Prova del cuoco, Bigazzi sospeso
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Beh, che dire, Bigazzi paga la sua ingenuità.
In un mondo dominato dai talebani dell'ambientalismo non si può dire quel che si vuole perché la sharia prevede pene severissime contro la bestemmia al dio-animale. Insomma, un eventuale esilio dalla Rai non sarebbe altro che una mitigazione di pena, un atto di indulgenza. Anche se, comunque, si sta chiedendo la galera per Bigazzi.
Per fortuna le leggi occidentali prevedono che l'istigazione a delinquere prospettata dall'Enpa vada provata in un'aula di tribunale, pur se il vero processo è già iniziato sulla stampa, dove il cuoco è stato spacciato: il verdetto è di "mangiagatti" e la condanna è all'abominio pubblico.
Eppure non aveva torto il Bigazzi a sostenere che un tempo i gatti si mangiavano, venendo addirittura degnati di ricette succulente. La stessa sorte, mi raccontavano, toccava qualche volta ai cani, durante la guerra ed il primo periodo post-bellico.
Certo, oggi il sentimento verso cani e gatti è diverso da quello di un tempo. Ma oggi possiamo anche permetterci di essere diversi, con la pancia piena dei pranzi gargantueschi cui ci siamo abituati.
Allora, per la fame e la miseria, per lo stato di necessità, ci si nutriva di ciò di cui si aveva la fortuna di disporre. Non ci vedo nessuna colpa e nessuna onta a raccontare la storia. Ma forse, la religione animalista di qualcuno impone che sui libri di testo si possa raccontare solo che, nei periodi duri, la gente si nutriva di scorze di patata.
Certo, forse il gatto è stato cucinato fino a non molto tempo addietro, in alcune zone d'Italia, questo non lo so perché io non l'ho mai mangiato.
Ma se ciò è stato, non vedo perché doverlo tacere a pena di scomunica.
Se è vero che la storia la scrivono i vincitori, qui di vincitori non ce ne sono, mettiamolo in chiaro una buona volta, perché il credo animal-integralista non è ancora divenuto religione di Stato, a quanto mi risulta.Commenta
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a parte il fatto che l'allergia spesso sia una cosa soggettiva,sarebbe interessante sapere che il detersivo che si usa per pavimenti specialmente d'estate quando i nostri cani vi si sdraiano per sentire refrigerio preferendolo alla cuccia ecc e stato testato
dermatologicamente e quimdi non è sensibilizzante
gigiCommenta
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perfettamente d'accordo...!!! stiamo diventando simili agli antichi egiziani e ai moderni indu!!!Beh, che dire, Bigazzi paga la sua ingenuità.
In un mondo dominato dai talebani dell'ambientalismo non si può dire quel che si vuole perché la sharia prevede pene severissime contro la bestemmia al dio-animale. Insomma, un eventuale esilio dalla Rai non sarebbe altro che una mitigazione di pena, un atto di indulgenza. Anche se, comunque, si sta chiedendo la galera per Bigazzi.
Per fortuna le leggi occidentali prevedono che l'istigazione a delinquere prospettata dall'Enpa vada provata in un'aula di tribunale, pur se il vero processo è già iniziato sulla stampa, dove il cuoco è stato spacciato: il verdetto è di "mangiagatti" e la condanna è all'abominio pubblico.
Eppure non aveva torto il Bigazzi a sostenere che un tempo i gatti si mangiavano, venendo addirittura degnati di ricette succulente. La stessa sorte, mi raccontavano, toccava qualche volta ai cani, durante la guerra ed il primo periodo post-bellico.
Certo, oggi il sentimento verso cani e gatti è diverso da quello di un tempo. Ma oggi possiamo anche permetterci di essere diversi, con la pancia piena dei pranzi gargantueschi cui ci siamo abituati.
Allora, per la fame e la miseria, per lo stato di necessità, ci si nutriva di ciò di cui si aveva la fortuna di disporre. Non ci vedo nessuna colpa e nessuna onta a raccontare la storia. Ma forse, la religione animalista di qualcuno impone che sui libri di testo si possa raccontare solo che, nei periodi duri, la gente si nutriva di scorze di patata.
Certo, forse il gatto è stato cucinato fino a non molto tempo addietro, in alcune zone d'Italia, questo non lo so perché io non l'ho mai mangiato.
Ma se ciò è stato, non vedo perché doverlo tacere a pena di scomunica.
Se è vero che la storia la scrivono i vincitori, qui di vincitori non ce ne sono, mettiamolo in chiaro una buona volta, perché il credo animal-integralista non è ancora divenuto religione di Stato, a quanto mi risulta.
---------- Messaggio inserito alle 02:32 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 02:23 PM ----------
come volevasi dimostrare!!!!! infatti me ne straffotto di quello che dicono o pensano e a caccia ci vado lo stesso finche leggi e salute me lo permetteranno !!!! non devo spiegazioni a nessuno ne tantomeno piacere a qualcuno,sopratutto quando le parole non servono affatto perche e come gettarle al vento... su yt mi sono scontrato per un anno con il mondo estremista dell'animalismo...lasciate perdere !!! e' tempo perso!!!E qualcuno vuole ancora dialogare con queste associazioni??
Ma quel che mi stupisce è che ci sono ancora persone che gli danno retta... o cedono ai ricatti[:-bunny][:-bunny]!!
Dai gatti alla caccia, gli animali inguaiano la Rai...
