ETICA nella caccia : Perchè il termine è così confutato, contrastato , contestato?

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    #1

    ETICA nella caccia : Perchè il termine è così confutato, contrastato , contestato?

    In tutti i vari scritti pubblicati qui sul forum, questa parola spesso salta fuori ed immancabilmente, solo per il fatto di averla scritta , ciò provoca reazioni , più o meno civili e costruttive in cui la diatriba, essenzialmente verte sull'attribuirne un significato unico.

    Queste le reazioni più diffuse di chi legge la parola ETICA:

    Ci sono quelli che non ne vogliono proprio sentir parlare, ne hanno proprio il rifiuto.
    Ci sono quelli che ritengono di averla , personale e cercano di spiegarla con esempi
    Ci sono quelli che ne delimitano le caratteristiche ed i principi su cui si basa in modo razionale
    Ci sono quelli che si sentono accusati e quindi si offendono e si indignano

    Ma perché fa così paura ? Perché, inevitabilmente, quando riferita alla caccia, tocca la coscienza e viene spesso confusa con la morale (altro termine che in altri ambiti suscita un grande scalpore)

    Ebbene, qualsiasi cacciatore che abbia tolto la vita ad un animale, prima o poi, in qualche modo si sarà trovato a dover/voler risolvere nella propria coscienza , la coincidenza tra chi è portatore di morte ed il male .

    Ma il punto è proprio questo....l'etica non è come il cacciatore riesce a giustificare il suo personale istinto venatorio togliendo la vita ad un animale, facendo chiarezza nelle sue personali motivazioni, ma essenzialmente, la questione è molto più semplice e pragmatica.

    L'etica, (definizioni trovate sul web a parte) non è altro che un codice di comportamento che sia coerente con ciò che in coscienza noi sappiamo sia giusto e deriva da quegli stessi comportamenti che non solo a caccia, ci rendono persone degne di stima.

    Applicandolo alla caccia è la stessa cosa.

    C'è chi afferma che è etico tutto ciò che è legale. Beh, questa è la più simpatica paraculata di chi non è in grado o non si vuole guardare dentro. Certo è che la Legge, anche in materia venatoria, ha dovuto imporre comportamenti etici .

    Personalmente ritengo di definire un comportamento etico ( che prescinde dal perchè vado a caccia) come vado a caccia.

    Quindi:

    Non mi farò mai influenzare dal modo in cui lo fanno gli altri (perchè le mie motivazioni sono diverse a prescindere dal mio giudizio positivo o negativo.) In questo modo , in caso di errore sarò l'unica responsabile delle mie azioni.

    Non penserò mai all'obiettivo ma sempre al percorso che in sè racchiude il criterio che mi ha fatto scegliere di andare a caccia

    Mi terrò lontano da qualsiasi modo di cacciare ed abbattere che possa arrecare danno all'animale, sia prima che dopo l'abbattimento.
    Chi si sente etico solo nei confronti dell'animale in vita ha qualche problema di coerenza e qualche tendenza all'ipocrisia . Portare rispetto prescinde dalla condizione dell'essere a cui lo portiamo.
    Etico e rispettoso è anche il saluto all'animale abbattuto, ognuno troverà il suo modo che rappresenti in coscienza il ringraziamento, scuse, saluto , ma comunque un pensiero che non tutti sono propensi ad esprimere.

    Chi dileggia queste pratiche o insulta chi le pratica sicuramente appartiene alla schiera degli "etici ma solo per l'animale in vita"

    Nel dubbio della scelta preferisco non scegliere. Il dubbio non è una condizione in cui mentalmente ci si dovrebbe trovare nel momento di premere un grilletto.
    Farò in modo di risolverli e e mi impegnerò affinchè le situazioni in cui potrei trovarmi nel dubbio siano sempre meno. Ma non rifiuterò il dubbio, il dubbio è condizione di crescita.
    Questo comporta studio, osservazione, ricerca , esperienza. Senza limiti di tempo.


