Al solito le cose più affascinanti in cucina traggono ,specialmente oggi per la riscoperta del passato dell'origine delle cose antiche, quando "la miseria la gusava el talent" (la miseria agguzzava il talento) ed i contadini poveri avevano tanto talento, tanta miseria molta fame e pochi mezzi (eduli) a disposizione.
Ad osservare le tradizioni regionali, di tutte le regioni italiane, ma anche di quelle di altri paesi con analoghe popolazioni dipendenti esclusivamente dai prodotti della terra, non si può che rimanere affascinati da procedure, strumenti, semplicità e sapori.
Le mie visitazioni nel mondo mi hanno spesso portato a contatto con le etnie più disparate della terra unite da dei comuni denominatori incuranti delle decine di migliaia di Km che li separavano e delle totalmente diverse culture e tradizioni d'origine.
I Testaroli sono una delle semplicità partorite dall'ingegno contadino per mettere insieme qualcosa di ulteriormente accattivante rispetto alle semplici focaccine di miglio o dei più disparati cereali che ho visto in Africa ed in Asia.
Ed allora, senza volere insegnar nulla ai pontremolini ed ai lunigianesi del Forum, mi piace diffondere anche presso le altre "etnie" ausonico-venatiche dello stesso certi piatti che in molti, più di quanto non si pensi, non conoscono.
https://www.youtube.com/watch?v=TnzW2Op9IeI

Testaroli della Lunigiana
I Testaroli della Lunigiana sono una pasta di antica origine. Diffusi già ai tempi di Roma imperiale, sono diventati nel corso dei secoli un piatto di prim’ordine della cucina regionale Toscana, semplice e genuina. Ancora oggi vengono realizzati con gli stessi pochi ingredienti di allora: farina, acqua e sale.
Con fedeltà ad un passato conservato con cura e rispetto, si continuano a preparare nella zona dell’antica città di Luni (oggi corrispondente al territorio della provincia di Massa e Carrara), impastati giornalmente dai fornai.
[VIDEO]https://www.youtube.com/watch?v=62Jl0fKdtxo[/VIDEO]
Ingredienti:
• g 500 di farina “0” in funzione del n° pretendenti.
• Acqua in pari peso della farina /sale 5 g. (1 kg/1 litro/10 g).
• g 150 di basilico
• g 100 di pinoli
• g 30 di gherigli di noci
• g 100 di grana padano
• g 50 di pecorino romano stagionato
• olio extravergine d'oliva (q.b. per la preparazione del pesto)
• aglio (a piacere se gradito)
Mescolare la farina con acqua tiepida ed un pizzico di sale, ottenendo una pastella molto morbida ma leggermente più dednsa delle crèpes. Lasciare riposare per 10 minuti circa. Scaldare sul fuoco una padella antiaderente, versare una quantità di pastella fino a raggiungere lo spessore di 3 o 4 mm. e lasciare cuocere 5 minuti per lato a fuoco vivace. Faranno qualche bollicina in superficie.
Raffreddare e tagliare a losanghe di circa 3 cm per lato. Immergere i testaroli in acqua calda salata (l'acqua non deve bollire) e lasciare rinvenire alcuni minuti. Infine colare e condire con pesto e formaggio parmigiano grattugiato. Per il pesto porre in un mortaio le foglie di basilico, i pinoli, l’aglio ed i gherigli di noci.
Pestare fino a ridurre in poltiglia. Versare l'olio, aggiungere i formaggi grattugiati e salare a piacere
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