Gamberoni alla catalana

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  • Oizirbaf
    Moderatore Buona Forchetta
    • Nov 2014
    • 2109
    • Milano

    #1

    Gamberoni alla catalana

    Gamberoni alla catalana
    Tra le tante “porcheriole” che in questi giorni hanno gustosamente attentato alle nostre lipemiche virtù una, nota specialmente nella sua usuale e chiara fama in versione con la inavvicinabile aragosta, è stata variata con molta facilità e semplicità, considerando che il segreto della nostra alta ed inarrivabile cucina Enotro–Italo-Ausonica sta in gran parte nella sua disarmante semplicità di ingredienti e preparazione.
    Così ci siamo preparati la più classica delle catalane (cui sono ammesse le immancabili “originali” varianti locali che sono proprio il bello della “faccenda”).

    Ingredienti
    • Gamberoni, surgelati, crudi. 1 Kg
    • Cipollotti freschi: 4
    • Mezza cipolla di Tropea
    • Una trentina di pomodorini datterini o ciliegina
    • Una decina di foglioline di basilico fresco spezzettate a mano.
    • Olio EVO una…esagerazione!

    Scongeliamo, laviamo e “scottiamo” per pochi minuti in acqua (proprio pochi perché i gamberoni tenderebbero ad indurire; appena tendono ad accentuare la loro naturale curvatura sono pronti!), togliamoli dall’acqua e tranciamoli in due per il lungo appena raffreddati. Se prendiamo bene la mira riusciremo anche ad accedere al filo intestinale da asportare. Posiamoli in una terrina ovale profonda.
    Puliamo i cipollotti ed affettiamoli molto sottili. Lo stesso facciamo con la nostra cipolla. Qualcuno esige che la medesima venga messa a bagno in acqua fredda…A me piace saporita e la uso così com’è. Cospargiamoci i gamberoni. Tagliamo i nostri pomodorini in due ed aggiungiamoli al tutto senza dimenticare il basilico. Irroriamo il tutto con una esagerata quantità di olio EVO e rigiriamo con la cura e la delicatezza che useremmo nello scompigliare le fluenti e bionde chiome di una fanciulla.
    Una giudiziosa salatina che aggiusteremo più tardi a seconda dei gusti.
    Lasciamo la nostra terrina al fresco a macerare per una nottata e vedrete che tutta l’esagerazione d’olio verrà pervicacemente pucciata dai commensali che recederanno per una volta ai temuti effetti “adipofili” del nostro nettare oleario.
    Qualora si preferisse evitare la laboriosità di sgusciare in tavola i carapaci unti e schizzanti è possibile provvedere all’operazione dopo la cottura avendo cura di lasciare il corpo del nostro gamberone con la testa attaccata perché contribuirà non poco all’aroma finale della nostra catalana.
    In mancanza di gamberoni si può preparare il tutto con pari quantità di code di gambero sgusciate o meno con la stessa procedura.
    Oizirbaf
    "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
    e fermalvi entro; ché non fa scienza,
    sanza lo ritenere, avere inteso..."
  • Yed
    ⭐⭐⭐
    • Sep 2012
    • 6379
    • Pordenone
    • Segugio Bavarese di montagna

    #2
    Slurp...

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    • Oizirbaf
      Moderatore Buona Forchetta
      • Nov 2014
      • 2109
      • Milano

      #3
      Originariamente inviato da Yed
      Slurp...
      Proprio! Me l'hanno sbafata tutta! Non me ne è avanzata neanche un ciccinino per il tradizionale "ribattino" di S. Stefano quando "certa roba" del pranzo natalizio è ancora più buona![:-cry]
      "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
      e fermalvi entro; ché non fa scienza,
      sanza lo ritenere, avere inteso..."

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