    Chi ne vuole parlare si senta libero di farlo ma soprattutto da un giudizio morale perchè , in fondo è solo la nostra coscienza l' unica in grado di valutare.

    Ultima modifica Livia1968; 04-08-24, 20:11.
    "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz
  • cioni iliano
    ⭐⭐⭐
    • May 2017
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    • castelfiorentino
    • setter

    #2
    Io non so se sia etica oppure no. Riconosco di non avere il quid per intraprendere discorsi che tu, Liva, poni. Cerco, come in tutte le cose che faccio, il miglior risultato possibile. Nella caccia, estrema letalità. Questo per non fare soffrire alcun animale, in quanto essere senziente, e nel caso specifico dei cinghiali anche per non rompermi il c. a cercarli. Rispetto tutti i sentimenti. Alcuni li trovo ipocriti ma li rispetto ugualmente.

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    • Yed
      ⭐⭐⭐
      • Sep 2012
      • 6370
      • Pordenone
      • Segugio Bavarese di montagna

      #3
      Livia : Spostala in taverna....

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      • Livia1968
        Livia1968 commenta
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        Yed , se è pubblica c'è un motivo.
    • truzzeddu
      Moderatore recensioni e suggerimenti
      • Apr 2009
      • 1606
      • siniscola (nu)
      • Anglo Tedesco Bracco Pointer Breton Jack Bass Antico Cane Sardo Dogo Sardo

      #4
      L'etica è una questione spinosa, che spesso viene usata per girare frittate mille volte, facendo diventare la caccia altre cose, spesso penso che sembra quasi che ci vergognano a dire semplicemente che prendiamo il fucile e usciamo in campagna per predare la selvaggina, e quindi si cercano mille modi per fare " passare" il concetto... E quindi si va a caccia per il cane, dobbiamo gestire la selvaggina problematica ecc ecc tutte giustificazioni per rendere la pratica "etica" parole che, in quanto sentimento personale, spesso aumenta e alimenta le divisioni tra cacciatori. Sono anni che sento diatribe su ciò che alcuni ritengono etico a dispetto degli altri.
      Per fortuna c'è la legge che, bene o male segna delle linee di condotta. Io ho la mia etica, e, come Livia, non mi curo di ciò che pensano gli altri, perché ritengo che, soprattutto in questo tema, sarebbe folle. Come dice giustamente lei, situazioni, selvaggina, territorio, il lavoro le possibilità economiche, tutto concorre al "tuo" modo di andare e interpretare la caccia.
      ​​​​Io vado a caccia per prendere la selvaggina, sono un cacciatore un predatore, il cane è per me un compagno di vita, ma a caccia diventa ausiliare, non attore principale, ma ausilio alla caccia.
      Sparo per uccidere. Certo aumentare il gradiente di difficoltà può rendere tutto più divertente, ma, la mia vita da allevatore e trasformatore, mi impone di cercare un abbattimento sicuro e pulito, per quanto possibile, che si tratti di un beccaccino, di un tordo o un cinghiale. Mi dà fastidio ferire un animale e farlo soffrire per negligenza mia.
      Così come, mi urta e lo reputo non etico, ( ma questo chiaramente è un pensiero mio ) chi non raccoglie la selvaggina abbattuta, o chi non la onora sulla tavola.
      Intendiamoci, non pretendo che tutti i cacciatori mangino la selvaggina cacciata, ma è veramente brutto, vedere selvaggina che alla fine finisce nell'umido della spazzatura.
      Non si va a caccia per la carne, ma è preciso dovere del cacciatore onorare la selvaggina, e per me anche quella fase è caccia.
      Così come fa parte della mia etica abbattere i nocivi. Troppo comodo lamentarsi senza mai muovere un dito o sprecare la cartuccia.
      Questa è la mia etica, e non pretendo che piaccia per forza.

