Da: http://www.coquinaria.it/archivio/re...dia/giuli.html
e riportato anche qui sulla stampa lecchese:
Patè di cavedano (persico, trota, luccio, tutti i pesci di lago…)
Ho trovato questa ricetta proprio per caso leggendo tutta la sequenza di ricette “compattate” e messe in fila senza spaziature dopo una “innamorata panoramica” della Lombardia come “terra” e la sua tradizione culinaria.
Non ne avevo mai avuto sentore (del patè di cavedano, eh! Non della Lombardia!) E mi sono incuriosito, come mi è sempre accaduto per i patè. Ringrazio la non meglio identificabile e sensibile autrice del pregevole “quadretto” dell’amata terra lombarda che sempre mi intenerisce quando leggo “del ciel di Lombardia che è bello quando è bello”…e non ho certo mancato di strutturare l’esposizione dell’istrutto come d'uso ed eccolo qui pronto da annoverare tra i già postati patè:
Ingredienti:
• 1 kg di filetto di cavedano
• 100 g di burro
• 100 g di lardo (meglio non salato)
• 2 cipolle
• ½ spicchio d’aglio
• 2-3 rametti di maggiorana
• Mezzo bicchiere di vino bianco secco
• Un bicchierino di cognac.
Tritare finemente le cipolle, rosolarle in poco burro facendole imbiondire; aggiungere il mezzo spicchio d'aglio, il filetto tagliato a pezzetti e continuare a rosolare. Regolare di sale e pepe, bagnare col vino bianco e lasciar sfumare. Togliere dal fuoco, lasciare raffreddare il tutto e passare al setaccio aggiungendo il lardo ed il burro tagliati a pezzetti e il cognac. A piacere si può guarnire in gelatina. Dice l'autrice:-"Io, quando ho l'occasione di prepararlo (cioè quando qualche pescatore mi procura la materia prima), lo lascio in una terrina e un po' prima di servire, lo tolgo dal frigo, lo metto in una tasca da pasticcere con la bocchetta più grossa e lo spremo direttamente nel piatto facendo rosette o strisce, insieme alle fette di pane abbrustolite."-
N.d.r. Qualcuno trova troppo alcoolico e fuori posto, l’eccessivo sapore di brandy quando quest’ultimo venga aggiunto al preparato a freddo, analogamente a quanto accade con l’aggiunta dello stesso nella preparazione di certo “eccelso” patè. E’ possibile “rimediare” all’inconveniente lamentato dai “qualcuno” unendo il cognac insieme al vino bianco in sede di sfumatura che farà evaporare totalmente la nota alcolica.
In ulteriore nota (mia eh! Mia! Magari buona magari solo per me!) ritengo (e proverò sine ulla cunctatione) non essendo piscatore, ad utilizzare il filetto di persico, la trota o il luccio in medesima guisa d’accrocchio!
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