto, piatte quelle del coniglio.

                          E anche il femore ha differenze.....
                          Ultima modifica danguerriero; 22-07-18, 12:09.
                          ...Im heil'gen Land Tirol...

                          Commenta

                          • Oizirbaf
                            Moderatore Buona Forchetta
                            • Nov 2014
                            • 2107
                            • Milano

                            #14
                            L'espressione comune utilizzata per schernire gli "schifignosi" dopo aver fatto a loro insaputa mangiare il micio...era: "cunili de tecc" (coniglio di tetto). Ricordo che due nostri infermieri burloni intorno al 77-78 fecero mangiare una sera di guardia un bel "cunili de tecc" all'allora nostro primario che apprezzò molto e con assoluto "aplomb".
                            Nella ex Yugoslavia a caccia, ad una certa distanza dalle case, i maramao finivano fucilati quale selvatici nocivi e molto spesso in padella.
                            Oizirbaf
                            "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
                            e fermalvi entro; ché non fa scienza,
                            sanza lo ritenere, avere inteso..."

                            Commenta

                            • danguerriero
                              ⭐⭐⭐
                              • Feb 2010
                              • 5343
                              • ai confini dell'Impero
                              • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

                              #15
                              Originariamente inviato da Oizirbaf
                              L'espressione comune utilizzata per schernire gli "schifignosi" dopo aver fatto a loro insaputa mangiare il micio...era: "cunili de tecc" (coniglio di tetto). Ricordo che due nostri infermieri burloni intorno al 77-78 fecero mangiare una sera di guardia un bel "cunili de tecc" all'allora nostro primario che apprezzò molto e con assoluto "aplomb".
                              Nella ex Yugoslavia a caccia, ad una certa distanza dalle case, i maramao finivano fucilati quale selvatici nocivi e molto spesso in padella.
                              Oizirbaf
                              Ah! Ora capisco l'espressione genovese usata da De André "levre de cupp" in Creuza de ma.



                              Inviato dal mio NEM-L51 utilizzando Tapatalk

                              ---------- Messaggio inserito alle 01:10 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 12:53 PM ----------

                              Nelle mie zone un paesetto era famoso per la predilezione verso la carne di.....riccio.

                              Anche da voi?

                              Inviato dal mio NEM-L51 utilizzando Tapatalk
                              ...Im heil'gen Land Tirol...

                              Commenta

                              Argomenti correlati

                              Comprimi

                              Attendere..