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      • Livia1968
        Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
        • Apr 2019
        • 6191
        • Guidonia Montecelio (Roma)
        • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

        #5
        Come detto a premessa, spesso ciascuno di noi attribuisce all' etica il compito di risolvere una questione personale di coscienza, di fatto confondendo le 2 cose.

        A prescindere dalle motivazioni, a prescindere da quale sia il tuo motivo che ti spinge a prendere la decisione di togliere la vita ad un animale, l' etica guida il modo in cui lo fai rispecchiando e in coerenza con quelle motivazioni.

        Se io vado a caccia per il cane adottero' il comportamento coerente con questa decisione.

        Se io vado a caccia perché mi piace fare la foto e mostrarla sui social, o perché ho un interesse opportunistico sarò coerente con questo obiettivo anche nel modo in cui caccero'.


        Nella caccia , il primo principio che definisce etico un comportamento è il rispetto della vita che si toglie. Prima e dopo.


        Per me.


        Non c'è legge che lo imponga, non c'è tribunale che lo giudichi, ma esiste pubblico e platea di cui , umanamente si desidera l' approvazione.

        Per questo , spesso , si tende a descrivere le proprie azioni come etiche adducendo motivazioni che però non si riesce a rendere coerenti con il modo.
        Ultima modifica Livia1968; 04-08-24, 07:05.
        "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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        • Pike
          ⭐⭐
          • Dec 2012
          • 456
          • Mantova
          • Bracco tedesco

          #6
          LIVIA, L’affrontare un argomento del genere necessità di coraggio e, data la temperatura estiva, quasi temerarietà! Apprezzo in parte quanto affermi e mi complimento, in ogni caso, della sincera buona fede sulla quale poggiano le tue affermazioni! Terminata la parte “mielosa” veniamo a noi; preciso che le mie sono affermazioni soggettive e non pretendono di insegnare alcunchè ad alcuno. Concordo con te quando affermi ETICA: ogni dottrina o riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo, soprattutto in quanto intenda indicare quale sia il vero bene e quali i mezzi atti a conseguirlo, quali siano i doveri morali verso sé stessi e verso gli altri, e quali i criterî per giudicare sulla moralità delle azioni umane (ma le definizioni sono molteplici anche se il concetto rimane).
          La caccia, secondo me, non è assimilabile ad un logico e razionale comportamento umano ma, essendo passione, travalica questi limiti ed il concetto di bene o male diventa molto elastico ed opportunistico.
          Esempio:
          “A prescindere dalle motivazioni, a prescindere da quale sia il tuo motivo che ti spinge a prendere la decisione di togliere la vita ad un animale l' etica guida il modo in cui lo fai rispecchiando e in coerenza con quelle motivazioni.….” La motivazione che mi spinge ad uccidere un animale altro non è che la “voglia” di cacciare ed il soddisfacimento dell’azione è la morte dell’animale: per molti è BARBARIE (comprensibile) per me fine ultimo. In base al concetto di Etica possiamo affermare che NON si tratta di barbarie? In coscienza mi sento un barbaro (nel senso peggiore del termine)?? Direi di si!
          “Nella caccia , il primo principio che definisce etico un comportamento è il rispetto della vita che si toglie. Prima e dopo.” Anche qui sono in disaccordo: come puoi rispettare una vita se la uccidi?? Basta un rametto che gli metti in bocca a definire “giusta…etica” l’uccisione dell’animale? Brutalmente: lo volevamo morto!
          Quanto sopra non vuole essere una critica al tuo pensiero, tutt’altro, trattasi di discussione con pareri discordi: termino per non farti addormentare e non tediare oltre.

