In casa nostra (vigè...azz come è brutto!)... c'è sempre stato il rispetto più assoluto per il minimo tozzo di pane che a qualche volatile sarebbe, comunque finito nel becco ma non "sprecato". A volte mi vergogno un po' e cerco di non farmi vedere ma la prima fettina di salame, in frigo da qualche giorno, la crosta del formaggio o qualche pezzetto con un po' di muffa, la cotica della pancetta...finisce fuori dalla finestra in giardino dove abbiamo sempre qualche "cliente" in attesa: dalla colonia di ricci (ora dormono) che magnano di tutto, qualche micione randagio che conosce l'antifona e qualche uccello o uccellaccio notturno e diurno di cui si trovano, poi, le tracce.
Questo preambolo perchè volevo mostrare a qualcuno che, magari, non è del nostro stesso avviso o "costumari", che cosa ho "tirato fuori", meglio sarebbe, golosamente recuperato da due ginocchietti, ossetti da midollo per brodo" dopo preparazione del medesimo, di cui il nostro...fervido macellaio ci omaggia ad ogni spesa,fatto lo brodo all'uopo da consumare come base per risotto, medium natatorio per ravioli e passatelli, zuppe e crostini...:
una bella terrina di "Nervitt cunt i scigull" ,alias "muscoletti di vitello alla lombarda", per ora senza neanche l'aggiunta di fagioli, sedano o altra verzura più o meno verde, buona per saziare due persone (anche tre!)...
Diceva "la" mia nonna Regina Elisa: "-la miseria la gusa el talent-" ("la miseria agguzza l'ingegno") anche se di miseria vera e propria non vogliamo ancora parlare...mai sia che dalla nostra cucina esca alcunchè di buono quand'ancora proficuamente edibile!

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