17-02-2010
(IlGiornale) di Nino Materi - George Eliot sosteneva che «gli animali sono amici così simpatici perché non fanno domande e non muovono critiche». Ma certo - almeno in Italia - negli ultimi giorni i muti animali hanno trovato schiere di loquacissimi portavoce ben lieti di parlare in loro vece. Magari col rischio di esagerare un po’. Prendete, ad esempio, la trasmissione «Porta a porta» dell’altroieri «colpevole» di aver trattato il tema della caccia in una maniera che non è piaciuta ad animalisti e associazioni anti-venatorie. Tanto è bastato al partito contrario alle doppiette per sparare a pallettoni sul programma di Bruno Vespa che, con un cognome così, figuriamoci se può mai odiare gli animali... Ma tant’è: la Rai, per colpa degli animali, è finita nuovamente al centro di una polemica bestiale. Dopo la vicenda che ha portato alla sospensione dell’enogastronomo Beppe Bigazzi dalla trasmissione di Raiuno, «La prova del cuoco», per una ricetta a base di carne di gatto, ieri è toccato a «Porta a porta» contestata con veemenza da sette associazioni animaliste. «Sette», avete letto bene: un esercito di pace più bellicoso di una schiera di contractor. Sotto tiro la puntata del 15 febbraio sulla caccia. «In scena nella puntata di ieri - dicono in un pletorico «comunicato congiunto» Enpa, Lav, Animalisti Italiani, Oipa, Una, Lida e Associazione Vittime della caccia (sì, le abbiamo contate: effettivamente sono sette ndr) - alcuni orrori delle doppiette tra richiami vivi, bracconaggio e tentativi di depenalizzare i reati venatori. Altro che cacciatori in doppiopetto!». «Nonostante gli sforzi dei rappresentanti venatori - scrivono le associazioni - a «Porta a porta» è stata mostrata, anche se solo in parte, la guerra della caccia alla natura con tanto di fucili in studio». Le associazioni chiedono quindi alla Rai «di occuparsi anche di altri orrori: l’uccisione per divertimento di varie specie animali, a cominciare dai richiami vivi; uccelli catturati e rinchiusi in minuscole gabbiette, di cui esiste un fiorente mercato nero, impossibilitati a muoversi, e che la lobby venatoria estremista vuole addirittura liberalizzare». «Nessuno crede più alla presa in giro con cui si dice che la caccia dovrebbe servire a ristabilire l’equilibrio di alcune popolazioni di animali selvatici, ad esempio gli ungulati, quando - dicono le associazioni - sono proprio i cacciatori che reimmettono continuamente questi animali». E, ancora: «Bisogna precisare che gli animali impallinati curati dai centri recupero fauna, come quelli mostrati da Porta a Porta, sono solo una piccola parte, perché molto spesso, per paura di incorrere in sanzioni, il cacciatore/bracconiere li lascia a terra, privandoli delle cure e destinandoli ad una lenta, agonia». Ma torniamo, in conclusione, alla vicenda-Bigazzi che ieri ha tenuto banco perfino a Sanremo. Avvocato d’ufficio dell’ormai ex gourmet della «Prova del cuoco», la pettoruta Antonella Clerici: «Non posso credere che Bigazzi pensi una cosa del genere (e cioè che i gatti sono «buoni» da mangiare ndr), Beppe ama gli animali. La sua è stata solo una stupida battuta». E poi: «Quando conducevo il programma, ero abituata a gestire le sue intemperanze. So che ogni tanto dice cose che non stanno né in cielo né in terra, non si rende conto...». Riferendosi alla sospensione di Bigazzi, il direttore diRaiuno Mauro Mazza ha fatto il simpaticone: «Un’altra decisione dolorosa ma inevitabile». Roba gatto. A nove code.(tratto da http://www.federfauna.org/News/news.php?id=2756)Commenta
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Alboinensis, mi sono permesso di pubblicare anche sulla discussione "Stasera a porta a porta" il tuo estratto dal giornale...
Spero di non aver fatto qualcosa di male, in caso avvertimi che cancello!Mandi
Alessandro
Posta alla beccaccia? No grazie, roba da sfigatiCommenta
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Tu e Samotracia di venatoriamente sbagliato fate una sola cosa e sapete quale...! Ve le do io le valli del Natisone! [;)] Al raduno vedete di portare un po' di vino bianco buono che dalle vostre parti c'e' n'e' ![:-golf]Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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Premetto che a me Bigazzi non piace molto e che non riuscirei a mangiare un gatto (ne ho uno da compagnia da ben 17 anni) però riesco a capire che possa essere accaduto in tempi di guerra, quando c'era la fame e non giudico.
La TV è ipocrita perchè ritiene il racconto di Bigazzi poco educativo... Invece il Grande Fratello in TV a tutte le ore lo è...CristinaCommenta
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Dogs & Country http://www.dogsandcountry.it
http://dogsandcountry.it/the-gundog-project/ Progetto di ricerca sul cane da caccia e da prove :-)Commenta
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la televisione é un media fra i piu' importanti, ma il suo livello é tanto scaduto che a volte mi vergogno per loro .
Questa é l'ennesima prova di ipocrisia e di asservimento alle gattare animaliste che
si permettono di dichiarare pubblicamente che vorrebbero la MORTE DEI CACCIATORI
vedasi Licia Colo', Rita Dalla Chiesa , Maurizio Costanzo e compagnia cantante, ma
si ,mette fuori un personaggio che "rammenta" come il gatto fosse un piatto della cucina popolare in molte regioni italiane, esattamente come mettere alla berlina un commentatore che affermasse che l 'Italia é stata governata per venti anni dai fascisti con la scusa che c'ö una legge che vieta la ricostituzione del partito fascista....... che c'entra con la storia, che c'entra con le decine di gatti che ho mangiato in allegra compagnia ed in perfetta legalità ????
Ma credete davvero che in campagna rinuncino a questi piatti della tradizione ???? io non ci credolucioCommenta
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Dopo numerosi cani e non avendo mai posseduto...-
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