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          • Livia1968
            Livia1968 commenta
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            Civilmente si può parlare di tutto. Si può civilmente essere in disaccordo e continuare ad aver rispetto del pensiero altrui.
            Ps. Ho aperto il post non per avere consensi su quello che penso ma per sviluppare un argomento , come da titolo, controverso.😁

            Ho provato a spiegare il mio pensiero che rispecchia il mio agire. Non credo di esserci riuscita perché non esiste una morte etica, ma esiste un modo etico per appagare il ns interesse egoistico.
            Per esempio , parlando di selezione, aver sempre chiaro in mente il perché si abbatte . E quello deve prevalere sulla passione, direi che se ne serve.
            Ultima modifica Livia1968; 04-08-24, 18:04.
        • Pike
          ⭐⭐
          • Dec 2012
          • 456
          • Mantova
          • Bracco tedesco

          #7
          Invece ci sei riuscita benissimo, posso anche non condividerlo ma il tuo pensiero è chiaro.

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          • mick93hunting
            ⭐⭐⭐
            • Sep 2023
            • 1165
            • toscana

            #8
            io sono un cacciatore, ma anche un cinofilo, quindi, anche se faccio cacce da appostamento (principalmente colombaccio), per me la caccia deve essere legata al lavoro del cane durante la caccia, quindi, per fare un esempio, non tirerei mai ad fagiano che vedo a terra, sia che lo abbia sentito il cane e sia, a maggior ragione, che il cane non l'abbia sentito (per inciso, questo punto è doveroso da attuare con i cuccioloni, quando talvolta sfrullano o non sentono bene un selvatico, perchè se glielo si abbatte, si danneggerà l'addestramento del cane). per quanto riguarda la selvaggina, io mangio tutto quello caccio, perfino le ghiandaie e, tolti gli affettati, poichè non ho maiali e non vado a caccia di ungulati, il 90% della carne che mangio è carne di selvaggina che ho abbattuto io. infine non tirerei mai ad un selvatico che so che non potrei recuperare o che c'è la possibilità che lo mandi via ferito

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            • truzzeddu
              Moderatore recensioni e suggerimenti
              • Apr 2009
              • 1606
              • siniscola (nu)
              • Anglo Tedesco Bracco Pointer Breton Jack Bass Antico Cane Sardo Dogo Sardo

              #9
              Originariamente inviato da Pike
              La motivazione che mi spinge ad uccidere un animale altro non è che la “voglia” di cacciare ed il soddisfacimento dell’azione è la morte dell’animale: per molti è BARBARIE (comprensibile) per me fine ultimo.

              Come puoi rispettare una vita se la uccidi?? Basta un rametto che gli metti in bocca a definire “giusta…etica” l’uccisione dell’animale? Brutalmente: lo volevamo morto!
              Mi complimento con te, perché hai centrato il nucleo del discorso.
              Noi fondamentalmente andiamo in campagna cercando degli animali per abbatterli, punto.
              Il modo o il metodo, gli strumenti, non cambiano il succo della cosa.
              Anche l'utilizzo del cane, la visione cinofila, vale fino a un certo punto.
              Semplicemente perché il cane in origine e anche e soprattutto adesso, ti serve per cacciare meglio, altrimenti le beccacce o i fagiani o quello che è lì dobbiamo cercare da soli, e non è così facile come spesso viene descritto.
              Ora, il 3d pone una domanda, l'etica della caccia, io aggiungo, se la caccia oggi ha senso ed è etica.
              Per me si, perché procaccio cibo di qualità per la mia famiglia senza dover andare per forza a negozio o da macellaio, perché controllo i nocivi, perché custodisco l'equilibrio del territorio e della fauna.
              fauna. E i mezzi e le modalità entro i limiti della legge, sono funzionali allo scopo primario. Ossia alle motivazioni che mi fanno andare a caccia
              Ultima modifica Livia1968; 06-08-24, 07:20.

