Io, lo so, sono un pastaiolo, pastaro, pastaio reo confesso, si, insomma uno che con la pasta ci vivrebbe, alternandola solo al risotto di meneghina nobiltade per eredità culturale, gusto familiare casalingo ereditario, forse per sequenze genomiche consolidate. Gusti, insomma, scalzati solo in causa di periodiche necessità proteico- aminoacidiche-oligoelementari e per raggiunti limiti ponderali di BMI che mal si accordano con le primavere e con il leopardiano: "il limitare di gioventù salivi"...
E allora una semplicissima pastasciuttina, leggera e poco impegnativa quanto di autorevole presentazione, come questa nel linkato video di Aimo Moroni dell'omonimo ristorante milanese Aimo e Nadia, ospite, di Benedetta Parodi.
Vermicelli (spaghetti) al cipollotto fresco di Tropea.
Ingredienti
• Aglio 2 spicchi
• Olio q.b.
• Cipollotti Di Tropea 10
• Alloro 2 foglie
• Brodo Vegetale q.b.
• Peperoncino q.b.
• Vermicelli (grossi!) 500 g
• Basilico q.b.
• Pomodorini: un paio tritati per dare colore
• Prezzemolo q.b.
• Parmigiano q.b.
Preparazione:
Tritare l'aglio e unirlo in padella all'olio, ai cipollotti affettati fini ed all'alloro. Cuocere per 40 minuti a fuoco basso, stufandoli, mescolando di tanto in tanto aggiungendo un poco del brodo vegetale mantenuto caldo. Aggiustare di sale e, a gusto, un “giudizio” di peperoncino fresco o secco.
Cuocere al dente i “vermicelli”, che io preferirei chiamare “spaghettoni”, di buon calibro e consistenza!
Scolarli ed unirli in padella al sugo di cipollotto fresco di Tropea, allungare eventualmente con un poco di brodo caldo per terminare la cottura e mantecare. Spolverare con il prezzemolo tritato fine e con il basilico fresco spezzettato. Servire con una spolverata leggera di parmigiano, la cucchiaiata di pomodorini tritati, a "brunoise" [:D] giusto per dare colore, e un filo di olio crudo.
Oizirbaf
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