Big night è un film del '96 che vidi allora al cinema.
All'epoca non erano ancora esplosi i programmi di cucina.
Se non lo avete mai visto recuperatelo, è una chicca, un omaggio delicato e poetico all'italia che non scade mai nel banale.
Il film è di Stanley Tucci che oltre ad essere regista e scenggiatore è uno dei due protagonisti.
Due fratelli immigrati negli Stati Uniti hanno un ristorante che non tira. Il fratello cuoco si ostina a preparare le ricette che ha imparato a casa.
Un loro conterraneo concorrente ha grande successo, propone gli spaghetti con le polpette, per esempio...
I fratelli si chiamano Primo e Secondo....
Insomma, a un certo punto decidono di organizzare una serata gastronomica per promuovere il ristorante, invitando anche un critico gastronomico.
Il menù è il meglio della cucina abruzzese e tutti i loro amici li aiutano a prepapare la cena.
Ci sono due momenti che valgono il film.
La preparazione del timballo. Poesia e suspense.
Poi una scena nel finale dove nessuno parla. Non la descriverò per non rovinare il film a chi non lo ha visto. Ma il senso è che elaborazione e semplicità si equivalgono quando lo spirito è autentico.
La migliore battuta del film.
La cena è finita, tutti sono strasazi e mezzi addormentati. Una tra i commensali ha la faccia sul tavolo e singhiozza, il suo vicino le chiede cosa abbia...lei alza la testa e tra le lacrime dice disperata: MIA MAMMA CUCINAVA MALISSIMO!!!!