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              • Livia1968
                Livia1968 commenta
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                Se ogni tanto vedete che ho modificato i vostri messaggi è solo per correggere errori di quote o inserimento video o file
            • FilippoBonvi
              ⭐⭐⭐
              • Jan 2018
              • 1006
              • Piacenza
              • Bassotta

              #10
              La parola “etica” assume significati troppo diversi a seconda della persona che la pronuncia.
              Se penso ad un tipo di caccia etico penso all’arco… salvo poi scoprire che la più alta possibilità di ferimento è proprio delle frecce, e che la più lunga sofferenza è tipica di un arco
              Quindi se uso un calibro magnum per il capriolo sono “etico”?
              se uso un satellitare per vedere la ferma del cane a 300 metri sono etico ?
              potrei continuare con millemila esempi, ma capirete che sono troppe le sfumature a cui si presta questa parola.

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              • Pike
                ⭐⭐
                • Dec 2012
                • 456
                • Mantova
                • Bracco tedesco

                #11
                Originariamente inviato da FilippoBonvi
                La parola “etica” assume significati troppo diversi a seconda della persona che la pronuncia.
                Se penso ad un tipo di caccia etico penso all’arco… salvo poi scoprire che la più alta possibilità di ferimento è proprio delle frecce, e che la più lunga sofferenza è tipica di un arco
                Quindi se uso un calibro magnum per il capriolo sono “etico”?
                se uso un satellitare per vedere la ferma del cane a 300 metri sono etico ?
                potrei continuare con millemila esempi, ma capirete che sono troppe le sfumature a cui si presta questa parola.
                bè l'Etica non è un concetto individuale ma una dottrina (o concetto universale) atto a stabilire ciò che è bene o male indicando la via, mediante comportamento, per il raggiungimento dello scopo! Quindi per prima cosa ritieni giusto, cioè bene, uccidere un animale che, in natura, sta vivendo la sua vita come altro qualsiasi essere animale? Se lo ritieni giusto devi avere un motivo per farlo. Non è il modo in cui ti comporti ma PERCHè ti comporti in questo modo! La mia motivazione, come spiegato, è la passione che poco ha di razionale ed è guidata più dall'istinto che dalla ragione! Truzzeddu invece afferma il "perchè" "procaccio cibo di qualità per la mia famiglia senza dover andare per forza a negozio o da macellaio, perché controllo i nocivi, perché custodisco l'equilibrio del territorio e della fauna." Ci può stare, ma se non avesse "passione" non lo farebbe, almeno così io credo: diversamente sembrerebbe un lavoro. Riassumendo il punto non è come lo faccio che spesso, ma non sempre e non per tutti, serve a "giustificare o offuscare, il Perchè!!

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                • Livia1968
                  Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
                  • Apr 2019
                  • 6191
                  • Guidonia Montecelio (Roma)
                  • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

                  #12
                  Il Perché guida il Come.

                  Es. Se per te andare a caccia è un lavoro ( intendendo per lavoro lo svolgimento di una attività che, seppur piacevole, ha come unico nonché prioritario obiettivo, l' ottenimento di un vantaggio pratico, utilitaristico) anche se non esplicitamente espresso o ammesso, la tua motivazione non è più irrazionale , non è più passione, non è più istinto e il Come sarà coerente con il tuo interesse e presterai poca cura ad aspetti o li riterrai superflui, come il rispetto della spoglia , ferimento non necessario ed evitabile, rinuncia al tiro , distanze eccessive , colpi azzardati, perché per te la priorità sarà la quantità.

                  Ps. Il "rametto" o altro saluto sono manifestazioni del personale sentire e non andrebbero giudicati, superficialmente come ipocrisia, solo perché non si ritiene necessario esprimere o proprio non si sente un coinvolgimento emotivo con la morte dell' animale.
                  Ultima modifica Livia1968; 06-08-24, 07:38.
                  "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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                  • Grouse
                    Grouse commenta
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                    Pienamente d'accordo!
                • fabio d.t.
                  Moderatore caccia alla migratoria
                  • Jul 2012
                  • 1104
                  • Roma
                  • Bracco Italiano - Cora

