Questa, della gentile sig. Silvana Bergamaschi Grassani (“Cacciagione in Cucina”– Carlo Lorenzini Editore) Ha tutti i crismi per rappresentare qualcosa di molto insolito, almeno per me, in ambito “lepre”. Mi dolgo del fatto di non avere sotto mano un bel leporide lagomorfo, neanche surgelato, da quasi esclusivo ungulatista quale sono, ma penso che nella prossima stagione avrò qualche occasione di “tirar fuori” il valtrumplino So2 che da troppo tempo non dice la sua. Se qualcuno conoscesse già questa ricetta non me ne voglia, anzi ragguagli ed informi perché anche noi si possa apprezzare in attesa del momento magico della fucilata all’orecchiona.
Ingredienti:
• Mezza lepre (dipenderà dalle dimensioni…)
• Burro 50g
• Un bicchiere d’olio
• ½ limone a fettine
• 1 cipolla bianca
• 1,5 l di vino bianco secco. Brodo
• 2 manciate di prezzemolo
• 2 acciughe sott’olio
• 100 g di salame fresco o salsiccia.
• 100 g di fegato di vitello
• Sale e pepe
Per la marinata:
• 2 bicchieri di aceto (per i miei gusti un po’ troppo! Userei il vino!)
• 1 gambo di sedano, una cipolla, una carota uno spicchio d’aglio, salvia e rosmarino.
Immergete la lepre tagliata a pezzi nella marinata e lasciatevela tutta la notte.
Al momento di cuocerla sgocciolatela e ponetela in un tegame con 40 g di burro, il bicchiere d’olio, il limone, la cipolla tritata. Quando ben rosolata sfumate con un bicchiere di vino bianco e quando questo sarà evaporato altro vino e brodo insieme (circa ½ l), sale e pepe. Fate cuocere adagio per circa 2 ore.
A parte preparate la salsa. A freddo mettete in una casseruola il resto del burro qualche cucchiaio d’olio, il prezzemolo, il salame, le acciughe ed il fegato tritati sottili. Quando tutto comincia a rosolare aggiungete un bicchiere di vino bianco e così via sino a consumarne circa 1 litro e ad ottenere la consistenza di una crema. Salare e pepare se necessario.
Ora prendete la lepre, la si disponga su un piatto fondo e la si ricopra di salsa.
Servitela con polenta.
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