Cinghiale alla bracconiera

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    #16
    La caccia alle allodole con solo civetta vera e specchietti: ne ho bellissimi ricordi e una grande nostalgia: adesso che ho difficoltà a fare caccia col cane a causa del mio piede rintronato la farei tanto volentieri (anche senza civetta), ma oggi dalle mie parti è finita. Tornando alla ricetta, niente di straordinario, però buona, tranne che per il pomodoro che con la selvaggina proprio non mi convince.

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    • Alessandro il cacciatore
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      • Feb 2009
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      #17
      Originariamente inviato da pointer56
      La caccia alle allodole con solo civetta vera e specchietti: ne ho bellissimi ricordi e una grande nostalgia: adesso che ho difficoltà a fare caccia col cane a causa del mio piede rintronato la farei tanto volentieri (anche senza civetta), ma oggi dalle mie parti è finita. Tornando alla ricetta, niente di straordinario, però buona, tranne che per il pomodoro che con la selvaggina proprio non mi convince.
      Non è e non voleva essere nulla di straordinario, è una variante locale (ad esempio l'uso delle olive) della ricetta classica del cinghiale in umido in Toscana.
      Il pomodoro nell'umido si usa tantissimo, e se manca mi spiace, questione di gusti.

      Anche la ricetta della ribollita è semplice: solo che non ne trovi una uguale.
      Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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      • Valerio
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        • Apr 2005
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        #18
        Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore
        Sì, te lo assicuro, quello che si memorizza da bimbetti a caccia poi rimane impresso per tutta la vita, ammantato da un che di fiabesco e irripetibile.
        Poi c'e' nei cacciatori una tendenza comune nel dire che prima era meglio di ora e questo in qualsiasi epoca. Lo dicevano anche negli anni'70. Che, se per certe specie animali può essere vero, per altre è esattamente l'opposto; i colombacci allora venivano -pochi rispetto a ora- solo a svernare ad esempio ed andavano molto più a sud, qui c'era principalmente il passo di ottobre e il ripasso a marzo. Per non parlare degli ungulati, eccetto qualche sparuto cinghiale, allora c'era il vuoto assoluto.
        Verissimo, e anche molto bello a mio avviso.

        Concordo anche sulla tendenza generale, non solo venatoria, al "laudator temporis acti".

        GLi anni '70 non li ho vissuti e degli '80 ho solo vaghi ricordi di infanzia.

        Diciamo che senza dubbio ci sono cambiamenti, non solo peggioramenti. Vale per la Toscana ma un po' per tutta la penisola.

        Parlando del Granducato, è senza dubbio peggiorata drasticamente la consistenza della piccola stanziale (fagiano e lepre), sono sicuramente ridotti in quantità e qualità gli uccelletti (pispole, fringillidi, zigoli, strillozzi, allodole ecc ecc), mentre sappiamo tutti quanto siano esplosi i colombacci e gli ungulati in generale.

        è praticamente finita la caccia al prato, non solo per le prescrizioni di legge, e la caccia agli acquatici è radicalmente cambiata tanto che per molti aspetti un padulano di 50-60 anni fa oggi farebbe fatica a riconoscerla e praticarla. Con carnieri che, peraltro, molto spesso sono ben più pingui di quelli di un tempo, anche al di là dei germani "stanziali".

        Come tutte le cose della vita, in primis conta la capacità di adattarsi e seguire il cambiamento. Per alcuni sarà meglio (es. chi si dedica a colombi e ungulati), per altri peggio (es. il cacciatore di pavoncelle/pivieri o il patito del fringuello al rientro), salvo appunto adattarsi e cambiare.

        In ogni caso i ricordi da bimbetto sono tra le più belle emozioni che mi ha regalato la caccia. Fatti molto spesso insignificanti in termini assoluti ma di enorme valore personale.
        Valerio

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        • Alessandro il cacciatore
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          • Feb 2009
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          • al centro della Toscana
          • Deutsch Kurzhaar

          #19
          Originariamente inviato da Valerio

          Parlando del Granducato, è senza dubbio peggiorata drasticamente la consistenza della piccola stanziale (fagiano e lepre), sono sicuramente ridotti in quantità e qualità gli uccelletti (pispole, fringillidi, zigoli, strillozzi, allodole ecc ecc), mentre sappiamo tutti quanto siano esplosi i colombacci e gli ungulati in generale.
          Ci sono stati cambiamenti sensibili negli ultimi 50 anni in Toscana riguardo all'habitat, con aumento del bosco, nuove pratiche agricole, inverni molto più miti che hanno portato ad un incremento esponenziale degli ungulati, e un calo drastico delle specie che hanno visto scomparire il loro "mondo": i campi coltivati a cereali in modo promiscuo, le stoppie, con l'aggiunta dell'uso di diserbanti con tutto che quello che ne segue.

          Se vai sul SIT della provincia di Siena, nella parte cartografica, è interessante vedere dai rilievi aerei dal 1950 in avanti il cambiamento delle campagne: scomparsa la parcellizzazione dei campi, diminuzione della superficie coltivata, aumento del bosco.
          Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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            • Torre del Lago Puccini, Toscana
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            #20
            Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore
            Ci sono stati cambiamenti sensibili negli ultimi 50 anni in Toscana riguardo all'habitat, con aumento del bosco, nuove pratiche agricole, inverni molto più miti che hanno portato ad un incremento esponenziale degli ungulati, e un calo drastico delle specie che hanno visto scomparire il loro "mondo": i campi coltivati a cereali in modo promiscuo, le stoppie, con l'aggiunta dell'uso di diserbanti con tutto che quello che ne segue.

            Se vai sul SIT della provincia di Siena, nella parte cartografica, è interessante vedere dai rilievi aerei dal 1950 in avanti il cambiamento delle campagne: scomparsa la parcellizzazione dei campi, diminuzione della superficie coltivata, aumento del bosco.
            Senza dubbio, processo che vale un po' per tutte le zone collinari toscane.

            Iniziato con la fine delle mezzadria e proseguito con i mutamenti delle pratiche agricole/colturali, fino a mettere in discussione il senso stesso dell'attività agricola in tante aree un tempo capillarmente coltivate.

            Tendenza che peraltro non si è arrestata, anzi di anno in anno le aree collinari coltivate si riducono per lasciar spazio all'incolto e quindi al bosco. Lo si percepisce a colpo d'occhio, addirittura.
            Valerio

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              #21
              Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore
              Non è e non voleva essere nulla di straordinario, è una variante locale (ad esempio l'uso delle olive) della ricetta classica del cinghiale in umido in Toscana.
              Il pomodoro nell'umido si usa tantissimo, e se manca mi spiace, questione di gusti.

              Anche la ricetta della ribollita è semplice: solo che non ne trovi una uguale.
              Proprio così, è una delle tante pietanze che si fanno in ogni famiglia (es. la minestra di fagioli) e sono tutte diverse. La ribollita che faccio io l'ho imparata vedendola fare a una mia zia che era fiorentina: lei diceva che non c'è ribollita se non ci metti il pepolino, cioè il timo (non tanto, basta un pizzicotto): eppure poi ho visto ricette in cui il timo non c'è... Quel che posso dire io è che non c'è ribollita senza il vero pane toscano: non tanto per il gusto in assenza di sale, ma per la sua consistenza, perchè, anche se inzuppato, non diventa una pappetta viscida.

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