                  #13
                  Il mio pensiero riguardo l'etica in campo venatorio è assai contrastato. Sicuramente oggi, dopo decenni di pda, sono molto più etico rapporto al mio comportamento tenuto in giovane età, comportamento assai riscontrabile nella stragrande maggioranza di colleghi che non posso permettermi di " condannare " perchè è lo stesso che avevo io in tempi remoti, anche se allora non avevamo conoscenze che oggi grazie alle molteplici informazioni dal web invece abbiamo e non avevamo coscenza che invece dovremmo avere sempre.
                  La caccia è attività ludica ed solo in minima parte attività di selezione e contenimento indispensabile, non è più certo attività svolta a sfamare la famiglia, con quello che costa passeggiare per boschi in cerca di qualche selvatico da portare poi a tavola, di famiglie se ne sfamano a iosa. Quindi la caccia non è indispensabile o utile se non in quei casi in cui è necessaria per il mantenimento dell'equilibrio in natura.
                  Allora l'etica venatoria in un attività che è pura passione istintiva quale sarebbe ? Se sparare ad un selvatico senza avere certezza di un abbattimento pulito, non è etico, allora non dovremmo mai iniziare a cacciare, perchè la certezza di non infliggere sofferenze si potrà avere con l'esperienza ed il novello cacciatore nel percorso che lo porterà alla consapevolezza del tiro " giusto " mai sarà "etico " sino alla maturazione della sua abilità di tiratore e sapeste quanti capi feriti e sofferenti ho lasciato io per anni nelle campagne frequentate a scopo venatorio. Non parliamo poi della " cartuccia che non và " che colpisce anche i più esperti. Non parliamo dei capi abbattuti e non recuperati.
                  I pochi esempi descritti sono semplici osservazioni che riguardano soprattutto i cacciatori di migratoria ed anche di quelli che si definiscono etici e sicuramente lo sono di più se si confrontano con gli stacanovisti che cacciano tutti i giorni concessi ed anche quelli non concessi, che hanno il loro unico scopo nel numero, che non rispettano le spoglie o che mancano di rispetto a colleghi ed agricoltori. Massa non indifferente di falsi cacciatori.
                  Dunque si può parlare di etica se nell'attività venatoria lo scopo ultimo è quello di abbattere un selvatico libero in natura ?
                  La caccia non è etica, tante altre attività umane ludiche o necessarie non sono etiche.
                  La passione venatoria nasce in taluni.
                  Istintivamente è un modo di confrontarci con la natura riconoscendoci in ciò che è riportato nelle sacre scritture dove Dio, nella creazione ha delegato all'umanità il dominio sugli animali ...... senza però accennare all'etica.
                  Quindi w la caccia

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                  • Livia1968
                    Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
                    • Apr 2019
                    • 6191
                    • Guidonia Montecelio (Roma)
                    • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

                    #14
                    Se attribuito al concetto caccia ( predatore vs preda) in sé per sé, non c'è nulla di più etico.

                    Se lo attribuiamo alla figura del predatore ( cacciatore nello specifico trattandosi di essere umano) distinguendola da quella della preda allora le cose si complicano ed entra in discussione il suo comportamento in relazione alla preda.

                    Nessuno penserà mai che sia poco etico il comportamento di un animale Vs un altro perché la loro azione risponde alla legge della natura e ,anzi, qui parlare di etica sarebbe proprio uno sproposito.

                    Ma quando la legge della natura ( apparentemente, visto che l'istinto in noi , in qualche modo si è concordi, sopravvive) non comanda le ns azioni ( abbiamo si' una sorta d' istinto, ma anche il libero arbitrio) allora bisogna , per poter parlare di etica, guardare le intenzioni e da qui i comportamenti.

                    Per tornare all'esempio del neofita, certamente commettera' errori , certamente dovra' maturare consapevolezza, esperienza e capacità, ma sono le intenzioni che comandano le sue azioni.

