Il vino, quandanche nella nostra travagliata odierna “societas” spesso mal considerato, mal tenuto e, soprattutto troppo spesso, mal bevuto, mantiene invariate profonde e forti radici storiche ed entra da protagonista in molte nostre moderne ricette.
Qui nell’Iliade, libro XI, Macaone, ferito da Paride, viene ricondotto da Nestore nella sua tenda, ove la “ricciuta Ecamede” figlia di Arsinoo:
Su piè sorretto d’un color che imbruna,
Sovra il desco un taglier pose di rame,
E fresco miel sovresso, e la cipolla
Del largo bere irritatrice, e il fiore
Di sacra polve cereal. V’aggiunse
Un bellissimo nappo, che recato
Aveasi il veglio dal paterno tetto,
D’aurei chiovi trapunto, a doppio fondo,
Con quattro orecchie, e intorno a ciascheduna
Due beventi colombe, auree pur esse.
Altri a stento l’avría colmo rimosso;
L’alzava il veglio agevolmente. In questo
La simile alle Dee presta donzella
Pramnio vino versava; indi tritando
Su le spume caprin latte rappreso,
E spargendovi sovra un leggier nembo
Di candida farina, una bevanda
Uscir ne fece di cotal mistura,
Che apprestata e libata, ai due guerrieri
La sete estinse e rinfrancò le forze.
Un vino, appunto, quello di Pramnio di Lesbo o forse del monte Pramno dell'isola di Icaria, ecco qui spuntare qualcosa di coquinario:
se l’intruglio della ricciuta Ecamede fa venire un po’ di voltastomaco ai nostri moderni palati tutto cambia se diamo un novello nome al medesimo chiamandolo “Fonduta svizzera” …o quasi!
Ingredienti:
• 150 g di emmental svizzero
• 150 g di gruviera (a trovarlo! Magari un'equivalente q. di Fontina...)
• 1 spicchio di aglio
• 150 ml di vino bianco secco
• 2 cucchiaini di amido di mais
• pepe nero q. b.
• noce moscata q. b.
• 50 ml di Kirsch
• pane tagliato a cubetti non troppo piccoli
1. Per preparare la fonduta svizzera per prima cosa tagliate sia l’emmental svizzero, sia il gruviera a pezzettini. Sfregate uno spicchio di aglio sulla parte interna di una casseruola di terracotta.
Mettetevi i due formaggi e il vino bianco secco.
2. Fate fondere i due formaggi, mescolando in continuazione a fuoco lento, senza mai portare ad ebollizione. Stemperate l’amido di mais in due cucchiaini di acqua, poi trasferitelo nella casseruola contenente la fonduta svizzera. Mescolate, insaporendo con pepe nero e noce moscata per quanto basta.
3. Prima di togliere la fonduta svizzera dal fuoco, aromatizzatela con il Kirsch.
Servitela subito affinché non si raffreddi con il pane tagliato a cubetti non troppo piccoli.
Naturalmente, con questo piatto gustoso va servito in tavola del buon vino rosso corposo a temperatura ambiente.
Oizirbaf
Commenta