                    Potrebbe per esempio non considerare errori determinati comportamenti perché nelle sue intenzioni , uscire, sparare a tutto quello che si muove è l' unica cosa che gli interessa. Il problema del recupero o del ferito non se lo pone . Se lo porrà? Forse.
                    Ma questo credo dipenda anche e soprattutto dall'esempio che ha nel suo percorso di crescita.
                    Ultima modifica Livia1968; 06-08-24, 12:10.
                    "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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                    • truzzeddu
                      Moderatore recensioni e suggerimenti
                      • Apr 2009
                      • 1606
                      • siniscola (nu)
                      • Anglo Tedesco Bracco Pointer Breton Jack Bass Antico Cane Sardo Dogo Sardo

                      #15
                      Originariamente inviato da Pike

                      bè l'Etica non è un concetto individuale ma una dottrina (o concetto universale) atto a stabilire ciò che è bene o male indicando la via, mediante comportamento, per il raggiungimento dello scopo! Quindi per prima cosa ritieni giusto, cioè bene, uccidere un animale che, in natura, sta vivendo la sua vita come altro qualsiasi essere animale? Se lo ritieni giusto devi avere un motivo per farlo. Non è il modo in cui ti comporti ma PERCHè ti comporti in questo modo! La mia motivazione, come spiegato, è la passione che poco ha di razionale ed è guidata più dall'istinto che dalla ragione! Truzzeddu invece afferma il "perchè" "procaccio cibo di qualità per la mia famiglia senza dover andare per forza a negozio o da macellaio, perché controllo i nocivi, perché custodisco l'equilibrio del territorio e della fauna." Ci può stare, ma se non avesse "passione" non lo farebbe, almeno così io credo: diversamente sembrerebbe un lavoro. Riassumendo il punto non è come lo faccio che spesso, ma non sempre e non per tutti, serve a "giustificare o offuscare, il Perchè!!
                      Io penso che la ragione o "l'etica" spesso sta nel mezzo.
                      E intendo quel giusto bilanciamento tra il "perché" e il "come"
                      Chiaro che, il perché, non comprende solo motivazioni pratiche, nel senso che la caccia non è e non può essere ( almeno in Italia ) un lavoro, è certo che per sopportare, sforzi, costi, fatiche e tutto quello che la caccia comporta.
                      Alla base c'è la passione e quella predisposizione di animo che ti porta a vivere la natura in un rapporto unico e forte.
                      Questo è il perché intimo e legato ai sensi. Poi c'è quello pratico che " ordina" ordina l'attività stessa.
                      Sul fatto poi del come...
                      fabio d.t. ha evidenziato il fatto, verissimo tra l'altro, che spesso capi persi, feriti non recuperati a parte le frivolezze di gioventù capitano e capitato spesso anche a noi più navigati.
                      E sono concorde. Ma quello che io intendo dire è, che, perlomeno io, curo l'approccio mentale.
                      Nel senso che, io vado a caccia, e vado a prendere selvatici, e siccome non lo faccio di lavoro e la mia vita non dipende da questo, ma è puro ed egoistico godimento, ho bisogno appunto di divertirmi e vivere la realtà della caccia al 100% Io voglio trovare i selvatici e abbatterli ma non sono questo. Voglio sostare accanto a un fuoco di campo con i miei cani, mangiando un boccone cotto su quel fuoco. Voglio gustarmi alba e tramonto, questa è passione bisogno di vivere una natura in modo diverso, che comprende anche la preparazione dei capi abbattuti e la trasformazione in cibo. Fa tutto parte del ciclo.
                      Poi la mia etica riguarda quello che io posso controllare, cerco di sparare meglio possibile, di evitare tiri azzardati, ma chiaramente nessuno è infallibile e a volte le valutazioni non sono precise. Però faccio del mio meglio e questo è il mio concetto di etica.
                      Etica nella caccia per me è avete presente quello che stiamo facendo, sono animali e non piattelli, ricordarci che spesso siamo in casa d'altri, io mi sto divertendo ma il pastore o l'agricoltore stanno lavorando. Etica racchiude tutto questo per me.


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